“Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi è un classico per l’infanzia, pubblicato in versione integrale nel 1883, e di cui nel 2023 si celebreranno 140 anni dalla pubblicazione. Ecco i temi, i personaggi, e alcuni adattamenti famosi di una delle storie più conosciute, amate e tradotte in tutto il mondo

Pinocchio, o meglio Le avventure di Pinocchio, è un amatissimo libro per bambini scritto da Carlo Collodi (pseudonimo del giornalista Carlo Lorenzini) e pubblicato la prima volta in episodi sul Giornale dei bambini tra il 1881 e il 1882, e poi come libro nel 1883 con la casa editrice Paggi. Un classico della letteratura.

copertina del libro le avventure di pinocchio

Già dalla sua versione a puntate Le avventure di Pinocchio ha ottenuto un grande successo, che una volta tradotto si è replicato subito nel resto del mondo, anche grazie ai numerosi adattamenti cinematografici e teatrali che continuano a esserne ispirati, e che hanno fatto sì che gli elementi di questa storia permeassero nella cultura generale.

Nel 2023 si celebrano 140 anni dalla pubblicazione di Pinocchio, che continua a dimostrarsi un classico senza tempo, al quale saranno dedicati mostre, esposizioni e altri eventi artistici e culturali sia in Italia che all’estero.

Centrale, in questa celebrazione, è la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, responsabile sia del Parco di Pinocchio (che si trova proprio a Collodi, frazione da cui Lorenzini trasse lo pseudonimo) e della Biblioteca Collodiana, dove vengono raccolte le opere di Lorenzini e numerose edizioni italiane e straniere di questo classico per l’infanzia.

A confermare l’universalità di questa storia (oltre al fatto che Pinocchio è considerato il terzo libro più tradotto al mondo, subito dopo la Bibbia e il Piccolo Principe) è il fatto che alcuni elementi siano diventati metafore facili da riconoscere anche in culture diverse tra di loro (come quella del naso che cresce come sinonimo di qualcuno che dice bugie), e che alcuni elementi siano stati traslati diventando antonomasia di un concetto (come il paese dei balocchi per un luogo attraente che offre false speranze, o il grillo parlante per una coscienza severa ma onesta).

Non mancano poi, oltre alle traduzioni e alle versioni rivisitate, anche le opere che ne hanno preso dichiaratamente ispirazione: tra le più famose forse quella di Tolstoj, tradotta in italiano con il titolo Il compagno Pinocchio.

Le avventure di Pinocchio, infatti, racconta una storia semplice ma comunque profonda: quella di un burattino di legno che desidera diventare un bambino, ma che a causa della sua grande ingenuità e intolleranza alle regole viene continuamente allontanato dalla strada maestra.

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I temi di Pinocchio

La storia di Pinocchio è pensata per essere un favola con una morale semplice ma facilmente condivisibile: quella del valore insito nel comportarsi bene come persone e come figli, portando rispetto a se stessi e ai propri genitori.

Geppetto infatti viene rappresentato come un padre impeccabile: pur essendo molto povero sacrifica tutto ciò che ha affinché Pinocchio possa avere un’istruzione, e non smette mai di amarlo nonostante le bugie, le promesse non mantenute e i guai in cui continua a cacciarsi.

Come in tutte le favole non mancano inoltre elementi magici e animali antropomorfi, simboli e metafore. E come le favole di una volta Pinocchio (nella sua versione originale) presenta non pochi elementi di durezza, come l’uccisione del Grillo Parlante e l’impiccagione dello stesso Pinocchio.

Da alcuni punti di vista questa storia rientra anche nel canone del romanzo di formazione, poiché Pinocchio tramite l’incontro con personaggi loschi, imbroglioni e pessime influenze, si muove alla ricerca della propria individualità.

Da un lato fatica a resistere alla propria indolenza e rifiuta ogni genere di dovere e responsabilità, dall’altra non smette di rincuorare se stesso e gli altri con buoni propositi: sono proprio le sfide che si trova ad affrontare che lo renderanno abbastanza maturo e degno di diventare un bambino vero.

L’aderenza a questo canone, però, si evince di più con uno sguardo alla versione completa: l’intento di Collodi era di concludere la storia con l’episodio dell’impiccagione di Pinocchio, ma per grande richiesta dei lettori l’autore decise di proseguirla, salvandolo nella puntata successiva.

Forse però è proprio nelle note più tragiche e grottesche che la storia di Pinocchio trova la sua unicità: forse non avrebbe ottenuto lo stesso successo senza episodi che richiamano concetti negativi e universali come la perdita, il dolore e persino la morte, come quello degli assassini, della prigione o della morte della Fata.

Anche le note moraliste vengono smorzate poiché non tutte le punizioni a cui viene sottoposto sono meritate. Così il mondo si caratterizza dal realismo della sua bivalenza: può offrire la bontà e l’amore incondizionato di Geppetto, così come la crudeltà di chi non si farebbe scrupoli a rendere Pinocchio uno schiavo.

Il lungo viaggio ricolmo di pericoli e le peripezie vissute da Pinocchio ne inquadrano la storia anche nel canone dell’avventura, in cui ogni nuovo personaggio incontrato potrebbe rappresentare un aiutante o una minaccia, e in cui ogni episodio rappresenta una sfida da superare sempre più difficile della precedente.

