Alla ricerca di racconti da leggere? Ecco una ricca selezione di spunti di lettura, che attingono a varie epoche storiche e a diversi generi letterari: dalle storie brevi di fantascienza a quelle dell’orrore, dai racconti gialli a quelli per l’infanzia, passando naturalmente per i grandi classici e per i testi più contemporanei…
Non è sempre facile individuare dei buoni racconti da leggere o da rileggere. I testi brevi, infatti, per loro natura sono sfuggenti e volatili, e spesso si nascondono in ampie raccolte in cui non è facile distinguere il tema dell’una o dell’altra storia.
Per non parlare del fatto, una volta letti, non è semplice ritrovarli tra i tanti volumi di una libreria.
Eppure, se una cosa è certa, è che – una volta letti – i racconti sono poi difficili da dimenticare. Arrivano dritti al come una saetta letteraria, un pugno narrativo denso di immagini ed emozioni forti: una caratteristica che conferma quanto sosteneva Italo Calvino (1923-1985) della narrativa breve, la quale secondo lui avrebbe un passo simile a una salita ripida, seguita da una repentina discesa.
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Considerati in certi casi come una fertile palestra di scrittura, grazie a cui sperimentare temi e linguaggi sempre differenti, i racconti si distinguono d’altronde dai romanzi non solo per la loro lunghezza, ma anche per il loro respiro e ritmo: sono vicende da divorare in un sol boccone, finestre che ci permettono di osservare un piccolo squarcio di mondo, per poi richiudersi subito dopo e lasciarci immaginare tutto il resto.
Per orientarci meglio in questo ampio universo, abbiamo quindi preparato un percorso (che non ha la pretesa di essere esaustivo e i cui titoli non sono posti in ordine di importanza) dedicato ad alcuni dei racconti più belli da leggere, appartenenti a diverse epoche e generi letterari.
Si va dai racconti di fantascienza a quelli dell’orrore, dai racconti gialli a quelli per l’infanzia, passando naturalmente per per i grandi classici e per testi più contemporanei (tenendo conto del fatto che molte delle storie menzionate avrebbero potuto trovare spazio sotto più di una voce)…
Racconti da leggere: alcuni grandi classici
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Lisabetta da Messina, Giovanni Boccaccio
Iniziamo il nostro percorso di racconti da leggere con un’opera cardine della letteratura italiana: Il Decamerone (Garzanti, a cura di Antonio Enzo Quaglio), una raccolta di cento novelle scritta nel XIV secolo dal grande letterato Giovanni Boccaccio (1313-1375). L’opera si apre con una cornice in cui un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, si trasferisce in campagna per sfuggire all’epidemia di peste nera che sta devastando la città di Firenze. Qui, in una condizione completamente avulsa dalla realtà, si immergono in un mondo bucolico fatto di storie e immaginazione, trascorrendo le giornate a inventare e declamare racconti. L’opera, che all’epoca fu accusata di essere immorale e scandalosa, rappresenta in prosa gli ideali dell’amore cortese. Per questo, tra le numerose novelle che compongono il volume, abbiamo scelto una di quelle che meglio sintetizza tutti questi aspetti: Lisabetta da Messina, raccontata da Filomena nella Giornata IV.

The Decameron. Private Collection (Getty Images)
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Rosso Malpelo, Giovanni Verga
Padre del verismo italiano, Giovanni Verga (1840-1922) è celebre per il romanzo I Malavoglia. ma anche per le sue numerose novelle. Scenari tragici e situazioni strazianti, raccontate con estremo distacco e con sguardo imparziale, connotano lo stile delle sue opere, da quelle più elaborate a quelle più brevi; come Rosso Malpelo (contenuto nel volume di Novelle edito da Garzanti), una storia che mostra con crudezza, attraverso un giovane protagonista perseguitato e denigrato, lo sfruttamento delle classi più povere nella Sicilia di fine Ottocento.
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La morte dell’impiegato, Anton P. Čechov
Conoscete il principio della cosiddetta pistola di Čechov, applicabile a ogni forma di narrazione? “Se in un un romanzo compare una pistola, bisogna che spari”. Significa che, quando si scrive, non bisognerebbe introdurre determinati elementi (oggetti, dettagli, personaggi, descrizioni…) se non avranno poi un rilievo importante ai fini della trama. Tutto deve avere un senso, un significato e una conseguenza. Un po’ come in uno dei suoi racconti da leggere assolutamente: La morte dell’impiegato (contenuto nella raccolta Racconti, edita da Garzanti e a cura di Fausto Malcovati).
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Il cappotto, Nikolaj V. Gogol’
Nikolaj Vasil’evič Gogol’ (1809-1852), scrittore e drammaturgo dell’Ottocento, è considerato uno dei grandi della letteratura russa. Dalla raccolta Racconti di Pietroburgo (Garzanti, traduzione di Pietro Zveteremich) segnaliamo in particolare Il cappotto (Garzanti, traduzione di Pietro Zveteremich), in cui Gogol’ presenta a lettrici e lettori un umile funzionario che trasferisce il cocente desiderio di dignità nel sogno di un cappotto nuovo…
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Oggetti solidi, Virginia Woolf
Virginia Woolf (1882-1941), maestra del flusso di coscienza e intellettuale femminista, ha firmato opere di culto come La signora Dolloway, Gita al faro, Orlando e Una stanza tutta per sé; è stata anche una grande autrice di racconti. Come quelli raccolti in Oggetti solidi da Racconti edizioni (traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti, curatela di Liliana Rampello e illustrazioni di Franco Matticchio).
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La morte di Ivan Il’ič, Lev N. Tolstoj
La morte di Ivan Il’ič (Garzanti, traduzione di Giovanni Buttafava) è uno dei più noti racconti da leggere di Lev Nikolaevič Tolstoj (1828-1910), altro nome fondamentale della letteratura russa. Il racconto, ambientato a San Pietroburgo, è influenzato dalla crisi spirituale dell’autore, che lo porterà a convertirsi al cristianesimo.
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Eveline, James Joyce
Lo avreste detto che l’autore più rappresentativo del flusso di coscienza fosse anche sublime nello scrivere racconti brevi? Del resto stiamo parlando di James Joyce (1882-1941), uno dei più grandi e geniali scrittori di sempre. E Gente di Dublino (Garzanti, traduzione di Emilio Tadini e Marco Papi), la sua prima raccolta di racconti, pubblicata nel 1914, ne è sicuramente una delle prove più evidenti: da non perdere, in particolare, Eveline.
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La metamorfosi, Franz Kafka
Nell’autunno del 1912, a Praga, tra 17 novembre e il 7 dicembre, Franz Kafka (1883-1924) scrisse La metamorfosi (Garzanti, traduzione di Emilio Castellani), l’incubo sotterraneo e letterale di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia un mattino dopo sogni agitati e si ritrova mutato in un enorme insetto. La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al suo nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l’oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono solo alcuni degli ingredienti con i quali un autore fondamentale della letteratura del primo Novecento ci parla dell’uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all’insignificanza.
