Per orientarsi all’interno del vasto mondo del true crime – riportato in auge nell’ultimo decennio anche da podcast, tv, social, cinema e serie – una selezione di libri true crime pensata per (ri)scoprire le opere cult (come “A sangue freddo” di Truman Capote o “L’avversario” di Emmanuel Carrère), le storie legate alle produzioni audio/video più conosciute e le novità degli ultimi anni, che fanno luce su alcune delle pagine di cronaca nera italiana e mondiale più clamorose degli ultimi decenni – Lo speciale

Inchieste mai risolte, serial killer dai moventi sconvolgenti, scene del crimine claustrofobiche: sono questi alcuni degli elementi caratteristici del true crime, genere dedicato alla narrazione di eventi reali che hanno segnato l’immaginario collettivo per via della loro efferatezza, o della loro aurea di mistero e di sgomento.

Una tendenza che in letteratura è praticata da secoli – basti pensare alle pagine di cronaca nera dei più famosi quotidiani del mondo, che spesso hanno ospitato anche storie e reportage a puntate firmati da importanti nomi del giornalismo e della narrativa – e che negli ultimi decenni sta interessando non solo le librerie, ma anche molti altri settori dell’entertainment (o per meglio dire, in questo caso, dell’infotainment).

Negli Stati Uniti, per esempio, la rinascita dei podcast è partita alcuni anni fa proprio dalle serie true crime (pensiamo a Serial, all’australiana The Teacher’s Pet o a S-Town, ma anche a In The Dark o a Caliphate), che a loro volta hanno ispirato nuove pubblicazioni o che si sono intrecciate a programmi per il piccolo schermo, pagine social, pellicole cinematografiche e interi canali video, diffondendosi ben presto al di là dei confini americani.

Perché, se da una parte “guardare immagini strazianti del dolore degli altri in una galleria d’arte” rischia di sembrare “una forma di sfruttamento“, come scriveva Susan Sontag (1933-2004) in Davanti al dolore degli altri (nottetempo, traduzione di Paolo Dilonardo), o comunque di avere un certo impatto ansiogeno sulla nostra vita quotidiana (come ha evidenziato pochi mesi fa Hope Corrigan sul Washington Post), dall’altra parte – quando la rievocazione degli eventi viene condotta con equilibrio, scrupolosità ed etica – non può fare a meno di suscitare la curiosità di milioni di lettori e lettrici di ogni provenienza ed età.

In Italia, a spopolare particolarmente, sono stati all’inizio podcast true crime come Veleno di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli per GEDI, La Piena di Matteo Caccia e Mauro Pescio per Audible e Il caso non è chiuso di Carmelo Abate per Storytel, mentre nel frattempo si moltiplicavano le cosiddette storytelling companies, fra cui oggi si annoverano – tra le altre – Chora Media, Storielibere.fm, Piano P, Will Media e VOIS.fm (per citarne alcune). Per non parlare delle piattaforme internazionali che hanno integrato la produzione di podcast all’interno del loro ecosistema di contenuti, come Amazon, Spotify, Apple e – nel nostro Paese – la stessa RaiPlay.

Un’espansione che, sempre in Italia, è andata di pari passo con il lavoro di numerosi gruppi editoriali tradizionali e digitali (vedi i podcast del Post e di Fanpage) e case editrici indipendenti, che a loro volta hanno iniziato a proporre podcast true crime (associati ai loro volumi o viceversa), in un intreccio multimediale sempre più fitto e più elaborato, grazie al quale sono aumentate inevitabilmente anche le nuove pubblicazioni (o le traduzioni) del genere.

In alcuni casi, le opere in questione sono state destinate a far parlare molto perfino sul #BookTok e, più in generale, a scuotere l’opinione pubblica – come è successo con La città dei vivi di Nicola Lagioia, con Monsters di Robert K. Ressler e Tom Shachtman o, più di recente, con la riscoperta di Una stanza piena di gente di Daniel Keyes e con Il volto del male di Stefano Nazzi.

In altri casi, hanno invece cercato di interrogarsi sul modo in cui viene interpretato l’omicidio nella nostra società, come accade per esempio nel saggio Tu uccidi. Come ci raccontiamo il crimine di Antonio Paolacci e Paola Ronco, edito da effequ, o in Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche (Mondadori) di Carlo Lucarelli Massimo Picozzi.

