“Le nebbie di Avalon”, pubblicato per la prima volta nel 1983, è il romanzo con cui Marion Zimmer Bradley (autrice poi accusata dalla figlia Moira a 15 anni dalla morte) riscrive il ciclo arturiano dal punto di vista delle donne. L’autrice, tramite le due figure speculari di Morgana e Ginevra, racconta del potere, della fine di un tempo e dell’inizio di un altro. In un luogo che è da sempre una soglia, Morgana ci invita ancora oggi ad ascoltare l’ultimo canto di un mondo in declino…

Esiste un luogo, al confine tra la storia e la leggenda, in cui la magia si fonde con il destino dei grandi eroi. Un luogo quasi oscurato dalla fama e dalle vicende di uomini superbi, ma abitato da donne potenti. Avvolta da una nebbia densa, impalpabile, che non solo nasconde, ma trasforma, Avalon ha da sempre intrigato come un miraggio prezioso, promettendo segreti di cui è impossibile non subire la malia.

In Le nebbie di Avalon (HarperCollins, traduzione di Flavio Santi), Marion Zimmer Bradley (3 giugno 1930 – 25 settembre 1999) ha riscritto il ciclo arturiano raccontandone le vicende tramite la voce della sua protagonista più misteriosa: Morgana.

Le nebbie di Avalon

Bradley ribalta la prospettiva riscrivendo la storia. Al centro della scena non ci sono più Artù, Merlino o Lancillotto, ma le donne escluse dalla Tavola Rotonda. Morgana, Viviana, Margause, Ginevra e Igraine diventano le protagoniste, attrici di un destino collettivo spesso ingiusto e talvolta crudele.

Morgana, sacerdotessa di Avalon e sorella di Artù, veglia su un mondo in transizione, diviso tra l’antico paganesimo e la nuova fede cristiana.

Le nebbie di Avalon è soprattutto questo, un’opera che esplora il conflitto tra due visioni del mondo: quella ancestrale, ciclica e naturale, legata alla Dea Madre, e quella gerarchica e dogmatica del cristianesimo. Bradley narra del cambiamento, dell’usurpazione del potere da parte degli uomini, della lotta delle donne per rimanere a galla e della fine di un tempo costretto a rifugiarsi tra le nebbie.

In Le nebbie di Avalon, le donne sono complesse, sfaccettate, imperfette: Morgana non è la strega malvagia delle leggende medievali, ma una donna capace di amare e soffrire, spinta da desideri contrastanti e da un profondo senso di giustizia.

Ginevra, la regina, è prigioniera delle sue paure e dei suoi desideri, incastrata in un ruolo che le è stato assegnato senza possibilità di scelta. Le due donne definiscono due modi speculari di reagire al cambiamento e proprio per questo possono essere considerate le due chiavi del romanzo.

Come in una tela, ogni scelta delle protagoniste si intesse in una trama che intreccia i destini di tutti e di tutte. Eppure, nonostante la violenza e il dolore che accompagnano il cambiamento, Le nebbie di Avalon è anche un inno alla speranza, alla possibilità che, dietro la nebbia, esista un futuro diverso, forse più giusto.

MORGANA E MICHELA MURGIA

La figura di Morgana ha da sempre ispirato la letteratura. Michela Murgia ha spesso sottolineato l’influenza di questo romanzo sul suo percorso intellettuale e femminista. In L’inferno è una buona memoria, ha evidenziato come la lettura di Le nebbie di Avalon l’abbia aiutata a reinterpretare le figure di Morgana e delle altre donne della leggenda arturiana.

Per Murgia, Bradley ci ricorda che la storia di Re Artù non appartiene solo ai cavalieri, ma soprattutto alle donne che li circondano. Grazie a Bradley, queste figure femminili, marginalizzate nella mitologia bretone, trovano finalmente voce, diventando protagoniste di una visione che Murgia ha definito una forma di militanza femminista.

Murgia ha visto in Le nebbie di Avalon una chiave per riscrivere le storie dal punto di vista delle protagoniste. Un modo per raccontare di tutte quelle donne che non sono mai state invisibili, ma che sono state per troppo tempo nascoste. Morgana è diventata quindi un riferimento, uno specchio in cui far riflettere tutte le Morgane che sono venute dopo, una casa.

“Morgana è la casa delle donne fuori dagli schemi. Donne controcorrente, strane, pericolose, esagerate, stronze e a modo loro tutte diverse e difficili da collocare. Donne che vogliono piacersi e non compiacervi un po’ fate e molto streghe, belle e terribili insieme.”- Da Morgana, Podcast di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.

LE ACCUSE ALL’AUTRICE

Marion Zimmer Bradley è stata accusata, quindici anni dopo la sua morte, di aver abusato sessualmente della figlia, Moira Greyland, dai tre ai dodici anni. Greyland, in una email al Guardian, ha scritto: “Non ne ho mai parlato prima perché ho pensato che i fan di mia madre si sarebbero arrabbiati con me per aver detto qualcosa contro una persona che si era battuta per i diritti delle donne e che aveva portato molti di loro a percepire in modo diverso se stessi e la propria vita. Non volevo ferire nessuno di coloro che aveva aiutato, così ho tenuto la bocca chiusa”. In risposta a queste accuse, SF Gateway, Orion Publishing Group, e Gollancz, portali digitali di distribuzione, hanno deciso di donare i loro proventi per gli ebook della Bradley a Save the Children.

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