Una sola scrittrice (Elsa Morante) su 42. Fa discutere la lista di autori che si richiede conoscano i candidati docenti ai prossimi concorsi per la scuola. Su ilLibraio.it l’amaro intervento di Enrico Galiano, insegnante e scrittore, che critica questa visione “maschiocentrica”. Allo stesso tempo, in classe “le donne sono quelle che studiano di più”, eppure “molto spesso sono quelle che vengono studiate di meno. Ascoltate di meno. Valorizzate di meno”

Dunque, sono usciti i programmi per i prossimi concorsi per docenti. In pratica una lista di cose che è meglio conoscere bene se si partecipa e si vuole avere qualche speranza di passare. Sono le stesse cose che, si suppone, poi andranno a insegnare: per cui ci sono anche indicazioni piuttosto precise su quali sono gli autori italiani considerati rilevanti. Quelli che è bene studiare per conoscere la letteratura italiana.

Bene. Ora la domanda è: secondo voi, in questa lista, quante autrici donne ci saranno?

Vi offro tre possibilità, tipo quiz:

A) 10 su 42
B) 5 su 42
C) 1 su 42

Se avete risposto A) o B), ho solo una cosa da dirvi: troppo ottimismo ragazzi.

No: la risposta giusta è la C). Una sola autrice donna su quarantadue autori italiani considerati rilevanti: Elsa Morante.

Ecco qui uno stralcio della pubblicazione:

concorso

Il testo completo, pubblicato da Orizzonte Scuola 

Ci sarebbero molte cose da dire su questa storia. La prima è che, evidentemente, Grazia Deledda, Matilde Serao, Antonia Pozzi, Dacia Maraini, Anna Banti, Anna Maria Ortese, Alda Merini, Fernanda Pivano, Elena Ferrante, Oriana Fallaci, Natalia Ginzburg (e potrei andare avanti chissà quanto) non sono considerate “rilevanti” ai fini dell’insegnamento della letteratura italiana.

La seconda è che uno dei temi più importanti che si affrontano a scuola è il tema dell’amore, e con questo quadro di autori quello che i ragazzi leggeranno e impareranno è solo l’amore visto con gli occhi degli uomini.

La terza, e forse la più importante, è che questa lista di autori è uno specchio molto preciso di quello che siamo nonostante tutto, di quanto ancora siamo fermi lì, abbiamo fatto il salto dall’universo geocentrico a quello eliocentrico, ma proprio non ce la facciamo ad andarcene da quello maschiocentrico.

Un universo in cui le donne non mancano, ci mancherebbe: togli quelle e non avresti né Divina commedia, né Decameron, né Canzoniere, sparirebbe nel nulla D’Annunzio, di Foscolo rimarrebbe ben poco. No, le donne non mancano: manca la loro voce.

Poi possiamo anche fare le giornate internazionali, e l’8 marzo si festeggia tutto l’anno, e le quote rosa e quel che volete, per liberare questa voce: ma se le gabbie sono dentro la testa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire – anzi di chi non vuol leggere, e quindi ascoltare.

Perché, diciamolo: a scuola le donne sono quelle che studiano di più, molto spesso, ma sono quelle che vengono studiate di meno. Ascoltate di meno. Valorizzate di meno.

Quella che sogno io – la lista che sogno io – non è divisa equamente, tipo cinquanta e cinquanta, ma è composta da scrittori e scrittrici differenti, che offrono sguardi differenti su mondi differenti. Perché, parlando di universo e citando Giorgio Gaber, “l’universo sa soltanto che senza due corpi differenti e due pensieri differenti non c’è futuro.”

L’AUTORE – Enrico Galiano sa come parlare ai ragazzi. In classe come sui social, dove è molto seguito. Insegnante e scrittore classe ’77, Galiano, dopo il sucesso dei romanzi Eppure cadiamo feliciTutta la vita che vuoi e  Più forte di ogni addio, torna in libreria, sempre per Garzanti, con un libro molto particolare: Basta un attimo per tornare bambini (in uscita il 7 novembre 2019), illustrato da Sara Di Francescantonio, che invita a riscoprire quegli attimi che rendono l’infanzia un’età magica che si vorrebbe senza fine.

Qui tutti gli articoli scritti da Galiano per ilLibraio.it.

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