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Racconti da leggere americani
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Un giorno ideale per i pesci banana, J. D. Salinger
Cominciamo da Un giorno ideale per i pesci banana, contenuto nella raccolta Nove racconti (Einaudi, traduzione di Carlo Fruttero) e scritto dall’autore cult J. D. Salinger (1919-2010), noto soprattutto per il romanzo Il giovane Holden. La storia segue Seymour Glass, un reduce della seconda guerra mondiale con problemi psicologici, in vacanza in Florida con sua moglie Muriel. Mentre Muriel chiacchiera al telefono con la madre, preoccupata per il comportamento instabile del marito, Seymour stringe amicizia con la piccola Sybil sulla spiaggia… Un racconto che esplora l’alienazione, il trauma della guerra e la purezza infantile contrapposta alla corruzione adulta.
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Sulla matematica del respiro e dello stile, Charles Bukowski
In questa selezione di racconti da leggere non poteva mancare Charles Bukowski (1920-1994), uno dei maestri americani del racconto (ne ha scritti centinaia, con il suo stile inconfondibile). Tra le numerose raccolte ne segnaliamo volutamente una meno nota, Taccuino di un allegro ubriacone (Guanda, traduzione di Simona Viciani): sardonico, corrosivo, ironico, in questi testi Bukowski si dedica ai suoi temi più cari, diventati ormai un feticcio: le donne, il sesso, l’alcol, le corse dei cavalli, gli incontri di pugilato… Una raccolta in cui certo non mancano le chicche, a partire dal primo testo: Sulla matematica del respiro e dello stile.
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Cattedrale, Raymond Carver
Considerato da molti “il racconto perfetto”, Cattedrale di Raymond Carver racchiude tutto quello che una storia breve dovrebbe possedere (non a caso, la rivista online Cattedrale – Osservatorio sul racconto ideata da Rossella Milone e Armando Festa prende il nome proprio da questo celebre testo). Contenuto nell’omonima raccolta, pubblicata da Einaudi nella traduzione di Riccardo Duranti e con la prefazione di Francesco Piccolo, il racconto mette in scena la visita inattesa e poco gradita di un amico cieco della moglie del protagonista, mostrando quanto anche il più piccolo degli eventi possa smuovere emozioni dimenticate.
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Addio fratello mio, John Cheever
Nei suoi racconti, un altro maestro del genere, John Cheever, ha saputo narrare i segreti e i turbamenti della middle class americana. Come abbiamo sottolineato in questo articolo, nelle sue opere trovano spazio “famiglie felici con qualche screzio, famiglie infelici, famiglie distrutte…”. Tra i testi di Cheever, che ha vinto il Premio Pulitzer e il National Book Critics Circle Award nel 1979, e il National Book Award nel 1981, suggeriamo una lite tra fratelli che si consuma tra non detti e amare incomprensioni, narrata in Addio fratello mio.
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Tutti i racconti di Kurt Vonnegut
Kurt Vonnegut, nato nel 1922 a Indianapolis e morto a New York nel 2007, è stato uno dei nomi più importanti della letteratura americana del 900. Jerome Klinkowitz e Dan Wakefield hanno curato l’imperdibile raccolta ragionata Tutti i racconti (Bompiani, traduzione di Vincenzo Mantovani), contenente 98 testi scritti dall’autore di Mattatoio n.5 tra il 1941 e il 2007. Non possiamo che suggerire di aprire il volume a caso per apprezzare il talento satirico e l’umorismo di uno scrittore spesso paragonato a Mark Twain.
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Non si può essere più poveri che da morti, Flannery O’Connor
Un’altra grande maestra del racconto americano è senza dubbio l’autrice Flannery O’Connor, la cui scrittura, come anche quella di William Faulkner, si riempie di scenari brulli e poveri, intrisi di crudeltà e violenza. Nei suoi racconti (pubblicati da Bompiani, nella traduzione di I. Omboni) troviamo una forte tematica religiosa – la scrittrice era profondamente ortodossa -, che però non scade mai nel bigottismo o nel moralismo: come in Non si può essere più poveri che da morti, racconto conturbante in cui la presenza del divino viene rappresentata in una chiave inquietante e ambigua, ma allo stesso tempo confortante e accogliente.
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Soldier, Joyce Carol Oates
Joyce Carol Oates, prolifica autrice americana (scrive circa otto ore al giorno tutti i giorni), nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato numerosi racconti da leggere. Nel 2018, il Saggiatore ha proposto la raccolta Il collezionista di bambole (traduzione di Stefania Perosin) che, lo abbiamo spiegato qui, ospita sei racconti neri “che fanno subito pensare a delle storie del terrore e invece si tratta di narrazioni realistiche che evocano il banale orrore che infesta le cronache, una serie di abusi psicologici e fisici, rapimenti, aggressioni e omicidi”. In Soldier la rabbia e la frustrazione del protagonista trovano sfogo nell’omicidio di un giovane ragazzo nero, da cui si sente minacciato, senza ragione apparente.
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Quattro chiamate nell’ultima mezz’ora, Amy Hampel
Parliamo sempre di scrittrici di culto: non è un caso se Amy Hampel è stata definita da Chuck Palahniuk la dea della scrittura. Nella sua raccolta di racconti Nessuno è come qualcun altro (SEM, traduzione di di Silvia Pareschi) è presente Quattro chiamate nell’ultima mezz’ora, in cui l’autrice ragiona sulle persone narcisiste che non hanno bisogno di nessuno se non di loro stesse per sentirsi appagate. Allieva di Gordon Lish, lo stesso editor di Carver, Hampel mostra nella sua scrittura una capacità di precisione tale per cui perfino nei testi più brevi nemmeno una parola risulta essere fuori posto.
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La lavanderia a gettoni di Angel, Lucia Berlin
La riscoperta di Lucia Berlin (1936-2004) è iniziata ormai da diversi anni, partita negli Stati Uniti, grazie alla prestigiosa Farrar, Straus and Giroux, e proseguita in Italia, con la pubblicazione da parte di Bollati Boringhieri delle raccolte La donna che scriveva racconti e Una sera in paradiso. L’autrice, con una scrittura ingannevolmente semplice, chiara ed essenziale, traspone su carta la sua vita difficile e tormentata, fatta di matrimoni sfortunati e povertà, e dai lavori tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista, domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, le forniscono materiale prezioso e vastissimo, per raccontare se stessa con eccentrico, personalissimo talento. D non perdere, fra gli altri testi, La lavanderia a gettoni.
