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Dopo il successo di Zafón, i romanzi storici spagnoli ebbero l’attenzione internazionale e venne alla luce uno dei romanzi storici più appassionanti di sempre, La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. Poi accadde con Larsson. Il successo dei suoi tre romanzi gettò una luce nuova sul noir scandinavo e, sulla sua scia, i detestati colleghi scrittori (a Larsson piacevano poco gli altri autori di noir svedesi) hanno avuto una grande stagione di popolarità. Che sia la volta del thriller all’italiana? Ricordo come fosse ieri quando acquistai i diritti per Il suggeritore. Ci vidi una trama geniale, un ritmo implacabile, la ricchezza di idee come fosse il prodotto di un’intera writers’ room ma anche una scrittura elegante. Da allora Donato Carrisi non ha mai smesso di stupirci, è venduto in più di 30 Paesi (per intenderci questo significa che viene pubblicato anche in Macedonia, Lituania, Vietnam, Corea), dove va spesso in classifica e questo inverno ha esordito alla regia con La ragazza nella nebbia. Ora Donato ha fatto scuola. Nei corridoi della casa editrice si è parlato molto del manoscritto di Ilaria Tuti, esordiente friulana che non nasconde la sua passione per l’opera di Carrisi. A Francoforte abbiamo trovato le porte spalancate. Teresa Battaglia, il commissario di Fiori sopra l’inferno, ha conquistato gli editori più attenti ed è in pubblicazione in 22 Paesi, inclusi quelli scandinavi. Anche i diritti cinematografici e televisivi sono stati contesi tra molti produttori. Da piccoli le passeggiate nel bosco sono più intense: si osservano con più attenzione il terreno, le piante, il muschio, gli stagni e l’olfatto è più sviluppato. Si sente anche l’odore della neve. E le fiabe ci mettono addosso la paura con poche semplici parole e allusioni. Leggendo Fiori sopra l’inferno mi sono sentito di nuovo piccolo, perché la natura, il fondovalle, il bosco di montagna e l’occhio dei bambini nel quale si specchiano curiosità e paura sono l’amore e la poesia di questo romanzo. Raramente la copertina è dedicata a un esordiente. È successo con Ildefonso Falcones, Donato Carrisi, Jonathan Safran Foer, Alessia Gazzola e oggi Ilaria Tuti. Anche se naturalmente non mancano importanti appuntamenti con novità di autori già molto amati, come Clara Sánchez e Catherine Dunne o anche esordi altrettanto interessanti come l’ottima penna di Silvia Truzzi e la sua protagonista, acida e tenera, ma così vera che ogni tanto viene da prenderla a schiaffi. Nell’attesa che si formi il nuovo governo possiamo avere un’idea più precisa su chi (ma soprattutto «cosa») ci governerà leggendo Un Paese senza leader di Luciano Fontana, una vita dedicata al giornalismo e l’osservatorio privilegiato della plancia di comando del Corriere della Sera.

Ps. Diamo spesso per scontata la nostra sicurezza. Ma c’è chi lavora per noi nell’ombra e combatte con umiltà e dedizione ogni giorno. Gli eroi di via Fani è dedicato agli agenti della scorta di Moro (due carabinieri e tre poliziotti). Il Comandante Alfa, dopo il grande successo dei libri precedenti, ci svela le più spettacolari missioni segrete. Per ricordarci che anche le divise hanno un cuore è perfetto anche il nuovo romanzo di Andrea Vitali dedicato al più amato dei suoi personaggi: il maresciallo Ernesto Maccadò.

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