Ancora una volta l’appuntamento veneziano di fine gennaio con la Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri si conferma l’occasione per fare il punto sulle tendenze in atto nel mondo del libro e della lettura. Tra i temi affrontati, l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’industria libraria – I particolari e i diversi punti di vista

Ancora una volta l’appuntamento veneziano di fine gennaio con la Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri si conferma l’occasione per fare il punto sulle tendenze in atto nel mondo del libro e della lettura. In particolare, il Seminario di Perfezionamento, giunto alla 41esima edizione e ospitato dalla Fondazione Cini, offre non solo l’occasione di conoscere gli ultimi dati sul mercato (tutti i numeri del nostro articolo Le librerie fisiche recuperano sull’ecommerce: nel 2023 il mercato del libro italiano ha tenuto, ma…), ma anche e soprattutto di avere uno sguardo più consapevole su quanto avviene nel resto del mondo, dagli Usa all’Europa, passando per i Paesi di lingua spagnola. Ascoltare diversi punti di vista sulle tendenze editoriali permette, in molti casi, di osservarle da una nuova luce.

Tanti i temi emersi nel corso dell’edizione 2024 della Scuola, a partire dai possibili impatti dell’intelligenza artificiale sull’industria libraria, senza dimenticare l’ascesa degli audiolibri, come pure quella del self-publishing,

Il Seminario 2024, organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri con il contributo di Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane e in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, l’Associazione Librai Italiani, e il Centro per il Libro e la Lettura, ha avuto come tema “Le nuove sfide“.

Curato da Stefano Mauri (Vicepresidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri ed editore di ilLibraio.it) e coordinato da Giovanna Zucconi, l’appuntamento del venerdì a Venezia si è aperto con Mauri e Alberto Ottieri (Presidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri) intervenuti sugli Scenari economici di mercato; sono seguiti gli interventi (ricchi di dati) Proiezioni per il 2024: dove va la spesa delle famiglie italiane? di Angelo Tantazzi (Presidente di Prometeia) e Il mercato del libro in Europa di Ricardo Franco Levi (Presidente della Federation of European Publishers), con la presentazione dei dati AIE del mercato.

A seguire, si sono tenute la tradizionale consegna del Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri (giunto alla diciottesima edizione) al libraio Fabio Lagiannella e la Borsa di lavoro Nick Perren (alla quinta edizione) alla libraia Veronica Tati.

E veniamo ad alcuni degli spunti emersi nel corso della successiva tavola rotonda, coordinata da Mauri e incentrata su Nuove sfide e déjà vu, a cui hanno preso parte Michael Busch (C.E.O. di Herder Thalia Holding), James Daunt (C.E.O. di Waterstones e Barnes & Noble), Sophie de Closets (Presidente e direttore generale di Flammarion), Andrew Franklin (Presidente di Profile Books), Denis Mollat (uno dei maggiori librai indipendenti francesi), Felicitas von Lovenberg (Direttore editoriale di Piper Verlag), moderati da Porter Anderson (Fondatore e direttore di Publishing Perspectives).

Denis Mollat, classe ’53, è a capo della principale libreria indipendente francese, con sede a Bordeaux. Libreria che, tra l’altro, è tra le più attive in Europa su social come Instagram e Facebook, e su piattaforme come TikTok e YouTube; la libreria Mollat produce inoltre, tra le altre cose, video-interviste e podcast curatissimi.

“L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RAPPRESENTA UNA SFIDA COMPLESSA”

Nel corso della tavola rotonda Denis Mollat si sofferma sull’avanzata dell’intelligenza artificiale, che “rappresenta una sfida complessa, che comporta dei rischi, legati a diversi aspetti, tra cui la salvaguardia del diritto d’autore, senza dimenticare che la mediazione dell’editore viene messa in crisi”. “Al tempo stesso”, prosegue Mollat, “l’AI non deve essere vista come un avversario, ma come uno strumento per supportare i professionisti del settore editoriale. Servono però norme adeguate, oltre che dei limiti”. Poi Mollat, che cita anche la causa federale intentata dal New York Times contro OpenAI e Microsoft per violazione di copyright, invita il mondo del libro ad agire in fretta per non subire la rivoluzione dietro l’angolo.

“FARE L’EDITORE E FARE IL LIBRAIO È DA SEMPRE STATO SFIDANTE”

Andrew Frankilin parte dal 1500 e dal ruolo di Aldo Manuzio e arriva a citare le numerose sfide affrontare dal libro fisico nell’era digitale: “Guardando alla storia si nota come l’editoria e la vendita di libri siano sempre stati mestieri sfidanti“. Frankilin ricorda inoltre come oggi lettrici e lettori siano molti di più rispetto ai tempi di Manuzio, e il merito si deve ai libri tascabili”.

