In occasione dell’uscita de “Il silenzio dell’acciuga”, Lorena Spampinato seleziona sette romanzi scritti da donne. Sette storie di scoperta, di riappropriazione e di amore per il corpo femminile: da Annie Ernaux a Goliarda Sapienza, passando per Marguerite Duras ed Emma Cline, Rossella Postorino e Valeria Parrella…

Ce le hanno raccontate così: muse, ancelle, madri – involucri atti ad accogliere, a inglobare; nient’altro. L’idea della femminilità nei romanzi era un percorso obbligato: la donna era amata e desiderata, ma non poteva desiderare a sua volta; il suo corpo era pensato solo in relazione al maschile.

Esiste però un’altra storia – a lungo taciuta, inibita, edulcorata, negata –, un’eredità nascosta, collettiva. È la storia del nostro corpo, così come lo hanno raccontato le donne. Una storia di scoperta, di riappropriazione. E, perché no, d’amore.

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Memoria di ragazza, Annie Ernaux (Orma)

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Memoria di ragazza, Annie Ernaux (Orma, tradotto da Lorenzo Flabbi)

La confessione intima di una giovinezza, di una vergogna, di una verginità sacralizzata, di una scoperta – quella del sesso – che cambia tutto. In questo romanzo Annie Ernaux  rivive l’età dei moti inconfessabili, e lo fa con una prosa impeccabile, essenziale – esatta.

“Ma ciò che ritrovo, nell’immersione in quella estate lontana, è un desiderio immenso, informulabile, che fa apparire insignificante la buona volontà delle brave ragazze che fanno tutto, fellatio, etc.. con coscienza, i rituali sicuri dei sadomasochisti, la sessualità disinvolta di coloro che ignorano la disperazione della pelle”.

L’arte della gioia, Goliarda Sapienza (Einaudi)

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L’arte della gioia, Goliarda Sapienza (Einaudi)

È la storia di una libertà (sessuale, emotiva, intellettuale) che spegne ogni dire sociale per farsi fluida e reale – palpitante. Un’opera multiforme – un romanzo erotico, politico, sentimentale – che è soprattutto un inno alla vita, al bisogno di emancipazione, alla felicità.

“Avevo ritrovato il mio corpo. In quei mesi d’esilio, chiusa in quella corazza di dolore, non mi ero più accarezzata. Accecata dal terrore avevo dimenticato di avere il seno, il ventre, le gambe. Allora il dolore, l’umiliazione, la paura non erano, come dicevano, una fonte di purificazione e beatitudine. Erano ladri viscidi che di notte, approfittando del sonno, scivolavano al capezzale per rubarti la gioia di essere viva”.

L’amante, Marguerite Duras (Feltrinelli)

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L’amante, Marguerite Duras (Feltrinelli, traduzione di Leonella Prato Caruso)

Un amore proibito, quello tra una ragazzina di quindici anni e un uomo di trenta, e il tentativo di colmare un vuoto fisico – quello della differenza d’età, ma anche della condizione sociale e della razza (lei è francese, lui asiatico) – con l’asimmetria dei corpi uniti, e una sessualità sempre cruda, sfacciata, esibita.

“La prende come prenderebbe la sua bambina. Prenderebbe così la sua bambina. Gioca con il corpo della sua bambina, lo volta, se ne copre il viso, la bocca, gli occhi, e lei continua ad abbandonarsi assecondando il suo gioco. Di colpo è lei a supplicarlo senza dirgli di che cosa e lui le grida di star zitta, di non volerla più, di non voler più godere di lei, ed eccoli di nuovo avvinti, incatenati insieme nello spavento, ed ecco lo spavento dissolversi, ecco che gli cedono ancora, in lacrime, disperati, felici”.

Una donna, Sibilla Aleramo (Feltrinelli)

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Una donna, Sibilla Aleramo (Feltrinelli)

Un’adolescenza temeraria e trionfante viene brutalmente interrotta da una violenza inesorabile. Il corpo violato è il primo agente di cambiamento: è lì che ha origine il percorso tortuoso e doloroso di una donna e la sua urgenza di sottrarsi a un destino già scritto.

“Così, sorridendo puerilmente accanto allo stipite d’una porta che divideva lo studio del babbo dall’ufficio comune, un mattino fui sorpresa da un abbraccio insolito, brutale, due mani tremanti frugavano le mie vesti, arrovesciavano il mio corpo fin quasi a coricarlo attraverso uno sgabello, mentre istintivamente si divincolava”.