Per orientarsi all’interno di questo vasto mondo, ecco quindi una selezione di libri true crime (che non pretende di essere esaustiva e i cui titoli non sono posti in ordine di importanza) dedicata alle opere cult di questo genere letterario, alle storie legate a podcast, film e serie tv (fra cui Polvere, Mindhunter, Romanzo di un naufragio, Demoni urbani e molti altri) e, infine, alle uscite editoriali più recenti, tutte accomunate dall’intenzione di fare luce con cognizione di causa – partendo da dati reali, ricostruzioni minuziose e spesso interviste o sopralluoghi in prima persona – su alcune delle pagine di cronaca nera italiana e mondiale più clamorose del XX e del XXI secolo…

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Cult del genere true crime

A sangue freddo

Copertina del libro A sangue freddo di Truman Capote

Cominciamo da A sangue freddo (Garzanti, traduzione di Alberto Rollo) di Truman Capote (1924-1984), uno dei capisaldi della letteratura americana del XX secolo e del true crime stesso, dal momento che da molti viene considerato l’opera capostipite di questo genere letterario. Al suo interno, Capote e la scrittrice Harper Lee (1926-2016), sua amica d’infanzia, ricostruiscono un crimine consumatosi a Holcomb, in Kansas, quando un proprietario terriero e la sua famiglia vengono trovati brutalmente assassinati. A partire da due sole impronte, ed esplorando le circostanze che hanno portato a questo episodio di cronaca nera, nonché l’effetto che poi ha avuto sulle persone coinvolte, Capote e Lee scavano nella natura più profonda dell’animo umano, ricevendo un immediato riscontro di pubblico e di critica quando iniziano a pubblicare il testo a puntate sul New Yorker.

L’avversario

Con il celebre L’avversario (Adelphi, traduzione di Eliana Vicari Fabris) dello scrittore classe 1957 Emmanuel Carrère ci spostiamo invece nella Francia di fine Novecento, quando Jean-Claude Romand uccide la moglie, i figli e i genitori, per poi tentare invano il suicidio. Come riporta lo stesso autore, “Romand ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient’altro. […] Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone il cui sguardo non sarebbe riuscito a sopportare”. L’autore entra in contatto con lui e assiste al processo, raccontando poi con precisione, giorno per giorno, la sua vita di solitudine, di impostura e di assenza, cercando di capire perché un’esperienza tanto estrema abbia turbato chiunque ne sia venuto a conoscenza.

Hollywood Babilonia

Con Hollywood Babilonia (Adelphi, traduzione di Ida Ombroni), Kenneth Anger (1927-2023) si è rivelato il primo vero chroniqueur del mondo di Hollywood. È con tocco sicuro, da grande maniaco del cinema, infatti, che Anger ci fa constatare come gli scandali, i pettegolezzi, i suicidi, gli amori, le morti sospette, le perversità, i trionfi, i delitti e gli imbrogli avessero un altro colore nella capitale americana del cinema, per poi aiutarci a sfatare il mito legato alla luminosa perfezione degli studios di Hollywood con uno spirito a metà fra il sarcastico e il parodico, mentre vediamo sfilare decine di personaggi iconici davanti a noi, fra episodi atroci e dettagli oltraggiosi, attraverso dei fotogrammi imprevedibili e toccanti della loro vita, che si mescoleranno per sempre a quelle delle loro opere.

True crime. Grandi casi di cronaca nera nella storia europea

Copertina del libro True crime. Grandi casi di cronaca nera nella storia europea di William Wilkie Collins

A metà dell’Ottocento, l’autore inglese William Wilkie Collins (1824-1889) fu un pioniere del genere poliziesco, tanto che T.S. Eliot (1888-1965) lo considerava l’inventore della detective fiction. Pochi sanno però che Collins si occupò  anche di true crime per diversi giornali. Alcuni dei casi da lui affrontati sono riuniti nella raccolta True crime. Grandi casi di cronaca nera nella storia europea (Elliot, traduzione di Daniela Alderuccio): La vendetta di una regina, racconto dell’omicidio del marchese Monaldeschi avvenuto nel 1657 su istigazione di Cristina, regina di Svezia; Il calderone dell’olio, l’intricata vicenda dei tre figli di Saturnin Siadoux, assassinato, e di un prete che tradì suo malgrado il segreto del confessionale; Memorie di un figlio adottivo, le avventure di Poulailler, il più audace rapinatore del XIX secolo; e infine la storia del processo contro Marie-Françoise-Victoire Salmon, ingiustamente accusata di avvelenamento.

