“Cuore nero”, il nuovo libro di Silvia Avallone, scandaglia nelle viscere della colpa, senza negarla, né giustificarla. Un romanzo che parla di amore e della strada sterrata del futuro. Una storia di condanna e di salvezza, ma soprattutto una riflessione morale e civile, che ci riguarda tutti…

“Siamo chiaroscuri. Buchi pieni di buio da cui escono, a volte, fortuiti tagli di luce. E tu sei buono, l’ho visto subito. Sei arrabbiato, asserragliato in te stesso come un intrico di spine, ma sei buono. A differenza mia”.

Conoscere il male fa sprofondare in un abisso scuro, dal quale sembra senza senso riemergere. Si sceglie la solitudine, credendola una protezione, scoprendo che in realtà è un altro castigo, una pena che mette di fronte ogni giorno al proprio senso di colpa, al buco nel quale si vuole rimanere per sempre, invisibili.

Emilia il male lo ha compiuto, in un modo atroce, quando era una ragazzina. Ha scontato tutto, ha pagato, anni in un carcere minorile assieme ad altre come lei, ribelli e fragili, sfrontate e spaventate, fatte di acciaio e di lacrime. Bruno il male lo ha subito, non da Emilia, ma tant’è, il dolore semplifica e classifica: voi di qua noi di là, voi carnefici noi vittime, bianco e nero che mai si devono incontrare.

Emilia lo sa, e per questo quando inizia a frequentare Bruno lo tiene all’oscuro di tutto, per proteggere se stessa, ma anche lui dall’orrore che sente dentro di lei, quel grumo nero che la riempie, e che la definisce. Lei, l’assassina, lui, l’innocente. Le solitudini di Emilia e di Bruno però si riconoscono, anche nel silenzio dei loro passati, si avvicinano, si cullano in una sembianza di normalità.

Cuore nero di Avallone, libri da leggere 2024

Ma che amore è quello che tace la verità? All’amore bisogna poter consegnare anche il proprio buio.

Il borgo di Sassaia, con le sue quattro case arroccate, è la fuga per chi come loro vuole nascondersi dalla realtà, per chi non accetta di potersi meritare ancora la vita. Sassaia è un utero di pietra nel quale naufragare, relitti incapaci di muoversi nel mondo: per entrambi, dispersi tra le montagne, quel paese è un ritorno, un ricordo di innocenza e serenità.

«Qui sei al sicuro» dissi.
«Ci sono venuta apposta.»

Emilia, dopo quindici anni di isolamento, è una donna interrotta, bloccata in un corpo di ragazzina, che non è abituata ad addormentarsi da sola, e si taglia per zittire il rumore nella testa, Bruno è un sopravvissuto, un bambino diventato vecchio in un attimo, senza aver vissuto, mascherato dietro una barba lunga e l’assenza di relazioni. Emilia e Bruno sono due esseri segnati, che si puniscono per essere vivi, due cuori che si sono chiusi dentro la pietra per non essere feriti dalla luce.

Cuore nero di Silvia Avallone (in libreria per Rizzoli) scandaglia nelle viscere della colpa, senza negarla, né giustificarla, si infila sottopelle a raccontare il dolore più profondo, quello che non ci si perdona, anche quando i conti sono stati pagati.

Assolvere se stessi per il male fatto e per il male ricevuto è una strada accidentata, come quella che Emilia e Bruno compiono ogni giorno dal paese, piena di rovi e di pietre scivolose di ghiaccio, sferzate da un vento che soffia indifferente ai nostri sentimenti: si fatica, si soffre, si rischia di mollare a metà, è una salita che lascia indietro i delitti e i castighi, per avere la possibilità di immaginare una redenzione.

La vita, come la racconta Silvia Avallone, è molto più del piangere e soffrire di Dostoevskij: la vita è carogna e non ti molla, non ti permette di fermarti in attesa di essere annientato dal tumore che hai fatto crescere dentro. Ti lancia funi a cui aggrapparti, si chiamano famiglia, e amicizie, solide, sempre presenti e capaci di conoscere l’indicibile e guardarti ancora negli occhi, cavi d’acciaio per tenerti agganciato. Quando sul ciglio del proprio abisso si vuole solo fermarsi, la realtà esige di andare avanti, e lo urla come lei sa fare, facendoci sentire fragili e umani.

“Una terrazza naturale, spalancata sulla Valle. Che afferrò Emilia e la espose di colpo alla vastità delle montagne, dell’autunno, di tutto quel cielo sterminato sopra la testa. Se la sentì girare, si sentì un minuscolo detrito perso in uno spazio senza fine. Le mancò il respiro, la terra sotto i piedi.”

La vita vuole andare, se ne frega di noi, che siamo solo un soffio. In una Sassaia innevata fino a scomparire, Emilia e Bruno affrontano le proprie assenze, ridanno loro volti, e voci, se ne riappropriano come pezzi mancanti che fanno ormai parte di sé: non si abbandona il male, non si dimentica, è una frattura scomposta del cuore. Ma c’è la possibilità di dare un senso al dolore, di redimersi, di ricominciare, perché il vero male è non saper perdonare.

Cuore nero parla di amore e della strada sterrata del futuro, della ricostruzione che passa attraverso la verità, la consapevolezza della nostra precarietà. L’esperienza maturata dall’autrice accanto ai ragazzi di un istituto di pena minorile emerge forte e disegna un percorso di redenzione che ha un forte valore sociale: il diritto allo studio come veicolo per ambire a una vera libertà dopo la pena, perché questa non rappresenti la fine di giovani esistenze, ma un nuovo inizio. La rieducazione passa attraverso la scuola: se il male non è riparabile, infatti, accanto all’orrore delle azioni compiute ci deve essere la possibilità di costruire un futuro possibile per una società più giusta, fatta di vite rinnovate, non fatte a viver come bruti, davvero libere di guardare avanti, perché anche in un cuore nero c’è qualcosa di buono da coltivare e far crescere.

Le parole servono a tracciare una testimonianza, a vivere e ricordare. Le parole di Silvia Avallone sono dense e aspre, coraggiose, cariche di speranza e di responsabilità, di rispetto per tutti e di comprensione sincera di quello che più ci spaventa: è questo il compito della letteratura e Cuore nero è una storia di condanna e di salvezza, ma soprattutto una riflessione morale e civile che ci riguarda tutti.

“Ci sono buchi che non puoi riempire.
Che resteranno lì per sempre, neri e profondi.
Però, se vorrai, potrai costruirci una vita intorno. Come ricresce l’erba sul bordo dei crateri”.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Libri consigliati