I retroscena de ilLibraio.it in vista del premio Strega 2020: il probabile favorito è Sandro Veronesi (già vincitore nel 2006 con “Caos calmo”), ma sono tante le autrici e gli autori che puntano a sfidarlo. E potrebbe essere un anno di attesi ritorni…

L’inverno è agli albori e manca ancora tanto a giovedì 2 luglio, quando al Ninfeo di Villa Giulia si terrà la finale dell’edizione 2020 del premio Strega. Eppure, tra gli addetti ai lavori del mondo del libro già da tempo si rincorrono le voci sui probabili protagonisti. 

A proposito di rumor, come più volte avvenuto in passato, circola già il nome del presunto favorito (etichetta che non sempre porta fortuna, vedi il caso di Marco Missiroli nell’ultima edizione, poi vinta da M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati): questa volta il nome più gettonato è quello di Sandro Veronesi, capace di conquistare pubblico e critica con il suo ultimo romanzo, Il colibrì (La nave di Teseo, qui la nostra recensione, ndr). Per Veronesi (che la giuria de La Lettura ha appena nominato “libro dell’anno”) si tratterebbe di un ritorno all’ambito premio romano, dopo il successo del 2006 con Caos calmo (Bompiani). Di certo in più occasioni negli ultimi anni il direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi ha auspicato il ritorno allo Strega di chi ha già vinto in passato. Staremo a vedere.

A proposito di ritorni, a quanto risulta a ilLibraio.it nel 2020 potrebbero rivedersi in gara due case editrici assenti da anni: Feltrinelli e Sellerio. Nel primo caso si fa il nome dell’ex numero uno di Mondadori Libri ed ex presidente del Centro per il libro e la lettura Gian Arturo Ferrari: il 6 febbraio uscirà Ragazzo italiano, il suo debutto nel romanzo (il “professore” ha già pubblicato un saggio, Libro, uscito per Bollati Boringhieri). Ferrari prenderà parte alla sfida, questa volta in veste di autore? Di certo conosce bene le dinamiche stregate: da editore, negli anni al vertice della Mondadori, in più occasioni si è aggiudicato il premio, non senza far discutere per il dominio del suo gruppo; dominio fino a pochi anni fa quasi incontrastato, che nel tempo ha portato a significative modifiche al regolamento.

Per restare alla Feltrinelli, oltre alla possibilità, certo da non escludere visti gli ultimi precedenti, di non prendere parte allo Strega anche nel 2020, ci sarebbe pure quella di una candidatura per Paolo Di Paolo, autore di Lontano dagli occhi, romanzo che intreccia le vite di tre donne che abitano nella stessa città – Roma, all’inizio degli anni ottanta – e che sono accomunate dallo stesso destino: diventare madri.

Quanto alla casa editrice palermitana, circola il nome di Giorgio Fontana, che tornerà a fine gennaio con Prima di noi e che nel 2014 si aggiudicò il Campiello con Morte di un uomo felice. Il nuovo romanzo “parla di tutto ciò che accadde prima di quello che siamo ora. Partendo dai cosiddetti miti, intesi non solo come simboli dell’antichità, ma anche come icone del presente”.

Abbiamo accennato al lungo dominio del primo gruppo librario italiano: Mondadori. Dal 2017, però, i marchi di Segrate non vincono lo Strega. Ovviamente editor e dirigenti vorrebbero interrompere il digiuno, ma da una parte le nuove regole, dall’altra la concorrenza interna, rendono più complicato il raggiungimento dell’obiettivo, senza dimenticare le inevitabili tensioni tra diversi marchi e autrici e autori che vorrebbero essere protagonisti.

Cerchiamo quindi di capire quali sono, al momento, le numerose opzioni in campo (non senza aver prima ricordato che a proporre i libri non sono gli editori, ma i giurati, gli Amici della domenica), partendo proprio dalla Mondadori: a Segrate circolano, tra gli altri, i nomi di Ilaria Bernardini, in libreria a gennaio con Il ritratto (al centro della trama un’amante e una moglie, una scrittrice e una pittrice, per la prima volta nella stessa casa, separate solo da una tela. Al piano di sopra, in coma, l’uomo che entrambe hanno amato…), di Romana Petri, in uscita a febbraio con Figlio del lupo, romanzo biografico sua vita leggendaria di Jack London (per Petri sarebbe un ritorno al premio romano) e di Daniele Mencarelli, poeta, già autore de La casa degli sguardi: il suo secondo romanzo, Tutto chiede salvezza, in libreria a fine febbraio e ambientato in un ospedale psichiatrico, narra una storia di sofferenza e speranza.

