Da Cesare Pavese (1908-1950) a Italo Calvino (1923-1985), passando per Osho Rajneesh (1931-1990) e Stanisław Jerzy Lec (1909-1966), una selezione di frasi sui nuovi inizi tratte dalla letteratura, capaci di incoraggiare il nostro desiderio di rinnovamento ora che il nuovo anno sta bussando alla porta…

Quando si stacca l’ultima pagina del calendario vecchio e ci si prepara a inaugurarne uno nuovo, sono sempre tanti i progetti che affollano la nostra mente in vista dell’anno che sta per cominciare.

Pensare alle settimane ancora da vivere, a tutte le idee che potremmo mettere in atto e ai cambiamenti che potremmo compiere, infatti, ci riempie improvvisamente di speranza, offrendoci l’occasione perfetta per riprendere in mano la nostra vita.

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E se, per caso, questo momento di passaggio fra il passato e il futuro non riuscisse a spronarci abbastanza, ci basterà pensare che sono tanti gli scrittori e le scrittrici che da secoli riflettono sull’argomento, affrontando insieme a noi la complessità e l’ebrezza di mettersi di nuovo in gioco.

Da Cesare Pavese (1908-1950) a Italo Calvino (1923-1985), passando per Osho Rajneesh (1931-1990) e per Stanisław Jerzy Lec (1909-1966), ecco quindi una selezione di frasi sui nuovi inizi tratte dalla letteratura, capaci di darci la spinta giusta e di incoraggiare il nostro desiderio di rinnovamento…

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Partiamo dal poeta polacco Stanisław Jerzy Lec (1909-1966), autore di una raccolta di aforismi sparsi che si intitolata Pensieri spettinati (Bompiani, traduzione di Riccardo Landau e Pietro Marchesani), e fra le cui pagine troviamo una frase sui nuovi inizi tanto semplice quanto preziosa:

Bisogna continuamente ricominciare dalla fine.

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Ogni volta che chiudiamo un capitolo per scoprirne uno nuovo, infatti, ci rendiamo conto che in realtà il viaggio da compiere è ancora lungo, e che tante altre sorprese e incontri ci stanno aspettando dietro l’angolo. Non a caso, Cesare Pavese (1908-1950) scriveva il 23 novembre 1937 nel suo Il mestiere di vivere (Garzanti):

L’unica gioia al mondo è cominciare. E bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.

Una delle frasi sui nuovi inizi di Cesare Pavese

Come trovare, però, l’ispirazione giusta per muovere il primo passo? Ce lo suggerisce il saggista statunitense Napoleon Hill (1883-19079), che nel volume Pensa e arricchisci te stesso (Gribaudi, traduzione di Laura Majocchi) propone questa toccante frase sui nuovi inizi:

Molti di noi passano la vita come dei falliti, perché siamo in attesa del ‘momento giusto’ per iniziare a fare qualcosa di utile. Non aspettare. Il momento non potrà mai essere quello ‘giusto’. Inizia dove ti trovi, e lavora con qualsiasi strumento tu possa avere a disposizione, e troverai migliori strumenti mentre stai proseguendo.

Ecco perché, in realtà, qualunque “oggi” può andar bene per muovere il primo passo, dal momento che è nei giorni già trascorsi che ha preso il via la nostra storia, come ci fa notare Italo Calvino (1923-1985) nel romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore (Mondadori):

Tutto è già cominciato prima, la prima riga della prima pagina di ogni racconto si riferisce a qualcosa che è già accaduto fuori dal libro.

Una delle frasi sui nuovi inizi di Italo Calvino

A ricordarcelo è anche il maestro spirituale indiano Osho Rajneesh (1931-1990), il quale nel terzo volume del suo I segreti del Tantra (Bompiani, traduzione di Daniele Pietrini) si riferisce all’essenza dell’essere umano con queste profonde parole:

Non bisogna conseguire nulla di nuovo. Devi solo scoprire, svelare, schiudere quella che è già la realtà.

Una delle frasi sui nuovi inizi di Osho

L’atto di cominciare e quello di conoscersi meglio sono quindi sinonimi, e ci permettono di affrontare i giorni che verranno con la consapevolezza che la vera bellezza non risiede tanto nel risultato dei nostri sforzi, quanto nella nostra voglia di andare incontro al cambiamento.

D’altronde, lo diceva anche la scrittrice americana Adrienne Rich (1929-2012) in un componimento dal titolo Images for Godard, che è contenuto nella raccolta The Will to Change (Norton, 1971).

Il momento del cambiamento è l’unica poesia.

(Le grafiche sono state realizzate con Canva)

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