La Famiglia

Copertina del libro La famiglia. Charles Manson e gli assassini di Sharon Tate di Ed Sanders

Torniamo a parlare di cinema con La famiglia. Charles Manson e gli assassini di Sharon Tate (Feltrinelli, traduzione di Raffaele Petrillo e di Silvia Rota Sperti) del poeta, cantante e scrittore classe 1939 Ed Sanders: pochi mesi dopo la premiazione agli Oscar di Rosemary’s Baby, nel 1969, la moglie incinta del regista Roman Polanski, l’attrice Sharon Tate, e altre quattro persone vengono barbaramente uccise, seguite da una coppia di Los Angeles. Come si scoprirà, e come ricostruisce qui l’autore, gli assassini sono dei giovani americani con una forte componente femminile, i quali da un paio d’anni conducono una vita errabonda sotto la guida di Charles Manson – un grande un musicista in grado di ispirare Dennis Wilson, il fondatore dei Beach Boys, ma allo stesso tempo un personaggio inquietante, che di volta in volta si proclamava Satana e Cristo e che aveva avuto un’infanzia terribile…

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Libri true crime legati a podcast, film e serie tv

Mindhunter

Copertina del libro Mindhunter di John Douglas

Veniamo ora ad alcuni libri true crime che hanno ispirato (o che sono stati ispirati da) podcast, film e serie tv, come per esempio Mindhunter (TEA, traduzione di Maria Barbara Piccioli) di John Douglas e con Mark Olshaker, la storia vera del primo cacciatore di serial killer americano. Nel testo – da cui è stata tratta l’omonima serie Netflix Original, che a sua volta ha ispirato il podcast Mindhunter, con Heath Centazzo and W. Axel Foley – l’autore parla infatti di come abbia inventato il Criminal Profiling dell’FBI e di come, per farlo, abbia dovuto confrontarsi con le più atroci menti criminali del suo tempo. Per anni, John Douglas ha interrogato in carcere assassini e stupratori seriali, indagandone le ossessioni e le perversioni, fronteggiando in prima persona l’orrore e l’orgoglio di questi mostri, per poter capire come pensano, anticiparne le mosse e dare la caccia agli altri.

Una stanza piena di gente

Copertina del libro Una stanza piena di gente di Daniel Keyes

Una stanza piena di gente (Nord, traduzione di N. Stabilini e I. C. Blum) ricostruisce invece in presa diretta l’incredibile vicenda di Billy Milligan, affetto da un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità per via del quale, nella sua mente, vivono ben 24 personalità distinte che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e lo spingono a comportarsi in maniera imprevedibile. Lo scrittore, Daniel Keyes – dalla cui opera sono stati tratti il film Split del 2016, diretto da M. Night Shyamalan, e la miniserie di Apple TV The Crowded Room, interpretata da Tom Holland e Amanda Seyfried -, ci permette di entrare in quella “stanza piena di gente” che è la sua psiche: una visita che ci lascia sconvolti e turbati, ma che ci induce a riflettere sull’abisso nascosto in ogni uomo. Perché, come dice lo stesso Billy all’autore: “Solo chiudendo la porta sul mondo reale, noi potremo vivere in pace nel nostro”.

La città dei vivi

Copertina del libro La città dei vivi di Nicola Lagioia

Nel marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile. È un caso di violenza gratuita? Gli assassini sono dei depravati? Dei cocainomani? Dei disperati? Erano davvero consapevoli di ciò che stavano facendo? Ne La città dei vivi (Einaudi) Nicola Lagioia, scrittore premio Strega nonché direttore del Salone internazionale del libro di Torino dal 2017 al 2023, intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani e intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli. Da questa indagine emerge un insieme di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, vuoti di identità e smarrimento. Il libro, dapprima diventato un podcast, sarà presto anche una serie tv targata Sky Original.

Il volto del male

Copertina del libro Il volto del male. Storie di efferati assassini di Stefano Nazzi

Passiamo ora a un libro che prende le mosse dal podcast (di successo)Indagini della testata Il Post: Il volto del male (Mondadori) del giornalista Stefano Nazzi, una raccolta di storie inquietanti in cui vengono ripercorse le vicende di dieci persone che hanno fatto il male e ben lo rappresentano. Uomini e donne di età diverse, che in Italia si sono resi colpevoli di delitti efferati, spesso con moventi inesistenti. Dai più noti, come Nicola Sapone delle Bestie di Satana o Luigi Chiatti, il Mostro di Foligno, a nomi meno conosciuti, come il serial killer Gianfranco Stevanin, il “Cherubino nero” Roberto Succo o, ancora, le tre ragazze che a Chiavenna uccisero senza motivo una suora. Nazzi ci racconta com’erano e come sono diventati dei “mostri”, spesso senza che nessuno intorno a loro sospettasse di niente. E ci racconta anche ciò che è successo dopo: qualcuno ha continuato a uccidere, altri hanno voluto scomparire; chi ancora non si è reso pienamente conto del dolore che ha provocato e chi continua a proclamarsi innocente.

