Quattro sberle benedette
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Sinossi
In quel fine ottobre del 1929, sferzato dal vento e da una pioggerella fastidiosa e insistente, a Bellano non succede nulla di che. Ma se potessero, tra le contrade volerebbero sberle, eccome. Le stamperebbe volentieri il maresciallo dei carabinieri Ernesto Maccadò sul muso di tutti quelli che si credono indovini e vaticinano sul sesso del suo primogenito in arrivo, aumentando il tormento invece di sciogliere l’enigma, perché uno predice una cosa e l’altro l’esatto contrario. Se le darebbero a vicenda, e di santa ragione, il brigadiere Efisio Mannu, sardo, e l’appuntato Misfatti, siciliano, che non si possono sopportare. E forse c’è chi, pur col dovuto rispetto, ne mollerebbe almeno una al giovane don Sisto Secchia, il malmostoso coadiutore del parroco arrivato in paese l’anno prima e che sembra un pesce di mare aperto costretto a boccheggiare nell’acqua ristretta e insipida del lago. E poi ci sono sberle più metaforiche, ma non meno sonore, che arrivano in caserma nero su bianco. Sono quelle che qualcuno ha deciso di mettere in rima e spedire in forma anonima ai carabinieri, forse per spingerli a indagare sul fatto che a frequentare ragazze di facili costumi, in quel di Lecco, è persona che a rigore non dovrebbe. D’accordo, ma quale sarebbe il reato? E chi è l’autore di quelle rime che sembrano non avere un senso? Ma, soprattutto, di preciso, con chi ce l’ha? Ficcando il naso tra le beghe e i segreti della sua Bellano immaginaria e realissima al tempo stesso, in Quattro sberle benedette Andrea Vitali apparecchia un altro appetitoso banchetto letterario, confermandosi autore prolifico di storie e di invenzioni come pochi altri, per la gioia e il godimento del lettore.
- ISBN: 8811684587
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 384
- Data di uscita: 05-06-2014
Recensioni
Ho comprato questo libro così, per caso, una domenica mattina di umore più che nero, nerissimo. E bom, probabilmente mi stava chiamando perchè ne avevo proprio bisogno: scorrevole, leggero, ironico, divertente, mai banale, costruito con indubbia maestria. Quindi grazie per avermi fatto sorridere. Leggi tutto
Ho trovato questo libro noioso, non mi ha trasmesso niente, uno spreco di carta ed inchiostro. Indubbiamente non posso pretendere di trovarmi per le mani uno Shakespeare o un Dickens, un Goethe o un Dumas; ma nemmeno un nulla così. Vuole essere uno spaccato di vita italiana tra le due guerre, in un pi Leggi tutto
Non il solito Vitali. Una narrazione lenta, a volte una trama scontata, un finale prevedibile. Non entusiasmano nemmeno i personaggi, sui quali Vitali non si sofferma mai in profondità.
La prima parte lo trovato molto noioso ed ho faticato ad andare avanti, poi da metà libro ha iniziato ad essere interessante!
Terminato a fatica. Se Vitali aspira ad essere un novello Guareschi, deve fare ancora parecchia strada.
Leggere Vitali mi mette sempre una sorta di allegria mi divertono i racconti di paese con l immancabile pettegola che sa sempre tutto 🤗
Ottimo libro d’intrattenimento. Scrittura scorrevole e piacevole. Ci sono a parer mio punti confusionari è poco riusciti. Buona la caratterizzazione dei personaggi.
L’anonimo scrivente e i carabinieri Ci si diverte mentre la storia viene raccontata, quando si ha tra le mani un romanzo di Andrea Vitali. I personaggi, il maresciallo dei carabinieri Ernesto Maccadò, il brigadiere sardo Efisio Mannu e l’appuntato siciliano Misfatti, sono invenzioni letterarie che no Leggi tutto
Non un vero e proprio giallo, ma una lettura comunque avvincente e piacevole, rinfrescante in questi giorni d'afa... Complice un fine settimana senza tv l'ho letto in due giorni, trovandomi immersa in quest'Italia di un tempo passato, dove il maresciallo dei carabinieri e il prevosto rappresentano tu Leggi tutto
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