Da “Cime tempestose” a “L’amore bugiardo”, passando per “Lolita”, “Scritto sul corpo” e “Le vergini suicide”, una selezione di romanzi e racconti di ieri e di oggi sul tema dell’ossessione amorosa: perché se, nella vita, è bene mantenere il giusto equilibrio rispetto alle nostre pulsioni, nella letteratura possiamo invece indagare l’abisso da cui provengono, ricavandone un effetto quasi catartico…
Non solo un amore, o l’amore, ma l’Amore: quello che scriviamo con la maiuscola quando ci sembra che il mondo ruoti intorno a una sola persona, facendoci perdere il sonno e il senno. Quello che prende il controllo dei nostri ritmi quotidiani, dei nostri pensieri e perfino delle nostre azioni, stravolgendo a tutto tondo la nostra vita.
Un sentimento dai tratti potenzialmente estremi e conturbanti, che potremmo aver provato in prima persona o del quale potremmo avere anche solo sentito parlare, ma che in ogni caso sul piano narrativo esercita da secoli un certo fascino collettivo (pur con le sue inevitabili zone d’ombra).
Perché nella vita reale è sempre bene mantenere equilibrio e consapevolezza rispetto ai nostri stati d’animo, evitando così che diventino tossici per noi e per chi ci circonda, mentre addentrarci negli abissi più profondi dell’animo umano e delle sue pulsioni attraverso la letteratura può diventare un modo per indagarle meglio, accostandoci a loro con cautela e ricavandone un effetto quasi catartico.
Da Cime tempestose a L’amore bugiardo, passando per Lolita, Scritto sul corpo e Le vergini suicide, ecco quindi una selezione (che non pretende di essere esaustiva e i cui titoli sono posti in ordine di prima pubblicazione) dedicata a tanti romanzi e racconti di ieri e di oggi in cui a essere centrale è il tema dell’ossessione amorosa, in tutte le sue sfaccettature…
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Berenice
Cominciamo da Berenice, una storia breve contenuta nella raccolta Racconti del mistero, fantastici e grotteschi (Garzanti, traduzione di Gabriele Baldini e di Luciana Pozzi) e firmata da Edgar Allan Poe (1809-1849), maestro dell’horror come pure della descrizione delle emozioni umane. Protagonista è il giovane Egaeus, che in preda al delirio fissa la propria attenzione su vari oggetti privi di significato, fino a quando non si concentra sugli splendidi denti di sua cugina (nonché in seguito sua sposa) Berenice, consumata da una malattia che intanto le divora l’anima e il resto del corpo. Una vicenda a tinte gotiche, tenebrosa e macabra, che tuttavia, fin dalla sua pubblicazione, ottenne un ampio successo di critica e di pubblico.
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Cime tempestose
Di pochi anni dopo è Cime tempestose (Garzanti, traduzione di Rosina Binetti), celebre romanzo di Emily Brontë (1818-1848) che si focalizza sulla passione ottenebrante e furiosa di Heathcliff per Catherine, dal quale la dividono censo e cultura, e che però si sente unita a lui da un sentimento che non le dà pace, neppure dopo il suo matrimonio con sir Edgar Linton. Un amore impossibile che porta a trasgredire ogni legge e ordine o, per meglio dire, un’attrazione fatale e tremenda, che imporrà ai due amanti un vincolo di reciproco ed esclusivo possesso, pronto a influenzare perfino le generazioni successive, ma comunque destinato a condurre entrambi i personaggi (seppure per vie diverse) all’autodistruzione…
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Teresa Raquin
Nel 1867, invece, esce in Francia Teresa Raquin (Garzanti, traduzione di Enrico Groppali) di Émile Zola (1840-1902), che segna la nascita del naturalismo in letteratura e che l’autore stesso ha definito un “grande studio psicologico e fisiologico“, il cui intento scientifico è quello di prendere “un uomo forte e una donna insoddisfatta” e “gettarli in un dramma violento“, annotandone le sensazioni: la donna è Teresa Raquin, che orchestra con il pittore e amico di famiglia Laurent l’omicidio del marito Camille, di cui non è più innamorata. Il crimine dei due amanti, però, porterà solo colpa e tensione nella loro relazione: schiacciati dal rimorso e da un amore ossessivo, i due vivranno così in un’atmosfera sempre più cupa e claustrofobica.
La mite
Un amore ossessivo è anche quello descritto ne La mite (Garzanti, traduzione di Vittorio Luigi Nadai), racconto del grande scrittore russo Fëdor M. Dostoevskij (1821-1881) del 1876, che fin dall’incipit ci presenta un uomo intento a interrogarsi sulle cause del suicidio della moglie, mentre se ne sta sconvolto davanti al cadavere ancora caldo della donna. Veniamo così a conoscenza del loro primo incontro, del loro matrimonio, delle loro liti. E in un susseguirsi di sensi di colpa e autoassoluzioni, dal magma dei suoi ricordi affiora a poco a poco la storia di un legame soffocante, del quale inizialmente non avremmo potuto sospettare la crudeltà, ma che con un brivido capiamo essere correlato alla morte di una fanciulla mite e innocente.
