Libri che fanno piangere tantissimo

C’è davvero bisogno di una lista di libri per piangere tantissimo? Non è sufficiente – per esempio – la vita di tutti i giorni? Il lavoro che non soddisfa, le piccole difficoltà quotidiane, le relazioni che scricchiolano, tutti i rimpianti che ci trasciniamo dietro da tempo immemore? Non basta un periodo complesso come quello che stiamo attraversando?

Certo che basta tutto questo, nessuno vorrebbe mai aggiungere il carico da novanta a una situazione già traballante e impegnativa di per sé. Ma non solo di disperazione piange l’uomo: si piange di gioia, si piange per sfogarsi, si piange quando ci si commuove o per un dolce ricordo che viene a trovarci improvvisamente. E diciamocelo: a volte piangere non è poi così male. Serve a lasciarsi andare, a sbloccare quei nodi che ci appesantiscono e a cui spesso non sappiamo dare un nome.

La verità è che non bisognerebbe fuggire nessun sentimento, nemmeno quelli negativi: sembra strano ma ogni tanto trascorrere una serata al letto, con il naso rosso, gli occhi umidi e una pioggia di fazzoletti sul piumone, può aiutarci a stare molto meglio.

Che piangere abbia un ruolo significativo nella nostra esistenza è testimoniato anche da alcuni libri, come il saggio di Ernesto de Martino Morte e pianto rituale del mondo antico (Bollati Boringhieri, che ora torna per Einaudi), in cui l’autore ripercorre la storia del pianto antico, la lamentazione mediterranea e precristiana sui defunti, identificandolo come un rituale collettivo fondamentale per la società.

Anche Il libro delle lacrime (Il Saggiatore, traduzione di Giulia Poerio) di Heather Christle si presenta come “una mappa del mare delle lacrime”, un elegiaco memoir sul dolore che diventa un’esplorazione dei significati culturali, storici e personali di quest’atto così umano e comune: dalle lacrime di Neil Armstrong sulla Luna, che a causa dell’assenza di gravità caddero mai, a quelle raccolte nei “lacrimatoi” dell’antica Roma, passando per quelle degli elefanti, asciugate da una farfalla che se ne nutre.

Per questo abbiamo preparato una lista per tutti quelli che al qualunquista “non farne un dramma” rispondono che sì: senza esagerare, a volte è giusto farne un dramma. Piangerci un po’ su per poi voltare pagina e andare avanti. Del resto di qualche lacrima non è mai morto nessuno (forse), e sono più che noti gli effetti benefici di un bel pianto catartico.

Quindi fate un respiro profondo e preparate i vostri dotti lacrimali, in questa selezione – che non pretende di essere esaustiva e in cui i titoli non sono posti in ordine di importanza – trovano spazio libri per piangere di diverso genere, dai grandi classici alle nuove uscite, che speriamo possano farvi provare emozioni intense e toccanti. Dopotutto non c’è niente di meglio di una storia per dare voce al tumulto che sentiamo dentro, e per viverlo e capirlo non ci resta che leggere.

La lista