Dalle opere di Jane Austen a quelle di Fëdor Dostoevskij, passando per Thomas Mann, Israel Joshua Singer ed Elizabeth Strout (fino al recente saggio di Massimo Recalcati), una selezione di testi di ieri e di oggi dedicati all’affascinante ambivalenza del rapporto tra fratelli e sorelle, sempre in bilico tra il rifiuto e la devozione, tra la distanza emotiva e un irriducibile desiderio di appartenenza…
Condividere la stessa origine, lo stesso vocabolario e a volte perfino la stessa stanza, eppure riconoscere in questa vicinanza un’ambiguità profonda, in cui l’intimità può mescolarsi con il conflitto, l’intesa con la rivalità: una sensazione che risulterà familiare a molti fratelli e sorelle, e intorno a cui orbitano stati d’animo e pensieri spesso complessi.
Lo sa bene la letteratura, che non si è mai accontentata di raccontare un rapporto peculiare come questo in termini di calma piatta o di scontro aperto, esplorandolo invece come se si trattasse di un territorio sfumato, in cui a emergere sono le domande più che le risposte.
In un tempo in cui il concetto di famiglia inizia peraltro a essere percepito più come una costellazione fluida che come una struttura rigida, osservare da una prospettiva più consapevole e sfaccettata le tante storie che da secoli indagano il concetto di fratellanza o di sorellanza può trasformare la lettura in una forma di riconoscimento: non per forza del nostro vissuto, ma sicuramente di una grammatica relazionale che in qualche modo riguarda anche noi.
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Ecco quindi una selezione di libri di ieri e di oggi (che non pretende di essere esaustiva e i cui titoli sono posti in ordine di prima pubblicazione) dedicati alle intermittenze, agli indugi e alle tensioni che hanno da sempre caratterizzato il legame tra fratelli e sorelle.
Un percorso che va dalle opere di Jane Austen a quelle di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, passando per Thomas Mann, Israel Joshua Singer ed Elizabeth Strout, e che ci invita a riscoprire l’affascinante ambivalenza di una relazione sempre in bilico tra il rifiuto e la devozione, tra la distanza emotiva e un irriducibile desiderio di appartenenza…
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Orgoglio e pregiudizio
Cominciamo da Orgoglio e pregiudizio (Garzanti, traduzione di Isa Maranesi), capolavoro della scrittrice inglese Jane Austen (1775-1817) che, oltre alla celebre storia d’amore tra Elizabeth Bennet e Mr. Darcy, ci offre un’acuta rappresentazione delle dinamiche tra fratelli e sorelle, in particolare all’interno della famiglia Bennet.
Le cinque sorelle del romanzo hanno infatti dei caratteri molto lontani fra di loro e, mentre l’affettuoso legame tra Jane e Lizzy evidenzia intelligenza e solidarietà, le tensioni con Lydia e Kitty rivelano gli effetti della leggerezza e dell’assenza di una guida morale. Senza dimenticare poi il rapporto tra Charles e Caroline Bingley, nel cui caso l’interesse sociale di quest’ultima prevale sull’autenticità della loro relazione, e quello tra Fitzwilliam e Georgiana Darcy, uniti invece da un profondo senso di appartenenza e protezione reciproca.
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Piccole donne
Letto in quest’ottica, anche Piccole donne (Salani, traduzione di Clara Rubens, Dida Paggi ed Elda Levi) dell’autrice americana Louisa May Alcott (1832-1888) è di fatto il racconto della crescita di quattro sorelle nel contesto della Guerra Civile americana: la materna e responsabile Meg, l’indipendente e creativa Jo, la dolce e altruista Beth e l’ambiziosa e vanitosa Amy.
Una celebrazione della sorellanza come nucleo affettivo, educativo e identitario, che grazie anche ai consigli di mamma Marmee si evolve tra sfide da superare, lutti da elaborare e sogni da inseguire, mostrandoci come il confronto possa rafforzare l’affetto e la crescita personale. Le loro relazioni sono infatti talvolta segnate da rivalità e incomprensioni, pur restando fondate su un forte senso di famiglia che permette loro di considerare comunque sacro il rispetto e l’ascolto reciproco.
I fratelli Karamazov
Proseguiamo con I fratelli Karamazov (Garzanti, traduzione di Maria Rosaria Fasanelli), in cui il grande scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij (1821-1881) ci presenta la storia di Dmitrij, impulsivo e passionale; di Ivan, tormentato dalla ragione e dal dubbio; di Alëša, guidato dalla fede e dalla bontà; e di Smerdjakov, il figlio illegittimo, emarginato e ambiguo.
La loro relazione è intrisa di silenzi e ostilità che diventano lo specchio del nostro rapporto con la libertà e con il male, dei nostri dilemmi sull’esistenza di Dio e dell’importanza di assumerci le nostre responsabilità. Ciascuno di loro finisce così per rappresentare una parte dell’animo umano e ci permette di riflettere sulle contraddizioni più profonde della nostra natura, trasformando la famiglia Karamazov nel ritratto ancora attuale di un’umanità alla ricerca di verità e redenzione.