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Lolita
E restiamo nell’amibito della letteratura russa per parlare di un discusso romanzo simbolo dell’amore ossessivo, quantomeno nella letteratura novecentesca, e cioè Lolita (Adelphi, traduzione di Giulia Arborio Mella) di Vladimir V. Nabokov (1899-1977). Data alle stampe in lingua inglese nel 1955, e ancora oggi molto dibattuta e controversa, l’opera ruota intorno alla tormentata relazione tra il colto Humbert Humbert e la sua figliastra dodicenne Dolores Haze, detta Lolita: un legame inquietante, ma al tempo stesso affrontato con trasporto e con consapevolezza dal protagonista, che ci fa esplorare le forme più distorte del desiderio – e le derive a cui può portare quando finisce per diventare manipolatorio e sbilanciato.
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Un amore senza fine
Da menzionare è anche Un amore senza fine (Sellerio, traduzione di Tommaso Pincio) di Scott Spencer, un’intensa e viscerale meditazione sulla passione come unico motore della vita e che, dopo aver ispirato due film nel corso degli anni, è stato di recente riscoperto dalle nuove generazioni anche grazie al passaparola di #BookTok. Trascinante, furioso e di forte ed esplicito erotismo, il libro racconta la storia di due ragazzi, David e Jade, che non sembrano rendersi conto di quanto il loro legame sia quasi impossibile da comprendere per chi sta loro attorno. Fin al punto in cui l’amore ossessivo di David si trasforma in un crimine e in una malattia, costellata di telefonate anonime, lettere folli e senza speranze, baratri e timori di ogni sorta…
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Scritto sul corpo
Attraverso una lingua appassionata, ironica e dal ritmo inusuale, nel 1992 l’autrice britannica Jeanette Winterson ci presenta poi, in Scritto sul corpo (Mondadori, traduzione di G. Marrone), una sorta di gioco rivolto proprio a noi che leggiamo: mentre di tutti i personaggi sappiamo se si tratta di un uomo o di una donna, infatti, non ci è mai dato sapere a quale sesso appartenga l’io narrante, la voce e il punto di vista attraverso i quali vengono filtrate tutte le vicende e tutte le figure del testo. Del suo amore ossessivo, bruciante e poetico conosciamo quindi l’oggetto – Louise, una donna sposata e dai capelli color rosso Tiziano – ma non il soggetto, con la conseguenza che l’opera si farà sempre più intrigante pagina dopo pagina.
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Le vergini suicide
Tenero, avvolgente e bizzarro, Le vergini suicide (Mondadori, traduzione di Cristina Stella) di Jeffrey Eugenides (il libro che ha ispirato il film cult di Sofia Coppola Il giardino delle vergini suicide) è invece la storia di un amore ossessivo nel quale si fondono memoria e immaginazione, sesso e nostalgia. Oggetto dell’ossessione sono le cinque sorelle Lisbon, per sempre fissate nella loro bellezza adolescenziale, che nel volgere di un anno si sono tutte tolte la vita. E a dirci di più su di loro è una voce “collettiva” formata da un gruppo di ragazzi che, a vent’anni di distanza, cercano di penetrarne il mistero tramite indizi sopravvissuti al tempo, diari, vestiti, elementi di un feticismo mai placato: erano cresciuti insieme, rapiti e spaventati dai rituali di quelle giovani donne, ma poi? Che cosa aveva cambiato tutto per sempre?
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L’amore fatale
Veniamo ora a L’amore fatale (Einaudi, traduzione di Susanna Basso) di Ian McEwan, nel quale apprendiamo che la mente di Jed Parry, un giovane con manie religiose e vittima di una patologia erotica, è stata sconvolta da una disgrazia. A farne le spese è il divulgatore scientifico Joe Rose, un uomo fragile e deluso legato alla bella Clarissa, che adesso è costretto a mettere in discussione la propria vita perché Jed si è follemente innamorato di lui ed è convinto di essere ricambiato. Con sottile ironia, il pluripremiato scrittore inglese ci spinge quindi a chiederci se si tratti di un amore ossessivo, assurdo e grottesco, oppure della forma più pura di devozione e passione. Perché, del resto, chi può dire che cosa sia davvero l’amore?
