Da “Una vita come tante” a “La canzone di Achille”, da “It ends with us” a “Fabbricante di lacrime”. Romanzi che entrano (o tornano) improvvisamente in classifica, a volte anche ad anni dall’uscita. Libri “per piangere”, ma anche fantasy, romance, young adult e classici (e non mancano le opere autopubblicate). Di cosa parliamo quando parliamo di #booktok? Chi sono le booktoker e i booktoker più apprezzati? E come si stanno approcciando le case editrici a TikTok, il social del momento (occhio però all’ascesa, in parallelo, di “BookTwitch”…)? Dagli Usa all’Europa, passando per l’Italia, l’impatto dei video (all’insegna della spontaneità e della brevità) sull’app cinese sulle vendite dei libri è in netto aumento. Cambiano anche le abitudini di lettura delle nuove generazioni, tra “live di lettura” e post-it colorati, e cambia anche il linguaggio, diverso da quello di Instagram – L’approfondimento (in vista dell’appuntamento di sabato 21 maggio al Salone del Libro di Torino) e un’intervista a Francesca Crescentini (@tegamini), secondo cui “#BookTok premia una componente emotiva decisamente dirompente rispetto a quella a cui siamo abituati…”

Per il mondo del libro, dagli Usa all’Europa (Italia inclusa), dati di vendita alla mano il 2021 è stato un anno molto positivo, con segni più praticamente in ogni ambito del mercato (o quasi) e ad ogni latitudine.

L’ASCESA DI BOOKTOK

A contribuire all’aumento dei libri acquistati sia nelle librerie fisiche sia in quelle online da un lato è stato senza dubbio TikTok, da mesi al centro dei discorsi degli addetti ai lavori. Ed è proprio sull’impatto di #BookTok (hashtag da oltre 50 miliardi di visualizzazioni), che dopo l’affermazione dell’anno scorso si sta confermando nel 2022, che ci concentreremo.

A riprova che si tratta di una tendenza estesa e consolidata, di cui abbiamo iniziato a parlare un paio di anni fa, anche nel Regno Unito le statistiche registrano questo effetto.

L’IMPATTO DELLA PANDEMIA

Allo stesso tempo, è assai probabile che a dare una spinta decisiva da un lato alle vendite in generale, dall’altro nello specifico all’ascesa di #Booktok, siano stati i lockdown, che hanno costretto a casa per molto più tempo del solito le persone di ogni età, e in particolare gli adolescenti, tra i principali fruitori del social del momento: TikTok appunto (app cinese che, lo ricordiamo, fino alla primavera 2018 si chiamava Musical.ly, e già allora incuriosiva l’editoria): tutti, nei mesi più acuti della pandemia, abbiamo avuto più tempo per dedicarci, tra le altre cose, alla lettura, comprese le ragazze e i ragazzi. E anche il tempo trascorso online è mediamente aumentato.

DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI #BOOKTOK

Un passo indietro: attualmente TikTok è il social più diffuso tra i giovanissimi (e presto, forse, non solo), e la sua ascesa sta mettendo in seria difficoltà Meta, il gigante di Mark Zuckerberg di cui fanno parte Facebook, Instagram e WhatsApp. Difficile, del resto, resistere ai micidiali algoritmi di TikTok e al flusso di video all’insegna della spontaneità e della brevità: stavolta, infatti, a differenza di quanto accaduto in passato in casi simili, anche i tentativi di imitazione dei meccanismi e dei punti di forza e novità che caratterizzano TikTok sembrano non sortire l’impatto sperato (pensiamo ad esempio a Instagram Reels a YouTube Shorts).

Stiamo dunque parlando di un mix a quanto pare irresistibile per gli utenti. Lo scrivevamo già in questo articolo di qualche tempo fa: su TikTok “sei immerso in un flusso con una capacità di catturare l’attenzione tra l’incredibile e l’inquietante. Pur potendo seguire dei profili, il feed offre contenuti che prescindono dai profili seguiti, selezionati da un algoritmo preciso fino alla distopia“.

LE NON POCHE DIFFERENZE CON INSTAGRAM

Rispetto a Instagram, che pure continua ad avere un significativo impatto anche in ambito librario, su TikTok l’estetica, la perfezione e la bellezza sembrano avere un ruolo marginale: siamo lontani dagli scatti colorati, curati e filtrati di libri associati a eleganti tazze di caffè, fiori e oggetti di design.

Su Booktok l’algoritmo e gli utenti, almeno apparentemente, premiano naturalezza e semplicità, e le inquadrature e le illuminazione quasi mai sono quelle protagoniste del feed di Instagram. Non dobbiamo però pensare che registrare un video su TikTok non richieda tempo e dimestichezza con il mezzo, oltre che creatività.

Non solo: i romanzi che vanno per la maggiore su TikTok spesso sono diversi da quelli che dominano su Instagram. Tra l’altro, non mancano i libri autopubblicati, sia in italiano sia in inglese. Sì perché la “generazione #BookTok” sembra da un lato avere una certa curiosità per il mondo del self-publishing (nessuno snobismo in questo senso, anzi), dall’altro dimostra confidenza con la lettura in originale.