Veleno

Copertina del libro Veleno. Una storia vera di Pablo Trincia

Alla fine degli anni Novanta, in due paesi della Bassa Modenese separati da una manciata di chilometri di campi, cascine e banchi di nebbia, sedici bambini vengono tolti alle loro famiglie e trasferiti in località protette. I genitori sono sospettati di appartenere a una setta di pedofili satanisti che compie rituali notturni nei cimiteri sotto la guida di un prete molto conosciuto nella zona. Sono gli stessi bambini che narrano a psicologi e assistenti sociali veri e propri racconti dell’orrore. La rete dei “mostri” che descrivono pare sterminata, e coinvolge padri, madri, fratelli, zii, conoscenti. Solo che non ci sono testimoni adulti. Nessuno ha mai visto né sentito nulla. Possibile che in quell’angolo di Emilia viga un’omertà tanto profonda da risultare inscalfibile? A ricostruire l’accaduto, dopo aver suscitato un grande interesse con il podcast omonimo, è Pablo Trincia in Veleno (Einaudi Stile Libero), che ci porta alla scoperta di un impressionante caso di contagio psicologico.

Romanzo di un naufragio

Copertina del libro Romanzo di un naufragio di Pablo Trincia

Sempre Pablo Trincia ha firmato inoltre Romanzo di un naufragio (Einaudi Stile Libero), altro testo nato dal podcast inizialmente condotto dall’autore, e che invece racconta dei tragici eventi legati alla nave da crociera Costa Concordia, un secolo esatto dopo l’affondamento del Titanic. A bordo ci sono più di quattromila persone di 64 nazionalità diverse. Coppie in viaggio di nozze, famiglie riunite per una ricorrenza, perfino un gruppo di parrucchieri che deve partecipare a un reality. E oltre mille membri dell’equipaggio, molti dei quali provenienti da Paesi poveri e lontani. La sera del 13 gennaio 2012 – quella in cui la Concordia urta degli scogli vicino all’isola del Giglio, finendo sotto gli occhi del mondo intero – segna le esistenze di tutti loro. Proprio come quella del comandante Francesco Schettino e degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.

Sporco ricco

Copertina del libro Sporco ricco di James Patterson

Sporco ricco (Chiarelettere, traduzione di Elena Cantoni) narra una storia sul #MeToo drammaticamente vera, ricostruita dallo scrittore bestseller James Patterson, con John Connolly e Tim Malloy, e da cui è stata tratta la serie Netflix Jeffrey Epstein: soldi, potere e perversione. Era il 2016 quando l’autore ha portato alla ribalta uno scandalo destinato a travolgere un gigante della finanza e l’establishment internazionale, scoperchiando un intrico di sesso e potere, ricatto e violenza. A quattro anni di distanza, Patterson è poi tornato sul caso a seguito di sconcertanti sviluppi, ultimo dei quali, la misteriosa morte del protagonista. Dopo aver ottenuto una condanna irrisoria, che gli aveva lasciato ampia libertà di proseguire la sua esistenza dorata e perpetrare abusi ai danni di ragazzine, nuove accuse hanno infatti inchiodato Epstein, confinandolo in una cella. Altre vittime prendono allora coraggio, il suo mondo trema, l’entourage si dissocia: se lui parla, sarà la fine. E la mattina del 10 agosto 2019 i secondini lo trovano con il collo stretto in un lenzuolo. Le guardie che dovevano sorvegliarlo pare si siano addormentate: è suicidio, dirà l’archiviazione

Il caso Versace

Copertina del libro Il caso Versace di Maureen Orth

New York, maggio 1997 La giornalista Maureen Orth sta scrivendo un reportage su un serial killer appena entrato nella lista dei 10 criminali più ricercati d’America: Andrew Cunanan, abilissimo nel mimetizzarsi, e probabilmente in procinto di uccidere ancora… Miami, 15 luglio 1997 Gianni Versace sta rientrando da una passeggiata quando, sulla scala della sua villa, viene freddato a colpi di pistola. La polizia non ha dubbi: il colpevole è Andrew Cunanan. Ma anche questa volta il serial killer si sottrae alla giustizia; qualche giorno dopo, infatti, Cunanan viene ritrovato morto a bordo di una barca. Si è suicidato con la stessa pistola con cui ha ucciso Versace. Un delitto la cui eco ha fatto il giro del mondo, ricostruito proprio ne Il caso Versace (tre60, traduzione di Maddalena Togliani), da cui è stata tratta anche una serie tv intitolata American Crime Story. L’assassinio di Gianni Versace, disponibile su Netflix e su Disney+.

