Ha fatto discutere la sospensione di una maestra a seguito della scoperta del suo profilo su Onlyfans (con lei si erano schierate molte mamme dell’asilo). In un tempo in cui, sui social e non solo, si tende subito a prendere posizione, nella sua riflessione Enrico Galiano evidenzia invece delle contraddizioni e pone diversi dubbi e interrogativi, che si legano al ruolo dell’istituzione scolastica nella nostra società. Tra queste: fino a che punto una scuola può stabilire regole sulla vita privata dei propri insegnanti? Questa vicenda sarebbe stata vissuta allo stesso modo se il protagonista fosse stato un uomo? Per lo scrittore e insegnante, “prima di giudicare, dovremmo fermarci un attimo e provare a capire in che direzione sta andando il mondo. E, soprattutto, quale valore reale vogliamo dare alla scuola…”

C’è una cosa che facciamo sempre, da qualche anno a questa parte, di fronte a una notizia che ci colpisce: prendiamo posizione. Schierarci ci viene ormai naturale, quasi fosse un riflesso. E anche stavolta, con la vicenda della maestra sospesa perché aveva un profilo su OnlyFans, non ci siamo smentiti: da una parte, il partito del “Scandalo! Un’insegnante non può fare certe cose!“, dall’altra quello del “Nel tempo libero faccia ciò che vuole, basta che insegni bene!“.

Ma e se, per una volta, provassimo a non scegliere da che parte stare? Se invece di rispondere, cominciassimo a farci più domande?

Per esempio: chi ha deciso che esibire il proprio corpo sia “indecoroso”? C’è un comitato, una commissione, un’assemblea plenaria segreta che fissa le regole?

E soprattutto: perché il corpo, quando diventa oggetto di desiderio, fa così paura, soprattutto se a esporlo è una donna?

E ancora: fino a che punto una scuola può stabilire regole sulla vita privata dei propri insegnanti? Vale il contratto o valgono i valori dell’istituto? Ma soprattutto, chi definisce questi valori? E chi decide fino a che punto possono spingersi?

C’è poi un’altra domanda, forse la più scomoda di tutte: questa vicenda sarebbe stata vissuta allo stesso modo se il protagonista fosse stato un uomo?

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Viviamo in un’epoca in cui la linea tra pubblico e privato è sempre più sfocata. Ci indigniamo per una maestra su OnlyFans, ma poi scrolliamo senza battere ciglio davanti a pubblicità che usano il corpo in modo anche più esplicito per vendere qualsiasi cosa, dal profumo alla pasta. Non è un po’ contraddittorio?

E ancora: esiste un confine oggettivo tra ciò che un’istituzione può richiedere ai propri dipendenti e ciò che riguarda esclusivamente la loro sfera personale? O è sempre tutto interpretabile?

Non ho risposte. Non so dire chi abbia ragione e chi torto, né se una risposta esista davvero. Ma forse questa vicenda, al di là delle polemiche, può servirci a riflettere su due cose: su come stanno cambiando i tempi e su quale ruolo vogliamo che abbiano gli insegnanti nella vita dei nostri ragazzi. Vogliamo che siano solo figure di riferimento professionale o anche modelli di condotta? E se sì, chi decide quale sia la condotta giusta?

Infine: se vogliamo davvero che siano anche modelli di condotta, e quindi di fatto impedendo loro di fare ciò che vogliono nel loro provato come quasi qualsiasi altro lavoratore, non dovrebbero avere anche un riconoscimento economico e sociale molto più importante di quello che hanno oggi?

Forse, prima di giudicare, dovremmo fermarci un attimo e provare a capire in che direzione sta andando il mondo. E, soprattutto, quale valore reale vogliamo dare alla scuola.

L’AUTORE – Enrico Galiano, insegnante e scrittore friulano classe ’77, in classe come sui social, dove è molto seguito, sa come parlare ai ragazzi.

Dopo il successo di romanzi (tutti pubblicati da Garzanti) come Eppure cadiamo feliciTutta la vita che vuoiFelici contro il mondo, e Più forte di ogni addio, ha pubblicato un libro molto particolare, Basta un attimo per tornare bambini, illustrato da Sara Di Francescantonio. È poi tornato al romanzo con Dormi stanotte sul mio cuore, e sempre per Garzanti è uscito il suo primo saggio, L’arte di sbagliare alla grande. Con Salani Galiano ha quindi pubblicato la sua prima storia per ragazzi, La società segreta dei salvaparole. Ed è poi uscito, ancora per Garzanti, il suo secondo saggio, Scuola di felicità per eterni ripetenti. Dopo il romanzo Geografia di un dolore perfetto, è tornato in libreria con Una vita non basta… E ha poi pubblicato con Salani il ultimo libro per ragazzi, L’incredibile avventura di un super-errore. Dal 13 maggio 2025, per Garzanti, il nuovo romanzo, Quel posto che chiami casa.

Qui è possibile leggere tutti gli articoli scritti da Galiano per il nostro sito, con cui collabora con costanza da diversi anni (anche in versione video, su Instagram e TikTok).

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