“Ridi che è meglio”, uscito nel 2020, è il primo fumetto in Italia ad aver raggiunto le 300mila copie. Non solo: in totale, con tutti i suoi libri ha venduto circa 2 milioni di copie… Abbiamo intervistato Pera Toons, autore da record e creator molto amato da bambini e adulti: “Sapere che posso far divertire milioni di persone ogni giorno rappresenta una spinta enorme”. Ex grafico pubblicitario, Alessandro Perugini (il suo vero nome) ci ha parlato anche dei progetti per il futuro (a partire dal nuovo libro) e dell’impatto dell’intelligenza artificiale: “Dal punto di vista lavorativo un po’ mi preoccupa, perché c’è sicuramente più competizione, soprattutto nel mondo dei social. Ma in generale, la mia preoccupazione legata all’AI riguarda più gli scenari alla Terminator che potrebbero concretizzarsi in futuro. Spero che l’umanità sia in grado di gestirla con responsabilità…”
Quando parliamo di Pera Toons (nome d’arte di Alessandro Perugini), ci riferiamo, numeri alla mano, a uno dei fenomeni editoriali più continui degli ultimi anni, a un autore amatissimo da bambine e bambini che, sin dal debutto in libreria del 2018, ha fatto la fortuna della casa editrice Tunué.
Protagonista sui social (da Instagram a TikTok, senza dimenticare YouTube, che gioca un ruolo centrale nel suo caso, come abbiamo raccontato in questo speciale, in cui ci soffermiamo su tutti i suoi libri-bestseller e sul suo percorso), Pera Toons, con un passato da grafico pubblicitario, è dunque un content creator, oltre che un autore di successo, e sui social si rivolge a un pubblico più adulto rispetto a quello che compra i suoi libri (o, meglio, che se li fa regalare da genitori e familiari).
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Pera Toons (nome d’arte di Alessandro Perugini)
Fumettista apprezzato per le sue freddure e barzellette animate, ama proporre indovinelli ed enigmi (qui la nostra intervista del 2022).
I numeri, come detto, sono decisamente dalla sua parte: al momento, nella classifica dei 20 libri per bambini e ragazzi più venduti in Italia, troviamo ben 9 titoli firmati da Pera Toons, quasi la metà… Non solo: Ridi che è meglio, uscito nel 2020, è il primo fumetto in Italia ad aver raggiunto le 300mila copie vendute da quando sono disponibili i dati Gfk (in totale con tutti i volumi ha venduto circa 2 milioni di copie…).
Pera Toons, qual è il segreto del successo di un libro come Ridi che è meglio, fumetto bestseller da ormai cinque anni?
“Credo che non ci sia un solo elemento che abbia determinato il successo di questo libro, ma piuttosto un insieme di fattori. Il primo è sicuramente rappresentato dalle battute, molte delle quali sono tra le mie freddure preferite. Poi c’è lo stile minimale e colorato, e infine il fatto che sia un libro adatto a tutte le età”.
Dopo anni di libri e di contenuti per i social, di disegni e giochi, qual è l’aspetto del suo lavoro che continua a divertirla (e stimolarla) di più?
“Naturalmente amo disegnare e vedere come un’idea prenda forma su carta o su schermo, ma ciò che mi motiva ogni giorno sono le risate delle persone. Sapere che posso far divertire milioni di persone quotidianamente è una spinta enorme”.
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Pera Toons nella foto di Maurizio Davanzo
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A quali nuovi progetti sta lavorando?
“Sto completando il libro che uscirà a ottobre, intitolato Missione risata… si ricollega perfettamente alla domanda precedente, perché la mia missione è proprio far ridere. Sto anche lavorando ad alcuni inserti per Topolino e ai miei consueti post quotidiani sui social”.
Prima o poi arriverà un libro per un pubblico adulto?
“In realtà molti dei miei contenuti e delle battute sono già pensati anche per un pubblico adulto, nel senso che anche gli adulti meritano leggerezza e divertimento. Infatti, sui miei social sono seguito da un pubblico trasversale, di tutte le età. Un libro rivolto esclusivamente agli adulti, con tematiche più mature, per ora non è previsto… ma, nella vita, mai dire mai”.
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Come si immagina da qui a cinque anni? In quale ambito le piacerebbe sperimentare?
“Sto vivendo un periodo molto bello e sereno, quindi mi immagino più o meno come adesso: concentrato sui miei social e sui miei libri”.
La preoccupa l’avanzata dei modelli di intelligenza artificiale?
“Dal punto di vista lavorativo un po’ mi preoccupa, perché c’è sicuramente più competizione, soprattutto nel mondo dei social. Ma in generale, la mia preoccupazione legata all’AI riguarda più gli scenari alla Terminator che potrebbero concretizzarsi in futuro. Spero che l’umanità sia in grado di gestirla con responsabilità”.
A proposito, lei la utilizza?
“Personalmente la uso nella vita quotidiana come motore di ricerca alternativo”.
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