Proprio a proposito delle differenze tra i due social, che sono anche legate ad approcci generazionali diversi, in questa riflessione – che abbiamo già ripreso sopra – del febbraio 2020 (la pandemia non era ancora nelle nostre vite, ma vi sarebbe entrata con prepotenza a brevissimo), riprendendo diverse analisi, tra cui quelle di Joshua Citarella e Jia Tolentino, su ilLibraio.it Gianluca Catalfamo sottolineava (parlandone già allora al passato) che l’uso che la Generazione Z fa di TikTok “è molto diverso dall’uso di internet dei millennial. Se Instagram chiedeva ai suoi utenti di performare una versione in palette della propria vita, costruire un’identità che azzerasse la soglia tra realtà imperfetta e finzione di successo, Tik Tok chiede di unirsi al flusso; partecipare a una performance collettiva. Una ‘fabbrica interpersonale di attività memetica’ fine a se stessa”. Al contrario, “l’internet dei millennial è un ‘mercato delle identità’, in cui brand e persone si comportano allo stesso modo. L’equilibrio è la somma zero tra un cultura fondata sull’imperativo etico della ricerca di un’autenticità e la sua codifica nella lingua del marketing“.

NON MANCANO LE POLEMICHE, DALLA PRIVACY ALLE CONDIZIONI DEI LAVORATORI…

In questi anni non sono certo mancate le polemiche legate a TikTok: dalle possibili violazioni alla privacy degli utenti ai rischi legati ad alcune challenge, che possono essere pericolose soprattutto se a provarle sono bambini o adolescenti, per arrivare a un’inchiesta, oggettivamente inquietante, pubblicata dal Wall Street Journal sulle condizioni dei dipendenti americani dell’app cinese, costretti a ritmi massacranti: “TikTok’s Work Culture: Anxiety, Secrecy and Relentless Pressure“. Tanto che viene subito da immaginare il possibile trattamento riservato ai colleghi in Cina…

INSTAGRAM O TIK TOK? L’INTERVISTA A TEGAMINI

Francesca Crescentini (Tegamini), nella foto di Eleonora Proietti

Francesca Crescentini (Tegamini), nella foto di Eleonora Proietti

Nata a Piacenza nel 1985, Francesca Crescentini (@tegamini) da tempo è protagonista in rete nella divulgazione in ambito librario (e non solo). Attiva come traduttrice e content creator, in passato ha lavorato nella comunicazione digitale e nella pubblicità. Nel 2010 ha fondato il blog Tegamini, e con l’esplosione dei social si è imposta dapprima su Facebook e poi su Instagram, dove attualmente è una delle figure più seguite e apprezzate.

A lei abbiamo chiesto dell’ascesa di BookTok e delle differenze con Instagram: “TikTok nel suo complesso ha avuto un impatto rilevantissimo sia a livello di pubblico ‘partecipante’ che di ridefinizione di linguaggi – e, per una volta, pare proprio che la corazzata Meta non stia riuscendo a fagocitare con altrettanta efficacia quei format, che su Instagram arrivano già infiacchiti da numerose reiterazioni e seguendo una modalità (quella del Reel) che la piattaforma spinge con una certa disperazione, ma senza essere mai riuscita a farsi amare visceralmente dall’utenza o dai/dalle creator”.

Crescentini entra nel dettaglio di questa dinamica: “I Reel ‘vanno’ perché vengono proposti con grande insistenza, ma penso che la situazione sia ben diversa rispetto all’approdo delle Stories su Instagram dopo la ‘prova generale’ di Snapchat, se così vogliamo chiamarla. Il #BookTok mi pare un segmento altrettanto solido e sostenuto dalla capacità quasi sovrannaturale con cui TikTok seleziona contenuti rilevanti (anche molto specifici) per i singoli utenti“.

Per Tegamini, si tratta “a tutti gli effetti, di un vastissimo posto nuovo dove parlare di libri e il ‘come’ è coerente con il linguaggio della piattaforma ospitante“. La content creator poi aggiunge: “Dopo anni e anni di manifesta diffidenza da parte dei media ‘tradizionali’ nei confronti di chi chiacchiera di libri online, sarò l’ultima al mondo ad alzare una barricata per osteggiare una nuova ondata di contenuti legati alla lettura, sviluppati e fruiti da un target demografico che poco si ritrova in quello che già c’è e che sta popolando assiduamente (e con risultati molto evidenti) uno spazio diverso”.

“ANCHE SU INSTAGRAM LA TENDENZA AD ‘APPARECCHIARE’ I CONTENUTI EDITORIALI STA SCEMANDO”

A Francesca Crescentini abbiamo inoltre chiesto di soffermarsi sulle differenze tra i due spazi. Differenze che dipendono dalle diverse età medie degli utenti? “Penso di sì. Stabilire se sia nato prima l’uovo o la gallina è sempre fonte di acceso dibattito, ma mi pare che anche su Instagram la tendenza ad ‘apparecchiare’ i contenuti editoriali stia scemando. Instagram è nato, e per anni ha prosperato, seguendo l’asse portante della perfezione estetica: anche i contenuti librari si sono inseriti a lungo in quel solco, e il fatto che ci fossero foto ‘belle’ non necessariamente evidenziava un vuoto contenutistico, anzi. Sei su una piattaforma che premia un’estetica curata? Allineandoti a un’estetica curata stai semplicemente utilizzando le norme di funzionamento del posto che ti ospita, mostrando di comprenderle e di sapertici appoggiare per convogliare un messaggio. Canoni e norme sono statici? Evidentemente no”.

