In attesa del film tratto da “Fabbricante di lacrime” – il primo vero fenomeno italiano di successo su TikTok, poi seguito in libreria dai romanzi “Nel modo in cui cade la neve” e dal recente “Stigma” -, ecco una selezione di alcune delle frasi più belle tratte dall’esordio della scrittrice italiana Erin Doom, dedicate a una vasta gamma di sentimenti umani fra cui spicca soprattutto l’amore…
Fabbricante di lacrime (Magazzini Salani) è il caso editoriale degli ultimi anni: notato da Magazzini Salani sulla piattaforma Wattpad, l’opera è stata poi pubblicata in un’edizione rivista e aggiornata a maggio 2021, diventando il libro più venduto nel 2022 e rimanendo a lungo nei piani alti delle classifiche (anche nel corso del 2023).
In attesa del film tratto dal romanzo, che è stato il primo vero fenomeno italiano di successo su TikTok e che è stato poi seguito in libreria da Nel modo in cui cade la neve e dal recente Stigma, entrambi dati alle stampe ancora una volta da Magazzini Salani, ecco una selezione di alcune delle frasi più belle tratte dal bestseller di Erin Doom, giovane scrittrice italiana di nome Matilde, che pubblica i suoi libri sotto pseudonimo e che lo scorso maggio ha svelato la sua identità in diretta, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa.
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Cominciamo con una delle frasi tratte da Fabbricante di lacrime che è stata più condivisa dopo l’uscita del libro, ovvero la breve epigrafe con cui si apre il primo capitolo del romanzo. Una descrizione delicata e sofferta, che ci fa già intuire lo spessore della personalità di Nica:
Vestita di dolore, lei restava la cosa più bella e splendente del mondo.
Proseguiamo con una delle frasi più romantiche e al tempo stesso più struggenti dell’opera, in cui ci imbattiamo non appena la protagonista comincia a capire la natura dei propri sentimenti e li commenta con un certo sgomento, paragonando il suo amore a una sostanza letale:
Non tutti i veleni hanno un antidoto. Alcuni si infilano nella tua anima, ti stordiscono con il loro odore e hanno gli occhi più belli che tu abbia mai visto.
E a loro non esiste cura.
Nessuna.
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Il motivo di questa sua reazione lo capiamo qualche capitolo più in là, attraverso il punto di vista di Rigel. È lui infatti a pronunciare le parole che seguono, spiegandoci però come è probabile che si stia sentendo anche Nica, che pure a modo suo deve ritrovarsi sola e spaventata:
Forse, la nostra più grande paura è accettare che qualcuno, sinceramente, possa amarci per quello che siamo.
Veniamo ora a un’altra epigrafe, contenuta stavolta all’inizio del capitolo 23, che – in un breve ma intenso scambio di battute ispirato alla fiaba di Cappuccetto rosso – ci svela un grande insegnamento sul potere della rabbia, capace di oscurare ogni nostra sensazione positiva:
E la bambina disse al lupo: «Che cuore grande che hai». «È soltanto la mia rabbia». Allora lei disse: «Che rabbia grande che hai». «È per nasconderti il cuore».
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Nonostante le difficoltà che, come si evince già dalle frasi citate, devono affrontare Nica e Rigel nel corso della vicenda, i due personaggi non perdono però mai la speranza, né la sensazione che in fondo al tunnel possa esserci per loro una luce, come sottolinea l’epigrafe del capitolo 26:
Non importa se sei distrutto. Non importa se lo sono io. Anche i mosaici sono fatti di cocci spezzati. Eppure guarda che meraviglia.
E concludiamo con un’altra frase all’insegna dell’amore, elemento di primaria importanza ai fini dell’intreccio e che riuscirà a trasportare realmente i protagonisti in una dimensione di libertà, benessere e condivisione reciproca, in nome di ciò che provano l’uno per l’altra:
Ti amo come solo le stelle sanno amare: da lontano, in silenzio, senza spegnersi mai.
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(Le grafiche sono state realizzate con Canva)
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