Un uomo in mutande
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Sinossi
Movimenti sospetti nella notte a Bellano: forse allucinazioni, forse faccende private, forse non proprio reati. Forse.
«Un uomo in mutande?» chiese il maresciallo Ernesto Maccadò. Nessuna traccia di sorriso. Anzi, un’espressione che valeva un punto interrogativo.
Il Misfatti l'aveva messa sullo scherzo, ma quello, niente, aveva preteso i dettagli invece di riderci su.
«Si spieghi meglio, appuntato», disse il Maccadò.
«Dicevo tanto per…» annaspò il Misfatti.
«L’ascolto comunque», insisté il maresciallo.
12 aprile 1929. È la volta buona. Capita di rado, ma quando è il momento l’appuntato Misfatti si fa trovare sempre pronto. Dipende dall’uzzolo della moglie, che stasera va per il verso giusto. E così, nel piatto del carabiniere cala una porzione abbondante di frittata di cipolle. Poi un’altra, e una fetta ancora, e della frittata resta solo l’odore. Che non è buona cosa, soprattutto perché ha impregnato la divisa, e chi ci va adesso a fare rapporto al maresciallo Ernesto Maccadò diffondendo folate di soffritto? Per dirgli cosa poi?, che durante la notte appena trascorsa è stato trovato il povero Salvatore Chitantolo mentre vagava per le contrade mezzo sanguinante e intontito, dicendo di aver visto un uomo in mutande correre via per di là? Sì, va be’, un’altra delle sue fantasie. In ogni caso la divisa ha bisogno di una ripulita. Ma proprio energica. Come quella di cui avrebbero bisogno certe malelingue, che non perderebbero l’occasione di infierire sullo sfortunato Salvatore ventilando l’idea di rinchiuderlo in un manicomio. Anche il Comune, guarda un po', sta progettando una grande operazione di pulizia, una «redenzione igienica» che doti Bellano delle stesse infrastrutture che vantano già altri paesi del lago, più progrediti nella civiltà e nel decoro. Ma, un momento, che ci faceva esattamente un uomo in mutande, in piena notte, per le vie del paese? E perché correva?
In Un uomo in mutande il maresciallo Ernesto Maccadò si trova per le mani un caso che forse non lo è, o forse sì. Andrea Vitali gioca con il suo personaggio preferito, stuzzicando la sua curiosità e mettendo alla prova le sue doti di buon senso. Una specie di trappola alla quale chissà se il maresciallo saprà sfuggire. Unica certezza: il godimento del lettore.
- ISBN: 881181216X
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 320
- Data di uscita: 21-05-2020
Recensioni
Libro alla "Vitali": divertente leggero, che ti catapulta in quella realtà del ventennio, dentro un paesino della provincia.
Solito piacevolissimo Andrea Vitali. Non riesco a fermarmi, quando ne inizio uno, fino alla fine tutto d'un fiato
Andrea Vitali ci riporta nella Bellano del 1929 coinvolgendoci in una vicenda che vede protagonisti: un uomo in mutande che corre in paese nella notte, una levatrice trovata svenuta nel suo letto con inequivocabili segni di un'aggressione, un paio di pantaloni trovati su una scalinata, un portafogli Leggi tutto
Leggere un Vitali è il mio personale modo di iniziare l'estate. Amo molto la sua scrittura arguta, i suoi personaggi e l'ambiente lacustre. Se cercate libri che vi cambino la vita magari non è a questa porta che dovete bussare. Ma se cercate una storia gradevole, ben scritta e che vi faccia sorrider Leggi tutto
3,5/4 Vitali racconta in modo spassoso, ironico, leggero. In questo libro c'è un mistero ma nessun reato, piuttosto una serie di vite che di intrecciano e creano situazioni tragicomiche. Consigliato a chi cerca qualcosa di divertente e leggero.
3.5 stelle. Ho apprezzato i riferimenti storici, più precisi rispetto a quelli che ho trovato in altri libri di Vitali, mentre la storia non mi ha particolarmente coinvolta. Sempre divertenti, invece, i dialoghi per la loro freschezza, immediatezza e smaliziata eloquenza.
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