A questo proposito, per Tegamini “un grande cambiamento è stato introdotto con l’avvento delle Stories, che hanno dato spazio a un certo grado di spontaneità aggiuntiva, alla possibilità di rimandare ad altri lidi (per leggere pezzi più lunghi, ad esempio), al discorso parlato o alla stesura di contenuti scritti più articolati”.

“BOOKTOK PREMIA UNA COMPONENTE EMOTIVA DECISAMENTE DIROMPENTE RISPETTO A QUELLA A CUI SIAMO ABITUATI”

Quanto a #BookTok, “mi sembra premiare una componente emotiva decisamente dirompente rispetto a quello a cui siamo abituati a trovare sui blog o su Instagram e, nonostante la mia più fresca gioventù sia ormai lontana, credo che quel potenziale di immedesimazione ‘sentimentale’ (sia nei personaggi romanzeschi che negli altri lettori e lettrici) sia una leva fortissima. Mi ricordo fin troppo bene com’era sentire con l’intensità e il senso di irreparabilità dell’adolescenza… e i libri possono essere metabolizzati anche secondo quella chiave. Non è l’unica possibile, ma di certo balza all’occhio, e forse ben risponde a un target demografico più giovane. Chi legge non è mai un’entità monolitica, tutte e tutti siamo stati lettori diversi in ere diverse. Il #BookTok si colloca, forse, nel punto in cui viene accesa la miccia che innescherà la felice ‘esplosione’ di un lettore fortissimo”.

Infine, le abbiamo domandato se ha in programma di aprire un profilo su TikTok: “Ci ho pensato, perché la grande sfida – in un panorama social che si popola ogni giorno di voci nuove – una delle incognite è rimanere rilevanti e continuare a coltivare una community ‘vera’, vispa e partecipe. TikTok offre un bacino di utenza completamente nuovo e, per quanto si possa pensare di portarsi dietro una porzione di pubblico già affezionato, di certo rappresenta un’opportunità, sia a livello di seguito che di creatività. Ma bisogna esserci per forza? Ogni posto nuovo è un posto dove piantare la bandiera? Di mio, non mi sento mai automaticamente ‘adatta’. Mi faccio un sacco di domande, però. Il mio modo di comunicare può funzionare lì? Somiglio anagraficamente all’utenza che c’è? Mi sentirei a mio agio a utilizzare determinati canoni? Per il momento mi pare di no, ma confido in una futura crisi di mezza età…”.

QUALE SPAZIO PER LA POESIA?

Lasciamo Crescentini e restiamo ancora un attimo sui punti di contatto e di distanza tra TikTok e Instagram: se negli anni scorsi si è diffuso il trend editoriale degli instapoets, il cui nome di punta è indubbiamente Rupi Kaur, e in cui al centro troviamo versi brevi accompagnati da illustrazioni (in volumi che in diversi casi sono diventati dei bestseller), su TikTok la poesia si presenta meno spesso, e inevitabilmente solo sotto forma di video, come nel caso (italiano) di successo di Lorenzo Colafrancesco, conosciuto come @Madpeopleloveme, studente di cinema che legge le sue composizioni, da lui stesso definite “poesiole stonate di uno tutto storto”, davanti alla videocamera. Ma non chiamatelo poeta: “Ho scritto di tutto e di più per fuggire le definizioni”.

Quel che è certo è che la poesia, genere letterario dalla tradizione secolare, si è dimostrata un linguaggio ideale per diffondersi nel rapido flusso dei social media, oltre che capace di comunicare emozioni anche alle nuove generazioni.

IMPARARE SU TIKTOK

Ricorda invece il successo dei diffusissimi video-tutorial su YouTube (dove se ne trovano praticamente su qualsiasi attività umana), nella maggioranza dei casi amatoriali ma non per questo poco utili ed efficaci, quello dei video su TikTok che insegnano a fare cose (come al solito senza prendersi troppo sul serio).

Così come la poesia, anche la divulgazione ha trovato terreno fertile sui vari social, tra video, stories, card, infografiche e altri format. Non fa eccezione TikTok, come testimonia ad esempio l’ascesa di #ImparaconTikTok in cui, ancora una volta, si può trovare veramente di tutto: dai contenuti educativi legati all’arte alle curiosità sul mondo della scienza, dalle lezioni di inglese a quelle di fotografia, dai viaggi alla musica, dallo sport alla cucina (sugli chef in particolare consigliamo questo articolo della rivista Link), e l’elenco potrebbe proseguire…

In questo contesto arrivano ora in libreria manuali come Tenere la casa in ordine anche quando la tua vita è in disordine (Corbaccio, traduzione di Maria Olivia Crosio) di Kc Davis, sulla scia del suo grande successo su TikTok con l’account @domesticblisters.

tenere la casa in ordine anche quando la tua vita libri da leggere estate 2022

DA UNA VITA COME TANTE A LA CANZONE DI ACHILLE: IL TREND DEI “LIBRI PER PIANGERE”

Ci si potrebbe a questo punto domandare come coreografie scanzonate, scenette giocose e “balletti” possano convivere con il mondo della lettura, e in che modo possano diventare un mezzo per promuovere la passione per i libri. La risposta, solo in parte sorprendente, sta proprio nel successo crescente dell’hashtag #BookTok, e nel trend dei libri per piangere di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi.

