“Scrivevo già dal 2008, ma non ho avuto subito il coraggio di fare il grande passo”: quando poi ha trovato la forza, Valentina Ferraro ha scoperto che i suoi libri avevano del potenziale e ha abbandonato la carriera giuridica per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. “È come se avessi trovato la mia strada”, una strada che oggi l’ha portata a pubblicare “Wings”, il primo volume di una saga di dieci romanzi firmati da dieci autrici diverse, e ambientati tutti nello stesso orfanotrofio. Protagonisti di questo primo capitolo sono June e Jace che, fra pericoli e colpi di scena, cercheranno di garantire un futuro al maniero e alla loro storia d’amore – ilLibraio.it ha intervistato l’autrice per parlare del suo percorso e della genesi di “Wings”, ma anche per chiederle qualche consiglio per chi coltiva la passione per la scrittura…

Dieci autrici, dieci storie, un maniero come unico filo conduttore: il progetto della Red Oak Manor Collection nasce dalla voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, qualcosa che nel panorama romance italiano ancora non esisteva. Almeno, fino a oggi”.

È così che Valentina Ferraro sintetizza, intervistata da ilLibraio.it, la genesi di una saga che il 28 marzo sarà inaugurata proprio dal suo romanzo, intitolato Wings e portato in libreria da Magazzini Salani, con il quale vedremo spalancarsi davanti ai nostri occhi il portone di un vecchio orfanotrofio.

Copertina del libro Wings di Valentina Ferraro

La copertina di “Wings” di Valentina Ferraro, primo volume della Red Oak Manor Collection a cui seguiranno, nell’ordine: “Stuck” di Marilena Barbagallo, “Issue” di Bianca Ferrari, “Misty” di Mary Lin, “Wrong” di Valentina C Brin, “Cruel” di Debora C Tepes, “Candy” di Jenny Anastan, “Caged” di Naike Ror, “Jaded” di Robin C e “Shine” di Silvia Carbone

Da una parte, infatti, sembra che il maniero di Red Oak Town offra la propria generosa accoglienza ai bambini rimasti senza famiglia, anche se dall’altra parte a gestirlo è la severa Miss Price, che ha un’idea di educazione rigida e antiquata, e non permette né svaghilibertà a chi vive sotto il suo tetto.

Le cose cambiano quando arriva Jace, un adolescente che si è fatto sospendere da scuola e il cui nonno, il signor Sherman, proprietario del maniero, ha deciso di punirlo mandandolo ad abitare due mesi in orfanotrofio. Qui il ragazzo rivede June, un’orfana gentile e sensibile che aveva conosciuto da bambino durante le sue visite al maniero, e che avendo conservato un bel ricordo di lui tenta di farlo ambientare, se non fosse che Jace adesso è scontroso con tutti e cova rancore nei confronti della sua famiglia.

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“A ispirarmi nella stesura di questa storia”, ci confida Ferraro, “è stata soprattutto la musica: mentre scrivevo ho ascoltato artisti che vanno da Harry Styles ai Gothic Storm, da Jack Savoretti a Johann Sebastian Bach“, e non è quindi un caso che fra le sue pagine sentiamo l’eco di atmosfere ora spensierate e fresche, e ora invece più tenebrose, quasi gotiche.

Un po’ come accadeva già nel David Copperfield (Garzanti, traduzione di Ugo Dettore) di Charles Dickens (1812-1870) o in Jane Eyre (Garzanti, traduzione di Ugo Dettore) di Charlotte Brontë (1816-1855), insomma, fino ad arrivare a romanzi più recenti e più prettamente young adult come il bestseller Fabbricante di lacrime dell’autrice italiana Erin Doom (Magazzini Salani), che usa uno pseudonimo e che ha scritto il libro più venduto in Italia l’anno scorso.

Quando penso a June, penso a un paio di ali. Ali magiche che non perdono mai l’equilibrio. Che riescono a battere così velocemente da impedire a chiunque di afferrarle. Lei, con le sue ali, mi porta via da qua, protegge entrambi.

Un’idea alla quale l’autrice, com’è accaduto anche alle altre nove penne coinvolte in questa avventura editoriale, è arrivata gradualmente: “Alcune di queste autrici le conoscevo personalmente, di altre conoscevo i loro romanzi, eppure in qualche modo ci siamo tutte ‘trovate’. La scrittura è un processo solitario, ma condividere le proprie idee, confrontandosi a ogni passo, è stata una sfida costante che ci ha molto arricchito”.

