Nell’editoriale della rivista Il Libraio si parla di “Figlie del mare” di Mary Lynn Bracht, “La treccia” di Laetitia Colombani ed “Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman – Scarica gratis il pdf della del nuovo numero

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Erano le figlie del mare. Solo loro sapevano pescare le conchiglie sul fondale dell’oceano nelle isole coreane. Le hanno strappate dalle loro vite indifese per trasformarle in «generi di prima necessità». Come le loro conchiglie. Decine di migliaia di donne coreane. Per stiparle come animali nei bordelli di guerra. Sono le «comfort women» che l’esercito giapponese ha rastrellato nei villaggi coreani occupati per soddisfare gli istinti dei suoi soldati al fronte. Trattate come oggi non vorremmo fosse trattato nemmeno il bestiame. Private di ogni cosa, di ogni sogno, anche il più semplice. E dopo la guerra, in un’epoca nella quale la castità era prerequisito della dignità, additate come prostitute di guerra. Rimosse persino dal loro governo. Trattate come rifiuti. Poche sono sopravvissute.

Mary Lynn Bracht, americana di origine coreana, ha coltivato a lungo il sogno di riportare alla luce questo genocidio che un mondo troppo maschile ha voluto rimuovere e nascondere sotto il tappeto della pace. Per narrare questa storia ha scritto un romanzo travolgente, che è stato uno dei titoli più caldi della Fiera di Londra, conteso dagli editori di tutto il mondo. Longanesi se lo è aggiudicato per inserirlo a colpo sicuro in quel percorso di lettura dell’Oriente che conta successi come Cigni selvatici, Il ragazzo giusto, Memorie di una geisha. Tutti preziosi long seller di riferimento per capire la storia, quella che non ci fanno studiare a scuola, dell’altra parte del mondo, di un Oriente che resta in gran parte misterioso e distante.

È una treccia composta da tre fili, il romanzo di Laetitia Colombani in uscita per Nord. La storia di tre donne in tre angoli del mondo. Tre donne che il destino e la società vorrebbero emarginare. Perché sono donne e devono stare al loro posto. In India, in Sicilia, in Canada. Tre donne che si ribellano, che prendono in mano la loro vita e sfidano il mondo degli uomini. Determinate a spezzare una catena secolare per sé e per le loro figlie. E sarà proprio una treccia a legare il loro destino. Non stupisce che questo romanzo sia stato tanto a lungo premiato dai lettori francesi restando in classifica per mesi e mesi.

Non so come descrivervi il sottile piacere che ho provato a leggere la storia di Eleanor Oliphant, pubblicata da Garzanti. All’opposto dei precedenti romanzi è ambientato nella più anonima normalità. Eleanor è una impiegata senza relazioni che in qualche modo basta a sé stessa fino a quando qualcosa non le fa scattare il desiderio. Desiderio di uscire dal proprio guscio. Sono rimasto incollato alle pagine di questo romanzo per l’umanità dello sguardo di Gail Honeyman che ci narra questa vita come tante e per l’acuta analisi della quotidianità. Eleanor è diventata un’amica ingenua da proteggere, ma allo stesso tempo un esempio di forza: forza di andare avanti senza rispondere alle sirene della socialità, forza di una solitudine mai troppo sofferta. Vittima della propria intelligenza e del proprio passato del quale dovrà liberarsi. Più di 18 mesi in cima alle classifiche inglesi, un debutto senza precedenti.

cover libraio maggio 2018

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nota: la foto grande è di Yuma Martellanz

Fotografia header: foto di Yuma Martellanz

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