Demoni urbani

Copertina del libro Demoni urbani. I mostri sono tra noi di Giuseppe Paternò Raddusa

Il male è più vicino a noi di quanto pensiamo. I demoni possono essere figli, vicini di casa, amici, mariti, mogli, amanti, che invece di proteggere le persone che hanno accanto diventano essi stessi un pericolo mortale. In Demoni urbani. I mostri sono tra noi (Sperling & Kupfer), naturale proseguimento letterario del podcast Demoni Urbani, scopriamo quattordici storie di cronaca italiana accomunate da questo tragico tema. Grazie a Giuseppe Paternò Raddusa, già autore del canale, entriamo così nelle vite dei protagonisti, vittime e carnefici, immagineremo i loro pensieri e le loro azioni. Ci accomodiamo in macchina con serial killer, elaboriamo tormentati progetti di assassini a sangue freddo e seguiamo dei criminali passo passo nella follia, verso il luogo del delitto e dentro le loro menti.

Polvere

Copertina del libro Polvere. Il caso Marta Russo di Chiara Lalli e Cecilia Sala

Il 9 maggio 1997 Marta Russo viene uccisa da un colpo di pistola in un vialetto della città universitaria di Roma. La scena del crimine è particolarmente complessa perché su quel vialetto si affacciano più di cento finestre e passano ogni giorno moltissime persone. L’arma del delitto non si trova, il movente è inspiegabile e l’attenzione mediatica è senza precedenti. Sono passati più di vent’anni e questo caso suscita ancora tante domande, come ha confermato il successo della serie audio da cui è tratto il volume Polvere (Mondadori). Chiara Lalli e Cecilia Sala hanno parlato con i protagonisti di questa storia, con i due condannati e con i loro accusatori. Hanno cercato negli archivi i documenti e le registrazioni dell’epoca, hanno analizzato i risultati della perizia con degli esperti. Hanno ricostruito le indagini e il processo, per vedere se tutto tornava. E il risultato è un’inchiesta tanto avvincente quanto angosciante. Ai dubbi specifici, molti dei quali rimangono senza risposta, si aggiunge la più spaventosa delle domande: e se il caso Marta Russo fosse un errore giudiziario?

Sarah. La ragazza di Avetrana

Copertina del libro Sarah. La ragazza di Avetrana di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni

Il 26 agosto 2010, nel Salento, scompare una quindicenne di nome Sarah Scazzi. L’Italia intera rimane sconvolta: cosa può esserle successo? Le indagini porteranno prima alla confessione dello zio, Michele Misseri, e quindi alla condanna all’ergastolo della zia e della cugina di Sarah, che negli anni hanno continuato a dichiararsi innocenti. Sarah. La ragazza di Avetrana (Fandango Libri) è un romanzo verità scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni (già autori, insieme di un true crime intitolato Nella setta, edito da Fandango Libri e incentrato sull’occulto e la manipolazione psicologica), che alla ricostruzione di ciò che è accaduto uniscono una riflessione sul male e sulla sua spettacolarizzazione. Piccinni e Gazzanni, attualmente, stanno inoltre collaborando alla sceneggiatura di Avetrana – Qui non è Hollywood, la miniserie su Sarah Scazzi diretta dal regista pugliese Pippo Mezzapesa, presto disponibile su Disney+.

Willy, una storia di ragazzi

Copertina del libro Willy. Una storia di ragazzi di Christian Raimo e Alessandro Coltré

In una notte di fine estate, intorno alle 3.20, in una cittadina di provincia del basso Lazio, un ragazzo italiano di origine capoverdiane, Willy Monteiro Duarte, viene ammazzato di botte da altri quattro suoi coetanei, che non conosceva e che non lo conoscevano. Da qui prende spunto il viaggio di Christian Raimo e Alessandro Coltré, dapprima attraverso un podcast e poi nell’omonimo volume Willy, una storia di ragazzi (Rizzoli): tre anni di incontri e interviste con gli amici e la famiglia di Willy, con le persone delle comunità coinvolte in questo dramma (Colleferro, Artena, Paliano), tre anni di studio e riflessioni per provare a capire chi abita davvero quei luoghi, e soprattutto restituire loro una voce. L’omicidio di Willy Monteiro Duarte è stato infatti un trauma per la generazione dei suoi coetanei: una storia di ragazzi devastata da un’esplosione di violenza senza senso, che forse solo un racconto collettivo può ricominciare a fare sentire nostra.