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Madre, Grace Paley
Grace Paley è stata una delle maggiori autrici di short stories del Novecento. Nata nel 1922 nel Bronx da una coppia di ebrei russi, ha descritto la vita della sua città ma, soprattutto, l’umanità che abita nei quartieri popolari, quasi sempre dal punto di vista femminile, e con una lingua vicina al parlato. Come abbiamo scritto in un pezzo dedicato all’argomento, Sur nel 2018 ha pubblicato Tutti i racconti (con un’introduzione di George Saunders e la traduzione di Isabella Zani). Dai 45 testi della scrittrice, ammirata da intere generazioni di colleghi (da Philip Roth ad Ali Smith), scegliamo in questo contesto il brevissimo Madre.
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Una donna di cuore, Alice Munro
Il sogno di mia madre raccoglie otto storie di donne narrate da Alice Munro (e tradotte per Einaudi da Susanna Basso), Premio Nobel per la Letteratura nel 2013. Di lei Pietro Citati ha scritto: “Quando leggiamo la Munro, tutto ci sembra incantevole: ma lo sfondo, vasto e intermittente, che si avverte in ogni riga, è pieno di minacce – morti sinistre, destini incomprensibili, dolori che nessuno potrebbe sopportare, disastri, irruzioni di qualcosa che somiglia all’amore, le tremende ferite che ci infliggono i morti; o al contrario, beffe crudeli che realizzano i piani di colei che, forse, porta il nome di Provvidenza”. Tra i testi della raccolta vi colpirà Una donna di cuore.
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Territorio, David Leavitt
Ballo di famiglia, raccolta uscita nel 1984, segna l’esordio letterario di David Leavitt, scrittore americano molto legato all’Italia. Nei suoi racconti l’autore descrive con stile minimalista le contraddizioni della borghesia americana e parla di omosessualità. A proposito dell’acclamato debutto di Leavitt, Fernanda Pivano scrisse di “una conoscenza così profonda della psicologia degli adulti e specialmente delle donne adulte da sorprendere in uno scrittore così giovane”. Emblematico è l’incipit del primo testo del volume, Territorio: “Più tardi, l’aereo compie un lento cerchio sopra New York, e a bordo due uomini si tengono per mano, a occhi chiusi, e respirano all’unisono”.
Racconti da leggere dal mondo
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Palla di sego, Guy de Maupassant
Durante la guerra franco-prussiana, un gruppo di borghesi in fuga convince la prostituta Palla di sego (che dà il nome all’omonimo racconto contenuto in Racconti e novelle, edito da Garzanti nella traduzione di Mario Picchi) a concedersi a un ufficiale nemico per ottenere la libertà, salvo poi disprezzarla e isolarla dopo aver sfruttato il suo sacrificio. Una storia toccante e difficile da dimenticare, in cui lo scrittore francese Guy de Maupassant (1850-1893) denuncia l’ipocrisia della società perbenista, che maschera il proprio egoismo dietro falsi valori morali, contrapponendo la generosità autentica della protagonista alla meschinità degli altri viaggiatori.
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L’Operazione Meraviglia, Luis Sepúlveda
Per l’amatissimo Luis Sepúlveda, venuto a mancare nel 2020 e autore, nel corso del tempo, di bestseller come Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, scrivere racconti è una sfida: “Devi raccontare una storia in modo conciso, con le parole giuste, non una di più e una di meno. E a me piacciono le sfide”, raccontò infatti in un’intervista a ilLibraio.it nel 2015, in occasione dell’uscita della raccolta L’avventurosa storia dell’uzbeko muto (Guanda, traduzione di Ilide Carmignani), in cui ironia e nostalgia giocano un ruolo importante (a proposito, l’uzbeko muto del titolo non è né uzbeko né muto). Tra i racconti da leggere contenuti nella raccolta, proponiamo L’Operazione Meraviglia.
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I racconti di Julio Cortázar
Tra i maestri del racconto troviamo tanti autori sudamericani, tra cui naturalmente l’argentino Julio Cortázar (1914-1984). Del resto, secondo il poeta Pablo Neruda (1904-1973), “chi non legge Cortázar è spacciato. Non leggerlo è una malattia molto seria e invisibile, che col tempo può avere conseguenze terribili”. Difficilissimo suggerire uno solo racconto tra i suoi testi immaginifici: per questo consigliamo di aprire a caso la sua raccolta più completa (che conta oltre 1200 pagine complessive), pubblicata da Einaudi nel 2014 e tradotta da Cesco Vian.
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L’ambasciata americana, Chimamanda Ngozi Adichie
Chimamanda Ngozi Adichie, l’autrice di Americanah (il suo terzo romanzo, che nel 2013 ha vinto il National Book Critics Circle Award) e di Dovremmo essere tutti femministi, nei racconti di Quella cosa intorno al collo (Einaudi, traduzione di Andrea Sirotti) “delinea lucidamente e senza reticenze patriottiche gli aspetti più problematici della società nigeriana, attraversata da scontri religiosi, omicidi politici, corruzione, brutalità nelle carceri e maschilismo”. Tra queste dodici storie ne segnaliamo una di forte impatto, L’ambasciata americana.
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Pelle, Roald Dahl
Celebre scrittore per ragazzi (fra i suoi maggiori successi, spiccano La fabbrica di cioccolato, Matilde, Le Streghe, il GGG, Gli Sporcelli…), il britannico Roald Dahl è stato anche un superbo autore di racconti (non solo per ragazzi, ma anche per adulti). Nella raccolta Tutti i racconti, tradotta da Alba Bariffi, Massimo Bocchiola, Fabrizio Cocco, Giovanni Garbellini, Paola Uberti del Freo e Attilio Veraldi per Longanesi, trovano spesso spazio storie attraversate da una vena di humour macabro. Come scrive Corrado Augias, Dahl “ha l’abilità di far diventare la cattiveria una qualità rivelatrice della natura umana”. Potremmo scegliere svariati suoi racconti da leggere, ma qui proponiamo Pelle, un testo del 1952.
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La signora Reinhardt, Edna O’Brien
Edna O’Brien (1930-2024), celebre per il suo Ragazze di campagna e definita da John Banville la “poetessa della vulnerabilità”, è stata una delle più grandi autrici irlandesi di racconti. Del resto, per Alice Munro, i suoi “sono i racconti più belli e dolenti che siano mai stati scritti”, mentre Harold Bloom parlava della scrittrice come della “maestra della short story” e, secondo Philip Roth, nei suoi testi “le parole sono lavorate al cesello. La violenza dei sentimenti è descritta con una tale calcolata circospezione che l’effetto è spietato come un’autopsia”. In Oggetto d’amore (traduzione di Giovanna Granato) Einaudi ha raccolto alcuni tra i suoi testi più significativi, e noi vi suggeriamo di cominciare da La signora Reinhardt.
