“Se è statisticamente vero che la maggior parte di loro sono semplicemente splendidi, attenti, preparati, nel corso di cinque anni e cinque estati di giri su e giù per l’Italia mi è capitato di incappare, ogni tanto, in alcune tipologie che invece…”. Da “quello che parla solo lui” allo “spoileratore”, passando per “quello che inizia a litigare con te” e “quello che non ha letto il tuo libro”, su ilLibraio.it lo scrittore e insegnante Enrico Galiano racconta alcuni tipi di presentatori che (seppur di rado) si incontrano alle presentazioni letterarie…

Estate, tempo di mare, giornate più lunghe, sabbia fra i piedi o fresco di montagna nei polmoni. E presentazioni di libri.

Sì perché i concerti sono ancora qualcosa di difficile da organizzare, con tutte quelle persone da mettere in sicurezza: i libri invece sono perfetti perché, bene che vada, non ti devi preoccupare di più di 300 persone (e spesso bisogna togliere uno o due zeri…).

Qualche giorno fa su ilLibraio.it la bravissima Alice Basso aveva descritto un po’ com’è la vita degli scrittori in giro per piazze e chiostri a cercare di far finta di sapere cosa dire circa i propri libri; io invece oggi vorrei parlarvi di una questione spinosa, difficile, forse anche un po’ antipatica: i presentatori delle presentazioni dei libri.

Sì, perché se è statisticamente vero che la maggior parte di essi e di esse sono semplicemente splendidi, attenti, preparati, nel corso di cinque anni e cinque estati di giri su e giù per l’Italia mi è capitato di incappare, ogni tanto, in alcune tipologie di essi che invece, come dire, non erano così bravi attenti e preparati.

Ripeto: pochi, pochissimi. Ma diciamo che il loro ricordo ti resta poi indelebile, perché l’imbarazzo è un’emozione già difficile da gestire di suo: figuriamoci davanti a un pubblico.

Per cui ora andrò a sciorinare alcune categorie di presentatori che – per mia fortuna – ho incontrato magari solo una volta in vita mia (ma quella volta è bastata e avanzata).

#1 Quello che parla solo lui

Nella presentazione ideale, le persone sono venute lì ad ascoltare chi ha scritto il libro: ecco, questo tipo di presentatore dimentica questo semplice assunto e parla per il 75% del tempo, monologando per minuti e minuti e causando sguardi di disappunto e certi sbuffi del pubblico che possono mutare il corso del vento. Una volta c’era una formula tipo speed date in cui la presentazione sarebbe dovuta durare tassativamente mezz’ora: bene, la mia presentatrice parlò solo lei per tutto il primo quarto d’ora. E nel restante tempo è riuscita comunque a prendersi metà del tempo. Totale scrittore: sette minuti e mezzo. Praticamente chi ha preso il libro poi lo ha fatto sulla fiducia (e vi ringrazio!).

#2 Lo spoileratore

Tremendo, il più temuto dei sette mari, il Moloch, il Male assoluto: se ne esce – di solito a inizio presentazione – rivelando a sorpresa il finale o una o più scene decisive, provocando proteste rumorose e (da parte mia) insulti pesanti a livello mentale celati dietro sorrisi di circostanza. Perché la verità è che non sai mai cosa fare, quando succede: non ci puoi credere che lo stia facendo davvero. E immancabilmente – tutte le sante volte, giuro – quando tu o il pubblico gli fa notare che così non si fa, e che diamine, è lui che si offende. “Ma cosa ho detto?!”, dice, spiazzandoti come uno che ti rubasse la bici e se ne uscisse con un “Ho fretta, scusa”.

#3 Quello che fa domande che non sono domande

Spesso parente stretto della tipologia #1, ha questa curiosa tendenza a parlare molto e poi, a chiusa del proprio intervento, dire semplicemente una frase lasciata in sospeso, infine guardandoti come a dire “Vai, dicci tutto!” Solo che tu, anche riguardandoti a modalità 2x la registrazione del suo discorso, proprio non ci trovi una domanda in mezzo, e non sai che fare. Alla fine forse è il più innocuo di tutti, ma se niente niente sei un po’ stanco e quella sera non hai molta fantasia ne escono piccoli momenti da sudori freddi niente male.

#4 Quello che inizia a litigare con te

Ah, questo è un mito. Tu magari te ne esci con una affermazione per niente polemica, semplicemente esprimi un tuo punto di vista su qualcosa, e lui attacca subito briga, provando a contestarti. Poi ti aspetta al varco, con domande pensate ad hoc per buttarla in rissa, e appena come un merlo ci caschi – perché ci caschi! – ecco che si parte con l’alterco stile trasmissione politiche trash della tv, con ovviamente una parte del pubblico che dà corda al presentatore e mettendoti in palese difficoltà. A volte succede poi che parli lui e il pubblico applauda fragoroso dopo un luogo comune che più becero non si può, tu provi a dare una risposta un pochino argomentata e cala il silenzio. Lì il dilemma diventa: scappo o macchio la mia fedina penale?

#5 Quello con cui vorresti litigare tu

Opposto e complementare arriva lui: quello che butta là brevemente alcune considerazioni – nel mio caso, quasi sempre sulla scuola – tipo “eh, la scuola del passato sì che era meglio!”, o “i ragazzi di oggi sono tutti viziati”, e tu sai che sei lì per presentare il tuo libro e non puoi fare rissa verbale, e mentre annuisci sorridendo sale forte la tentazione di impugnare il microfono a due mani e urlare MA CHE CAVOLO VAI DICENDO!

#6 Quello che non ha letto il tuo libro

Ebbene sì, esiste e vive in mezzo a noi. Una volta addirittura mi è capitato uno che cinque minuti prima dell’inizio dell’evento mi chiese se potevo fargli io un riassunto del libro. Che momenti altissimi.

#7 Quello che anticipa le tue risposte

Lui funziona al contrario di quello che non ti ha letto: ha letto tutto, ogni singola intervista, articolo, post, tweet, credo anche liste della spesa e dediche sui libri. Minuzioso fino allo stremo, ti conosce così bene che dentro la domanda dà già la risposta che vorresti dare tu. Non è cattivo, fa dolcezza, ma oltre al problema che non sai mai cosa dire perché ha già detto tutto lui, dopo un po’ ti dà la stessa leggera inquietudine dell’algoritmo di Amazon e inizi a chiederti: ma come fai a conoscermi meglio di come mi conosco io?

Questi sono quelli che ho incontrato io. Ripeto, massimo un paio o tre per categoria su circa 500 eventi, ma come sempre succede ti ricordi più della nota stonata che della canzone bellissima.

E voi? Voialtri colleghi scrittori dico: ne conoscete qualcun altro?

L’AUTORE – Enrico Galiano sa come parlare ai ragazzi. In classe come sui social, dove è molto seguito. Insegnante e scrittore classe ’77, dopo il successo dei romanzi (tutti pubblicati da Garzanti) Eppure cadiamo feliciTutta la vita che vuoi e Più forte di ogni addio, ha pubblicato un libro molto particolare, Basta un attimo per tornare bambini, illustrato da Sara Di Francescantonio. È tornato al romanzo con Dormi stanotte sul mio cuore, e sempre per Garzanti è uscito il suo primo saggio, L’arte di sbagliare alla grande. Il suo nuovo romanzo, in uscita a giugno 2021, è Felici contro il mondo (Garzanti), seguito del bestseller Eppure cadiamo felici.

Alla pagina dell’autore tutti gli articoli scritti da Galiano per ilLibraio.it.

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