L’ossessione del ragno

Copertina del libro L'ossessione del ragno di Matteo Lena

E concludiamo con L’ossessione del ragno (Salani) di Matteo Lena, che dopo essersi occupato di questo stesso caso come autore e regista della docuserie Il mostro di Udine ci torna sopra non con gli strumenti del cronachista, bensì stavolta del romanziere. In questo libro, ispirato comunque a quanto è accaduto a Udine fra il 1971 e il 1989, rivediamo infatti come – con una cadenza sempre più inquietante – vengano ritrovati dieci cadaveri fuori città, ai margini dei campi. Le vittime sono tutte donne abituate a vivere la notte per strada e ad accettare passaggi in macchina da sconosciuti. A questo punto, un salto in avanti ci porta nel 2018 e ci fa conoscere Nico Galici, un un regista scontento che un giorno riceve una telefonata: una piattaforma streaming vorrebbe capire se c’è materiale a sufficienza per produrre un documentario su questa lunga serie di femminicidi. E così Nico parte per Udine, ricostruendo con ostinazione la scia di sangue che per vent’anni ha macchiato questa città…

True crime pubblicati negli ultimi anni

Gli ultimi giorni di John Lennon

Copertina del libro Gli ultimi giorni di John Lennon di James Patterson

Venendo adesso ai libri true crime che sono arrivati in libreria più di recente, non possiamo non citare un altro titolo dello scrittore bestseller James Patterson. Tutto ha iniziato nel 1980, e più l’8 dicembre, quando John Lennon ha appena compiuto quarant’anni. Sta rientrando a casa dallo studio di registrazione, con la moglie Yoko, per dare la buonanotte al figlio Sean, di cinque anni. Con cinque colpi di pistola l’anonimo Mark Chapman fredda la più grande leggenda della musica vivente, che morirà pochi minuti dopo all’ospedale. Che cosa lo ha spinto a compiere quel gesto? A cosa pensava? Arricchito da interviste esclusive ad amici e collaboratori del cantante, fra cui Paul McCartney, Gli ultimi giorni di John Lennon (Longanesi, traduzione di Andrea Carlo Cappi), scritto con Casey Sherman e Dave Wedge,  narra l’incredibile vicenda di due uomini che con le loro azioni hanno cambiato il mondo.

Quei bravi ragazzi del Circeo

Copertina del libro Quei bravi ragazzi del Circeo di Massimo Lugli e Antonio Del Greco

Quei bravi ragazzi del Circeo (Newton Compton Editori) di Massimo Lugli e Antonio Del Greco è invece il nuovo romanzo della coppia bestseller del thriller all’italiana. L’opera è ambientata nel 1975, quando Roma e l’Italia intera sono sconvolte dalla notizia di un crimine efferato. In un comune della provincia di Latina, tre giovani di buona famiglia hanno infatti rapito e torturato per un giorno e una notte due ragazze, uccidendone una e causando gravi ferite all’altra prima di essere arrestati. Chi sono questi tre aguzzini, e come sono potuti arrivare a commettere un atto così crudele? La verità ha le sue radici nella tormentata vita sociale degli anni Settanta, in cui il culto della violenza e l’ideologia neofascista allungano i loro tentacoli anche negli ambienti più insospettabili.

Fortuna criminale

Copertina del libro Fortuna criminale di Fausto Gimondi

Proseguiamo con Fortuna criminale (Longanesi) di Fausto Gimondi, che ripercorre invece la storia vera della più spettacolare truffa italiana degli anni Novanta. Nella periferia nord del capoluogo lombardo, infatti, la sorte di un diciannovenne di nome Mario incrocia quella di una strampalata banda che scopre il modo di truccare le estrazioni della ruota del Lotto di Milano. Un piano eccezionale per la sua disarmante semplicità, concepito e messo in atto da Peppino lo Zoppo e Ciccio nello scantinato di un palazzo popolare, che per ben tre anni frutta migliaia di vincite, distribuite in tante ricevitorie. Con astuzia e ingegno, ricorrendo perfino a intercettazioni e pedinamenti, Mario, da sempre impegnato a fare i conti con le tasche vuote, intercetta i numeri truccati e diventa improvvisamente miliardario. Ma è proprio quando tutto va alla grande che ogni cosa va a rotoli: la truffa sfugge di mano e arriva all’orecchio di criminali veri, feroci e decisi a tutto pur di avere la propria parte.

Dieci brutali delitti

Copertina del libro Dieci brutali delitti di Michelle McNamara

Per oltre dieci anni, un uomo ha compiuto più di cinquanta aggressioni nel nord della California. Successivamente, spostandosi verso sud, ha lasciato dietro di sé una scia di sangue: dieci omicidi brutali. Nessuno è riuscito a catturarlo, è scomparso nel nulla sottraendosi alle massicce operazioni di polizia in tutta la zona. Trent’anni dopo, Michelle McNamara, una giornalista, ha deciso di indagare per trovare lo psicopatico che lei stessa ha soprannominato il “Golden State Killer”, termine poi adottato anche dalle autorità. Dieci brutali delitti (Newton Compton Editori, traduzione di Angela Italia Guglielmo), pubblicato dopo la sua morte, è una testimonianza del lavoro che ha compiuto e offre una lucida prospettiva sull’America, attraverso il racconto di tutto l’orrore che una singola mente criminale è stata capace di generare.