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I pesci dell’amarezza, Fernando Aramburu
Fernando Aramburu, acclamato autore di Patria (romanzo bestseller con cui nel 2018 ha vinto il Premio Strega Europeo e il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa), nei racconti di Dopo le fiamme (Guanda, traduzione di Elisa Tramontin), si sofferma con empatia sulle vittime di una guerra che ha segnato i Paesi Baschi fin nelle pieghe più intime della quotidianità. Nel primo testo, I pesci dell’amarezza, ci mostra in particolare un padre e una figlia che devono provare a superare il dolore.
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Sogno ed ebbrezza di una giovane…, Clarice Lispector
Nata in Ucraina nel 1920, nel 1922 Clarice Lispector si sarebbe trasferita con la famiglia in Brasile e ben presto sarebbe diventata un nome di culto della letteratura brasiliana. Qualche anno fa, Feltrinelli ha pubblicato la raccolta Tutti i racconti, tradotta da Roberto Francavilla, che “restituisce al lettore l’universo personale labirintico, frantumato e profondissimo” della scrittrice. Consigliamo di partire da Sogno ed ebbrezza di una giovane…
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I Racconti africani di Doris Lessing
Doris Lessing (1919-2013) è nata a Kermanshah, in Iran, e ha vissuto fino a trent’anni in Zimbabwe (l’allora Rhodesia). Nel 1949 si è definitivamente trasferita in Inghilterra e, nel 2007, ha ottenuto il Premio Nobel per la Letteratura. Racconti africani (Feltrinelli, traduzione di Franca Castellenghi Piazza) raccoglie 11 testi ambientati in Zimbabwe. Le vicende si svolgono in anni in cui la questione razziale, non ancora esplosiva, cominciava comunque ad affacciarsi alla coscienza dei figli e dei nipoti dei primi coloni inglesi.
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Le donne, William Trevor
La ragazza sconosciuta (Guanda, traduzione di Laura Pignatti) è l’ultima raccolta del maestro irlandese William Trevor, narratore e drammaturgo, quattro volte finalista al Booker Prize. Dieci storie legate da un filo rosso: la solitudine di personaggi, che si muovono tra il desiderio della vita e il senso ineluttabile. Tra le ultime storie di Trevor, segnaliamo Le donne, con la quale si chiude il volume.
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Ti amo, Ljudmila Petruševskaja
Ljudmila Petruševskaja, nata nel 1938 a Mosca, dopo essere stata a lungo ostracizzata ai tempi dell’Unione Sovietica, si è fatta conoscere dal pubblico internazionale con la raccolta C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina (edita da Einaudi nel 2016, con la traduzione di Mario Caramitti e la postfazione di Mario Caramitti). Grazie alla forza dei suoi personaggi, Petrusevskaja “reinventa la tradizione di Gogol’ e Poe e racconta la Russia contemporanea come se fosse un atroce, fiabesco scherzo del destino”. Tra i testi della raccolta suggeriamo Ti amo.
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Racconti da leggere per l’infanzia
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Lo Schiaccianoci, E. T. A. Hoffmann
Durante la vigilia di Natale, la giovane Marie riceve in dono uno schiaccianoci che, durante la notte, prende vita e la conduce in un mondo magico, combattendo il Re dei Topi e portandola nel regno delle fiabe: si apre così uno dei racconti per l’infanzia più noti di tutti i tempi, Lo Schiaccianoci (Garzanti, traduzione di Giulia Frare), in cui il grande E. T. A. Hoffmann (1776-1822) mescola realtà e fantasia per esplorare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, mostrandoci come l’immaginazione e la purezza possano trasformare il mondo (mentre il sogno diventa il mezzo per sfuggire alla rigidità della realtà).
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Il paese con l’esse davanti, Gianni Rodari
Sono a dir poco innumerevoli i racconti da leggere di una delle firme più memorabili della letteratura per l’infanzia del nostro Paese, ovvero Gianni Rodari (1920-1980). Nella sua vasta produzione, tra poesie, fiabe, filastrocche e riflessioni pedagogiche, trovano spazio infatti anche dei testi brevi, o meglio brevissimi, che hanno la capacità di affrontare temi importanti con tono leggero e spensierato. Un esempio? Il paese con l’esse davanti, presente nella raccolta Favole al telefono (Einaudi): l’imprevedibile viaggiatore Giovannino Perdigiorno, un po’ come tutti i personaggi di Rodari, ha molto da dire a lettrici e lettori di ogni età.
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Giovannin senza paura, Italo Calvino
In questo contesto non può mancare poi Fiabe italiane (Mondadori) di Italo Calvino (1923-1985), raccolta uscita nel 1956 (il titolo completo – e chiarificatore – del volume, è Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino). Iniziamo il viaggio dalla prima fiaba:, Giovannin senza paura.
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Storie di bambini molto antichi, Laura Orvieto
Un’altra raccolta da non perdere è Storie di bambini molto antichi, firmata per gli Oscar Mondadori da Laura Orvieto: storie di bambini così antichi che nessuno li ha mai conosciuti… Come la piccola Ebe, che ama danzare libera sui prati; Perseo, che taglia la testa all’orribile Medusa dimostrando coraggio; Proserpina, costretta a scendere negli Inferi anche se il buio le fa paura, e il piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile proprio con il padre Saturno. L’autrice, nata a Milano nel 1876 e morta a Firenze nel 1953, ha firmato opere per l’infanzia molto amate ancora oggi, come Storie della storia del mondo.
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La meravigliosa storia di Henry Sugar, Roald Dahl
Generazioni di bambini (e adulti) di tutto il mondo sono cresciuti insieme ai suoi personaggi: Un gioco da ragazzi e altre storie (Salani) raccoglie sette storie per ragazzi del grande Roald Dahl (1916-1990). Il volume, tradotto da Luisa Corbetta, è illustrato da Quentin Blake. Nel racconto La meravigliosa storia di Henry Sugar il protagonista impara a vedere senza usare gli occhi, riuscendo a sbancare i casinò di tutto il mondo…
Racconti da leggere di genere horror
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Il cuore rivelatore, Edgar Allan Poe
C’è un cuore che batte così forte da far impazzire chi lo sente, nel racconto Il cuore rivelatore di Edgar Allan Poe. Giustamente celebre, il testo è un condensato raffinato di adrenalina, tensione e paura, in piena linea con lo stile gotico dell’autore. Presenze oscure, sataniche, atmosfere cupe e inquietanti sono gli ingredienti di Racconti del mistero, fantastici e grotteschi (Garzanti, traduzione di Gabriele Baldini e Luciana Pozzi), un raccolta fondamentale per chi ama questo genere letterario.