Un altro tema importante de Le avventure di Pinocchio sono le trasformazioni. Il solo protagonista ne subisce diverse: lo conosciamo che è un ciocco di legno, a cui viene data la forma di una marionetta. Nel paese dei balocchi poi Pinocchio subisce la trasformazione in asino, e infine, grazie alla Fata, l’agognata trasformazione in bambino.

I personaggi di Pinocchio

Quali sono i personaggi principali di Pinocchio? Ecco una breve panoramica:

  • Pinocchio, il protagonista, è una marionetta intagliata nel legno dal falegname Geppetto. Pinocchio ha un cuore buono, ma si lascia distrarre facilmente, quando è in difficoltà dice bugie, e non sopporta le responsabilità, come il lavoro o la scuola. Grazie all’amore per Geppetto, che considera come un padre, e per la Fata dai capelli turchini, imparerà a farsi carico delle fatiche e dei doveri;
  • Geppetto è un falegname così povero che il suo focolare è solo disegnato sulle pareti di casa. Quando intaglia Pinocchio vende quel poco che ha per poterlo crescere al meglio delle sue possibilità, vestendolo e mandandolo a scuola;
  • Il Grillo parlante è uno dei molti personaggi animali ma antropomorfi che caratterizzano la favola: fin da subito cerca di guidare Pinocchio verso le buone azioni, ma Pinocchio reagisce male ai suoi rimproveri, schiacciandolo alla prima occasione;
  • La Fata dai capelli turchini è un’aiutante nel percorso di Pinocchio verso la sua trasformazione in bambino. Lei stessa però prende varie forme durante la storia: prima è una bambina, o forse il suo spettro, che per solidarietà si dichiara sorella di Pinocchio. Dopo la sua morte rinasce come donna e diventa per lui una figura materna;
  • Lucignolo è un altro bambino discolo come Pinocchio, che convince a seguirlo nel Paese dei Balocchi. Una volta trasformato in asino però non ha la stessa fortuna di Pinocchio, e la sua storia termina quando ha ancora questa forma;
  • Il Gatto e la Volpe sono i principali antagonisti di Pinocchio: sebbene siano diverse le figure negative o truffatrici che incontra, il Gatto e la Volpe ricompaiono in più episodi, anche in alcuni dei più violenti: in un’occasione infatti si travestono da assassini. Il loro scopo è rubare i soldi di Pinocchio, con l’inganno o con la forza;
  • Mangiafuoco è un personaggio ambivalente: da un lato sfrutta le marionette come Pinocchio, e quando lui porta scompiglio al suo spettacolo minaccia di ucciderlo. Dall’altro viene intenerito dall’affetto di Pinocchio per Geppetto, e non solo lo lascia andare, ma gli dà anche una ricompensa.

Pinocchio: alcune curiosità

Le numerose edizioni e rivisitazioni di Pinocchio hanno fatto sì che nascessero alcune false credenze sulla storia originale di Pinocchio.

La prima, e più conosciuta, è sicuramente la confusione tra balena e pescecane. Nella versione originale infatti è quest’ultimo l’animale scelto da Collodi, ma, forse complice l’iconografia del classico Disney, è la figura della pancia della balena a essere rimasta impressa nell’immaginario comune.

Quand’è che si può dire che nasce Pinocchio? Molti direbbero quando Geppetto ne intaglia la figura nel legno, ma, in realtà, lo stesso ceppo dà segni di vita fin dalla sua permanenza nel laboratorio di mastro Ciliegia, lamentandosi a ogni piccolo colpo subito.

Per quanto riguarda invece il celebre allungamento del naso, non si tratta di un episodio ricorrente; inoltre, il naso non si ritrae in autonomia: è infatti la Fata dai capelli turchini ad aiutarlo ad accorciarlo con l’aiuto di picchi da lei guidati.

Infine, ci si riferisce spesso alla figura di Pinocchio come a un burattino, mentre sarebbe più corretto dire che si tratta di una marionetta; come tale infatti viene inserito da Mangiafuoco nel suo spettacolo. La confusione da un certo punto di vista però è lecita: è Collodi stesso a chiamarlo burattino, e inoltre Pinocchio non ha bisogno di essere manovrato tramite corde, poiché è animato.

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Pinocchio al cinema

Sono più di venti le trasposizioni cinematografiche di Le avventure di Pinocchio: la più famosa è probabilmente la versione edulcorata Pinocchio del 1940 a cura della Disney, considerata ancora oggi un capolavoro del cinema di animazione.

Due delle versioni più conosciute in lingua italiana invece coinvolgono l’attore Roberto Benigni: la prima, distribuita nel 2002, vede Benigni recitare nei panni del burattino, e la seconda, del 2019 (girata da Matteo Garrone), in cui Benigni invece interpreta Geppetto.

Pinocchio ha suscitato anche l’interesse di Steven Spielberg, alla cui storia si è ispirato per il suo film A.I. Intelligenza Artificiale, in cui non troviamo un burattino, ma un androide con le sembianze e la coscienza infantile, che sogna di poter diventare un bambino umano.

L’interesse del cinema Hollywodiano per Pinocchio infine si è riacceso in questi anni: il 2022 ha visto ben due adattamenti, uno in versione live action con la regia di Robert Zemeckis, basata sulla storia rivista del classico Disney, con Tom Hanks nei panni di Geppetto, e una in versione stop motion e musical diretta da Gullermo del Toro e Mark Gustafson, ambientato negli anni dell’Italia fascista.

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