“Le figlie di Saffo”, libro d’esordio di Selby Wynn Schwartz, racconta la forza e la ribellione delle donne partendo dalle vicende di Lina Poletti, Sibilla Aleramo e Natalie Barney (tra le altre). Un romanzo frammentato e profondamente femminista, che guarda al passato e si rivolge anche al presente…

A metà strada tra il romanzo di immaginazione e il romanzo-verità, Le figlie di Saffo di Selby Wynn Schwartz (pubblicato nella primavera 2024 da Garzanti, nella traduzione di Mariagiulia Castagnone) non è semplice da inquadrare. Lo è, soprattutto, se ci serviamo delle categorie moderne, necessarie per descrivere e riassumere un’opera all’interno del mercato editoriale. Ma se ci rivolgiamo al passato, come fa l’autrice nel corso delle pagine, allora possiamo definire più facilmente questo libro come un omaggio, un canto estremamente poetico, dedicato a quelle donne che sono state Saffo e figlie di Saffo.

Candidato al Booker Prize 2022 e inserito tra i 100 libri più importarti per il New York Times nel 2023, Le figlie di Saffo è il romanzo d’esordio di Selby Wynn Schwartz, che insegna scrittura all’Università di Stanford dopo aver conseguito un dottorato in letterature comparate (francese, italiano) all’Università della California-Berkeley.

L’autrice parla di donne e ragazze che prima di tutto si sono poste contro la società, i padri e i mariti, affermando i loro diritti di esseri umani; e che poi si sono nutrite di quell’arte poetica e meravigliosa che sono i frammenti di Saffo (poetessa vissuta tra il VII-VI secolo a.C.).

Come primo grande atto, molte delle protagoniste hanno deciso di cambiare nome, staccandosi completamente dalla loro condizione precedente: “La nostra prima iniziativa fu quella di cambiarci il nome. Saremmo diventate Saffo”. E allora Rina Faccio diventa Sibilla Aleramo, Cordula Poletti diviene Lina Poletti e Pauline Mary Tarn si presenta come Renée Vivien.

Un gesto simbolico che nasconde l’allontanamento dalla famiglia, da un matrimonio e spesso dalla propria città natale. Il libro, infatti, è ambientato in diverse città ma, tra tutte, Parigi è la più presente mentre accoglie tanto le artiste quanto le ragazze in fuga.

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

Il racconto della vita di queste – e altre – donne è connotato da una forte carica narrativa, le biografie presenti non sono mai lineari ma spezzate, frammentate, e poi arricchite dalle poesie sopravvissute di Saffo, costruendo un fil rouge che nasce nell’antichità e raggiunge il Novecento. Schwartz propone continui richiami alla classicità, citazioni in greco e scene in cui le protagoniste si cibano di componimenti e testi di grammatica greca. Un modo per riconnettersi con la figura materna di Saffo e per allontanarsi da una realtà ancora vincolata alla tradizione patriarcale.

Le figlie di Saffo

Le storie si uniscono e si intrecciano creando una narrazione su due livelli: quello della singola biografia, e quello dell’evoluzione della donna nella società. L’autrice approfondisce i rapporti tra le protagoniste, come la relazione tra Sibilla Aleramo e Natalie Barney, o quella tra Eleonora Duse e Lina Poletti, facendo risaltare le loro connessioni e le loro forze. Per questo motivo il racconto richiama lo stile dei romanzi corali: ogni protagonista ha il suo spazio, la sua storia, ma in più si esplora l’intreccio creato da Selby Wynn Schwartz.

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

Il continuo salto da una vicenda all’altra rende complessa la lettura del libro, ma questo dà ancora più risalto al groviglio di vite che è la Storia dell’essere umano, sottolineando la capacità di queste artiste (scrittrici, poetesse, pittrici…) di trovarsi insieme e lottare e recitare ed essere Saffo, nonostante tutto. Nella narrazione non mancano i momenti di tristezza o sconforto, ma l’elemento predominante è la voglia di emergere.

In tutto ciò Selby Wynn Schwartz riesce a inserire una forte base storica, richiamando date e luoghi degli eventi descritti; allo stesso tempo, sceglie di omettere certi dettagli e caratterizza la narrazione con una voce plurale, un “noi” che include il lettore.

Le figlie di Saffo è, dunque, un insieme di frammenti biografici romanzati e la sua essenza consiste nel raccontare il successo personale delle donne, di come le protagoniste siano riuscite a diventare quello che erano veramente, attraversando crisi e difficoltà. L’opera, difatti, attraversa tutto il primo Novecento, compresa la Prima Guerra Mondiale, e mostra quale ruolo abbiano avuto le donne (anche non famose) mentre gli uomini erano impegnati al fronte: “Loro partivano per il fronte e le donne restavano a far funzionare il paese con piglio sicuro”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Il Libraio (@illibraioit)

Nel corso delle pagine emerge il carattere femminista dell’autrice, che nel raccontare il mondo di ieri parla alle donne e agli uomini di oggi, ma anche quello dell’opera che descrive il passato e insegna qualcosa su ciò che si può fare nel presente.

Leggere questo libro assume lo stesso significato che aveva assaporare i Frammenti per le donne protagoniste: scegliere Saffo rispetto a Faone (un personaggio superbo e spocchioso della mitologia greca); preferire gli ideali di poesia e bellezza ai “non-ideali” della società.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Abbiamo parlato di...