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La lotteria, Shirley Jackson
Grande classico del terrore, pubblicato sul New Yorker nel 1949, La lotteria (Adelphi, traduzione di Franco Salvatorelli) di Shirley Jackson (1916-1965) indignò molte persone, che presero quel racconto alla lettera, credendolo tratto da un fatto di cronaca. Ambientata in un piccolo villaggio del New England, la storia descrive una lotteria apparentemente normale, che però alla fine della lettura si rivelerà essere una terrificante e sconvolgente pratica di catarsi collettiva. Uno dei testi più famosi della scrittrice venerata da Stephen King, da leggere brivido dopo brivido.
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Delitto con accetta, Angela Carter
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Il segregazionista, Isaac Asimov
Isaac Asimov (1920-1992), tra i più grandi e prolifici autori di fantascienza (e non solo), ha scritto a sua volta svariate storie brevi. Celebre per il Ciclo delle fondazioni, il Ciclo dell’Impero e il Ciclo dei Robot, in un racconto del 1967, Il segregazionista, immagina un futuro in cui l’umanità può far uso di protesi robotiche, in plastica o in metallo. Un racconto che è anche una riflessione, ancora attuale, sul rapporto tra uomo e macchina.
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Verranno le dolci piogge, Ray Bradbury
Ray Bradbury (1920-2021) l’autore di Fahrenheit 451 (distopia portata più di una volta sul grande schermo, fra gli altri dal grande François Truffaut) e maestro della fantascienza, in Cronache marziane (Mondadori, traduzione di Veronica Raimo) ha raccolto ventotto racconti dedicati al pianeta rosso che hanno senza dubbio contribuito alla sua fama. L’inquietante Verranno le dolci piogge è ambientato nell’agosto del 2026 in una città della California ormai disabitata, se si esclude una casa robotica i cui abitanti sono morti in seguito a una guerra nucleare.
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Quelli che si allontanano da Omelas, Ursula Le Guin
Proseguiamo con Quelli che si allontanano da Omelas, racconto dell’autorevole scrittrice di fantascienza Ursula Le Guin (1929-2018), creato nel 1973. Nella città utopica di Omelas, gli abitanti vivono in una gioia perfetta, la cui condizione generale dipende però dalla sofferenza di un unico bambino tenuto in condizioni disumane in una stanza oscura. Tutti gli abitanti, una volta cresciuti, scoprono questa terribile verità: la maggior parte accetta il compromesso, razionalizzando l’orrore come necessario, mentre alcuni, incapaci di tollerarlo, scelgono di andarsene verso un destino sconosciuto. Una potente allegoria sul costo morale della felicità collettiva, che ci fa interrogare sul sacrificio, sulla complicità e sulla responsabilità individuale di fronte all’ingiustizia.
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La regina mangia la torre, Tanith Lee
Le visionarie (Not, traduzione coordinata da Claudia Durastanti e Veronica Raimo) è un volume che raccoglie ventinove racconti che “tratteggiano i contorni di un mondo di volta in volta futuristico, inquietante, onirico o semplicemente strano”. Come si spiega nella presentazione dell’antologia, curata da Ann & Jeff VanderMeer, si tratta di racconti che spaziano dalla fantascienza al fantasy, dall’horror alla weird fiction, scritti da donne che hanno fatto la storia e il presente della narrativa fantastica, e che incrociano gusto per l’invenzione di mondi altri e riflessione femminista. Il risultato, spiega l’introduzione, è un caleidoscopio di storie immaginarie che, in maniera imprevista e mai ordinaria, legano letteratura di genere e letteratura sul genere. Ma c’è spazio anche per il fantasy, in particolare con La regina mangia la torre di Tanith Lee (1947-2015), che lo scrisse nel 1987.
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Racconti d’estate
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Inviti superflui, Dino Buzzati
Inseriamo tra i racconti d’estate questo testo breve, ricco di romanticismo e tenerezza, tratto dalla raccolta La boutique del mistero (Mondadori) di Dino Buzzati (1906-1972): a renderlo particolarmente suggestivo è la lettura di Irene Graziosi (autrice, insieme a Sofia Viscardi, del canale di Venti), che ne mette in risalto le note malinconiche e dolci, tipiche proprio della stagione calda.
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La bella estate, Cesare Pavese
Il racconto lungo La bella estate (Einaudi, 1940) di Cesare Pavese (1908-1950) è una storia di formazione. Inizialmente intitolato La tenda, venne definito dall’autore “la storia di una verginità che si difende”. L’autore de La casa in collina e La luna e i falò descrive qui un amore destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione.
Racconti da leggere del Novecento italiano
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L’avventura di un viaggiatore, Italo Calvino
Amare e comunicare: sono queste le tematiche principali affrontate nella raccolta di novelle Gli amori difficili (Mondadori) di Italo Calvino (1923-1985). Tra i quindici racconti che compongono il volume, il nostro consiglio ricade su L’avventura di un viaggiatore, un testo che parla di attesa, di inizi che sembrano fini e di come, in tutte le relazioni, sia impossibile instaurare una comunicazione chiara e sincera. Quando si parla di Calvino, però, scegliere è davvero impossibile: per questo sappiamo che, una volta che l’antologia sarà tra le vostre mani, non saprete resistere alla tentazione di leggere tutte le altre avventure.
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Lo zingaro, Primo Levi
Primo Levi (1919-1987), chimico di professione e grande scrittore (celebre per due libri di testimonianza come Se questo è un uomo e La tregua), ha scritto numerosi racconti da leggere. Einaudi ha raccolto in un unico volume Storie naturali, Vizio di forma, Lilít, Il sistema periodico e L’ultimo Natale di guerra. Nei testi di Levi si intrecciano storie autobiografiche ambientate nel Lager, racconti fantastici, altri di atmosfera onirico-kafkiana, altri ancora di animali costruiti come apologhi morali. Ne Lo zingaro (testo del 1979) l’ambientazione è il campo di prigionia: in certi casi i tedeschi permettono ai prigionieri di scrivere ai parenti. L’autore aiuta uno zingaro a scrivere una lettera alla fidanzata, in cui le promette di spedirle una bambola…
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Donna Amalia, Elsa Morante
Nel cuore di un quartiere popolare, Donna Amalia, donna fragile e remissiva, subisce le prepotenze del marito violento e le ambizioni del figlio, senza mai ribellarsi al proprio destino. Intrappolata in una società che soffoca le donne, vive un’esistenza di sacrificio e sottomissione, mentre intorno a lei si muovono personaggi che incarnano varie sfumature di egoismo e sopraffazione. Si tratta di una storia breve, composta nel 1967 da una scrittrice di riferimento del Novecento italiano, Elsa Morante (1912-1985), che ha saputo dipingere un ritratto intenso di solitudine e impotenza femminile, mettendo in luce le dinamiche oppressive della famiglia e della società, dove la rassegnazione diventa una prigione senza scampo.
