I libri di Kader Abdolah, Bernardine Evaristo, Maylis de Kerangal, Nicola Lagioia e Richard Russo compongono la cinquina del Premio Lattes Grinzane 2021. A Margaret Atwood il riconoscimento speciale – I particolari

Kader Abdolah (nato in Iran e rifugiato politico in Olanda) con Il sentiero delle babbucce gialle (Iperborea; traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo), Bernardine Evaristo (britannica di origini nigeriana) con Ragazza, donna, altro (Sur; traduzione di Martina Testa), Maylis de Kerangal (francese) con Un mondo a portata di mano (Feltrinelli; traduzione di Maria Baiocchi), Nicola Lagioia con La città dei vivi (Einaudi), Richard Russo (statunitense) con Le conseguenze (Neri Pozza; traduzione di Ada Arduini) sono i finalisti del Premio Lattes Grinzane 2021, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes, giunto alla sua undicesima edizione, che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno.

Margaret Atwood (Canada), edita in Italia principalmente da Ponte alle Grazie (tradotta, tra gli altri, da Guido Calza, Camillo Pennati, Elisa Banfi, Francesco Bruno, Margherita Crepax, Raffaella Belletti, Renata Morresi) è la vincitrice del Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito ogni anno a un’autrice o autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale, che nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico.

Autrice di romanzi di successo come Il racconto dell’Ancella, I testamenti, L’altra Grace e L’anno prima del diluvio, molti dei quali trasposti in serie televisive, Atwood è in uscita in Italia, sempre per Ponte alle Grazie, con il romanzo Bodily Harm, scritto nel 1981 e mai pubblicato nel nostro Paese, e la sua più recente raccolta di poesie Dearly, attesi entrambi in autunno, e con Oryx e Crake, in libreria dal 13 maggio, nuova edizione di L’ultimo degli uomini, edito in italiano nel 2003.

I cinque romanzi finalisti, così come il Premio Speciale, sono stati selezionati dai docenti, intellettuali, critici e scrittori che formano la Giura Tecnica e sono ora affidati alla lettura e al giudizio di 400 studenti delle Giurie Scolastiche, avviate in 25 scuole superiori, da Bolzano a Trapani (passando per Torino, Alba, Bologna, Macerata, Matera, ecc.). Con i loro voti, i giovani giurati decreteranno il libro vincitore tra i cinque in gara, che sarà proclamato sabato 2 ottobre 2021, nel corso della cerimonia di premiazione al Teatro sociale Busca di Alba (ingresso libero fino a esaurimento posti, con modalità che saranno definite nel rispetto delle norme sull’emergenza sanitaria Covid-19).

In questa occasione il Premio Speciale Margaret Atwood terrà una lectio magistralis se sarà insignita del riconoscimento.

Inoltre, nel corso della mattinata i finalisti incontreranno gli studenti delle scuole del territorio cuneese.

Gli appuntamenti del Premio saranno anche trasmessi in diretta streaming sul sito e sui canali social della Fondazione Bottari Lattes, permettendo così di raggiungere pubblici diversi e lontani e mettendo a disposizione di tutti importanti contenuti della grande narrativa contemporanea.

“La varietà e la qualità delle proposte – spiega la Giuria Tecnica – sono state davvero notevoli e la giuria ha cercato di riconoscerle, anche pensando ai giovani giurati chiamati alla lettura della cinquina e alla scelta del vincitore. Importanza e qualità della testimonianza storica o biografica o civile sono stati quindi tenuti in conto non meno della felicità e della freschezza o della sapienza e dell’eleganza della scrittura. La vitalità mondiale del romanzo è stata confermata dalle proposte pervenute alla giuria per il Premio Lattes Grinzane. Ferma restando la qualità, a volte la raffinatezza di molti romanzi di cultura occidentale, è indubbio che attirino particolare attenzione quelli che vengono da mondi lontani, per i quali costituiscono una modalità narrativa che entra in fecondo contatto con altre, popolari e native, posture di racconto. Questi libri affascinano non solo per le storie che fanno conoscere, denunciano o rievocano, ma anche proprio per il linguaggio, che si sente intriso di stili diversi, meno, per così dire, scritti e strutturati, più liberi e diretti, di quelli dei romanzi delle nostre culture, nelle quali il genere ha una storia plurisecolare”.

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