Uno dei dibattiti che stanno caratterizzando quest’epoca storica è quello sul rapporto tra alimentazione umana e animali: è più facile che il tema emerga a inizio anno, da un lato perché è il periodo in cui si tende a formulare buoni propositi, dall’altro perché a gennaio ha luogo il Veganuary, il mese in cui chi sceglie una dieta a base vegetale invita anche gli onnivori a provare a limitare i derivati animali, nel piatto e non solo. Per chi vorrebbe approfittare dell’occasione per approfondire l’argomento, ecco alcuni libri di ieri e di oggi (saggi, romanzi, ma anche ricettari) che affrontano con prospettive diverse il dibattito sul ruolo degli animali nell’alimentazione umana…
Uno dei dibattiti che stanno caratterizzando quest’epoca storica è quello sul rapporto tra alimentazione umana e animali. Sebbene questa riflessione non abbia origini recenti, sono molte le congiunture storiche che nel mondo occidentale hanno rinnovato l’attenzione su questo tema: l’emergenza climatica, che obbliga a ridiscutere il ruolo dell’uomo nell’ambiente, l’estinzione di massa che vede diminuire drasticamente il numero di specie animali di anno in anno, ma anche una rinnovata attenzione a cosa portiamo in tavola, alla salubrità dei prodotti, alla loro sostenibilità o al loro allineamento con i valori personali.
È inevitabile che questo dibattito riguardi soprattutto quelle aree del pianeta in cui la disponibilità e varietà di cibo sono aumentate in modo esponenziale, slegando, per molti, l’alimentazione dalla sfera della necessità.
Le considerazioni personali sul cibo si ripropongono con più forza all’inizio di ogni anno, da un lato perché è il periodo in cui si tende a formulare buoni propositi, dall’altro perché a gennaio ha luogo il Veganuary, il mese in cui chi sceglie una dieta a base vegetale invita anche gli onnivori a provare a limitare i derivati animali, nel piatto e non solo.
Per chi vorrebbe approfittare dell’occasione per approfondire l’argomento, ecco alcuni libri di ieri e di oggi (saggi, romanzi, ma anche ricettari) che affrontano da prospettive diverse il dibattito sul ruolo degli animali nell’alimentazione umana.
Tra i libri che negli ultimi anni si sono interrogati sulle scelte alimentari umane c’è Se niente importa (Guanda, traduzione di Irene Abigail Piccinini) di Jonathan Safran Foer. Lo scrittore, ispirato dalla propria storia familiare e sentendosi responsabile per l’alimentazione dei propri figli, riflette su quali animali mangiamo e perché, in un saggio-inchiesta che tocca cultura, economia, scienza e storia. Foer ha poi pubblicato anche Possiamo salvare il mondo, prima di cena.
Ci invita a riflettere sull’origine del cibo che portiamo in tavola lo stesso Michael Pollan, ne Il dilemma dell’onnivoro (Adelphi, traduzione di Luigi Civalleri), in cui, dopo una serie di esperienze svolte in prima persona all’interno dell’industria alimentare, racconta come il modo in cui viene prodotto il cibo, animale e non, abbia il potere di cambiare profondamente l’ambiente e le persone che lo abitano.
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È infatti impossibile riflettere sulla contemporaneità e sul futuro senza considerare l’alimentazione; lo spiegano saggi recenti come Il destino del cibo. Così mangeremo per salvare il mondo (Feltrinelli), in cui Agnese Codignola esplora il futuro degli alimenti a partire da un dato fondamentale: nel 2030 abiteranno la Terra dieci miliardi di persone, che difficilmente si potranno sfamare con i sistemi di agricoltura e di allevamento tradizionali; ma, come sottolinea l’autrice, la scienza sembra aver già delineato la forma che prenderà il cibo del futuro.
Dei legami tra allevamento ed economia scrive Francesca Grazioli in Capitalismo Carnivoro (il Saggiatore), in cui emerge come l’allevamento intensivo non abbia cambiato solamente le tavole, ma sia diventato un fattore decisivo in rapporti di potere e relazioni economiche su scala globale.
