Un appuntamento da non perdere, quello con la mini-serie “Leopardi-Il poeta dell’infinito”, in onda in prima serata su Rai1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio. Sergio Rubini, il regista, anticipa: “Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura”
Un appuntamento da non perdere, quello con la mini-serie Leopardi-Il poeta dell’infinito, in onda in prima serata su Rai1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio.
A dirigere la fiction-evento (coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film con il sostegno di Apulia Film Commission e di Marche Film Commission) è Sergio Rubini, qui al debutto da regista televisivo.
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Una serie in costume dedicata al grande poeta e filosofo di Recanati che, come spiega la presentazione, “restituisce alle nuove generazioni un ritratto inedito, pur storicamente coerente, di Giacomo Leopardi”. Un “formidabile genio, quello di Leopardi, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose, ma anche ideali politici, poeta libero e avverso com’era al compromesso che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente Stato italiano”.
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Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, il poeta dell’Infinito, è Leonardo Maltese. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi che interpreta la madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi che interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, Cristiano Caccamo, nelle vesti dell’amico Antonio Ranieri, Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani, e Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine.
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Presentata in anteprima all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la mini-serie Leopardi-Il poeta dell’infinito è presentata così da Rubini: “È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei. Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura“.
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E ancora: “Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità”.
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