“Le sfide che ci attendono sono tante, e gigantesche. Siamo all’incrocio di diverse rivoluzioni ed è difficile per tutti – istituzioni, imprese, persone – indovinare il percorso giusto per ritagliarsi un futuro”

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Le sfide che ci attendono sono tante, e gigantesche. Siamo all’incrocio di diverse rivoluzioni ed è difficile per tutti – istituzioni, imprese, persone – indovinare il percorso giusto per ritagliarsi un futuro. I saggi presentati in questo numero possono aiutare. La globalizzazione ha creato ricchezza, ma l’ha anche spostata e ha aumentato le diseguaglianze, soprattutto a Ovest. Il web ha creato tanta libertà, ha dato a tutti l’illusione di poter comunicare con il mondo intero, ma la ricchezza e il potere sono in mano a un pugno di aziende. Le istituzioni sovranazionali sembrano impotenti di fronte ai cambiamenti e più sono democratiche più appaiono lente.

La classe dirigente italiana, troppo autoreferenziale, vecchia e smemorata ha le sue responsabilità, come ricorda Ferruccio de Bortoli nel suo bel libro. Abbiamo un po’ il vizio di fare i furbi e di vedere i difetti solo negli altri. Ma ci sono dei fatti che non si possono ignorare. Alle superpotenze (Usa, Russia e Cina), se ridotti alla dimensione nazionale, facciamo il solletico. L’alleanza tra Paesi sovranisti è un ossimoro. Il governo italiano da solo non riesce ad arginare le grandi imprese sovranazionali dell’informazione, che sono più potenti delle superpotenze per molti aspetti: oltre ad avere enorme ricchezza, di ognuno di noi sanno più cose di nostra zia, decidono anche a che informazioni darci accesso usando algoritmi sempre più sofisticati. Con ciò ci influenzano a scopo di lucro, come ben ricorda Stefano Quintarelli nel suo chiarissimo Capitalismo immateriale.

Non è un caso se il presidente Mattarella ricorda spesso i nostri impegni con la NATO e con l’Europa, perché questi sono le uniche difese di scala appropriata alle sfide di questo inizio secolo. Basta poco per perdere la democrazia, come ci spiega la turca Ece Temelkuran in un saggio bello e inquietante.

L’Europa non si occupa solo di numeretti. Ha dato l’esempio con il GDPR sulla privacy. Agli Usa è parso una sorta di protezionismo, prima che scoprissero lo scandalo di Cambridge Analytica e comprendessero che dovevano studiare dei rimedi. Bene anche l’approvazione della direttiva sul copyright, tanto contestata da alcune big tech e da enti e privati che confondono la libertà di espressione con l’immunità, la neutralità con la gratuità del lavoro altrui.

Dal punto di vista storico e politico, l’Europa è un progetto giovane, che viene invece usato nel dibattito italiano come una clava, da europeisti troppo dogmatici e antieuropeisti populisti secondo Federico Fubini. Un dibattito avvelenato che impedisce di vedere ciò che dovrebbe essere ovvio: l’Europa è giovane, va cambiata e migliorata, avvicinata alla gente, ma non va demonizzata, perché è quanto di meglio potessimo sperare dopo gli orrori del XX secolo. La dimensione continentale è l’unica che ci può consentire di affrontare le superpotenze, indirizzare le big tech verso il bene collettivo e rimediare anche alla crisi climatica che ci sta colpendo. Come elettori, consumatori e cittadini possiamo fare la nostra parte informandoci, votando con giudizio, esigendo chiarezza e sforzi in questa direzione da chi decide, e anche comportandoci di conseguenza nella vita di tutti i giorni, suggerisce de Bortoli.

Ps Claudio Magris ci ha regalato dei racconti di rara bellezza. Non fatevi sfuggire Tempo curvo a Krems, in cui l’autore rivendica una relatività del tempo ben più ampia di quella postulata da Einstein, in un’acuta dissertazione che allarga il campo ai sentimenti, alla religione e alla memoria individuale.

Pps Avrei voluto parlarvi anche di Alessia Gazzola e del suo romanzo di dolore e speranza, di Stefania Auci e del suo successo a Francoforte, del ritorno di un gran libro di Helena Janeczek e di Fosco Maraini, dell’Amore di Hanne Ørstavik e dell’estate di Clara Sánchez. Siamo così vicini ai nostri autori, alla loro passione, che piange il cuore a doversi limitare. Leggendo con calma le pagine che seguono per orientarvi tra le novità guadagnerete ore di benessere.

il libraio de bortoli

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