Monsters

Copertina del libro Monsters di Robert K. Ressler

Monsters (Longanesi, traduzione di Annamaria Biavasco e di Valentina Guani) di Robert K. Ressler e Tom Shachtman è un memoir, un saggio e un’avventura avvincente che, già dal titolo, porta il focus su un termine condiviso e consolidato nel nostro immaginario. Tuttavia, pagina dopo pagina, questo concetto si rafforza ma anche si sgretola, mentre l’autore ci fa scoprire i dettagli dei vent’anni che ha trascorso all’FBI sulle tracce serial killer, una ricerca dopo l’altra. Perché a cercare è chi come, Ressler è incaricato delle indagini, ma anche chi legge e chi scrive di questi temi. E quando si cerca, si sa, bisogna essere disposti a scavare e persino a sporcarsi. D’altronde, come scrive l’autrice italiana Ilaria Tuti nella prefazione al volume, Monsters è un tassello dedicato a ciò che si agita “nel lato buio dell’essere umano […], appassionante non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque nutra desiderio di verità e avverta la spinta a cercare“.

Lo spettacolo del male

Lo spettacolo del male lucrezia ercoli

Tra le ultime novità, l’uscita, per Ponte alle Grazie, del saggio Lo spettacolo del male, a cura di Lucrezia Ercoli, dal 2011 direttrice artistica del festival “Popsophia”. Il libro parte da una domanda centrale: perché siamo attratti dalla rappresentazione del male? Ragionando sul successo del true crime e sull’abitudine che abbiamo sviluppato alla visione di immagini violente in tv e suoi social, l’autrice nel libro vuole trovare delle risposte a questa e altre domande. La filosofia, in tal senso, può essere un ottimo strumento, non di rassicurazione, quanto piuttosto di smascheramento delle ipocrisie e della retorica delle buone intenzioni e dei blandi progetti pedagogici. L’analisi della spettacolarizzazione della violenza nei prodotti culturali e nei fenomeni mediatici non fornisce una risposta confortante né tantomeno definitiva. Tuttavia, per Ercoli una riflessione sullo spettacolo del male può aiutarci a decostruire l’onnipotenza delle utopie e a rivelare le ambiguità delle narrazioni edificanti.

Yara

Copertina del libro Yara. Il true crime di Giuseppe Genna

Il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, poco lontano da Bergamo, una ragazzina esce di casa per andare al campo sportivo dove si allena nella ginnastica ritmica. Non farà mai ritorno a casa. Di lei non si sa più nulla per tre mesi esatti: il 26 febbraio 2011 Yara Gambirasio viene ritrovata in un campo, le braccia aperte, la bocca spalancata in un urlo infinito. Da qui parte lo scrittore Giuseppe Genna nel libro Yara (Bompiani), un true crime letterario su uno dei casi di cronaca più inquietanti della storia italiana. I medici diranno infatti che è morta di freddo, ma dal giorno successivo alla sua scomparsa ha inizio un’indagine senza precedenti per i metodi scientifici messi in campo, per la quantità di individui coinvolti – dagli inquirenti ai cittadini chiamati a contribuire in prima persona –, per il clamore mediatico mondiale, per il dispiegamento di energie civili, politiche e militari, per la quantità di passi falsi, errori, polemiche. Dopodiché, nel giugno 2014 la procura arresta un uomo che oggi è condannato all’ergastolo ma continua a proclamarsi innocente

Rosy

Alessandra Carati Rosy, libri true crime

Nel primo pomeriggio dell’8 gennaio 2007, Rosa Bazzi e Olindo Romano lasciano Erba sui sedili di una volante dei carabinieri. In meno di un’ora si trovano dentro il carcere di Como, dove comincia una detenzione destinata a diventare ergastolo, condannati per aver ucciso quattro vicini di casa e averne ferito gravemente un quinto: uno dei più grandi casi di cronaca recente, conosciuto come “la strage di Erba”. In Rosy (Mondadori) Alessandra Carati – autrice di E poi saremo salvi (Mondadori), finalista al Premio Strega 2022 – incontra Rosa Bazzi per la prima volta all’inizio del 2019. Rosa però non è conforme a nessun racconto che ne è stato fatto, continua a resistere come un disturbo indecifrabile. È proprio in quel momento, nella rinuncia a ogni immagine di lei – e nella fatale domanda su dove si sono formate queste immagini, a quali condizioni, con quali conseguenze – che affiora, come in una polaroid, Rosy.

