A cinquant’anni da “Lettera a una professoressa”, Andrea Schiavon ha parlato con gli studenti di oggi della rivoluzione portata da Don Milani…
Sono passati cinquant’anni dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, il libro nato a Barbiana dai ragazzi di don Milani grazie a uno straordinario esercizio di scrittura collettiva; ma cos’è mutato nella scuola in questo tempo? Che cosa succede se quella Lettera viene riportata oggi sui banchi, data da leggere e riscrivere ai ragazzi, anziché essere relegata al mondo dei “libri che si citano ma non si leggono”?
Andrea Schiavon, giornalista di Tuttosport, lo ha fatto nel libro Don Milani – Parole per timidi e disobbedienti (Add editore), intrecciando il racconto della sua passione per il prete rivoluzionario alle scintille nate dai suoi incontri con gli studenti di alcune scuole italiane per far dire ai ragazzi cosa cercano nella scuola di oggi.
“E se io non rientrassi in un numero che va dallo zero al dieci?”, chiede uno di loro. “Come può funzionare un sistema dove gli insegnanti non hanno voglia di insegnare e gli studenti di imparare?”, domanda un altro. Nel libro si alternano i capitoli che raccontano don Milani, a quelli in cui i ragazzi dicono cosa ha significato per loro scoprire Lettera a una professoressa e cosa di attuale hanno trovato in quelle parole.