“Non c’è un altro periodo dell’anno in cui, al pari dell’estate, emerga così forte il senso di colpa di chi non è riuscito a leggere con costanza durante l’anno e sente di dover recuperare…”. Su ilLibraio.it Maura Gancitano, autrice e co-fondatrice del progetto Tlon, riflette su come, in questi anni, per molte persone leggere sia diventato più difficile. “La lettura deve rimanere un piacere mentre la pratichi, non ha senso cercare di forzarsi, aumentare la velocità, crearsi un piano rigido. In fondo non c’è alcun traguardo da tagliare, e non abbiamo davvero tempo per leggere libri che non ci piacciono…”. La sua riflessione (e i suoi consigli)

Non c’è un altro periodo dell’anno in cui, al pari dell’estate, emerga così forte il senso di colpa di chi non è riuscito a leggere con costanza durante l’anno e sente di dover recuperare.

È per questa ragione che mi capita spesso, quando la bella stagione si avvicina, di ricevere domande di questo tipo (sono tutte domande che ho realmente ricevuto):

– come si fa a ritrovare la motivazione per leggere?

– come si fa a leggere con costanza?

– come fai a concentrarti?

– usi metodi di lettura veloce per leggere così tanto?

– in quale posizione consigli di leggere? in che momento della giornata?

– fai delle liste? pianifichi le letture?

– leggi un libro alla volta o più libri contemporaneamente? come li abbini?

– quante pagine riesci a leggere in un’ora?

– ti è mai capitato di perdere la voglia di leggere? Se sì, come l’hai ritrovata?

Qual è il tuo METODO?

Simili interrogativi sono spesso carichi di sensi di colpa, perché in questi anni il tempo sembra essere accelerato, ci sono mille altre cose a cui pensare e bisogna tenersi aggiornati su moltissimi fronti. I libri magari vengono comprati, ma spesso finiscono per affastellarsi sul comodino.

Anche chi un tempo era lettore/lettrice veloce ha iniziato a riscontrare inedite difficoltà di concentrazione, come raccontava qualche anno fa Giuseppe Montesano in Come diventare vivi, un vademecum per lettori selvaggi (Bompiani).

Immergersi in un libro è sempre di più un lusso di chi ha tempo e riesce a non pensare, mentre legge, a tutte le infinite cose da fare. Ecco perché, insieme alle domande, ricevo anche confessioni di questo tipo:

– “ho voglia di leggere ma mi addormento subito”

– “ho l’attenzione a 0”

– “sono sempre meno brava a concentrarmi, è un dramma

– “ho tanti bei libri sul comodino, ma appena ne prendo uno mi sembra una fatica grandissima e non riesco a cominciare”.

Di fronte a questo, mi sento un po’ come quei personal trainer a cui viene chiesto come trovare la motivazione. Con la differenza che io, come lettrice, non ho davvero niente da insegnare.

Leggere, infatti, è una delle attività che mi riescono più naturali, sebbene naturale non sia affatto, come mostrano innumerevoli studi, tra cui quelli di Maryanne Wolf (consiglio di leggere a proposito Lettore, vieni a casa).

È un’attività appresa e piuttosto recente se guardiamo alla storia dell’umanità, eppure per me è più interessante di gran parte delle altre attività umane. Guardo pochissime serie TV in un anno, pochissimi film e i video social fatti per creare dipendenza mi annoiano, quindi la fonte principale di storie e comprensioni per me rimangono i libri.

Per questa ragione mi piace parlarne e mi vengono rivolte queste domande ma, come dicevo, un lettore o una lettrice possono suscitare curiosità e condividere un tempo di lettura comune, ma spesso non hanno una tecnica precisa che sia valida per ogni persona.

Non esistono la giusta posizione, il giusto momento, il libro giusto in assoluto, ma forse un piccolo aiuto può derivare dal modo in cui si guarda a tutti questi aspetti.

Quando la lettura, infatti, diventa una forzatura, una costrizione e un dovere, dunque smette di essere un’attività immersiva piacevole, quello è il momento in cui si rischia di bloccarsi e di non farcela più.

Diventa, in altre parole, un lavoro, e credo sia il più grande rischio da evitare.

– “Sì, ma come si fa in pratica?”

Io suggerisco, più che cercare una risposta e un metodo, di farsi delle domande che riguardano principalmente il tipo di libri, il luogo, il supporto, l’organizzazione della giornata:

i libri che compro e inizio a leggere sono davvero quelli che vorrei leggere o sono i “libri giusti” per qualcun altro?

– i libri che ho sul comodino sono troppo impegnativi per me o per questo periodo della mia vita?
ci sono altri libri che potrei leggere con più gusto e soddisfazione in questo momento?

– il momento della giornata in cui cerco di leggere è quello giusto per me o ho la testa presa da altro e poche energie per farlo? c’è un altro momento della giornata che potrei dedicare alla lettura?

– il luogo in cui cerco di leggere mi permette di immergermi nella lettura o è scomodo e fonte di distrazione?

il supporto che uso per leggere è il più comodo e pratico per me in questo momento?

La cosa principale, però, è non sentirsi in colpa e non pensare che sia detta l’ultima parola. Se non riesci a leggere adesso, non è detto che tu non possa ricominciare.

È vero che per molte persone in questi anni leggere è diventato più difficile, ma può tornare a essere facile. Si tratta di fare attenzione alle fonti principali di distrazione (sì, prima di tutto i social) e riprendere la pratica senza fretta.

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Non credo serva motivazione, perché il motivo per cui si legge non sta nella soddisfazione di concludere il libro, che rischia di mettere solo ansia e fretta. Il sottile piacere di finire un libro, di esserci riusciti, rischia di essere inferiore al supplizio di leggere qualcosa che non ci piace.

Meglio coltivare il piacere più grande, cioè quello che deriva dal leggere la pagina che hai davanti adesso, immergendoti in quel momento e cambiando punto di vista sul mondo, qualunque sia il genere e il tema del libro prescelto.

La lettura deve rimanere un piacere mentre la pratichi, non ha senso cercare di forzarsi, aumentare la velocità, crearsi un piano rigido. I piani di lettura sono un po’ come gli itinerari di viaggio: danno l’idea di un percorso, ma senza l’esperienza che porterà a rimescolare tutte le carte in tavola.

In fondo non c’è alcun traguardo da tagliare, e non abbiamo davvero tempo per leggere libri che non ci piacciono.

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L’AUTRICEMaura Gancitano è filosofa, scrittrice, fondatrice, insieme ad Andrea Colamedici di Tlon, un progetto multimediale in crescita, che comprende la libreria-teatro, la casa editrice, i podcast, i libri, i festival, i corsi di formazione e molto altro.

Ha pubblicato diversi libri, tra cui Malefica. Trasformare la rabbia femminile (Tlon) e, insieme ad Andrea Colamedici, Tu non sei Dio. Fenomenologia della spiritualità contemporanea (Tlon), Lezioni di Meraviglia. Viaggi tra filosofia e immaginazione (Tlon), Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire (HarperCollins), Prendila con filosofia. Manuale di fioritura personale (HarperCollins) e L’alba dei nuovi dèi. Da Platone ai big data (Mondadori).

Ora è in libreria con Specchio delle mie brame (Einaudi Stile Libero), un saggio in cui l’autrice ci invita a ripensare la bellezza al di là dell’indottrinamento e del consumo, per coglierla come percorso di fioritura personale, lontano da qualunque tipo di condizionamento esterno.

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