“INIZIATA LA BATTAGLIA DELLE PIATTAFORME”

Dal canto suo, nel corso della tavola rotonda Michael Bush ripercorre l’impatto dell’avvento di Amazon sul mercato librario: “Ora la nuova sfida per editori e librerie è rappresentata da piattaforme come Spotify e da nuove tecnologie come ChatGPT“. Bush parla di “battaglie delle piattaforme“, nel corso delle quali è diventato importante “diventare parte di una piattaforma” (Thalia lo è…).

“GESTIRE BENE UNA LIBRERIA NON È SEMPLICE”

Diverso il punto di vista di James Daunt, che si concentra sul mercato nordamericano e su quello britannico: “Fondamentale resta la qualità delle librerie, anche se gestire al meglio una libreria non è un mestiere semplice, servono competenze specifiche e leadership, e l’intero gruppo di lavoro deve essere protagonista”. Daunt, nonostante non manchino le preoccupazioni nel settore, si dice “ottimista” per il futuro delle librerie, “oggi frequentate da molti giovani, su spinta anche dei social“.

Per Sophie de Closets, nonostante i cambiamenti in atto “il mondo continua ad aver bisogno di storie, e gli editori svolgono un ruolo cruciale in questo senso”.

“MOLTI GIOVANI LETTORI PREFERISCONO LEGGERE DIRETTAMENTE IN INGLESE…”

Felicitas von Lovenberg fa poi notare come molti giovani lettori preferiscano leggere i libri direttamente in lingua originale, se questa è l’inglese: “La pandemia ha accelerato questa tendenza, ma in questo modo subentrano dei rischi per la diversità nel settore editoriale, come pure il mondo delle traduzioni”. In Germania, aggiunge, “il problema è molto sentito dalle case editrici, tanto che stanno nascendo librerie specializzate nella vendita di testi in lingua inglese“. Un timore che non riguarda solo gli editori tedeschi…

Tra i temi affrontati nel corso della tavola rotonda, il prezzo dei libri, l’aumento delle acquisizioni e i bonus cultura (che l’Italia ha fatto scoprire al resto d’Europa e poi ha abbandonato con l’avvento del governo Meloni, almeno nella versione 18App, che era destinata a tutti i neodiciottenni a differenza delle nuove “Carta della cultura giovani” e “Carta del merito”).

“DA CONSUMATORE VORREI SAPERE SE STO LEGGENDO UN LIBRO PRODOTTO DALL’AI”

Nel ripercorrere i diversi punti di vista emersi nel corso della tavola rotonda, Stefano Mauri sottolinea: “Non sottovaluto i rischi legati alle intelligenze artificiali, ma possono cambiare radicalmente molte cose in un modo che è difficile prevedere in questo momento. Come sempre come in tutte le tecnologie che ci hanno inizialmente spaventato ci saranno delle opportunità anche per noi sia come editori sia come librai”. E prosegue: “Bisogna però capire come fare in modo che tutti sappiano quali sono le fonti utilizzate dalle intelligenze artificiali, e in questo senso è positiva l’iniziativa del New York Times, che ha intentato causa a chat GPT e in Europa stanno mettendo a punto una direttiva proprio per portare più trasparenza perché gli aventi diritto possano reclamare quanto a loro dovuto. Ma secondo me ci vorrebbe aanche un’ulteriore tipologia di trasparenza per i consumatori: vorrei poter sapere, ad esempio, se sono al telefono con un’intelligenza artificiale, o se sto leggendo un libro prodotto dall’AI…”.

“IL WEB HA RIPORTATO IL LIBRO AL CENTRO DELLA VITA CULTURALE”

Nel suo bilancio finale, Mauri ha inoltre aggiunto che “è ormai chiaro a tutta la comunità del libro quello che è stato detto per la prima volta in questa Scuola tre anni fa per spiegare il successo del libro in tutto l’occidente: il web, lungi dall’essere il nemico, ha riportato il libro al centro della vita culturale. Dei libri amano parlare i giovani sui social e in tutta Europa stanno affollando le librerie. Come incoraggiare, aiutare, servire e fidelizzare questo nuovo pubblico è stato il tema di molti interventi di alcuni dei più grandi e prestigiosi librai e editori dei quattro principali mercati europei: Germania, Francia e Gran Bretagna, oltre che Italia”.

In tanti a Venezia hanno voluto ricordare la figura di Achille Mauri, venuto a mancare poco più di un anno fa: “Non lo dimenticheremo facilmente, per il suo carattere generoso e vitale”, ha detto Ottieri.

A chiudere la giornata, lo scrittore spagnolo Javier Cercas, con un applaudito e appassionato intervento dal titolo Malintesi della modernità.

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Fotografia header: Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri 2024 - foto di Yuma Martellanz

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