Yara. Autopsia di un’indagine

Copertina del libro Yara. Autopsia di un'indagine di Roberta Bruzzone e Laura Marinaro

“In nome del popolo italiano. La Corte d’Assise di Bergamo, visti gli articoli 533 e 535 c.p.p., dichiara Massimo Giuseppe Bossetti colpevole del delitto di cui al capo A e lo condanna alla pena dell’ergastolo”. È il 1° luglio 2015. Dalla pronuncia del verdetto di primo grado, che ha condannato all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti proprio per l’omicidio di Yara Gambirasio, di cui parlavamo poco sopra. Un percorso giudiziario che la giornalista Laura Marinaro e la criminologa Roberta Bruzzone hanno seguito direttamente e con attenzione in Yara. Autopsia di un’indagine (Mursia), ripercorrendo le tappe più importanti e controverse di uno dei casi di cronaca che ha suscitato (e continua a suscitare) un enorme interesse da parte dell’opinione pubblica. Attraverso un dialogo serrato, le autrici ricostruiscono senza fare sconti a nessuno tutti i passaggi di un’inchiesta unica nel suo genere, che ha permesso ai giudici di esprimersi ben al di là di ogni ragionevole dubbio.

Sangue sull’altare

Copertina del libro Sangue sull'altare di Tobias Jones

Sangue sull’altare (il Saggiatore, traduzione di Luca Fontana) è il racconto di uno dei più inquietanti casi di cronaca nera degli ultimi cinquant’anni. 12 settembre 1993, via Pretoria, Potenza. Questo è l’ultimo giorno in cui la giovane Elisa viene vista viva. Poi per diciassette anni più niente: solo interminabili inchieste, programmi televisivi sensazionalistici e sospetti incrociati. Fino a quando, nel marzo 2010, un cadavere viene ritrovato, ormai mummificato, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità: è quello di Elisa. Tobias Jones si è immerso in questa palude fatta di depistaggi e omertà, misteri senza soluzione e condanne tardive, cercando risposte che sembravano sommerse. Questo libro, quindi, non è solo la cronaca di un’indagine; è la reazione indignata di un osservatore attento di fronte ai silenzi e alle contraddizioni che dal primo giorno hanno avvolto vittima e carnefice, complici e investigatori, clero e politica, in una terra in cui ogni porta sembrava chiusa. Fino all’inaspettata risoluzione, avvenuta seguendo le tracce di un altro omicidio a migliaia di chilometri di distanza…

Ribelli. Storie vere di assassini, truffatori e sovversivi

Copertina del libro Ribelli di Patrick Radden Keefe

Il giornalista del New Yorker Patrick Radden Keefe , giornalista del New Yorker che ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro meticoloso e per la sua scrittura, raccoglie in Ribelli. Storie vere di assassini, truffatori e sovversivi (Mondadori, traduzione di Manuela Faimali) i casi su cui ha indagato nel corso della sua carriera: dalla colossale truffa di vini d’annata contraffatti e venduti all’asta a prezzi da capogiro alla pluriennale caccia all’uomo per arrestare il sanguinario signore della droga messicano El Chapo, dalla battaglia per catturare un trafficante d’armi internazionale al caso del produttore televisivo che ha fornito a Donald Trump il palcoscenico e il trampolino decisivo per conquistare la presidenza degli Stati Uniti. Si tratta di vicende diverse e distanti tra loro, ma il cui proposito resta quello di scoprire la verità e smascherare i colpevoli, sondando la psicologia delle persone coinvolte per osservare ciò che ci rende umani quando siamo al massimo della nostra imperfezione.

Scena del crimine

Copertina del libro Scena del crimine di di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi

Infine, arriviamo al volume Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche (Mondadori), in cui lo sceneggiatore, conduttore e giornalista Carlo Lucarelli, insieme allo psichiatra, criminologo e scrittore Massimo Picozzi raccontano i più celebri casi di cronaca nera che hanno insanguinato questi ultimi anni. Nel libro, che si inserisce in una più ampia serie di pubblicazioni a quattro mani dedicata proprio ai temi più coinvolgenti del true crime, i due descrivono infatti il modo in cui inquirenti e scienziati ne sono venuti a capo. Da Marta Russo alla contessa Vacca Agusta, dallo schianto di Luigi Fasulo sul grattacielo Pirelli all’attentato al palazzo dell’FBI a Oklahoma City: in tutti i delitti o gli attentati c’è sempre una traccia che lega la vittima all’assassino. Quella traccia bisogna trovarla, bisogna saperla riconoscere. Perché di solito si nasconde proprio lì, sulla scena del crimine

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