Dopotutto, la vita stessa di Valentina Ferraro è costellata di sfide a cui non si è mai sottratta, e che hanno contribuito a renderla complessa e sfaccettata al pari dei suoi personaggi: “Sono laureata in Giurisprudenza e ho vissuto in giro per il mondo prima per via delle esigenze lavorative di mio padre, poi per motivi di studio. Per di più, pur essendo nata a Roma, è in un paesino in provincia di Verona sperduto fra i monti che ho trovato la mia casa, abbandonando la carriera legale per scrivere romanzi rosa”.

A fare da filo rosso alla sua esperienza, infatti, è stato proprio il rapporto stretto e costante con la scrittura, che la accompagna da oltre quindici anni. Il suo primo romanzo, come ci ha raccontato, risale al lontano 2008, anche se “non ho mai avuto il coraggio di farlo leggere a qualcuno. Mi piaceva inventare storie, costruire trame e diventare un tutt’uno con i miei personaggi, ma non ero pronta a fare il grande passo”.

Nel 2016, con Scegli me, è arrivata a fine stesura “con un coraggio che prima mi era mancato”. Così, ha deciso di darsi una possibilità e si è resa conto che la sua vita era sul punto di cambiare per sempre. “È come se avessi trovato la mia strada”, ci dice ripensando a quel momento, “e avevo tutte le intenzioni di imboccarla per capire dove mi avrebbe portata”.

Ha perciò firmato i primi contratti con delle case editrici indipendenti come Les Flâneurs Edizioni, per poi esplorare il mondo del self-publishing dietro il quale, ci spiega, “c’è sempre tanto duro lavoro. Non puoi lasciare niente al caso, sei editrice di te stessa e devi gestire la pressione di seguire passo dopo passo ogni fase della pubblicazione. In compenso, hai anche il pieno controllo della situazione: siete tu e il tuo romanzo, e se vuoi che funzioni devi dare tutta te stessa“.

A sette anni di distanza, il punto di arrivo del suo percorso è proprio Wings, che Valentina Ferraro definisce “il risultato di anni e anni di pratica, di scivoloni e di consigli, ma specialmente di un progetto collettivo che ha avuto tanto da insegnarmi”.

Un’opera in cui non mancano i colpi di scena e in cui l’apparente semplicità della storia d’amore fra June e Jace viene messa sempre in discussione dalle loro riflessioni, dalle disavventure che si ritrovano ad affrontare e da una serie di pericoli a cui andranno incontro, rischiando spesso di diventare nemici l’uno dell’altra

Siamo uguali, io e lei. Siamo due facce della stessa triste medaglia. Ma quando siamo insieme, siamo felici. O almeno io lo sono. Anche se passiamo quel poco tempo che abbiamo perlopiù in silenzio, so che mi capisce. Lei mi ascolta, anche se non sto dicendo niente.

Certo, arrivare al contratto con Magazzini Salani è stato al tempo stesso “elettrizzante e terrificante, perché da un lato hai l’opportunità di pubblicare con una casa editrice strutturata e influente, dall’altro lato sai che non puoi sbagliare, che hai quest’occasione e non puoi permetterti di sprecarla. Per fortuna, comunque, il team che si è preso cura di Wings mi ha fatta sentire come se fossi entrata a far parte di una grande famiglia, credendo fin da subito in noi e dimostrandoci una grande professionalità”.

Un percorso editoriale non breve, quello dell’autrice di Wings, in cui non sono mancati gli alti e i bassi, e che ci dimostra come a volte credere nei nostri sogni sia ciò che alla fine ci permette di vederli realizzati. E se quel sogno è la scrittura, Valentina Ferraro non ha dubbi nel dare qualche suggerimento alle nuove generazioni: “Studiate, siate curiosi, leggete tanto… E soprattutto non soffermatevi su un unico genere narrativo. Informatevi, se non sapete qualcosa usate i motori di ricerca per capirci di più, o andate nelle biblioteche pubbliche (che, vi assicuro, esistono ancora!). Provateci mettendo in conto che il primo tentativo potrebbe non andare bene, e magari neanche il secondo, ma in fondo chi vi corre dietro? Non abbiate fretta di arrivare, la strada è lunga, ed è bello così. Ma, soprattutto, credeteci anche quando non ci crede nessun altro a parte voi”.

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