“Avere un filosofo per amico, o essere diventati amici dei filosofi, significa anche essere allenati a pensare e sentirsi un po’ più ‘attrezzati’ interiormente se le circostanze cambiano d’un tratto e il nostro mondo sembra capovolgersi da un attimo all’altro, come nel recente lockdown”. In occasione dell’uscita di “S.O.S. Filosofia”, di libro di filosofia pratica rivolto ai ragazzi, su ilLibraio.it la riflessione di Simonetta Tassinari

S.O.S. Filosofia (Feltrinelli) è un libro di filosofia pratica rivolto ai ragazzi – ma non solo – nato dal presupposto che, come scrive Karl Raimund Popper, la vita consista essenzialmente nel risolvere problemi.

Nei problemi tutti inciampiamo di continuo, ma le nostre soluzioni saranno più o meno accurate, adatte, risolute e confacenti a noi, e alla nostra personalità, quanto più avremo imparato a pensare, soppesare, valutare, a riflettere tra le varie opzioni: quel che hanno fatto e fanno i filosofi “di mestiere”.

La filosofia, scrive Cicerone (è Seneca a raccontarcelo) ci può essere accanto in ogni circostanza.  Ci soccorre nei casi più gravi e sa intervenire anche nelle più piccole difficoltà, e (aggiungo io) anche a ogni età.

A ogni età, allorché ci imbattiamo in un problema e viviamo una grande o piccola emergenza, fuggire non è mai una buona idea. Ancora Seneca (grande filosofo, grande psicologo e, diremmo noi adesso, anche grande counselor) ci ricorda che l’importante non è “cambiare il cielo, ma l’animo”: se un problema ci affligge e ci tormenta, ovunque andiamo lo portiamo con noi.

Dunque i problemi non si fuggono anzi, al contrario, si affrontano: sì, ma come? Poiché siamo esseri razionali, nel modo più razionale possibile, dopo esserci interrogati e averci riflettuto bene sopra.

Indubbiamente, se adoperiamo bene la ragione possiamo pensare e interrogarci da soli, e tuttavia tenere sempre – almeno metaforicamente – un filosofo nello zaino, o nella borsa o nello smartphone, sarebbe utilissimo. I filosofi possono darci dei validi insegnamenti, perché quel che noi facciamo ogni tanto, curare i nostri pensieri per farli “funzionare” meglio e trovare il modo migliore di comportarci, nella vita normale o durante un’emergenza, i filosofi l’hanno fatto sempre.

Se non ricorressimo al loro aiuto in caso di dubbio o di incertezza, sarebbe come dire: “Posso scavarmi un pozzo da solo. Perciò non c’è bisogno di aprire il rubinetto o di prendere l’acqua minerale dal frigo”, il che non avrebbe un gran senso. Le situazioni “trattate” filosoficamente in questo libro spaziano da emergenze come il bullismo, l’ossessione per la propria immagine e la bellezza, fino alle rivoluzioni familiari e all’innamoramento, senza trascurare lo stress di una vita multitasking, con troppi impegni extrascolastici e troppe aspettative improntate al “principio di prestazione”. In tutto, quattordici “situazioni tipo” nelle quali i ragazzi si riconoscono, e che si possono affrontare chiedendosi “come” avrebbero reagito i maestri dell’umanità se fosse toccato a loro di viverle. Ad esempio, Confucio ci rivela i segreti di una risposta “saggia” se dovesse all’improvviso arrivare un nuovo fratellino nella famiglia allargata, mentre Erich Fromm ci parla dell’amore e ci rammenta che  amare è un’arte; Kant scioglie il dilemma “bisogna dire sempre tutta la verità, oppure a volte è preferibile dire una bugia?”, mentre Waldo Emerson ci insegna che i primi requisiti del successo sono puntare su di sé, essere originali, non copiare e non esprimere ciò che altri pensano, bensì quel che pensiamo noi.

