Madeline Miller, scrittrice americana e insegnante di greco e latino, è la dimostrazione vivente che la passione per il mondo antico è più viva che mai. I suoi libri “La canzone di Achille”, “Circe” e “Galatea”, riscritture dei miti classici, sono in cima alle classifiche (anche grazie a TikTok) e hanno conquistato adolescenti alla ricerca di storie commoventi e appassionanti…

Chi ha detto che la cultura classica è passata di moda? Madeline Miller, scrittrice americana e insegnante di greco e latino, è la dimostrazione vivente che la passione per il mondo antico è più viva che mai.

Sì, perché i suoi libri – La canzone di Achille e Circe – sono diventati un vero e proprio caso editoriale, scalando le classifiche, dagli Usa all’Italia. Il dato è ancora più interessante se si considera che non si tratta di novità: il primo è stato pubblicato nel 2011, mentre il secondo nel 2018.

E allora cosa è successo? Pare che il motivo di questo ritorno sia dovuto – in buona parte – a TikTok, il social di video sharing più popolare del momento, in particolare tra gli adolescenti. Una booktooker ha postato La canzone di Achille all’interno di una lista di consigli di libri per piangere e, da quel momento, il libro è diventato virale e le vendite sono schizzate negli Stati Uniti. C’è voluto poco, e la storia d’amore tra Achille e Patroclo (questa la trama al centro del romanzo) ha conquistato anche i lettori e le lettrici (specialmente adolescenti) in Italia.

Il caso de La canzone di Achille è ricaduto a cascata anche su Circe, dando avvio a un fenomeno particolare, un trend che dal social è sbarcato in libreria: “i libri per piangere” sono diventati i titoli tra più richiesti dai giovanissimi, che li consigliano, li comprano, li leggono e li recensiscono sui loro profili, segnale più che mai evidente di quanto ci sia bisogno di storie appassionanti per coinvolgere l’attenzione delle nuove generazioni. E quali testi potrebbero essere più travolgenti dei grandi classici greci?

La canzone di Achille

copertina del libro la canzone di achille di Madeline Miller

Scritto nel corso di dieci anni, La canzone di Achille (Marsilio, traduzione di Matteo Curtoni e Maura Parolini) è l’esordio di Madeline Miller, con cui la scrittrice ha vinto l’Orange Prize nel 2012.

Il romanzo è una rivisitazione della guerra di Troia, dalla quale, però, sono esclusi tutti gli elementi cruenti e bellicosi, le stragi, la crudeltà e l’orrore. L’attenzione è infatti focalizzata sul legame tra Achille e Patroclo, dapprima amici, poi amanti e infine compagni di guerra. La loro è un’unione assoluta, in grado di superare qualsiasi prova e qualsiasi ostacolo, perfino la morte: dopo aver perso la vita sulla pianura troiana, i due ragazzi restano uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.

Madeline Miller va oltre il racconto della vicenda tra Elena e Paride, spostando i riflettori su una relazione non approfondita, ma perfettamente seminata tra le maglie del mito greco (ci sono state molte insinuazioni sul fatto che Achille e Patroclo fossero amanti; Eschilo, in una sua opera, cita i loro baci frequenti).

La passione dell’autrice per la letteratura classica è nata fin dall’infanzia, da quando sua madre le leggeva i racconti di Omero prima di andare a dormire. La descrizione di Achille, il personaggio metà uomo metà dio, la rappresentazione del suo dolore, del suo orgoglio e della sua ira, sono stati un pensiero fisso, tanto da rappresentare per lei il vero punto di svolta dell’Iliade. “Ero estremamente colpita dalla terribile, addolorata e devastata reazione di Achille alla perdita di Patroclo. Quello era il passaggio su cui continuavo a tornare, perché volevo approfondirlo. Patroclo è una figura sfuggente all’interno del poema. È un mistero. Per questo volevo capire: chi è quest’uomo? Perché significa così tanto per Achille?”, racconta in un’intervista al Guardian. È stato quindi questo l’interrogativo che l’ha guidata nella lunga stesura del romanzo e nel corso dei sui studi (Miller ha frequentato la facoltà di  lettere classiche alla Brown University). Ma non era certo l’unico.

Madeline Miller e la passione per la letteratura classica

copertina del romanzo circe di madeline miller

Un’altra figura che ha affascinato per lungo tempo Madeline Miller è Circe, personaggio che infatti dà il titolo al suo secondo romanzo, uscito nel 2018 e pubblicato in Italia sempre da Marsilio, con la traduzione di Marinella Magrì.

Dall’Iliade, ci siamo dunque spostati sull’Odissea, altro grande classico della letteratura greca, in particolare sulla maga che ama Odisseo, celebre incantatrice e seduttrice, temuta per la sua abitudine di trasformare i suoi compagni in maiali.

Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa ammaliante creatura. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è profondamente diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. “È una figura così vivida nell’Odissea”, racconta Miller in un’altra intervista, sempre al Guardian, “una terrificante e bellissima dea-strega che tiene addomesticati leoni e lupi e trasforma gli uomini in maiali. Ma è solo un cameo: non appena appare, Ulisse sta già salpando. Omero non ci dice nulla dei suoi tormenti interiori, o di come sia diventata così com’è“.

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Ecco quindi una nuova sfida per l’autrice, che ha deciso di riprendere e rielaborare la storia della maga, mettendola al centro del suo romanzo. “Ero incuriosita da un passaggio che la descrive come una dea ‘che parla come un mortale’. Mi sono chiesta: cosa significa essere una dea che parla come un umano? Quel dettaglio la rendeva una figura intrappolata tra due mondi, ma non appartenente a nessuno. Una sorta di outsider”.

Si tratta inoltre della prima strega della letteratura occidentale, una donna che sfugge alla sua condizione e che lotta per la sua indipendenza. Così Miller ci rivela un’altra versione della sua storia, raccontandoci l’approdo di Circe sull’isola di Eea e soffermandosi sui suoi sentimenti, nonché sugli incontri che le riserva la sorte – con l’ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l’astuto Odisseo, e anche con la misteriosa Penelope. Ma il destino non fa sconti a nessuno, nemmeno a una donna come lei: alla fine Circe dovrà scegliere chi essere, una volta per tutte: se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. La sua, come quella di Achille, è una parabola che si fa portavoce di molteplici temi, di conflitti universali, che appartengono a tutti i tempi e a tutte le generazioni: motivazione che, pur nella sua semplicità, si conferma essere la principale fonte del successo della scrittrice.

Galatea, il libro illustrato di Madeline Miller

Copertina del libro Galatea di Madeline Miller

Si tratta dell’ultima novità firmata da Madeline Miller. Questa volta ci troviamo di fronte a un raffinato libro illustrato, edito da Sonzogno, tradotto da Marinella Magrì e impreziosito dalle illustrazioni di Ambra Garlaschelli.

Galatea sviluppa in modo del tutto singolare il tema dell’amore che diventa ossessione e possesso, attraverso il personaggio di Pigmalione, tormentato dalla gelosia che nutre nei confronti della compagna e della prima figlia, Pafo. Ancora una volta, dunque, è il mito al centro della narrazione, un mito che si fa chiave di lettura per affrontare e capire temi attuali.

Violenza, abuso, solitudine, ma anche consapevolezza, forza di reagire e ribellione: l’autrice scrive un inno alla libertà e all’autodeterminazione, mentre questa sua nuova Galatea diventa un monito e un esempio dal respiro universale.

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