Gabrielle Blair, blogger nota per il suo Design Mom, arriva in libreria con “Eiaculate responsabilmente – 28 buone ragioni”. L’autrice decostruisce la narrativa che vuole il corpo della donna al centro del dibattito sull’aborto, perché è solo a causa di un’eiaculazione irresponsabile che si generano gravidanze indesiderate…

“Le gravidanze indesiderate non capitano perché la gente fa sesso. Si verificano solo se un uomo eiacula in modo irresponsabile, cioè se deposita il suo sperma nella vagina della partner benché nessuno dei due stia cercando di concepire un figlio. Non è pretendere troppo chiedergli di non farlo.”

Gabrielle Blair, autrice di Eiaculate Responsabilmente – 28 buone ragioni (Feltrinelli), apre con questa riflessione il pamphlet di ventotto argomentazioni sul come e sul perché la responsabilità dell’uomo, nel conoscere e gestire il proprio corpo e i propri desideri, sia da sempre stata sottovalutata.

Eiaculate responsabilmente
Alcuni potrebbero pensare a Blair come a una femminista incattivita, arrabbiata con gli uomini per qualche assurdo motivo, senza figli e senza una famiglia. Stereotipi comuni e superficiali, perché l’immagine di una donna con posizioni forti sugli uomini e sulla mascolinità deve spesso andare di pari passo con un certo tipo di solitudine e di allontanamento dai canoni.

Invece Gabrielle Blair, come lei stessa si definisce, è una donna credente, madre di sei figli, diventata quasi per caso una opinion maker nel 2006, quando il suo blog, Design Mom, ha spiccato il volo. Ed è emblematico che debba prima di tutto ribadire la sua ordinarietà per dare credibilità alle sue posizioni. Per non dire triste.

Intervistata da Michelle Ruiz per Vogue, quando tratta del tema della mancanza di conversazione sulla salute riproduttiva degli uomini, risponde così: “Non odio gli uomini. Non penso siano malvagi. Penso che stiano facendo del loro meglio, giusto? Ce ne sono molti nella mia vita che adoro. Forse nessuno gli ha mai detto prima ‘Ecco come puoi impegnarti responsabilmente. Ehi, il tuo sperma può causare seri problemi a un’altra persona’. Una volta che il cervello fa click, rispondono con un: ‘Oh, ok, creo una sostanza pericolosa con il mio corpo e devo fare molta attenzione a questo’. Punto.”

È proprio in questa risposta che si nasconde una delle chiavi di lettura del saggio: l’importanza di un interruttore. Prima è tutto buio, le cose si percepiscono a stento, dopo c’è una luce e tutto appare più chiaro.

Non tutti gli uomini sono infatti egoisti, disattenti o disinteressati, ma tutti (o quasi) sono stati educati a non avere responsabilità della propria salute riproduttiva, del proprio piacere e del piacere altrui.

In Eiaculate responsabilmente, tramite ventotto assunzioni che hanno il sapore di tweet taglienti, l’autrice formula gli elementi di un’equazione che porta a un unico risultato.

C’è bisogno di un cambio di rotta per concentrare l’attenzione dei dibattiti pubblici e legali su ciò che è il vero argomento di cui discutere. C’è bisogno di spazi dove parlare e in cui discutere di quanto il maschilismo abbia da sempre penalizzato le donne, ma abbia anche impedito ai maschi di uscire da certi canoni.

Negli ultimi anni, la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti Dobbs contro Jackson Women’s Health Organization, capovolgendo la vecchia sentenza Roe contro Wade del 1973, ha stabilito che la Costituzione degli Stati Uniti non conferisce il diritto all’aborto. Molti Stati hanno di fatto, da quel momento, vietato la pratica per quasi tutte le casistiche. In America. Nel 2022. Ancora una volta si è legiferato sul corpo delle donne, su quello che possono e non possono fare di se stesse.

Blair parte quindi dalla biologia per decostruire la narrazione che vuole la responsabilità delle donne al centro del dibattito sul tema. Porta dati, di cui forse non avremmo nemmeno bisogno, perché gli elementi della sua teoria sono già sotto gli occhi di tutti. Gli uomini sono 50 volte più fertili delle donne, la fertilità delle donne è imprevedibile, l’ovulazione è involontaria, l’eiaculazione no.

Affronta il tema dei contraccettivi, di come la narrativa della contraccezione stenti a distaccarsi dalla dinamica animalesca dell’uomo che riceve e della donna che dà. Si concentra su quanto la società insegni alle donne (e agli uomini, ovviamente) il piacere del maschio come priorità del sesso e quanto il piacere degli uomini sia, a tutti gli effetti, il vero atto di responsabilità in una gravidanza.

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Le tesi di Blair in Eiaculate responsabilmente sono chiare: gli uomini causano tutte le gravidanze indesiderate è un assioma matematico che non ha bisogno di dimostrazione. Se un uomo eiacula i suoi spermatozoi (che sono fertili ogni ora, ogni minuto, ogni secondo) potrebbero trovare un ovulo fertile (un giorno al mese o poco più) e fecondarlo.

Se la donna rimarrà incinta avrà due possibilità (nella migliore delle ipotesi): abortire o portare avanti la gravidanza. Nel primo caso dovrà ingerire farmaci o subire un intervento, lo stress psicologico e fisico di un aborto è una ferita da cui non è mai facile guarire.

Nel secondo caso la sua vita sarà totalmente stravolta, con una responsabilità in più con cui fare i conti e con una società che non fa altro che allontanare le madri dalle sue dinamiche, costringendole al ruolo di balie più che di donne. Senza considerare le mutazioni perenni del corpo, il dolore fisico e i rischi sulla salute collegati a una gravidanza. Se un uomo non eiacula in una vagina di sua spontanea volontà, nulla di tutto ciò accade, è questa la conclusione a cui arriva l’autrice.

Blair  codifica quindi l’ interruttore, quello che serve per fare click. Da una parte ci si aspetta che le donne siano responsabili del proprio corpo e anche di quello degli uomini, essendo costrette in molti casi a prendersi la responsabilità delle mancanze dei loro partner sessuali, e dall’altra, la verità più ovvia e lampante, gli uomini potrebbero facilmente prevenire gli aborti, ma scelgono di non farlo, molto spesso per una filosofia del piacere che ha un sapore preistorico.

Gabrielle Blair spinge il dito sull’interruttore e accende la luce. La sua dedica, infatti, è per le sue lettrici e per i suoi lettori:
Alle donne del futuro,
che non dovranno più vivere nell’angoscia
di una gravidanza indesiderata,
e agli uomini che – sono certa – avranno imparato
a eiaculare in modo responsabile,
rendendo possibile quel futuro.

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