Volendo invece affrontare la questione partendo dalla prospettiva animale, si può considerare il lato etico, partendo da testi come Del mangiare carne. Trattato sugli animali (Adelphi, traduzione di Donatella Magini) in cui già il filosofo Plutarco rintracciava l’alimentazione su base animale come appartenente al percorso storico dell’uomo più che a quello biologico, oppure come Liberazione animale (il Saggiatore, traduzione di E. Ferreri) di Peter Singer, considerato uno dei testi fondativi dell’antispecismo.
Il tema è centrale anche nel dibattito filosofico contemporaneo: ne è un esempio Vegan (Einaudi), di Leonardo Caffo, che esplora il significato e le ragioni dell’essere vegani oggi al di là delle mode e delle diete.
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Le considerazioni etiche si rifanno anche ai progressi scientifici nello studio delle specie animali. Libri come Animali non umani (Adelphi, traduzione di Isabella C. Blum) di Carl Safina, descrivendo le meraviglie del mondo vivente, mostrano come alcune capacità che crediamo esclusive della specie umana in realtà siano più diffuse di quanto si pensi.
Dal canto suo, lo studioso di antrozoologia Hal Herzog in Amati, odiati, mangiati. Perché è difficile agire bene con gli animali (Bollati Boringhieri, traduzione di Giuliana Maria Olivero) rintraccia le ragioni che permettono di comprendere la storia dei nostri comportamenti nei confronti degli animali, al di là delle distinzioni tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Chi preferisse affrontare l’argomento a partire dal mondo della fiction potrebbe iniziare da La vegetariana (Adelphi, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra) di Han Kang, che con quest’opera ha vinto il Man Booker International Prize del 2016: atmosfere oniriche e tensioni familiari si accumulano in questa storia ambientata in Corea del Sud, in cui osserviamo la vita della protagonista cambiare dopo che un sogno violentissimo la porta a smettere di mangiare carne.
Sotto la pelle (Einaudi, traduzione di Luca Lamberti) di Michel Faber invece mostra l’inquietudine di un mondo in cui una figura aliena riesce a confondersi tra gli umani per rapirli e portarne la pregiatissima carne sul proprio pianeta.
Passiamo invece a dei racconti con I tacchini non ringraziano (Salani, illustrazioni di Paolo Canevari), in cui Andrea Camilleri, con delicatezza e affetto, ritrae gli animali della sua vita; non solo cani e gatti, ma anche volpi, tacchini, cardellini e altri ancora.
Non si può ragionare sul cibo senza ragionare anche sul modo in cui viene cucinato e i gusti e la convivialità che porta in tavola. A chi vuole sfruttare di più — o meglio — la componente vegetale della propria dieta, potrebbe interessare La scienza delle verdure (Gribaudo), scritto da Dario Bressanini, che tramite la chimica e la fisica delle materie prime e dei sistemi di cottura insegna come maneggiare gli ortaggi in cucina.
Non mancano poi gli chef di fama internazionale che si sono dedicati all’esplorazione della tradizione e del futuro della cucina vegetariana: ne sono un esempio Plenty di Yotam Ottolenghi, o La mia cucina veg (TEA, traduzione di Maddalena Togliani) di Jamie Oliver.
E per chi infine volesse muovere i primi passi nel capire cosa significa avvicinarsi a uno stile di vita senza derivati animali, può partire da guide pratiche come Cucina Botanica. Vegetale, buona e consapevole (Gribaudo) di Carlotta Perego, un libro dedicato all’alimentazione vegetale a tutto tondo, o ai ricettari dell’autrice dedicati ai piatti veg facili e veloci o a quelli da condividere, oppure ancora come Vivi consapevole. Lifestyle, fashion e beauty vegano e cruelty-free (Fabbri, illustrazioni di Chiara Collinassi) di Vittoria Tomassini, in cui l’autrice spiega come fare scelte d’acquisto rispettose non solamente della vita animale ma anche delle condizioni dei lavoratori.
Per Gribaudo è anche stato pubblicato The breakfast club – Ricette per colazioni dolci e salate 100% vegetali di Jurgita e Filippo (Veggie Situation), ed è in uscita Diventare vegetariani o vegani – Una guida completa di cultura e cucina veg per iniziare o capirne di più e meglio (a cura di Vegolosi.it).
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