Una vita come tante Hanya Yanagihara

Se ne sono accorte le librerie fisiche e anche quelle online: a questo proposito, come riportato da Publisher Weekly, oltremanica e oltreoceano, sempre più negozi digitali hanno creato nuove categorie dedicate a BookTok in cui elencare i titoli più popolari dell’app – basti pensare a TikTok made me buy it! su Amazon UK, o al BookTok sullo store di Barnes & Noble. In queste pagine di selezione d’acquisto ispirate ai libri diventati virali sul social cinese, tra gli hashtag più diffusi troviamo inoltre #RomanceBooks, #RomanceTok, #BookRecs e #BookRecommendations.

È il momento di passare a qualche caso concreto.

Di esempi di libri che negli ultimi anni grazie a TikTok sono diventati virali, passando poi a scalare le classifiche di vendita, se ne potrebbero fare diversi.

Tra i più casi più citati, anche nelle liste dei “libri per piangere, che spesso vengono “maledetti” al termine dei video, troviamo Una vita come tante (Sellerio) di Hanya Yanagihara, pubblicato nel 2016, che sin dall’uscita è stata un’opera di culto, amata e discussa e che, con la spinta dei nuovi lettori di TikTok, ha ritrovato i piani alti delle classifiche a cinque anni dall’uscita.

Impossibile non citare La canzone di Achille di Madeline Miller: pubblicato negli Usa nel 2011, vince il premio britannico Orange Prize, e anche all’uscita in Italia (con Sonzogno) nel 2013 non è un flop, ma certo neppure un successo. Poi, grazie alla viralità dei video dedicati alle letture che regalano emozioni forti, dagli Usa al Regno Unito, passando per l’Italia, La canzone di Achille è diventato un bestseller a quasi dieci anni dalla prima pubblicazione. In quest’intervista al Giornale della Libreria, Fabio Ferlin, responsabile marketing e commerciale di Marsilio e Sonzogno, ha ricostruito il “caso Miller”, su cui in molti hanno fatto ipotesi, sottolineando che TikTok è una “piattaforma poco controllata e poco controllabile, dove azioni e reazioni, e quindi anche il passaparola, avvengono in una community anagraficamente coesa e definita“.

copertina del libro la canzone di achille di Madeline Miller

Fermo restando che tra i libri più amati su TikTok ci sono i romanzi della saga longseller di Harry Potter, sempre a proposito di romanzi di successo su #BookTok non si può non segnalare It ends with us (Sperling & Kupfer) di Colleen Hoover, una storia che affronta il tema della violenza domestica, partendo dall’esperienza personale dell’autrice.

C’è poi il caso dell’autrice americana Jennifer Armentrout (che con lo pseudonimo di J. Lynn ha pubblicato diversi successi), ora protagonista con la saga fantasy Sangue e cenere. Blood and Ash. Vol. 1 (HarperCollins Italia), e già autrice di altre serie (Lux, Wicked).

Sangue e cenere. Blood and Ash. Vol. 1

Molto amata è anche la saga fantasy L’Attraversaspecchi dell’autrice francese Christelle Dabos, proposta in Italia da e/o, come pure il romanzo young adult L’ultima notte della nostra vita di Adam Silvera, uscito per HotSpot del Castoro.

It ends with us colleen hoover

Dopo aver scalato le classifiche negli Usa, sta facendo parlare dalle nostre parti un’altra storia young adult, Ancora una volta con te (Newton Compton) di Dustin Thao che, come abbiamo raccontato, con la sua copertina in stile manga e le sue premesse narrative, sembra promettere un viaggio di emozioni a lettrici e lettori in cerca di una storia d’amore coinvolgente e strappa lacrime.

C’è poi il caso, piuttosto suggestivo, del difficilissimo enigma letterario La mascella di Caino, pubblicato in origine nel 1934 all’interno di una raccolta di rompicapi, e tornato d’attualità (e protagonista in libreria, in Italia con Mondadori) ancora una volta via TikTok.

la mascella di caino

“TIKTOK DA’ AI LIBRI UNA SECONDA POSSIBILITA'”

Come ha sottolineato lo scorso 28 gennaio, nel corso del Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, Stefano Mauri, Vicepresidente e CEO di Messaggerie Italiane, Presidente e CEO del Gruppo editoriale Mauri Spagnol (di cui fa parte ilLibraio.it, ndr), quando si parla di libri (per fortuna) una seconda possibilità di visibilità di successo, insomma una sorta di seconda vita, può arrivare in diversi modi, e adesso anche da TikTok: “È vero che è diventato più difficile lanciare nuove voci con il metodo tradizionale, ma non va dimenticato che oggi, in qualsiasi momento dopo la pubblicazione, per un libro può sorprendentemente arrivare una seconda opportunità di attenzione e quindi di vendita, che molto spesso riguarda il pubblico più giovane. Prima succedeva solo quando una storia veniva trasformata in una produzione hollywoodiana, oggi un content creator adolescente può fare da solo, su TikTok, il successo di un titolo. E può succedere in qualsiasi momento del ciclo di vita del libro, che peraltro ormai anche per effetto di internet è eterna, quasi qualsiasi libro pubblicato negli anni recenti è sempre reperibile. Questo significa, per l’editore, giocare con un mazzo di carte con molti più jolly. Forse quindi, da questo punto di vista, si può dire che la nostra attività sia diventata un po’ più imprevedibile rispetto al passato, ma tutto questo va a sommarsi, non a sottrarsi alle vendite tradizionali, e quindi, ancora una volta, si può parlare di opportunità per noi editori”.

