Da quest’anno Fahrenheit, programma di culto di Radio3, ha deciso di premiare il “miglior libro della Piccola e Media Editoria”

Da quest’anno Fahrenheit, programma di culto di Radio3, ha cambiato l’impostazione del premio che ogni anno, a dicembre, in occasione di Più libri più liberi, viene assegnato al “Libro dell’anno”.

Come abbiamo raccontato, infatti, la novità è che a essere premiato è il “miglior libro della Piccola e Media Editoria”. Da Fahrenheit la scelta è stata motivata così: “La decisione di dedicare un premio così prestigioso all’editoria indipendente va a colmare un deficit di attenzione verso un territorio attraversato da molte difficoltà, ma anche in continuo fermento, e di fatto rappresenta un caso unico nel vasto panorama dei premi letterari”.

 Febbre di Jonathan Bazzi

A vincere è stato Febbre di Jonathan Bazzi, pubblicato da Fandango. Si tratta di un libro autobiografico. Il protagonista, Jonathan ha 31 anni nel 2016, quando, in un giorno qualsiasi di gennaio, gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un’infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all’ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso.

I libri finalisti per il 2019 erano i seguenti:

-Valerio AiolliNero ananas, Voland

Simona BaldelliVicolo dell’immaginario, Sellerio

Jonathan BazziFebbre, Fandango

Adrian BraviL’idioma di Casilda Moreira, Exorma

Paola CeredaQuella metà di noi, Perrone

Alessio ForgioneNapoli mon amour, NN

Matteo MeschiariL’ora del mondo, Hacca

Andrea OlivieriUna cosa oscura, senza pregio, Alegre

Leo OrtolaniCinzia, Bao Publishing

Domitilla PirroChilografia, Effequ

Carola SusaniLa prima vita di Italo Orlando, Minimum Fax

Andrea Zandomeneghi, Il giorno della nutria, Tunuè

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