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I Buddenbrook
In un percorso dedicato ai libri su fratelli e sorelle non poteva poi mancare I Buddenbrook (Garzanti, traduzione di F. Jesi e S. Speciale Scalia) di Thomas Mann (1875-1955), opera monumentale che racconta il declino di una famiglia borghese nell’arco di quattro generazioni, mettendo in luce le dinamiche affettive e spesso dolorose che riguardano Thomas, Christian e Tony, figli del capofamiglia Johann.
Ciascuno di loro reagisce in modo diverso alle aspettative altrui, declinando secondo la propria sensibilità il conflitto tra le aspirazioni personali e il peso delle tradizioni. Ed è proprio attraverso la loro disillusione, ribellione o ubbidienza che lo scrittore e saggista tedesco ci mostra come il crollo di una dinastia possa verificarsi non solo sul piano economico e sociale ma anche su quello più intimo e umano, se non si riesce a trovare un equilibrio tra amore, identità e libertà.
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I fratelli Ashkenazi
Veniamo ora a I fratelli Ashkenazi (Bollati Boringhieri, traduzione di Bruno Fonzi), noto romanzo dell’autore polacco Israel Joshua Singer (1893-1944), che si focalizza sulla drammatica parabola dei fratelli di origine ebraica Simcha Meir e Jacob Bunim Ashkenazi nella Łódź industriale di fine Ottocento.
Gemelli di nascita, ma agli antipodi per indole e ideali, i due finiscono inevitabilmente per diventare rivali: Simcha Meir è infatti ambizioso, calcolatore e legato al potere capitalista, laddove Jacob Bunim è più idealista, vicino al mondo operaio e alle lotte sociali. Il loro legame, segnato dall’invidia e da scelte di vita sempre più inconciliabili, non è però solo quello di due uomini in conflitto, bensì in senso più ampio quello di un intero popolo che cerca, senza trovarla, una terza via tra l’eredità del passato e l’incertezza del futuro.
Il buio oltre la siepe
La nostra selezione di libri dedicati a fratelli e sorelle continua con uno dei capisaldi della letteratura americana del Novecento, ovvero Il buio oltre la siepe (Feltrinelli, traduzione di Vincenzo Mantonavi) dell’autrice Harper Lee (1926-2016). Pubblicato nel 1960, il romanzo ha per protagonisti Scout e Jem Finch, una bambina vivace e intelligente e il suo fratello maggiore, che vivono nel profondo Sud degli Stati Uniti negli anni Trenta con il padre Atticus, dopo essere rimasti orfani di madre.
Nel duro contesto di Maycomb, segnato dal razzismo e da forti ingiustizie sociali, i due rimarranno uniti e impareranno insieme a distinguere il bene dal male, l’apparenza dalla verità, l’ingiustizia dal coraggio. Il loro affetto rappresenterà così un baluardo di empatia e di speranza, che li porterà a influenzarsi e ad assistersi perfino nelle situazioni più pericolose…
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Abbiamo sempre vissuto nel castello
Cambiamo atmosfera con Abbiamo sempre vissuto nel castello (Adelphi, traduzione di Monica Pareschi) della scrittrice e giornalista statunitense Shirley Jackson (1916-1965), romanzo breve che ci introduce nel mondo cupo e chiuso di Merricat e Constance Blackwood, due sorelle che vivono isolate nella grande casa di famiglia con lo zio Julian, dopo il misterioso avvelenamento che ha ucciso il resto della famiglia.
La loro relazione è il cuore pulsante dell’opera: simbiotica, ossessiva, tenera e disturbante al tempo stesso. Merricat è infatti una diciottenne instabile e legata a doppio filo a Constance, la quale si prende cura di lei con calma e devozione. Ma la loro fragile alleanza contro il mondo esterno è destinata a infrangersi con l’arrivo dell’Estraneo (nella persona del cugino Charles), che porterà a uno sviluppo sempre più perturbante del loro rapporto.
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I ragazzi Burgess
Negli ultimi decenni, tra i libri su fratelli e sorelle che vale la pena segnalare, figura poi I ragazzi Burgess (Fazi, traduzione di Silvia Castoldi), l’ultimo romanzo dell’autrice americana Elizabeth Strout (Portland, 1956), edito nel 2013 e incentrato su tre fratelli del Maine di nome Jim, Bob e Susan.
Con uno sguardo profondo e delicato, il testo si concentra sul loro legame nel corso degli anni, mostrandoci sì le rivalità a cui vanno incontro, ma anche le parentesi di solidarietà e di vicendevole sostegno a cui decidono di non sottrarsi, in particolare quando Susan chiede il loro aiuto per tirare fuori dai guai il figlio Bob. Non solo i tre fratelli saranno allora costretti a riavvicinarsi e a tentare di ricomporre un trauma che alimenta ogni minima increspatura della loro intimità, ma verranno anche travolti da una rivoluzione privata che li porterà a iniziare una nuova vita.
