La sera del 9 ottobre 1963 il disastro della diga del Vajont causò circa 2mila morti. Oggi lo ricorda su ilLibraio.it Enrico Galiano, insegnante e scrittore, che vive a un’ora di macchina dalla “Cosa”: “Che impressione che fa, dopo quasi cinquant’anni, vedere che quel buco è ancora lì. Come un volto sfregiato, come un libro strappato…”. E il ricordo si allarga e diventa una riflessione sul ruolo della scuola e sul futuro che stiamo costruendo: “Siamo ancora in tempo per smettere di fare male al mondo…”

Vivo a un’ora di macchina da quella diga. Tutte le volte in cui ci vado, brividi.

Brividi che cominciano in realtà da prima, da quando dopo una curva ti ritrovi davanti quella montagna squarciata. Che impressione che fa, dopo quasi cinquant’anni, vedere che quel buco è ancora lì. Come un volto sfregiato, come un libro strappato.

Vai lì e poi, là sotto, ti vedi la Cosa.

Sì chiamerebbe diga, ma quando la vedi senti che è qualcosa di diverso. È la Cosa.

Quella Cosa che è ancora lì, tenace, irresistibile, capace di stare in piedi anche con un disastro di roccia fango e case e uomini e donne rovesciato addosso. La Cosa.

Non ci credi che ce l’abbia fatta, a non farsi neanche un graffio, quella notte di ottobre, non ci credi finché non lo vedi. Eppure.

Che geniale la mente di quegli uomini che l’hanno pensata. Che forti le braccia che l’hanno tirata su. Eppure.

Quella storia, quella della costruzione della Cosa, dovrebbe essere materia obbligatoria nelle scuole. Magari nella versione, stupenda, di Marco Paolini.

Perché non è solo storia: è epica. Mito puro, tragedia nel senso più alto. Tina Merlin come Cassandra. La Sade, dei impietosi e crudeli a giocare con le vite degli innocenti.

Una tragedia in cui il Fato però non esiste. Il Fato, appunto, ha un volto terribilmente umano.

Di tutta quella storia, a me, c’è un dettaglio che più di tutti ancora oggi mi rimbomba nella testa: giuro, ci penso tutti i santi giorni.

E quel dettaglio è: chi ha pensato la diga, chi per primo l’ha voluta, chi l’ha letteralmente creata dal nulla, è morto prima della strage.

Sì, Giorgio Dal Piaz, geologo; Carlo Semenza, ingegnere. Questi due uomini, le figure fondamentali di tutta la storia della Cosa, se ne sono andati prima che il mondo venisse giù.

Loro non sanno niente di quei quasi duemila morti. Non sanno niente di quei paesi cancellati dalle carte. Non sanno niente del male che hanno fatto al mondo, convinti di fare al mondo bene.

Ci penso tutti i giorni perché guardo i miei ragazzi e le mie ragazze di prima media, oggi, non posso non chiedermi: sono anche io come Giorgio Dal Piaz, come Carlo Semenza?

C’è molto presente di oggi, in questa storia di cinquant’anni fa. Ci siamo molto noi, che abbiamo vissuto magari convinti di fare bene al mondo, e invece al mondo abbiamo fatto male.

Anche noi stiamo lasciando a generazioni di bambine e bambine di oggi un mondo che trema proprio sotto la montagna. Anche noi abbiamo costruito la nostra Cosa.

E anche noi non ci saremo, quando e se la montagna verrà giù.

E così dovremmo raccontare oggi quella storia: non perché parla del passato, ma come monito per il futuro.

Siamo ancora in tempo per fermarci.

Siamo ancora in tempo per smettere di fare male al mondo: e fare così finalmente, del mondo, bene.

L’AUTORE – Enrico Galiano sa come parlare ai ragazzi. In classe come sui social, dove è molto seguito. Insegnante e scrittore classe ’77, dopo il successo dei romanzi (tutti pubblicati da Garzanti)  Eppure cadiamo feliciTutta la vita che vuoi, Felici contro il mondo, e Più forte di ogni addio, ha pubblicato un libro molto particolare, Basta un attimo per tornare bambini, illustrato da Sara Di Francescantonio. È tornato al romanzo con Dormi stanotte sul mio cuore, e sempre per Garzanti è uscito il suo primo saggio, L’arte di sbagliare alla grande. Con Salani Galiano ha pubblicato la sua prima storia per ragazzi, La società segreta dei salvaparole, un inno d’amore alle parole e alla lingua.

Ora è in libreria per Garzanti con il suo nuovo saggio, Scuola di felicità per eterni ripetenti.

Alla pagina dell’autore tutti gli articoli scritti da Galiano per ilLibraio.it.

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