Keith Stuart è il responsabile della sezione videogame del Guardian, ed è anche uno scrittore. Con lui abbiamo parlato del rapporto tra videogiochi e letteratura: “Nei prossimi dieci anni sempre più storie importanti verranno raccontate attraverso i videogame, che stanno assumendo trame sempre più articolate, e si stanno anche ibridando con altre forme narrative…”

Keith Stuart è il giornalista responsabile della sezione videogame del Guardian, ed è anche uno scrittore. ilLibraio.it lo ha intervistato in occasione della pubblicazione in Italia de La morbidezza degli spigoli (Corbaccio), romanzo emozionante, in parte autobiografico, che parla di un padre e del suo bambino autistico.


LEGGI ANCHE – Un videogioco per aspiranti scrittori che si confrontano tra loro 

Nel corso dell’intervista Stuart ha affrontato anche di un tema discusso e attuale, il rapporto tra letteratura e videogiochi. L’esperto inglese non crede che il digitale, e in particolare i videogiochi, prenderanno il posto dei libri, ma prevede “che nei prossimi dieci anni sempre più storie importanti verranno raccontate attraverso i videogame”.


LEGGI ANCHE – Dal Signore degli Anelli a Harry Potter: i luoghi letterari invadono Minecraft 

Ora è la tv la forma culturale più in voga, basti pensare a quanto si parla ovunque di serie come House of Cards, Breaking Bad o Orange is the new Black, ma presto succederà qualcosa di simile con i videogiochi”, ci ha spiegato.


LEGGI ANCHE – Fra reale e virtuale. Divagazioni su Pokémon Go, narrazioni e lettura  – di Gino Roncaglia

I videogame stanno assumendo trame sempre più articolate, e si stanno anche ibridando con altre forme narrative, “come le cosidette opere di fiction interattiva, che uniscono elementi dei giochi con lo storytelling. 80 Days, Device 6 e Blackbar sono molto interessanti per il modo innovativo con cui esplorano il testo, le grafiche e le storie”.


LEGGI ANCHE – Viaggiare con l’immaginazione, grazie a videogiochi e libri 

Sempre secondo Keith Stuart, proprio in seguito a tale ibridazione, nel futuro prossimo vi sarà una maggiore sperimentazione anche per quanto riguarda gli ebook, che potrebbero arricchirsi con nuovi contenuti. Anche in questo caso i libri non scompariranno, ma soprattutto se si pensa ai bambini, nati e cresciuti con il digitale, e alla loro abitudine all’interagire coi media, viene naturale pensare che vogliano prendere parte alla storia in qualche modo. Probabilmente vedremo nuove forme del romanzo, scritte dallo schermo dello smartphone, che permettono ai lettori di manipolare e esplorare la storia in modo nuovo”.

Abbiamo parlato di...