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L’amore bugiardo
Raccontato dalle voci alternate di Nick e di Amy, e poi diventato un film con Ben Affleck e Rosamund Pike, e diretto da David Fincher, L’amore bugiardo (Rizzoli, traduzione di Francesco Graziosi e Isabella Zani) di Gillian Flynn, dal canto suo, è un’incursione nel lato oscuro del matrimonio, costruito su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che ci costringono a domandarci se sia possibile conoscere davvero la persona che ci dorme accanto. La mattina del loro quinto anniversario, infatti, Amy scompare e lascia dietro di sé solo tracce di sangue e segni di colluttazione: chi è dunque Nick, un marito devoto o un mentitore violento? E che cosa si nasconde nel diario che Amy ha riempito e nascosto a lungo con tanta cura?
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Per sempre tuo
Ci spostiamo adesso in Austria con Per sempre tuo (Feltrinelli, traduzione di Leonella Basiglini) di Daniel Glattauer (noto per il bestseller Le ho mai raccontato del vento del nord), imperniato sul concetto del love bombing: non appena l’architetto Hannes Bergtaler entra nella vita di Judith, single fra i trenta e i quarant’anni, inizia a offrirle fiori e cene romantiche. A poco a poco, però, Judith comincia a sentirsi sempre più oppressa dalle continue prove d’amore di Hannes, sempre più soffocata dalle sue attenzioni. Si sente chiusa in gabbia, sotto controllo. E si renderà conto con sgomento che tutti i suoi tentativi di escludere quell’amore ossessivo dalla propria vita sembrano essere destinati a fallire…
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You
Nel 2014, intanto, usciva You (Mondadori, traduzione di Paola Bertante) di Caroline Kepnes, portato di recente alla ribalta dall’omonima serie di successo prodotta da Netflix. Fra le sue pagine facciamo la conoscenza di Joe Goldberg, gestore di una libreria di New York che si innamora della sensuale aspirante scrittrice Guinevere Beck. Usando i social media e dei metodi sempre più manipolativi, Joe riesce a inserirsi nella vita di Beck ed elimina chiunque ostacoli il loro presunto legame. Il suo amore ossessivo, insieme a ciò che nel frattempo nasconde anche Beck dietro la propria meravigliosa facciata, ci trasporta così all’interno di un thriller sempre più avvincente e inquietante, in cui niente è realmente innocuo come potremmo credere.
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Pizza Girl
Diciottenne e incinta, la protagonista senza nome di Pizza Girl (Blackie, traduzione di Monica Nastasi) di Jean Kyoung Frazier, come anticipa il titolo, consegna pizze per lavoro. Vive con la mamma coreana e il fidanzato, il classico bravo ragazzo americano, e non sopporta nessuno dei due. Un giorno incontra una donna con un figlio di otto anni, e da quel momento non riesce a smettere di pensare a lei. Man mano che la sua vita si complica sempre di più, Pizza Girl dovrà perciò capire chi è e che cosa vuole diventare. Un’opera audace e tenera al tempo stesso, che, come abbiamo raccontato più nel dettaglio in questa recensione, non parla solo di un amore ossessivo ma anche di bellezza, di speranza e della difficoltà di crescere.
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Sei tu la mia ossessione
Quando Pål conosce Iris – donna che porta il nome di un fiore bellissimo e tossico – entrambi si abbandonano a un’estasi che li acceca e li confonde. Ma sarà tutto perfetto come sembra? In Sei tu la mia ossessione (Marsilio, traduzione di Stefania Forlani) di Ninni Schulman, un crescendo di tensione e plot twist porta la relazione esemplare dei protagonisti a innescare un thriller vertiginoso, dove l’amore è una magia che ti assale senza lasciarti via di fuga. Anche perché, a muovere la loro mente e i loro gesti, sono dei bisogni che chiunque di noi riterrebbe legittimi: il desiderio di avere vicino una persona che si prenda cura di noi e quello di sentirci indispensabili per qualcuno, ma anche quello di non restarne poi soggiogati…
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Perdersi
E concludiamo con Perdersi (L’Orma, traduzione di Lorenzo Flabbi) della scrittrice francese Annie Ernaux, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2022: l’opera raccoglie i diari di una donna pervasa da un sentimento totale e incondizionato per il diplomatico sovietico con cui ha iniziato una relazione durante un viaggio in URSS. Un testo profondamente autobiografico, nel quale l’autrice scopre di dipendere in tutto e per tutto dalla presenza di un amante sempre lontano e quasi inconoscibile, diviso fra la carriera e i doveri coniugali. E, senza ritocchi né censure, ci parla in presa diretta dell’esultanza dei corpi, della claustrofobia dell’attesa, e delle conseguenze di un amore ossessivo che affolla ogni spazio e ogni istante della vita.

Letture originali da proporre in classe, approfondimenti, news e percorsi ragionati rivolti ad adolescenti.

Fotografia header: "Gli Amanti", René Magritte (olio su tela, 1928, National Gallery of Australia | foto di Emiaerospace, WikiCommons)