Eleonora C. Caruso è al (doppio) debutto nella narrativa per ragazzi con “Il mio mostro spacca… i timpani” e “Quel puzzone del mio mostro”. Su ilLibraio.it la scrittrice spiega perché ha deciso di concentrarsi su temi come le paure da affrontare e le emozioni da vivere, e com’è stato farlo in un momento storico particolare, e difficile anche per i più piccoli, come la pandemia con cui da mesi stiamo convivendo: “Non credo sia mai stato più importante far parlare i bambini delle loro paure, sforzandoci di tenerle in considerazione, di comprenderle…”

Sono stata una bambina piena di paure. Le mia paure erano sempre con me, giorno e notte, mi stavano addosso e non si staccavano mai. Ma siccome all’esterno ero una bambina brillante, ben inserita, generalmente considerata “ubbidiente”, nessuno se ne rendeva conto.

La mia paura più concreta e più facile da spiegare era la paura dei ladri. Ero terrorizzata all’idea che qualcuno entrasse dalla porta finestra di notte e, di conseguenza, dormivo poco e malissimo.

Per riempire quelle lunghe ore insonni, potevo fare soltanto due cose: inventare storie, e leggere. È per questo che ho iniziato a scrivere.

Ho proposto l’idea per la serie di Mostro Mio ad Alessandra Berello di Marietti Junior quasi per caso, non l’avevo incontrata con l’idea di farle un pitch. Ma quando lei mi ha chiesto “Non è che avresti un’idea per una storia per bambini?”, la prima cosa che mi è balenata nella mente è stata questa: la paura. E, soprattutto, il meraviglioso dualismo che ha la paura quando sei bambino: è spaventosa, certo, ma anche affascinante, come sono tutti i luoghi in cui ti dicono di non andare. Invece io credo che ci si debba andare, nei luoghi che fanno paura, perché è lì che ci sono i superpoteri.

“E se le nostre paure fossero i nostri superpoteri?”

Facendomi questa domanda, ho visualizzato le paure dei bambini come dei piccoli mostri, imbarazzanti e fastidiosi, ma pronti a tutto per difenderli nel momento del pericolo. Perché a questo serve la paura, no?

Da queste idee molto semplici, sono nati Leo, Ollie, Ren, Mia e i loro mostri.

Il mio mostro spacca... i timpani

Ho subito capito che scrivere per bambini non era un’impresa da prendere alla leggera, ma solo quando ho cominciato a lavorare con la squadra di Marietti Junior ho capito fino a che punto la faccenda fosse seria.

Se scrivere i miei romanzi per adulti è per lo più un lavoro solitario, spezzato solo da pochi confronti con un numero ristretto di persone, mi sono trovata in una realtà in cui ogni cosa era un lavoro di squadra. Avevo tutto da imparare su come si conquista un pubblico di bambini, e il team al completo – dalle editor all’art director – mi hanno aiutata a creare il mondo di Mostro Mio un pezzetto per volta, fino alla gioia di vederlo illustrato da Maurizia Rubino.

Poi, è accaduto il piccolo imprevisto globale che tutti già conoscete. E oggi, in libreria escono contemporaneamente Quel puzzone del mio mostro e Il mio mostro spacca…i timpani, mentre il testo del terzo volume (il titolo è un segreto!) ha già lasciato il mio pc.

Mi sembra surreale. D’altra parte, tutto quest’ultimo anno lo è stato.

Ho concepito Mostro Mio nell’estate 2019, senza poter neanche immaginare tutto ciò che sarebbe successo. Sono contenta che esca proprio adesso, ma anche consapevole di una strana e inaspettata responsabilità.

Che cosa temono i bambini, oggi?

Sicuramente, tutte le cose di ieri: i tuoni, il buio, i bulli, i litigi dei genitori, la maestra di matematica troppo severa, deludere le aspettative degli adulti, e tutto il resto.

Ma ci sono anche paure nuove: il contagio, non riuscire più a seguire bene le lezioni, non essere certi di poter vedere tutti i giorni i propri amici, o i parenti – e se qualcuno di loro si ammalasse e morisse?

Perché sì – anche se agli adulti non piace pensarlo – i bambini pensano alla morte. Ci pensano, a volte, più spesso e meglio di noi.

Non credo sia mai stato più importante, nella storia recente, far parlare i bambini delle loro paure, sforzandoci di tenerle in considerazione, di comprenderle, di non pretendere che cambino con il colore delle regioni. E poi, soprattutto, credo che dobbiamo condividere anche noi le nostre paure con loro. Almeno una parte. Quella che ha la forma di un piccolo mostro simpatico, almeno.

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L’AUTRICE – Eleonora C. Caruso, classe ’86, scrittrice di romanzi (dall’esordio Comunque vada non importa, Indiana Editore, a Le ferite originali e Tutto chiuso tranne il cielo, editi da Mondadori) ed esperta del mondo manga e di fan fiction, è al suo esordio nella narrativa per ragazzi con due volumi rivolti a un pubblico di bambini dagli 8 anni in su: Il mio mostro spacca… i timpani e Quel puzzone del mio mostro, entrambi editi da Marietti Junior e illustrati da Maurizia Rubino, raccontano i temi della paura e delle emozioni.

Qui i suoi articoli scritti per ilLibraio.it.

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