Insomma, un’opportunità nuova, da un lato impossibile da prevedere, ma di cui editori e autori possono ora sperare di beneficiare.

IL CASO ERIN DOOM

Finora abbiamo citato soprattutto fenomeni che, nati oltreoceano, sono poi approdati da noi, spesso molto rapidamente, a dire il vero, grazie alla velocità insita in #BookTok.

Passiamo adesso a parlare di un esempio italiano, Fabbricante di lacrime di Erin Doom (qui la nostra intervista all’autrice, che ha scelto di usare uno pseudonimo).

fabbricante di lacrime erin doom

La scrittrice è arrivata alla notorietà seguendo un percorso particolare, che l’ha vista debuttare sulla piattaforma di social reading Wattpad con il nickname DreamsEater. Così, Fabbricante di lacrime è stato inizialmente proposto su Wattpad, e quindi in versione autopubblicata su Amazon. Il successo digitale è stato notato dalla casa editrice Magazzini Salani, che ha proposto in una nuova versione il romanzo di Erin Doom, che è approdato sugli scaffali delle librerie a fine maggio 2021. Il passaparola su TikTok non è stato immediato, ma è esploso nel tempo, e parallelamente le vendite sono cresciute con costanza, di mese in mese, fino al recente picco.

Intervistato dal Post, Marco Figini, responsabile editoriale di Magazzini Salani, ha specificato che, “titolo a parte, Fabbricante di lacrime non è un libro che fa piangere nel modo in cui lo fa Una vita come tante: sicuramente ha tanti colpi di scena, anche tragici, ma non ridurrei il fenomeno TikTok ai libri che fanno piangere. Studiando il mondo anglosassone, dove il fenomeno booktoker è più accentuato, vediamo che i libri di cui si parla sono tanti e non fanno necessariamente piangere: ci sono libri con un pubblico prevalentemente femminile, o meglio vicini a quel genere che un tempo si definiva ‘rosa’ o romance, ma anche libri molto diversi tra loro”.

nel modo in cui cade la neve

Con ilLibraio.it Doom ha parlato da un lato dell’importanza che per lei ha avuto Wattpad, dove “ho innanzitutto imparato a riconoscere i miei limiti. Il tempo necessario per la stesura di ciascun capitolo, il percorso di costruzione del libro passaggio per passaggio, con la pazienza e le tempistiche che richiede. Ho avuto il riscontro di chi mi leggeva ed è stato utile per crescere, confrontarmi e cercare di migliorarmi sempre. Nel corso del tempo si matura, si rifinisce lo stile e si trova la propria maniera personale di raccontare, quella che più spontaneamente si adatta al nostro modo di vedere il mondo”. Per poi spostare il discorso su TikTok (dove l’autrice non è presente con un suo profilo, mentre ne ha uno su Instagram): “È stato proprio tramite Tik Tok che i giovani lettori hanno diffuso il loro apprezzamento per il libro. Condividendo video, pezzi ed estratti della storia, e portando sempre più ragazzi a interessarsi a quest’opera. Si dice che questa generazione ‘veda’ attraverso i social, ma a volte sono proprio questi ultimi a permetterci di arrivare a loro. Parlare agli adolescenti non è facile, hanno bisogno di un coinvolgimento profondo, di sentirsi parte della storia. Di viverla in prima persona e trovare qualcosa in cui rispecchiarsi. Hanno bisogno di una voce, forse per trovare la propria”.

Giustamente Doom parla di lettrici molto giovani, ma Fabbricante di lacrime, che ha dominato la top ten negli ultimi mesi, viene apprezzato anche anche da lettrici più mature (ne ha parlato su Linkiesta Guia Soncini).

Discorso simile è applicabile a un altro libro di Erin Doom proposto sempre da Magazzini Salani dopo il boom del Fabbricante: Nel modo in cui cade la neve, forte di una trama che lascia col fiato sospeso a ogni toccante capitolo.

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Dalle tendenze che riguardano decine di migliaia di lettrici e lettori, ai non pochi micro-trend in cui ci si imbatte nel mondo di #BookTok: ad esempio Rivista Studio cita il caso dei cosiddetti “sad hot girl books”, storie “di depressione, medicinali, crisi psicotiche, appuntamenti che finiscono male e ragazze che alla fine escono comunque incolumi”, una “categoria letteraria” che oltreoceano inizia a farsi notare, ma che per ora in Italia raggiunge solo nicchie minuscole.

unboxing

DALLE “LIVE DI LETTURA” AL RITORNO DEI POST-IT

#BookTok ha stimolato, e a volte cavalcato, anche nuove mode e abitudini tra i lettori più giovani, che in certi casi potrebbero apparire curiose agli occhi degli adulti.