Avere un filosofo per amico, o essere diventati amici dei filosofi, significa anche essere allenati a pensare e sentirsi un po’ più “attrezzati” interiormente se le circostanze cambiano d’un tratto e il nostro mondo sembra capovolgersi da un attimo all’altro, come ci è accaduto di recente con la pandemia, allorché tutto il nostro mondo è stato ribaltato, la scuola è stata chiusa, noi e i nostri ragazzi siamo stati confinati in casa, le lezioni si sono svolte a distanza, i rapporti con gli amici sono diventati solo virtuali e la paura e la preoccupazione hanno dominato tante nostre giornate.

Nel capitolo “Noi siamo l’abitudine: affrontare i cambiamenti”, i filosofi ci dimostrano che anche irrigidirci, e per così dire “congelarci” nelle posizioni precedenti, quando le circostanze cambiano, non è una buona idea. Il cambiamento è una legge del mondo, ma sta in noi come viverlo. Se lo viviamo come una minaccia ci angoscia, ma se lo interpretiamo come una possibilità e una sfida, al contrario, ci potenzia.

Più che le cose, come sostiene Epitteto, sono le idee che noi ci facciamo delle cose a impaurirci, e sulle idee si può agire. Ad esempio, avremmo potuto guardare, durante il lockdown, non a ciò che ci mancava, ma a quel che avevamo, e farne il giusto uso e il giusto conto. In tal modo il nostro non sarebbe stato un adattamento passivo, bensì una trasformazione attiva, e ci si trasforma solo se si partecipa e si cerca di comprendere le ragioni. La filosofia ci avrebbe aiutato a mantenere l’atteggiamento e la posizione di serenità e costruttività adeguati, perché qualcosa funziona se siamo noi a farlo funzionare, agendo su noi stessi ed esercitando un pensiero “sano”, prendendo il buono dove c’è (più tempo per se stessi, per coltivare gli affetti, apprezzare il valore del tempo, approfondire la lettura e un hobby, recuperare qualche carenza, ribaltare l’ordine della stanza, imparare a fare qualcosa di nuovo…).

“Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere come va a finire”, scrive Karl Barth, e SOS Filosofia ci racconta proprio come “andrebbe a finire” se, in una qualunque emergenza, ascoltassimo il suggerimento dei filosofi. Peraltro, benché il lockdown sia finito, una buona “ medicina” che possa stabilmente sostenere la nostra mente potrebbe farci comodo anche in un periodo di passaggio così delicato come quello che stiamo vivendo, tesi tra una normalità che, nella sua interezza forse non abbiamo perduto – ma accantonata, perlomeno, sì –  e un nuovo equilibrio, ancora tutto da conquistare.

simonetta tassinari sos filosofia

L’AUTRICE – Simonetta Tassinari, romagnola di nascita, molisana d’adozione, insegna Storia e Filosofia nei licei. Da sempre si interessa, approfondendone gli studi, alla Psicologia relazionale, alla Psicologia dell’età evolutiva e al Counseling filosofico. È stata tutor universitario del TFA, per la formazione degli insegnanti, e docente di laboratorio di didattica della Filosofia presso l’Università del Molise. Ha tenuto corsi di Logica per docenti, pubblicato saggi di argomento filosofico (per Einaudi scuola), romanzi (per Giunti, Meridiano Zero e Corbaccio, che ha proposto La casa di tutte le guerre) e il saggio “brillante” La sorella di Schopenhauer era una escort, sull’insegnamento della filosofia nelle scuole (Corbaccio, 2016). È autrice di sceneggiati radiofonici per la Rai. Occupandosi di filosofia per bambini e adolescenti, organizza caffè filosofici e tiene conferenze in scuole, biblioteche e istituzioni culturali in tutta Italia. Per Feltrinelli Urra ha pubblicato Il filosofo che c’è in te. I superpoteri della filosofia nella vita quotidiana (2019) e S.O.S. Filosofia. Qui i suoi articoli per ilLibraio.it 

 

 

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