“Un viaggio dentro me stessa per raccontare cosa significa essere persone ipersensibili, e come si vive con questo tratto di personalità ancora così poco conosciuto, ma che riguarda più del 20% della popolazione mondiale”. Il nuovo libro della scrittrice Federica Bosco

Un viaggio dentro me stessa per raccontare cosa significa essere persone ipersensibili, e come si vive con questo tratto di personalità ancora così poco conosciuto, ma che riguarda più del 20% della popolazione mondiale. Un tratto che, se imparato a conoscere e riconoscere, può dare delle grandissime soddisfazioni personali, ma se ignorato e disprezzato, come ahimè, succede molto spesso in virtù del sempreverde ‘guarda gli altri’ e ‘smettila di fare tante scene’, può farci crescere come adulti depressi, inadeguati e predisposti alle dipendenze”. La scrittrice Federica Bosco presenta così il suo nuovo libro, Mi dicevano che ero troppo sensibile (Vallardi), un testo pensato per chi si sente sbagliato, un percorso per scoprire come tramutare l’ipersensibilità in una risorsa preziosa.

Ho sempre saputo di essere troppo sensibile. Fin da quando ero piccola mi accorgevo di non percepire le cose come gli altri bambini, ma di sentirle in maniera molto più profonda, intensa, lacerante, da qualche parte fra il cuore e la pancia. Però non riuscivo a esprimerle in nessun modo…”, confessa l’autrice, introducendo i lettori tra i chiaroscuri di un universo spesso trascurato persino dalla psicologia e dai tanti specialisti che dovrebbero occuparsi delle mille sfumature dell’animo umano. Un universo popolato da creature particolarmente “frangibili”, dotate di antenne che percepiscono con la potenza di radar le gioie e il dolore altrui, che si sentono diverse dai più, e spesso a disagio, che temono i rumori e qualunque stimolo violento, che si definiscono certamente “difficili”, ma anche creative, generose ed empatiche. Insomma, creature ipersensibili.

Ed è nel loro mondo segreto, tra le sfumature di personalità complesse, tra idiosincrasie e virtù, che ci porta per mano la scrittrice, firmando un libro che è insieme un manuale e una confessione.

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