E se da un lato anche su TikTok è molto apprezzato il format dell’unboxing (l’atto di spacchettare nel nostro caso i libri comprati o ricevuti in omaggio dalle case editrici), che esiste da anni ed è di moda anche su YouTube e Instagram, una novità che via via si è diffusa sull’app cinese è rappresentata (in particolare nei mesi dominati dalla didattica a distanza) dalle sessioni di studio online, con studenti di età e paesi diversi che hanno preso l’abitudine di filmarsi – in diretta – durante i momenti di studio. Una pratica che, come abbiamo raccontato un anno fa, riporta alla mente i pomeriggi trascorsi sui libri in compagnia degli amici per non distrarsi.

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live di lettura

Dalle sessioni di studio alle “live di lettura” il passo è breve: sono molte le booktoker che le promuovono (sì perché TikTok permette di attivare le “live” solo alle pagine che raggiungono un certo numero di follower).

In questi appuntamenti centinaia di utenti collegati in diretta leggono in silenzio ciascuno il proprio libro (a differenza dei bookclub, in cui i partecipanti si confrontano sullo stesso titolo), provando anche qui a non distrarsi. Più in generale TikTok sembra porsi come strumento ideale per assecondare il bisogno, a quanto pare sentito dalle nuove generazioni, di condividere, attraverso la mediazione di uno smartphone, momenti intimi come la lettura.

A proposito di trend curiosi, anche in questo caso dal sapore “vintage”, su TikTok giovani lettrici e lettori hanno iniziato a condividere video dei loro libri preferiti tra le cui pagine spuntano brevi linguette multicolore. Ricordate i post-it che utilizzavate per studiare? Ecco, immaginate di applicare la stessa pratica a un libro di narrativa: ne abbiamo scritto qui.

La serie di trend tipici di TikTok non si esaurisce certo qui: ad esempio, per restare ai libri, dagli Usa si è ben presto diffusa in Italia la voglia di comunicare a inizio mese quali romanzi si ha intenzione di leggere nelle settimane successive: parliamo del format “Tbr”, che conferma un’altra delle caratteristiche della generazione #BookTok: spesso si tratta di ragazze e ragazzi che leggono moltissimo (almeno a giudicare dalle pile di libri mostrate in questi video!). Lettori forti, verrebbero definitivi dalle statistiche, anzi fortissimi.

BOOKTOKER DA SEGUIRE IN ITALIA

Abbiamo introdotto e contestualizzato l’ascesa di TikTok, siamo poi passati a parlare dei libri più amati e delle nuove abitudini legate alla lettura sull’app. Ora diamo uno sguardo al #booktok italiano, il cui fermento è testimoniato anche dal debutto del social al Salone Internazionale del libro di Torino, dov’è forse la novità più attesa (ci torneremo tra poco): tra le booktoker più seguite e apprezzate, troviamo Megi Bulla (@labibliotecadidaphne, 186mila follower e ben 9,5 milioni di “mi piace) e Valentina Ghetti (@book.addicted, che è anche un’insegnante e può contare su 85mila fedelissimi follower). A loro, ospiti di un incontro che abbiamo organizzato al Lingotto sabato 21 maggio (in fondo i dettagli, ndr) dedichiamo un articolo a parte.

Giusto due anni fa pubblicavamo un lungo speciale dedicato ai bookinfluencer e alle bookinfluencer da seguire, da YouTube a Instagram (e già allora si cominciava a citare la new entry TikTok). Ieri come oggi, le ragazze e le giovani donne sono in netta maggioranza anche su #BookTok.

Scorrendo video e profili, l’impressione è che le copertine (e dunque i generi letterari) in cui ci si imbatte siano spesso le stesse. Non mancano siparietti comici, come pure i cosplayer e i video che finiscono con le lacrime provocate dalla lettura del romanzo di turno.

La maggior parte delle booktoker e dei booktoker, inoltre, ha anche un profilo Instagram (quasi sempre meno seguito di quello TikTok), e non pochi hanno pubblicato dei libri a loro volta.

Seguitissima (oltre 178mila follower) è la pagina di Martina Levato, @levv97, che ha iniziato a parlare delle sue letture durante il primo lockdown.

Non si può non citare il caso di @arianna_craviotto, che ha ben 555mila follower. Tra le sue passioni, la saga di Harry Potter e i personaggi Disney. Va anche aggiunto, però, che il suo profilo non è tutto dedicato ai libri.

Anche Ally (16 anni) e Aury (19), note come @allyeaury.channel e attive su YouTube, ai loro 187mila follower non parlano solamente dei libri amati. Stesso discorso per Jessica Matarrelli (@seriallyblonde, 85mila follower), che legge da quando aveva sei anni e che parla di libri e serie tv, ma anche di film, beauty e “cineturismo”.

@magsbook ha più di 82mila follower, è presente anche su Instagram, e il suo profilo TikTok ospita video dedicati a recensioni, consigli di lettura, challenge, unboxing, annotazioni e “pensieri di mezzanotte”.

Con oltre 78mila follower la pagina di Francesca (@lalibreriadifranci) si fa apprezzare per recensioni e “book haul”.