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Norwegian Blues
Passiamo al romanzo Norwegian Blues (Iperborea, traduzione di Giovanna Paterniti) dello scrittore e cantautore norvegese Levi Henriksen (Kongsvinger, 1964), dato alle stampe nel 2017 e che ha per protagonista Jim Gystad, un produttore discografico deluso e stanco della vita, che trova nuova linfa ascoltando il canto degli anziani fratelli Thorsen: Maria, Tulla e Timoteus.
La possibilità di far riunire questo trio ottuagenario, chiuso in un passato di successo e mistero, diventa per lui una missione che lo porterà a rischiare il tutto per tutto per guadagnarsi a poco a poco la loro fiducia e far breccia nel loro antico dolore, mostrandoci come certi rapporti di fratellanza possano portare a ritrovarsi anche dopo tanto tempo, tra alcuni imprevisti che sfiorano il comico e gli scherzi di un destino spietato e beffardo…
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Dolce nero
Byron e Benny, fratello e sorella, non si parlano da anni. A riunirli nella casa di famiglia in California è la morte della madre Eleanor Bennett, che ha lasciato ai figli una insolita eredità: un lungo messaggio vocale che dovranno ascoltare insieme e un dolce tipico dei Caraibi da condividere “quando sarà il momento”.
Si apre così Dolce nero (Frassinelli, traduzione di Maria Luisa Cantarelli e Francesca Pè) della scrittrice statunitense Charmaine Wilkerson, che attraversa generazioni e continenti per parlarci di identità e di radici, di ingiustizie e di conquiste, costringendo i protagonisti a fare i conti con un’inaspettata rivelazione su ciò che credevano di sapere dei loro genitori. Una presa di coscienza che potrebbe dividerli per sempre, oppure riavvicinarli e ricreare l’intesa che li univa da piccoli, realizzando così l’ultimo desiderio di Eleanor.
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Uno diviso due. Fratelli e sorelle
Veniamo ora a un libro che nomina fratelli e sorelle già nel sottotitolo, e cioè Uno diviso due (Feltrinelli), l’ultimo saggio del saggista Massimo Recalcati. Un testo che indaga i conflitti e i tormenti che caratterizzano il rapporto tra fratelli e sorelle, interrogandosi su come si possa divenire alleati al di là del mito della consanguineità, e su come riuscire a realizzare una fratellanza e una sorellanza che non siano preda della gelosia e della rivendicazione aggressiva. Si può dare vita a un legame solidale discreto senza la pretesa che tutto sia condiviso, senza annullare l’esistenza separata dell’Altro e senza volere a tutti i costi costringere la dualità dentro il recinto chiuso dell’Uno?
Tutte domande a cui l’autorevole psicanalista lacaniano risponde sottolineando che non è il sangue la sostanza della fratellanza, e che è fondamentale identificarne quindi la vera essenza.
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Il vecchio incendio
Fresco di stampa è anche Il vecchio incendio (Elliot, traduzione di Massimo Ferraris) della scrittrice francese Élisa Shua Dusapin, nel quale – dopo quindici anni di lontananza – vediamo Agathe tornare nel suo Paese natale per aiutare la sorella minore Véra a svuotare la casa di famiglia nella campagna del Périgord. Nel frattempo Véra è molto cambiata: l’afasia che l’ha colpita da bambina c’è ancora, ma oggi è comunque una donna indipendente, che si è presa cura del padre fino alla sua morte e che comunica senza difficoltà tramite lo schermo del suo smartphone.
Tra le due non c’è (e forse non c’è mai stata) intimità, nessuna di loro conosce realmente l’altra, eppure l’affetto della loro infanzia è destinato a riemergere nei piccoli gesti della vita quotidiana, riportando alla memoria ferite e promesse quasi dimenticate…
Sally Diamond la strana
E concludiamo questo percorso dedicato ai libri su fratelli e sorelle con Sally Diamond la strana (Vallardi, traduzione di Eva Luna Mascolino), il romanzo già bestseller della scrittrice irlandese Liz Nugent, nel cui incipit la protagonista che dà il nome al libro non capisce perché quello che ha fatto sia così strano: dopotutto ha solo eseguito le istruzioni di suo padre, gettandolo nella spazzatura dopo la sua morte. Improvvisamente sola, Sally si affaccerà al mondo per la prima volta, scoprendo che non sempre le persone dicono quello che pensano e ritrovandosi suo malgrado inseguita da paparazzi affamati di notizie, concittadini petulanti e detective ficcanaso.
Scoprirà così che il passato che aveva voluto dimenticare è pronto a tornare a galla, complici anche le ambigue lettere firmate da un certo S. che compaiono nella sua casella postale: chi le manda? Che cosa vuole? E perché sembra conoscere tutte quelle cose sul suo conto?

Letture originali da proporre in classe, approfondimenti, news e percorsi ragionati rivolti ad adolescenti.

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