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Dialogo dei massimi sistemi, Tommaso Landolfi
Tommaso Landolfi (1908-1979), “dandy del Novecento italiano” (qui il nostro approfondimento), è stato uno scrittore colto, curioso e amante delle sperimentazioni. Nell’eterogeneo universo dei suoi lavori, la forma concisa del racconto è, senza dubbio, la prediletta. Nel 1937, con una raccolta inaugura la carriera di Landolfi. Al tema del linguaggio, nelle sue implicazioni sociali e individuali è dedicato Dialogo dei massimi sistemi (Adelphi), da cui prende il nome l’intera opera. Destabilizzanti e contraddittorie, le sue prime prose contengono il seme dell’intero repertorio dei temi cari all’autore.
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Ragazza che precipita, Dino Buzzati
Torniamo a parlare de La boutique del mistero (Mondadori) di Dino Buzzati (1906-1972), citando un altro dei racconti pubblicati nell’antologia del 1968. Ragazza che precipita racconta la storia di Marta, una giovane di diciannove anni che un giorno decide di buttarsi dal grattacielo di una bellissima città. La sua caduta viene contemplata dagli abitanti del palazzo, che la osservano piano piano sfiorire mentre si avvicina al momento dello schianto. E così anche noi che leggiamo, nell’immagine di quella ragazza luminosa e spavalda che va incontro alla morte, rintracciamo il senso di una vita che si spegne.
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Un paio di occhiali, Anna Maria Ortese
Racconto di apertura della raccolta Il mare non bagna Napoli (Adelphi), Un paio di occhiali è forse il testo più agile della produzione letteraria di Anna Maria Ortese (1914-1998), autrice napoletana troppo poco conosciuta. Di questa scrittrice, infatti, varrebbe la pena recuperare ogni romanzo (lo abbiamo scritto anche qui), da L’iguana a Il cardillo addolorato, passando per i saggi raccolti in Corpo celeste, per comprendere appieno la grandezza della sua voce.
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Erica e i suoi fratelli, Elio Vittorini
Racconto lungo, inizialmente concepito per essere un romanzo, Erica e i suoi fratelli è un fulgido esempio della prosa di Elio Vittorini (1908-1966). Se non avete ancora letto nulla dello scrittore, potete iniziare ad assaggiare il suo stile proprio attraverso questo testo (edito da Bompiani in un volume che comprende anche il racconto La garibaldina), in cui emergono i tratti principali della poetica dell’autore, fatta di toni lirici, sognanti e al tempo stesso tremendamente sinceri.
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Vino generoso, Italo Svevo
“C’è un denominatore comune nei racconti di Italo Svevo“ (1861-1928), per lo più composti nella tarda maturità. L’autore di Una vita, Senilità e La coscienza di Zeno dà infatti grande spazio al tema della vecchiaia. Se l’individuo sveviano è l’inetto a vivere, il vecchio è l’individuo per eccellenza, l’uomo estromesso dall’ingranaggio sociale. A questi superstiti della vita lo scrittore triestino concede un’ultima occasione – un periodo di rinnovata vitalità – che ne risveglia il gusto dell’esperienza: un’avventura di breve durata. Un esempio? Vino generoso (scritto nel 1926) parla di un vecchio malato che si concede il lusso di un’ultima ubriacatura. Garzanti ha raccolto i racconti di Svevo in un volume con la presentazione di Claudio Magris e l’introduzione di Gabriella Contini.
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Il treno ha fischiato, Luigi Pirandello
Impossibile non citare, in una lista dedicata ai racconti da leggere, Il treno ha fischiato di Luigi Pirandello, forse una delle novelle più lette (e amate) dagli studenti e le studentesse del nostro Paese. La storia del signor Belluca è infatti presente in quasi tutte le antologie scolastiche, forse perché questa è in grado di riassumere in sé, in modo ironico e conturbante, i punti cardine della letteratura novecentesca: il senso di spaesamento, il doppio, la caduta degli eroi e le rivoluzioni della psicanalisi. Lo trovate nella raccolta Novelle per un anno, edita da Newton Compton.
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Silvio D’Arzo introdotto da Jhumpa Lahiri
Jhumpa Lahiri, scrittrice nata a Londra da genitori bengalesi, cresciuta negli Stati Uniti e affermatasi con le sue opere anche in Italia, ha selezionato (e introdotto) per Guanda alcuni dei racconti italiani a cui è più legata, dando vita a un’antologia personale di forte valore autoriale. Tra gli autori scelti figurano Arpino, Bianciardi Ginzburg, Landolfi, Tabucchi, Tomasi Di Lampedusa, oltre a numerosi nomi presenti nella nostra selezione. Dall’antologia della vincitrice del Premio Pulitzer per la narrativa con la sua prima raccolta di racconti, L’interprete dei malanni, suggeriamo il testo di Silvio D’Arzo (1920-1952), l’autore dell’imperdibile racconto lungo Casa d’altri.
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Postoristoro, Pier Vittorio Tondelli
Postoristoro è il racconto che apre la raccolta cult Altri libertini (Feltrinelli), libro d’esordio di Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), che segna un punto di svolta (e di rottura) per la narrativa italiana del secondo ‘900. Era il 1980, e il debutto dello scrittore (e talent scout) di Correggio, morto prematuramente nel dicembre 1991 non senza aver aver fatto in tempo a pubblicare alcuni dei testi più significativi del decennio (da Camere separate a Un weekend postmoderno), raccontando con stile postmoderno e crudo di sesso, degrado giovanile e violenza, apriva la strada a un nuovo approccio alla scrittura.
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Racconti da leggere brevi e brevissimi
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Il dinosauro, Augusto Monterroso
Tra i racconti più brevi della storia della letteratura, ce n’è uno di Augusto Montero che contiene sette parole e una virgola, capace di aprire un immaginario vastissimo e di generare domande e supposizioni. Breve, ma così breve che non possiamo non riportarlo qui: “Al suo risveglio, il dinosauro era ancora lì”.
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Six word story, Ernest Hemingway
E veniamo a un altro racconto brevissimo ed estremamente evocativo. Secondo una leggenda, Ernest Hemingway (1899-1961), durante un pranzo tra amici, decise di scommettere che avrebbe potuto scrivere un’intera storia usando soltanto sei parole (e infatti è diventata famosa l’espressione six word story, che ha dato vita a numerosi esperimenti letterari). Ecco allora che nacque “For sale: baby shoes, never worn“, che riesce a mostrare, in tutta la sua compattezza, il potere infinito delle parole.
