Anche nella seconda parte del 2022 sono molti i libri dedicati al femminismo e alle tante battaglie ancora da combattere per superare discriminazioni e maschilismi, in ambiti diversi. Ecco una selezione di saggi, portatori di nuovi sguardi su questioni cruciali della contemporaneità

Non poche conquiste sono state fatte, ma molte battaglie restano ancora da combattere e tanti diritti dovranno essere difesi: negli ultimi anni (e negli ultimi mesi, segnati dal cambio di governo), anche in libreria si è molto parlato di femminismo, con molte uscite a tema, nell’ambito della narrativa, della saggistica, come pure della varia.

Nella seconda parte del 2022 le pubblicazioni dunque non mancano. Ne abbiamo raccolte qui di seguito alcune, proponendole non in ordine di importanza. Si tratta di nuovi libri che si soffermano, con toni e modi diversi, su numerose (e cruciali) problematiche della contemporaneità, tra nuove e antiche discriminazioni e maschilismi. Ma si tratta anche di libri portatori di nuovi sguardi e approcci a queste cruciali tematiche.

Il mito della bellezza

il mito della bellezza

“Se il mito della bellezza non si fonda sull’evoluzione, sul sesso, sul genere, sull’estetica o su Dio, su che cosa è basato? Pretende di avere a che fare con l’intimità, il sesso e la vita, di essere una celebrazione delle donne. In realtà si fonda sul distacco emotivo, sulla politica, sulla finanza e sulla repressione sessuale. Il mito della bellezza non riguarda affatto le donne, ma gli uomini e il potere”. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1991, il saggio di Naomi Wolf, che l’ha consacrata portavoce della terza ondata del movimento femminista, torna in libreria in una nuova edizione, Tlon (traduzione di Marisa Castino Bado), a cura di Maura Gancitano e Jennifer Guerra, che firmano anche la prefazione al volume.

A proposito di classici sul femminismo, qui un’ampia selezione di testi.

God Save the Queer – Catechismo femminista

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Vorrei capire, da femminista, se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un’alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede ‘è cosa buona’…”. Si può essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo? Michela Murgia, cattolica, pensa di sì. E per dimostrarlo porta in libreria per Einaudi God Save the Queer – Catechismo femminista, pamphlet che punta a sfidare il senso comune anche con l’arma dell’ironia.

Dopo Narciso la primavera

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“Esistono dei tratti narcisistici: saperli riconoscere e sapere riconoscere i pattern con cui queste persone impostano le relazioni rende possibile riuscire a prendere una distanza”. La scrittrice Federica Bosco (qui la nostra intervista) delinea quali sono le conseguenze di una relazione disfunzionale con una persona narcisista nel suo nuovo saggio, Dopo Narciso la primavera (Vallardi). Il libro vuole essere un aiuto per tutte e tutti coloro che possono averne bisogno.

La rete non ci salverà

la rete non ci salverà

Chi guadagna davvero dal sessismo perverso della Rete? La risposta nel pamphlet, edito da Longanesi, La Rete non ci salverà – Perché la rivoluzione digitale è sessista (e come resistere) di Lilia Giugni (su ilLibraio.it un estratto dal capitolo conclusivo, “In difesa dell’utopia”). L’autrice è un’attivista femminista Intersezionale ed è fellow della Royal Society of Arts. Ha inoltre co-fondato il think tank femminista GenPol – Gender & Policy Insights, che svolge lavoro di ricerca e advocacy su questioni di genere e giustizia sociale.

Cenerentole e sorellastre – Una botanica della bellezza

ilaria gaspari cenerentole e sorellastre

Sappiamo che i canoni estetici sono convenzioni, e come tali variano in base a tempi e luoghi, assecondando strutture e sovrastrutture che li modellano. Ma modellano anche noi, e il nostro modo di pensarci, di guardarci, di giudicare. A partire da quando abbiamo iniziato ad attribuire alla bruttezza, o presunta tale, un pregiudizio morale? Ne parla la scrittrice Ilaria Gaspari nel saggio breve Cenerentole e sorellastre – Una botanica della bellezza, in uscita per la collana ebook di Einaudi Quanti (qui un estratto e altri particolari, ndr).

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Extra Bold

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In liberia per Quinto Quarto Edizioni Extra Bold. Una guida femminista inclusiva antirazzista non binaria per graphic designer, volume firmato da Ellen Lupton et al., con traduzione e nota politica di Isabella Borrelli. Quest’ultima sottolinea: “Extra Bold è un manuale di design non esclusivo. Scrivo non esclusivo invece di inclusivo perché compie un cambio di passo fondamentale: allargare lo sguardo. Questo manuale non pretende di insegnare la cosidetta inclusion attraverso la condivisione di altri dogmi, ma sfida l’approccio totemico al design eurocentrico, maschile, abile, binario, cisgender minando l’assunto di base: che sia una sola voce a parlare […]. Finisce per essere un manuale di riscoperta del linguaggio, un viaggio introspettivo che cerca di decostruire quello che ci è stato insegnato mostrandoci condizionamenti, oppressioni, privilegi e assunti imparati acriticamente. Tutto questo con un design, appunto, pop e finalmente in grado di restituire la complessità”.

Patriarcato for dummies

Patriarcato for dummies

“O si è felici o si è complici” è il punto di partenza per Patriarcato for dummies (Giulio Perrone editore) un viaggio, firmato da Eugenia Nicolosi, attraverso le voci e le istanze del femminismo intersezionale: da una parte chi lotta ogni giorno per disinnescare i meccanismi violenti che compromettono la qualità della vita – e a volte la stessa vita – delle donne e degli uomini, dall’altra chi fa da megafono alla cultura dominante che, attraverso modelli e bias, è solo una gabbia per le une e gli altri, anche per chi tra essi la promuove. Da che parte stare e, soprattutto, perché schierarsi?

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Il 24 giugno 2022, la Corte Suprema Americana assegna ai singoli Stati il diritto di normare l’aborto volontario fino a vietarlo del tutto, riportando al centro del dibattito mondiale un tema centrale per l’autodeterminazione della donna. Anche in Italia, dopo più di 40 anni dalla legge 194 che tutela il diritto di scegliere per le donne, la parola aborto continua a dividere l’opinione pubblica. Cosa è cambiato da allora? Come si colloca la nostra nazione rispetto al resto del mondo? Il diritto di scegliere (La Corte), primo libro della nuova collana di attualità di La Corte chiamata Segni (diretta da Stefano Tura), è un saggio che affronta l’aborto con sguardo laico, provando ad approfondire questo tema passando dalla storia, dalla religione e dal diritto. Una sfida che l’autrice Simona De Ciero ha deciso di affrontare partendo dalla voce stessa delle donne, dalle loro storie. Tra queste testimonianze troviamo sia quelle di chi ha deciso di rivelare un frammento della propria vita e della propria esperienza, sia nomi come Don Giulio Mignani, Marta Loi o Emma Bonino, che di questo tema hanno fatto una battaglia personale.

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