In casa Rizzoli potrebbe toccare a Massimiliano Virgilio, che a gennaio sarà in libreria con Le Creature, ambientato a Napoli: il racconto dei “ragazzi di vita” del terzo millennio. 

Quanto a Einaudi, da un lato c’è Stile Libero, che spingerebbe per la candidatura (premiata dai lettori) di Viola Ardone, autrice de Il treno dei bambini; spostandoci dalla Capitale a Torino, in via Biancamano le opzioni sarebbero più d’una: ad esempio ci sarebbe Marcello Fois, autore di Pietro e Paolo; e potrebbe essere proposta Chiara Valerio, che ha pubblicato Il cuore non si vede (qui la nostra intervista, ndr), senza dimenticare Valeria Parrella, che lo scorso aprile ha pubblicato Almarina.

Insomma, non sarà facile trovare la quadra, sia all’interno del gruppo, sia tra Stile Libero ed Einaudi Torino, sia nella stessa via Biancamano…

Tra le possibili protagoniste dell’edizione 2020 del premio Strega, la scrittrice e giornalista Ritanna Armeni, che a febbraio pubblicherà con Ponte alle Grazie Mara. Una donna del NovecentoSiamo nel 1933, e la protagonista, 13enne, viene portata dall’amica Nadia, fascista convinta, a sentire il Duce a piazza Venezia. Come si legge nella presentazione del libro, “tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri”, che nelle tempeste tengono a galla.

Come per il gruppo Mondadori, anche in casa Bompiani (l’editore che ha vinto nel luglio scorso con Scurati, e che fa parte del gruppo Giunti) ci sono diverse possibilità: si potrebbe valutare la partecipazione di Silvia Ballestra, che ha da poco pubblicato La nuova stagione. Ma non è il solo nome che circola: a febbraio tornerà in libreria Igiaba Scego, autrice italiana di origine somala, con La linea del colore. Tra le possibili candidate Marta Barone, autrice e traduttrice dall’inglese, all’esordio a inizio gennaio nella letteratura per adulti con La città sommersa. Non solo: a fine gennaio esce il romanzo d’esordio di Arianna Farinelli, Gotico americano, primo testo narrativo della nuova collana Munizioni diretta da Roberto Saviano.

Anche in casa Neri Pozza le opzioni sono più d’una: le più probabili, Ilaria Rossetti, con Le cose da salvare, romanzo vincitore del Premio Neri Pozza 2019 (da un’autrice già vincitrice del Campiello Giovani), ispirato alla cronaca, e in particolare al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, e Piera Ventre, con Le sette opere della misericordia, saga familiare che, nell’estate del 1981, si intreccia con la drammatica vicenda di Vermicino; potrebbero poi trovare un giurato che li proponga Vladimiro Bottone (Non c’ero mai stato) e Renzo Paris (Miss Rosselli).

Di sicuro animerebbe la competizione, ma appare assai difficile ipotizzare una candidatura della misteriosa Elena Ferrante, tornata con La vita bugiarda degli adulti (e/o). Il precedente non aiuta: nel 2015, quando si impose Nicola Lagioia, Storia della bambina perduta si fermò al terzo posto.

Venendo agli altri nomi, Marsilio potrebbe essere protagonista con Giuseppe Lupo, autore di Breve storia del mio silenzio, Hacca con Gli occhi vuoti dei santi, raccolta di racconti di Giorgio Ghiotti e/o L’ora del mondo di Matteo Meschiari, minimum fax potrebbe proporre Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio di Remo Rapino e Nutrimenti dovrebbe esserci con Lorena Spampinato, in libreria a gennaio con Il silenzio dell’acciuga, romanzo sulla formazione di una giovane donna che non sa distinguere l’amore dalla sopraffazione.

Tra le case editrici che potrebbero giocarsi l’ingresso nei “12” ci sono inoltre Fandango, con Nicola Ravera Rafele (Tutto questo tempo) e/o con Jonathan Bazzi (che ha appena vinto con Febbre il premio di Fahrenheit al “miglior libro 2019 della Piccola e Media Editoria”) ed NN: in quest’ultimo caso si tratterebbe di un debutto (tra l’altro il marchio milanese nel 2020 compie 5 anni); per la prima volta di HarperCollins Italia, invece, quasi certamente si dovrà attendere il 2021.

In attesa che il quadro si definisca, c’è una novità che riguarda la sede del premio, appena diventata casa museo (ecco i dettagli, ndr): è dal 1951 che Casa Bellonci ospita le riunioni romane degli Amici della domenica, ed è anche la location della votazione per la cinquina (quest’anno in programma il 10 giugno). Ma prima dell’atteso e affollato appuntamento di giugno con la semifinale, tante strategie dovranno essere ancora definite…

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