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Tutti i nostri corpi, Georgi Gospodinov
Tutti i nostri corpi (Voland, traduzione di Giuseppe Dell’Agata) raccoglie centotre racconti da leggere, brevi o brevissimi, di Georgi Gospodinov, oggi considerato tra i più importanti autori bulgari. “Definito il Milan Kundera della Bulgaria per i suoi viaggi nel mondo interiore, potrebbe essere accostato anche a Friedrich Dürrenmat per la sua riscrittura del mito del Minotauro, ma a ben vedere Georgi Gospodinov è uno scrittore unico”, riporta la sua casa editrice italiana. Tra questi testi fulminei (e spesso ironici), consigliamo quello che dà il titolo alla raccolta.
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Le Bestie di Federigo Tozzi
Bestie, uscito nel 1917 e ripubblicato da Garzanti (introduzione di Luigi Baldacci e prefazione di Vincenzo Cerami) offre l’occasione di riscoprire l’opera di un grande autore del Novecento italiano: Federigo Tozzi (1883-1920). In sessantotto brevi prose di argomento vario, personaggi, situazioni e atmosfere si accostano e si avvicendano legate da un unico filo conduttore, la presenza animale.
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All’improvviso bussano alla porta, Etgar Keret
Come scrivere un racconto potente e incisivo? Fatevelo spiegare da Etgar Keret, tra i più popolari scrittori israeliani contemporanei. Una delle sue più celebri raccolte di racconti da leggere, All’improvviso bussano alla porta (Feltrinelli, traduzione di Alessandra Shomroni), prende il nome proprio dal testo che inaugura il volume e che riassume, in maniera sorprendente e ironica, tutti gli ingredienti per costruire un testo efficace e d’effetto. Con tanto di colpo di scena finale.
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I racconti di Claire-Louise Bennett
Come avevamo già scritto in questo articolo, i racconti che compongono Stagno di Claire-Louise Bennett (autrice cresciuta in Gran Bretagna, e che si è poi stabilita in Irlanda) ruotano tutti attorno a piccoli accadimenti quotidiani: “I cambiamenti su larga scala infatti non mi suscitavano il minimo interesse; era piuttosto la costanza delle piccole cose ad attrarmi. Per esempio, quasi tutte le pietre di cui è fatto il cottage sono di uguali dimensioni e hanno una forma simile”, confessa, infatti, la protagonista delle storie, che mettono a nudo la sfera domestica. Tra naturalismo e lirismo, difficile scegliere solo uno dei brevi testi proposti nel 2019 da Bompiani nella traduzione d’autore di Tommaso Pincio. Le sensazioni richiamate dalle sue storie ricordano per certi versi le atmosfere evocate da Emily Dickinson…
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La voce, Margaret Atwood
Iconico è anche, nella sua brevità, La voce, della pluripremiata scrittrice canadese Margaret Atwood (l’autrice del romanzo distopico di culto Il racconto dell’ancella, che ha ispirato l’omonima serie tv). La storia, contenuta nel volume Microfiction (Ponte alle Grazie, traduzione di Raffaella Belletti), è ambientata in un futuro distopico in cui le donne hanno perso ogni diritto e vengono brutalmente controllate: qui una ragazza si ritrova isolata dopo che la sua voce è stata censurata, simbolo di un potere che le è stato sottratto. Mentre cerca di resistere in silenzio, il mondo intorno a lei diventa sempre più ostile, riducendola a un’ombra di sé stessa. Una riflessione sulla repressione e la perdita dell’identità, che ci mostra come il controllo del linguaggio sia un’arma di oppressione e come il silenzio imposto possa spegnere l’esistenza stessa di una persona.
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Racconti da leggere: storie italiane di oggi
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I racconti di Claudio Magris
Scrittore e saggista tra i più noti del nostro Paese negli ultimi decenni, autore di Danubio e Microcosmi (per citare due tra le sue opere più importanti), nel 2019 il triestino Claudio Magris, cantore della Mitteleuropa, ha pubblicato con Garzanti Tempo curvo a Krems: i cinque protagonisti dei racconti si ritrovano a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine. Dall’ultima raccolta di Magris segnaliamo in particolare il racconto che vede protagonista un vecchio scrittore ospite d’onore di un premio, che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura.
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Bambini pendolari che si sono perduti, Gianni Celati
Narratori delle pianure (Feltrinelli) è uno dei libri più importanti di Gianni Celati, autore di Lunario del paradiso e La banda dei sospiri., di cui nel 1984 lo stesso Italo Calvino aveva sottolineato l’importanza. Ed è una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire in queste trenta novelle, “comiche e fantastiche, tristi o terribili”, viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Tra i racconti da leggere presenti al suo interno, consigliamo Bambini pendolari che si sono perduti.
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L’orecchio assoluto, Daniele Del Giudice
Daniele Del Giudice, scrittore di culto scomparso nel 2021, è stato un autore stimato anche all’estero da colleghi del calibro di Ian McEwan ed Emmanuel Carrère. Come scriveva Tiziano Scarpa introducendo la raccolta proposta da Einaudi nel 2016, “c’è un’utopia malinconica” nei suoi racconti. “Si trova in una scena ricorrente: qualcuno comunica a qualcun altro la sua passione conoscitiva; e, nel farlo, trova nell’altro una rispondenza, una condivisione; suscita una curiosità viva, sincera. Di conseguenza, la relazione a due è la più vera, perché solo nelle relazioni a due si può fondare la fiducia necessaria per aprirsi a vicenda una soglia, e ospitarsi l’un l’altro. Ma questo tipo di fiducia – è la prima sorpresa che procurano questi racconti – non consiste nel comunicare una situazione interiore; al contrario, il suo contenuto è qualcosa di esterno. Non si fa una confidenza intima, non ci si racconta un segreto ma si descrive un oggetto, un mestiere, una caratteristica tecnica: i particolari di un quadro, la polvere, l’orecchio assoluto, la decomposizione, la lotta, l’architettura cimiteriale, le fortezze militari, le comete…”. Tra i testi dell’autore de L’atlante occidentale e Orizzonte mobile proponiamo L’orecchio assoluto.
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Da qualche parte, al sicuro, Francesca Manfredi
Vincitore Premio Campiello Opera Prima 2017, Un buon posto dove stare (La Nave di Teseo) è la raccolta d’esordio di Francesca Manfredi. Undici storie accomunate da personaggi che si trasferiscono, si spostano, se ne vanno, si mettono alla ricerca di un luogo da poter chiamare casa. Perché i posti che abitiamo dicono di noi molto di più di quanto possiamo immaginare, e diventano contenitori degli stati d’animo che ci animano: così la casa in campagna del racconto Da qualche parte, al sicuro si erge come simbolo e custode del primo approccio sessuale della piccola Marta con l’amica Veronica.