Cristina Chiperi, tra le prime autrici a imporsi partendo da Wattpad, ha firmato, tra le altre, la serie di romanzi My dilemma is you e Starlight. Su TikTok ha un profilo che viaggia verso i 64mila follower, in cui i libri sono al centro (ogni tanto anche i suoi).

@giuliaaltafini (54mila follower) ammette: “I like books more than people”. Anche Rachele (@aasfreastheoceano ) si rivolge a un pubblico di quasi 53mila follower. E c’è poi @thisisthenorth_book, per ora è seguita da 44mila follower.

Molti di questi profili sono nati nel corso dell’ultimo anno. Come ad esempio quello di Serena @ideserveabook (40mila follower) che, “nel dubbio”, legge.

Tra le pagine da segnalare, quella di @persaneilibri (oltre 35mila follower) e quella della 21enne Elisa Alfano: @leggoromance conta su circa 33mila follower, ama parlare di fantasy e (ovviamente) di romance.

@e_for_ema00, autrice e booktoker da oltre 31mila follower, si muove “tra Torino e Neverland”. Merita una citazione anche @saraisreading: sono oltre 30mila i follower della sua pagina di “consigli librosi” (principalmente young adult e fantasy). Lei ammette: “Sono lenta a leggere”.

Nella pagina di Federica, @sogno.libri, seguita da quasi 28mila follower, “fantasy, romance e divertimento regnano”.

Francesca (@francescadececchi, quasi 29mila follower) parla “di libri queer in mezzo al disagio”. Tra i suoi video più visti, quello dedicato al bellissimo Non mentirmi (Guanda) di Philippe Besson.

Difficile, come detto, non accorgersi della ricorrenza dei generi letterari (e dei format) nelle pagine di #BookTok: anche @unachiaraqualunquelol (circa 27mila follower), preferisce i fantasy e discorre, tra le altre cose, di “problemi da lettrice” e “meta-letture”. Dal canto suo @zackdaleo (oltre 27mila follower) si definisce “scrittore e custode di storie”.

In oltre 25mila seguono su TikTok i video di @thebookaholic (che ha anche un club del libro di Telegram): nel suo caso trovano ospitalità opere di narrativa e classici. Ovviamente c’è spazio anche per i fantasy (e anche qui i post-it colorati non mancano) .

Carmelo, “un po’ intellettuale, un trash”, è conosciuto come @timidalibreriadelriccio e ha quasi 24mila follower, mentre in oltre 23mila seguono su TikTok @Laclizia: per Giulia “tutti siamo qualche pagina di un libro”.

@Booksbyelisa, “serial reader” da 22.500 follower, è sempre pronta a offrire consigli: le sue letture sono spesso diverse da quelle che vanno per la maggiore su #BookTok, e non mancano opere letterarie contemporanee.

@arcadiapassions viaggia verso i 18mila follower, e si concentra sui fantasy. Stesso seguito per Giulia, nota come @boogiebookie, e per Eleonora, @eleobooktok.

Ci sono poi numorose pagine con un seguito per ora più limitato. Ne citiamo solo alcune (l’elenco completo sarebbe troppo lungo): da @libri_aestehic (14mila follower) a readingxcam (sempre 14mila), passando per Mariella Ferrara, che cura il profilo @attorcigliata (circa 13mila follower) e che si definisce “femminista combina guai”. “Leggere mi ha salvato la vita”, confessa. Per la 19enne Chiara (@chia.reads, 13.500 follower), che divora fantasy e romance.

@antoniomininnibooks, giovanissimo, ha circa 13mila follower, e oltre che su TikTok e Instagram ha un canale Telegram: è un appassionato della collana fantasy Oscar Mondadori Vault.

Ancora fantasy (ma anche distopici, romance e ironia) per @thevoraciousreader_ (11mila follower). Seguito simile per Flaminia Galeoni: @Ladyadark si definisce “lettrice compulsiva” e “fata madrina degli emergenti”. Stesso genere letterario, il fantasy, quello apprezzato dalla 25enne Sara (@saraluna1997, oltre 5mila follower), come pure da Giorgia Nicolosi, @thevoraciousreader. @dariofedeli (quasi 10mila follower) si presenta come un sognatore. Per lui (che ha scritto, per bookabook, Choiceless, ambientato in futuro post-apocalittico) “le storie non sono mai abbastanza”.

Non può essere non citata poi “la vecchia guardia”, ovvero tutti quei profili che hanno già raggiunto vaste community su altri social (da Instagram a YouTube), e che ora sbarcano anche su TikTok. Tra questi, @missfiction (circa 3mila follower su TikTok, e quasi 19mila iscritti al canale YouTube) che “parla di libri, litiga con gente, scatta foto, coccola gatti e legge l’oroscopo”, e Chiara Cecilia Santamaria, conosciuta su Instagram (dove ha 82mila follower) come @machedavvero, mentre su TikTok è @boomfiction, il progetto (da 12mila follower) attraverso cui racconta libri e serie tv.

Le piattaforme sono senz’altro diverse, ed è inevitabile doversi adattare a nuovi formati e nuovi pubblici. Non è quindi detto che il passaggio al social cinese sia scontato (come ha spiegato sopra la stessa Tegamini). In ogni caso, viene comunque da chiedersi cosa faranno gli altri creator: li raggiungeranno presto?