Le ragazze, Emma Cline (Einaudi)

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Le ragazze, Emma Cline (Einaudi, traduzione di Martina Testa)

Gli anni più difficili per una ragazza: quelli dell’imbarazzo, del disagio che nasconde una femminilità in divenire, della scoperta del corpo, della perdita dell’innocenza, ma anche quelli in cui è facile perdersi e lasciarsi incantare da abbagli e fuochi fatui.

“A quell’età, il desiderio era spesso un atto di volontà. Uno sforzo tremendo per smussare gli spigoli più ruvidi e deludenti dei ragazzi dandogli la forma di persone che potevamo amare. A distanza di anni avrei capito questo: quant’era impersonale e disorientato il nostro amore, che mandava segnali in tutto l’universo sperando di trovare qualcuno che desse accoglienza e forma ai nostri desideri”.

Le assaggiatrici, Rossella Postorino (Feltrinelli)

Il corpo è il vero protagonista di questo romanzo: nella nobiltà del desiderio, nella brutalità dell’abuso, nella colpa primordiale, in quel sentore di sporco e di meschino che avvolge tutte le bassezze umane. Ispirato alla storia di Margot Wölk, giovane donna usata dalle SS per assaggiare il cibo di Hitler, il romanzo di Postorino racconta attraverso le trappole della carne, il fallimento di tutte le cose terrene.

le assaggiatrici rossella postorino

Le assaggiatrici, Rossella Postorino (Feltrinelli)

“Mi aveva accarezzato piano le labbra, ne aveva disegnato il perimetro, poi aveva premuto il polpastrello sempre più forte, fino a scoprire i denti, aprirmi la bocca, ficcarci dentro due dita. Le avevo sentite asciutte sulla lingua. Avrei potuto serrare la mandibola, morderlo”.

Almarina, Valeria Parrella (Einaudi)

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Almarina, Valeria Parrella (Einaudi)

I segni sul corpo di Amarina, detenuta romena di sedici anni, raccontano un passato di abusi e sofferenze, di profonda solitudine; ma quel corpo è anche terreno di nuove possibilità, di incontri, di apertura, di rinascita. È quello che accade quando incontra Elisabetta, insegnante di matematica cinquantenne in servizio presso il carcere minorile. Un romanzo intimo e poetico che è anche la storia di un’affinità – di un’empatia – tutta al femminile.

“Spente le fiamme che avrebbero dovuto farti cenere, non ti trovi cenere ma ancora un corpo. Ti tocchi gli avambracci, le dita dei piedi, ti cerchi allo specchio: hai ancora un naso e perfino gli zigomi su cui mettere un po’ di rosso per non sembrare esangue”.

il silenzio dell'acciuga lorena spampinat

IL LIBRO E L’AUTRICE – Lorena Spampinato, nata a Catania nel 1990, ha esordito nel romanzo a 18 anni con La prima volta che ti ho rivisto (Fanucci editore, 2008) e si è poi trasferita a Roma, dove continua a scrivere tra impegni universitari e collaborazioni giornalistiche. Adesso lavora come editor e ufficio stampa. Con Fanucci editore ha pubblicato anche Quell’attimo chiamato felicità (2009) e L’altro lato dei sogni (2011).

Il suo nuovo romanzo, Il silenzio dell’acciuga, esce per Nutrimenti: la protagonista, Tresa, è stata educata dal padre al silenzio e al rigore. In tutto lei deve assomigliare a Gero, il suo fratello gemello: stessi abiti e stessa compostezza. Del suo essere femmina a nessuno sembra importare, fino al giorno in cui suo padre parte per lavoro e lascia lei e Gero da una zia. Da quel momento il rapporto con il fratello si fa turbolento: la zia infatti riconosce in Tresa il suo essere futura donna creando distacco tra le loro immagini e i loro corpi. Gero non sembra accettare questo mondo di femmine e si sottrae con rabbia all’abbandono del padre. La casa della zia assomiglia a un antico museo e né Tresa né Gero capiscono bene che lavoro faccia, sanno solo che esiste un terreno dove un giorno lei li porta e li fa lavorare durante l’estate. Per Tresa è quasi una liberazione, la scuola infatti è diventata gabbia e supplizio, tutti lì la chiamano Masculina, perché come le acciughe non è aggraziata né adatta alle tavole dei ricchi. Il terreno e la casa saranno per Tresa le scenografie del primo pericoloso innamoramento, della scoperta del corpo, della vergogna e soprattutto dei segreti. Continua infatti a vigere in famiglia una regola solida: non dire. Tresa dovrà nel silenzio costruire sé stessa, capire cosa è il dolore e cosa il confronto, cosa è una donna e cosa la crescita.

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