“Non ho mai deciso di far arrabbiare nessuno. Tuttavia, scendere dal mio piedistallo non mi ha procurato disagio”. Dopo che negli ultimi anni non sono mancati attacchi e addirittura minacce, l’autrice di Harry Potter ha deciso di raccontarsi nel podcast “The Witch Trials of J.K. Rowling”: “Quello che cerco di mostrare nei libri è che l’idea di un bianco e nero è molto affascinante…”

Non ho mai deciso di far arrabbiare nessuno. Tuttavia, scendere dal mio piedistallo non mi ha procurato disagio”.

Stanno facendo inevitabilmente il giro del mondo le parole di J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter (saga di culto, amatissima da generazioni di lettori, e pubblicata in Italia da Salani), che ha deciso di raccontarsi nel podcast The Witch Trials of J.K. Rowling, tornando anche sulle polemiche che l’hanno vista protagonista sui social negli ultimi anni (qui una sintesi, e qui un altro approfondimento).

Com’è noto, a far discutere, con tanto di periodiche proposte di boicottaggi in varie forme (che, va detto, non hanno affatto influito sulle vendite dei romanzi-longseller, costantemente protagonisti nelle classifiche di vendita in tutto il mondo, Italia inclusa), sono state le prese di posizione della scrittrice sulla transessualità. Rowling è stata infatti accusata di transfobia ed è stata definita TERF (acronimo di “femminista radicale trans-esclusiva”).

Qui un tweet spesso citato, pubblicato dall’autrice nel 2020, con cui Rowling ha replicato alle critiche:

jk rowling

In questi ultimi anni non sono mancanti attacci pesanti, e addirittura minacce. Ecco perché le parole di J.K. Rowling, che ha deciso di aprire le porte della sua casa in Scozia alla scrittrice Megan Phelps-Roper, erano particolarmente attese.

Nel corso del podcast, di sette puntate, la scrittrice si sofferma, tra l’altro, sulle violenze subite da parte del primo marito, sulla morte della madre, sulla nascita della figlia, sulle critiche arrivate nel tempo alla saga del maghetto e su come il successo dei libri (e dei film) ha cambiato la sua vita.

In particolare, nel secondo episodio, dal titolo Burn The Witch, dichiara: “(…) Quello che cerco di mostrare nei libri è che l’idea di un bianco e nero è molto affascinante, è la via più semplice, e per molti versi è la più sicura. Assumere una posizione ‘tutto o niente’ su qualsiasi tema ti garantisce di trovare la tua bolla, la tua comunità. Ma quello che credo profondamente è che dovremmo dubitare di noi stessi proprio quando siamo troppo sicuri. Dovremmo fare domande a noi stessi quando riceviamo una scarica di adrenalina dopo aver detto o fatto qualcosa” (la traduzione è tratta dal quotidiano La Stampa, che ha pubblicato la trascrizione della parte finale del secondo episodio).

Come ricorda la stessa Rowling, già nel 1999 erano arrivate critiche alla saga di Harry Potter: “(…) C’era un movimento che chiamava i miei libri pericolosi e immorali. Venivano usate parole estreme: che stavo danneggiando i bambini, che ero una strega, che stavo avvelenando le loro menti… nelle interviste di allora fui costretta a chiarire che non credevo nella stregoneria e che non era mia intenzione insegnarla ai bambini. Vedere i miei libri bruciati, assistere ai tentativi di rimuoverli dalle biblioteche scolastiche, cercare di capire cosa passa nella mente di queste persone: è un tema che è presente in tutti i libri di Harry Potter ovvero l’idea che il concetto di essere dalla parte del giusto non è incompatibile con il compiere azioni abominevoli“.

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Nel corso del podcast l’autrice rivela inoltre che il suo primo marito, con il quale è stata sposata tra il 1992 e il 1993, e che la maltrattava, le aveva addirittura sequestrato il manoscritto del primo capitolo di Harry Potter e la pietra filosofale: “A un certo punto di è reso conto quanto fossero importanti per me quelle pagine, e così decise di prendersi il manoscritto come suo ostaggio”.

Sempre nel corso del podcast Rowling aggiunge poi: “Non vado in giro per la casa a pensare a quello che lascerò ai posteri. Che modo pomposo di vivere la propria esistenza sarebbe se si pensasse costantemente ‘Quale sarà la mia eredità?’. Chi se ne importa, sarò morta. A me importa quello che accade ora, mi importa dei vivi”.

Insomma, quel che è certo è che la scrittrice non si mostra frenata dalle critiche e dalle minacce subite, e ci tiene a chiarire una volta per tutte il suo punto di vista.

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A proposito, i fan di Harry Potter in questi giorni non parlano solo del podcast, ma anche dell’attesa uscita del videogioco Hogwarts Legacy, sviluppato da Avalanche Software per Warner Bros Interactive Entertainment, e che vede protagonista l’immaginario della saga fantasy più letta dell’ultimo ventennio. Anche l’uscita del videogioco, subito un grande successo, è stata accompagnata da polemiche legate alle posizioni della scrittrice. Come per i libri, il videogioco sta registrando un grande successo.

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