LE CASE EDITRICI SU TIKTOK

Detto delle booktoker più seguite e attive in Italia, come si stanno muovendo le case editrici?

All’estero, tra le realtà più attive (e creative), c’è il supergruppo Penguin Random House, principalmente con @penguinrandomhouse, account affidato a @kimmybookss e @balloonbreath.

A proposito, verrà seguita da altri la scelta di far gestire il canale ufficiale del marchio di turno a dei boooktoker? E con quale effetto sul pubblico, nel social della spontaneità?

Ci sono, anche in Italia, editori presenti con un profilo ufficiale, e altri che (per ora?) lasciano che siano le booktoker, in generale sempre più coinvolte nella comunicazione digitale dei libri (come testimoniano gli unboxing in aumento), a parlare dei romanzi direttamente sui profili personali. Esattamente come da anni avviene su Instagram.

video tiktok

DUBBI SUL FUTURO DI #BOOTOK

Resta da chiedersi che cosa ne sarà di TikTok quando gli adulti invaderanno anche questo spazio social (come detto, in parte sta già accadendo): gli adolescenti “fuggiranno” altrove? E dove?

Come cambierà #BookTok ora che le case editrici hanno definitivamente capito la sua importanza, includendo nei piani di marketing le attività sull’app?

Per lo stesso Figini, intervistato in questo caso da ItaliaOggi, “non ci sarà un effetto sostituzione, con un social che finirà nel dimenticatoio a beneficio di un altro. Piuttosto, i vari network digitali iniziano a non essere più canali isolati per spingere alla lettura, ma si stanno strutturando meglio collegandosi tra loro, costruendo una vera e propria filiera online. Di conseguenza, anche i piani marketing delle case editrici diventeranno sempre più complessi“.

E C’E’ ANCHE TWITCH…

Ineluttabilmente (per fortuna o purtroppo?), quello che comprende social e digitale è un’universo in perenne espansione, ricco di opportunità, anche per le case editrici e gli autori, e in cui c’è chi sale e chi scende nell’interesse degli utenti, in gran parte attratti dai nuovi trend e dai nuovi social. E così, parallelamente all’ascesa di #BookTok, non si può non segnalare che in un altro spazio molto amato dagli utenti, il servizio di live streaming Twitch (nato nel 2011, e attualmente di proprietà di Amazon), sempre più streamer parlano delle loro letture.

Per anni fruito principalmente dagli appassionati di videogiochi, e in generale legato al vasto mondo del gaming, ora Twitch si sta aprendo ad altre passioni, dall’arte agli scacchi, fino ad arrivare alle live interamente dedicate ai libri.

La community in questione non ha perso tempo, e si è autodefinita “BookTwitch” (qui, a proposito, una selezione di account italiani da seguire).

A quando il nuovo trend del momento…?

 

L’INCONTRO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO SABATO 21 MAGGIO

illibraio incontro Salone Torino

All’ascesa di #Booktok, e più in generale a cosa (e come) leggono le nuove generazioni, è dedicato l’incontro, organizzato da ilLibraio.it, in programma sabato 21 maggio, alle 15.45, al Salone Internazionale del Libro di T0rino.
Partendo dal successo dei “libri per piangere”, nel corso dell’appuntamento del 21 maggio, ospitato dall’Arena Bookstock, attraverso diverse voci, si rifletterà su come i giovani e i giovanissimi si approcciano alle storie scritte, e su come parlano delle loro letture sui social media. Per capire come, anche grazie a TikTok, alcuni libri diventino dei bestseller, spesso sorprendentemente, e a volte molto tempo dopo l’uscita.
A Torino non si parlerà solo di #BookTok, ma anche di Instagram, YouTube, Twitch, senza dimenticare spazi come Wattpad, che diventano arene dove condividere i propri gusti e le proprie abitudini, facendo emergere un quadro (che a volte può apparire oggettivamente imprevedibile) di quello che va per la maggiore tra gli adolescenti: romanzi young (e new) adult, fantasy, ma anche classici.
Un panel (parte del progetto “Educare alla lettura” del Centro per il Libro e la Lettura, che si pone l’obiettivo di promuovere percorsi formativi che consentano agli insegnanti di ogni ordine scolastico di approfondire competenze e conoscenze nell’ambito della letteratura giovanile e della formazione di giovani lettori) pensato per lettrici e lettori di ogni età, ma anche per i professionisti del settore editoriale, gli insegnanti e i bibliotecari, che desiderano comprendere come far arrivare i libri al pubblico delle nuove generazioni, il più difficile da raggiungere.
L’incontro vede la partecipazione di Megi Bulla – @labibliotecadidaphne, Marco Figini (responsabile editoriale di Magazzini Salani), Enrico Galiano (scrittore, insegnante e assiduo collaboratore del nostro sito), Maura Gancitano (autrice e co-fondatrice del progetto Tlon), e Valentina Ghetti – @book.addicted (anche insegnante, oltre che attivissima su TikTok). A moderare il panel, Jolanda Di Virgilio (redattrice ilLibraio.it e autrice) e Antonio Prudenzano (responsabile editoriale ilLibraio.it).

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