Sul social più popolare del momento, dove i giovani (e non solo) si cimentano in challenge, balletti e dispensano consigli di lettura strappalacrime, si è diffusa anche l’abitudine di filmarsi – in diretta – durante i momenti di studio. Un modo per sentirsi meno soli in questo periodo di DAD, ma anche – paradossalmente – per evitare di usare troppo Tik Tok…

Oggi studi con me? Domani ho un esame, devo concentrarmi il più possibile e non posso toccare il cellulare.

La soluzione? Semplice, una live su Tik Tok. Sembra che sul social più popolare del momento, dove gli adolescenti (e non solo) si cimentano in challenge, balletti e dispensano consigli di lettura strappalacrime, sia diffusa anche l’abitudine di filmarsi – in diretta – durante i momenti di studio.

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La cosa non stupisce, se si pensa che si fanno live di continuo, e per qualsiasi motivo. C’è gente che ama riprendersi mentre si trucca, mentre sceglie quale outfit indossare, mentre cucina, mentre gioca alla playstation. Perfino mentre dorme (senza pensare a quello che accade su Twitch, la piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon). Eppure, nel caso dello studio, la pratica ricorda tanto i pomeriggi trascorsi sui libri in compagnia degli amici per non distrarsi.

È risaputo, infatti, che i gruppi servano anche a spalleggiarsi, a stimolare la concentrazione, a non non sentirsi soli e persi tra le sudate carte. In tempi di DAD ci si arrangia come si può, e anche Tik Tok può rappresentare un’alternativa al senso di solitudine dilagante della pandemia.

Del resto proprio quest’anno sono esplose su YouTube playlist che trasmettono live 24/7 musica lo-fi hip hop – che in questo articolo Gianluca Catalfamo ha definito “il suono della generazione Z” – ascoltate principalmente da ragazzi e ragazze proprio per studiare, rilassarsi e avere la sensazione di non essere da soli.

Mentre si scrolla la sezione live di Tik Tok – tra tutorial, chiacchiere e confessioni – non è raro imbattersi in dirette di ragazzi che scrivono e che scorrono gli occhi sui libri. Accanto a loro, qualche volta, un bigliettino o un foglio di carta, su cui campeggiano scritte come: “sto studiando”; oppure inviti diretti tipo: “ci concentriamo insieme?”.

Potenzialmente queste live potrebbero durare all’infinito.

Certo, come è ovvio, non si tratta di contenuti d’intrattenimento, ma è proprio questo il punto: queste dirette non hanno apparentemente nessuna finalità, se non quella di far sentire i ragazzi meno soli e – paradossalmente – di tenerli lontano da Tik Tok stesso – tra i principali veicoli di distrazione.

Cosa diranno di questa tendenza diffusasi spontaneamente i detrattori, che continuano a storcere il naso davanti all’uso dei social da parte degli adolescenti, non capendone il fascino e sottovalutandone certe potenzialità?

 

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