In libreria “Aura”, il primo libro (ambientato nell’antica Roma) di Valentina Ghetti, insegnante e booktoker (una delle più seguite in Italia). Un romanzo sull’avvincente storia di una ragazza ribelle e di un giovane camuno che si rivolta contro l’Impero: “Vediamo i romani come un popolo lontano da noi, ma la verità è che loro avevano già inventato il mondo”, ci racconta l’autrice, che abbiamo intervistato. E sull’evoluzione di #Booktok, spiega: “Nuove voci hanno cominciato a proporre nuovi titoli in chiavi originali, a conferma che il boom di #BookTok non è stato marginale o temporaneo…”

Una ragazza ribelle della nobiltà romana in fuga, un giovane camuno che si rivolta contro l’Impero. Due vite ostinate e contrarie in cerca di qualcosa che potranno trovare solo incontrandosi…

Aura Valentina Ghetti

Questa, in estrema sintesi, la trama di Aura – Vento di fuoco (Mondadori), primo romanzo di Valentina Ghetti, insegnante e booktoker (una delle più seguite in Italia con oltre 250mila follower su TikTok e 25mila su Instagram).

Ghetti, i cui pezzi per ilLibraio.it si possono leggere a questo link, vive in provincia di Brescia e ha studiato lettere moderne ed editoria all’Università Cattolica, sognando da sempre di lavorare nel mondo dei libri.

Insegna in una scuola media e ogni giorno parla di libri e letture sui social, rivolgendosi in particolare a un pubblico di giovanissimi (sul suo percorso da booktoker, consigliamo questa nostra intervista del 2022).

La protagonista di Aura, Giulia Acilla, ha 19 anni e ha già un matrimonio alle spalle. Ora vuole tornare a casa, nell’Urbe, a Roma. Suo padre, il governatore Flavio Quinto Gargone, è stato esiliato a Brixia nella Gallia Cisalpina dopo il suo appoggio ad Antonio durante la guerra civile. Ma Giulia non è suo padre, non accetta il corso degli eventi, vuole la sua eredità, vuole Roma.

È scappando dalla sua famiglia e da Brixia che la sua strada incrocia quella di Jarl, un giovane camuno che ha visto distruggere il suo villaggio e sta cercando di difendere la sua gente dalla colonizzazione romana. Aura presenta un viaggio tra due culture, attraverso gli occhi di due giovani vite alla ricerca della propria identità…

Valentina Ghetti, ci racconta com’è nata la trama del suo primo romanzo? 
Aura è una storia che arriva da lontano. Nel 2015 mi fu chiesto di scrivere un monologo che raccontasse una ‘storia camuna’ per accompagnare un concerto di musicale all’alba in montagna. L’attore che doveva leggere il testo si dimenticò di portare la copia stampata, così si ritrovarono all’alba in montagna senza la possibilità di reperire il testo da leggere…”.

Dunque, una storia rimasta per molto tempo “nel cassetto”…
“La storia mai ascoltata di Jarl rimase in una cartella del mio computer, ma per qualche motivo non riuscivo a staccarmene! Ci tornavo sopra, la rivedevo, la correggevo. Finché nel 2018 è nata Giulia, con la sua necessità di tornare a casa. In quel periodo facevo la volontaria al parco delle incisioni rupestri di Seradina e Bedolina; nei momenti di pausa, in cui non c’erano turisti, non potevo fare a meno di vedere Jarl e Giulia muoversi per quei boschi, ognuno con il suo passato e il suo obiettivo”.

E quando è iniziata, invece, la sua passione per l’antica Roma?
“Per quanto riguarda l’ambientazione storica, penso che a ogni studente di Lettere l’antica Roma entri un po’ sottopelle. Prima, magari, per superare gli esami, poi perché ci si rende conto che la nostra vita era già tutta lì”.

Cioè?
“Vediamo i romani come un popolo lontano da noi, un popolo che ci ha pure lasciato il carico di una lingua difficile da studiare, ma la verità è che loro avevano già inventato il mondo, noi abbiamo solo fatto un riadattamento”.

Lei è una docente, e come ha raccontato anche su ilLibraio.it “si educa alla lettura trasmettendo, prima di tutto, una passione personale”: sta testando nuovi metodi per stimolare negli adolescenti la curiosità per romanzi e racconti?
“Quest’anno mi definisco una ‘docente in pausa’, purtroppo Aura e il lavoro di content creator mi hanno costretta a lasciare da parte un lavoro che richiede dedizione incrollabile e molta pazienza. D’altra parte penso sia il primo anno in cui mi sono resa conto dell’impatto che ho avuto sugli studenti: tantissimi ex alunni e genitori mi scrivono per chiedermi consigli sui libri da leggere, per parlare delle letture consigliate l’anno scorso o raccontarmi le loro scelte per il futuro”.

E come accoglie questo vivo interesse da parte delle nuove generazioni?
“Mi ritengono una persona in grado di ascoltarli e capire i loro gusti, ed è probabilmente questo ascolto il metodo migliore per trasmettere la passione per la scuola e la lettura”.

Lei è una delle booktoker italiane più seguite: com’è cambiato il pubblico della piattaforma dagli anni dalla pandemia, in cui #BookTok ha conosciuto l’inizio della sua esplosione, a oggi, con sempre più adulti che lo utilizzano e sempre più editori presenti?
“BookTok è cambiato moltissimo, si è fatto più complesso e stratificato, non si parla più di target d’età o genere, ma di community che raccolgono persone diverse…”.

E ha notato nuovi trend, o non ci sono state grandi rivoluzioni?
“Visto questa enorme crescita, è diventato anche più difficile tenere traccia dei trend in continua evoluzione, ma anche più arricchente: nuove voci hanno cominciato a proporre nuovi titoli in chiavi originali e tutto ciò prova che il boom di #BookTok non è stato marginale o temporaneo, ma si rinnova tutt’ora”.

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Fotografia header: Valentina Ghetti, credit Mara Caretta

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