Mentre si discute del saggio che Walter Siti ha voluto dedicare a Roberto Saviano, Bompiani annuncia l’uscita dei primi titoli di “Munizioni”, la nuova (coraggiosa) collana diretta dall’autore di “Gomorra”, che parte all’insegna del giornalismo d’inchiesta internazionale. Il debutto il 16 ottobre, anniversario dell’uccisione della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia – I particolari

Mentre in questi giorni si discute del saggio che un autore e critico come Walter Siti ha voluto dedicare ai libri di Roberto Saviano e alla sua attitudine nei confronti della letteratura e del mestiere di scrittore (il testo in questione, dal titolo Preghiere esaudite. Saviano e l’abdicazione della letteratura, è stato pubblicato nel quinto numero della rivista L’età del ferro, edita da Castelvecchi, ed è stato rilanciato online su Leparoleelecose.it), la casa editrice Bompiani annuncia l’uscita dei primi titoli della nuova collana diretta dall’autore di Gomorra.

Già a inizio 2019 avevamo scritto di Munizioni, questo il titolo del progetto editoriale che vede Saviano in veste di curatore (in attesa del suo nuovo libro, che dovrebbe essere pubblicato sempre da Bompiani nei prossimi mesi).

LE PRIME DUE USCITE

E veniamo alla novità in casa Bompiani, marchio (attualmente parte del gruppo Giunti) che quest’anno ha festeggiato i 90 anni. La data scelta per l’esordio della collana Munizioni non è casuale: il 16 ottobre sarà l’anniversario dell’uccisione della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia e uno dei primi due volumi, Di’ la verità anche se la tua voce trema, raccoglie alcuni dei suoi più importanti reportage, scelti dai suoi figli, Andrew, Matthew e Paul Caruana Galizia, insieme con Saviano.

 Daphne Caruana Galizia Di’ la verità anche se la tua voce trema Munizioni 1

Il secondo volume s’intitola Fariña: l’autore è Nacho Carrettero, giornalista investigativo per El Pais. Il suo libro-inchiesta è stato già messo al bando dall’autorità giudiziaria spagnola per aver raccontato la storia del narcotraffico in Galizia, poi riabilitato.

Fariña Nacho Carrettero Munizioni

Come avevamo scritto a febbraio, nel progetto editoriale si spiega che Munizioni sarà “una collana di libri che si propongono di illuminare questa fase così scura di parole ambigue, usate per camuffare, coprire, nascondere la realtà”. In questo contesto, Le Munizioni si porranno come “un baluardo a difesa delle pagine di chi scrivendo è perseguitato, e scrivendo è morto”. Saranno inoltre “proiettili contro l’indifferenza, l’ignoranza, il silenzio”.

UNA SCELTA EDITORIALE CORAGGIOSA

La collana parte dunque all’insegna del giornalismo d’inchiesta internazionale. Una scelta coraggiosa (in Italia non sono tanti i libri di questo tipo, va detto), in cui si dà spazio a temi poco presenti nelle nostre librerie. Staremo a vedere come si evolverà il progetto Munizioni, e se ci sarà spazio anche per la narrativa.

saviano munizioni

Il testo di Saviano che introduce la collana

LA RIFLESSIONE DI SITI

Tornando all’intervento di Siti, che merita un’attenta lettura (integrale, visto che sin dall’inizio lo scrittore e critico fa delle premesse importanti), e che ripercorre la carriera di Saviano, sin dai primi articoli che hanno preceduto l’uscita di Gomorra, a seguito della quale molte cose sono cambiate nella vita dello scrittore campano, qui riprendiamo solo il finale: “(…) La mia paura è che Saviano, essendosi tirato indietro rispetto a quel che la letteratura gli chiedeva (l’abisso che pretendeva di guardare dentro di lui), se ne sia poi formato un simulacro di minori pretese, pronto a fare l’attendente di cinema e tivù. Dal basso del mio non essere un cittadino esemplare, e forse nemmeno una bella persona, formulo comunque l’ipotesi che un tipo oggi maggioritario di engagement, nell’ansia di andare oltre la letteratura, finisca invece per non sfruttarne a pieno le potenzialità, insomma per farle del male”.

saviano venerdì

L’INTERVISTA-CONFESSIONE DEL NEO 40ENNE SAVIANO

Per avere un quadro ancora più ampio, suggeriamo il toccante reportage-intervista a cura di Simonetta Fiori pubblicato dal Venerdì di Repubblica lo scorso 20 settembre. Alla vigilia del quarantesimo compleanno, per la prima volta Saviano “ha sfogliato l’album della sua vita spezzata in due – prima e dopo le minacce di morte – con un lungo e sofferto racconto”.

In particolare, significativi e di grande impatto nella loro sincerità i passaggi in cui l’autore di ZeroZeroZero e La paranza dei bambini – da anni costretto a vivere sotto scorta – sottolinea com’è cambiato il rapporto con amici e familiari: “Mio fratello è un infermiere molto stimato e molto amato dai pazienti: la cosa che oggi più gli invidio è la fiducia nel prossimo e nella vita. Se mi manca? Tantissimo. Ha quattro anni meno di me, ed è l’anima più bella tra le persone che conosco…”. E ancora: “La mia famiglia è come se fosse morta, completamente disgregata, 13 anni fa. Nessuno di noi è stato capace di gestire la mia nuova assurda vita, ma chi lo sarebbe stato? Assenza, preoccupazione, nascondimento, ansia. La quotidianità va in frantumi, il nervosismo ha inghiottito la mia vera identità: oggi non sono più quello che ero. Ho per loro molti sensi di colpa“.

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