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Vorrei essere albanese, Elvis Malaj
Fra due case che si vedono l’un l’altra potrebbe esserci una strada. Come potrebbe esserci una strada tra due paesi che si guardano negli occhi, l’Italia e l’Albania. Quella strada la costruisce Elvis Malaj con la raccolta di racconti Dal tuo terrazzo si vede casa mia (Racconti edizioni), un invito a venire dall’altra parte, a scendere di casa e ad attraversare i propri confini. Un’istanza di condivisione e meticciato, di sguardo altro, di cui sentiamo il richiamo.
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Il rothiano, Luca Ricci
Il racconto di Luca Ricci che apre l’antologia I difetti fondamentali (Rizzoli) ci porta nel mondo dell’editoria, scenario scelto dall’autore come ambientazione fissa di gran parte dei suoi testi. Ritratti di scrittori, editori, agenti letterari si succedono così nel corso del libro, con tutte le loro storture, le loro brutture e le loro fissazioni. Ma, a ben guardare, i personaggi di questo universo divertente e ammaliante sono rappresentanti non solo del settore letterario, diventando specchio della natura contraddittoria e fragile dell’essere umano in generale.
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Soltanto due euro, Loredana Lipperini
La Magia nera raccontata da Loredana Lipperini nell’omonima raccolta di racconti edita da Bompiani s’insinua silenziosa nelle nostre giornate, si nasconde negli oggetti di un mercatino d’antiquariato, tra ninnoli, lampadari di Murano, mobili in stile liberty e due ipnotici cristalli a forma di piramide, come quelli che acquista Elena, la protagonista di Soltanto due euro, che riesce a riconquistare l’amore del marito attraverso una forza sconosciuta e misteriosa. In questa storia, come in tutte quelle narrate nel volume, la dimensione reale e quella magica si intrecciano in modo così stretto da non riuscire a capire dove inizi una e finisca l’altra.
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Amen, Marco Vichi
Agli amanti del noir italiano contemporaneo suggeriamo i Racconti neri (Guanda) dell’autore toscano Marco Vichi, celebre per i suoi testi polizieschi con protagonista il commissario Bordelli. Nella raccolta dell’autore fiorentino si ritrovano le sue atmosfere e i suoi personaggi, e quella sua capacità di farsi ascoltare mentre narra vicende quotidiane e terribili dove all’improvviso qualcosa si incrina, un meccanismo si inceppa, e a poco a poco tutto diventa follia, assurdità, mistero, fino al piccolo, spesso del tutto inaspettato colpo di scena finale: in Amen, in cui un ragazzo ricco e nullafacente viene aggredito da un ometto bizzarro che lo accusa di avergli ucciso l’amico più caro…
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Splatter, Giulio Mozzi
Nel 1998 fu accolta da non poche polemiche l’uscita de Il male naturale (edito all’epoca da Mondadori e poi riproposto da Laurana), raccolta dello scrittore ed editor Giulio Mozzi. A far discutere, in particolare, fu Amore, testo che parlava di pedofilia (a proposito di quella vicenda suggeriamo il saggio di Demetrio Paolin disponibile nella nuova edizione). Tra i racconti da leggere di quella discussa raccolta citiamo anche Splatter, in cui si legge: “La morte mi ripugna e credo che non esista una sofferenza più forte del sentirla avvicinare. Non so che cosa venga dopo la morte. Non so se ha senso dire: venga dopo la morte. La morte è: finire”.
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Dritto dritto negli occhi, Valeria Parrella
La scrittrice Valeria Parrella (Lo spazio bianco, Almarina) ha esordito nel 2003 per Minimum Fax con una raccolta di racconti, Mosca più balena, che le è valsa la vittoria del Premio Campiello Opera Prima. I sei testi, brevi e ambientati a Napoli, hanno tutti delle protagoniste femminili. Come in Dritto dritto negli occhi, in cui Guappettella ha un sogno: diventare una “signora bene”.
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Alla deriva in Antartide, Letizia Muratori
Gli Spifferi sono sei racconti scritti da Letizia Muratori, pubblicati da La Nave di Teseo nel 2018. Come abbiamo sottolineato nel nostro approfondimento, “in queste storie di fantasmi l’invisibile si fa sentire come un refolo ed è ora una persona, ora un suono, ora una speranza; e come in tutte le storie di fantasmi che si rispettino esiste perché c’è qualcuno in grado di crederci, c’è una frontiera fra la realtà e – forse – l’immaginazione che il fantasma attraversa a piacere e c’è una mancanza da riempire. I fantasmi sono caratterizzati da una volontà ripetitiva ed efficace, motore di una discordanza fra ciò che scetticamente sembra una credenza e ciò che invece è vero”. Tra i racconti in questione consigliamo Alla deriva in Antartide.
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Due ragazze orizzontali, Paolo Cognetti
Prima della vittoria al Premio Strega 2017 con Le otto montagne, Paolo Cognetti aveva scritto un romanzo composto da dieci racconti autonomi, Sofia si veste sempre di nero (Minimum Fax), che ci portano a conoscere l’inquieta protagonista dall’infanzia ai bilanci dell’età adulta, passando per la difficile adolescenza. Consapevoli che i racconti in questione non sono stati pensati per essere letti singolarmente, in questo particolare contesto suggeriamo il terzo, Due ragazze orizzontali, in cui la protagonista testa il suicidio in un pomeriggio di fine estate…
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Il volto delle cose, Michele Mari
Nel racconto Il volto delle cose, invece, Michele Mari, scrittore e traduttore noto per il suo stile letterario ricco, complesso e spesso caratterizzato da un tono introspettivo e onirico (lo abbiamo intervistato qui), esplora il mondo della percezione e dell’inquietudine attraverso una serie di riflessioni e incontri che sfumano tra il sogno e la realtà. Il protagonista della storia è intrappolato in una routine che si mescola a esperienze surreali, e si confronta con oggetti e luoghi che sembrano prendere vita, trasformandosi in presenze misteriose e inquietanti. Mari affronta così il tema dell’identità e della fragilità della percezione, suggerendo che le cose e le persone, pur essendo tangibili, possiedono un volto nascosto che sfugge alla nostra comprensione, come se la realtà fosse continuamente in bilico tra ciò che vediamo e ciò che non possiamo afferrare.
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Alba tragica, Niccolò Ammaniti
La nostra rassegna di racconti da leggere si chiude con una raccolta di Niccolò Ammaniti intitolata Il momento è delicato (Mondadori) – il cui titolo è un riferimento proprio a un certo scetticismo nel mondo dell’editoria nei confronti delle raccolte di racconti -, e in particolare con la frase d’apertura che accompagna il suo libro: “Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte”. Speriamo quindi di avervi dato tutti gli strumenti per orientarvi nel vasto universo dei testi brevi per vivere indimenticabili e surreali notti di passioni letterarie, proprio come quella che racconta lo scrittore in Alba tragica.

Letture originali da proporre in classe, approfondimenti, news e percorsi ragionati rivolti ad adolescenti.
