Dopo esserci dedicati ai 100 libri da leggere assolutamente scritti e pubblicati entro il XIX secolo, ecco 100 testi fondativi del Novecento, classici della narrativa, della poesia e della saggistica. Un percorso tra le pagine che hanno dato forma al “secolo breve”: opere da scoprire, leggere e rileggere, per capire un po’ di più della storia recente da cui proveniamo, e delle persone che l’hanno vissuta, della loro cultura e idea di mondo (e di futuro)
Dopo aver navigato nel mare di letteratura che ha preceduto il Novecento con il nostro articolo sui 100 libri da leggere assolutamente pubblicati prima del 1900, entriamo ora nel cuore pulsante di un secolo segnato da guerre e tragedie, ma anche da enormi trasformazioni storiche, politiche, culturali e tecnologiche.
Guardando al susseguirsi degli eventi e dei cambiamenti che hanno caratterizzato il Novecento, appare evidente che questo periodo storico abbia compresso in soli cento anni un’accelerazione tale da far sembrare che abbracci un tempo molto più ampio, anche in ambito letterario; ecco quindi la ragione dietro alla scelta di dedicare al XX secolo una lista a sé stante di 100 libri da leggere assolutamente: rendere questi spunti più adatti a contenere la molteplicità di temi, idee e storie che il “secolo breve” ha da offrire.
Se il primo percorso di lettura aveva un’ampiezza di respiro capace di esprimere soprattutto le differenze storiche, questo invita a esplorare prospettive molteplici e a volte contrastanti, sia sul piano geografico e culturale, sia su quello linguistico e intellettuale. Ne fanno parte voci provenienti da contesti diversi tra loro — per origine, genere, sensibilità politica e visione del mondo — che contribuiscono a comporre una mappa letteraria più ampia, capace di sviluppare un dialogo multiforme tra più angoli della letteratura.
Anche in questo caso, sono sicuramente numerosissime le esclusioni eccellenti: 100 titoli sono pochi per riuscire a rappresentare 100 anni di libri (che oltretutto riflettono inevitabilmente una storia della letteratura di stampo principalmente occidentale). Ma la prospettiva con cui esplorare questo approfondimento non è quella dell’esclusione: non si tratta di una classifica in cui controllare se sono presenti i nostri titoli preferiti, ma piuttosto di un percorso esplorativo per suscitare la curiosità verso i libri che non si sono ancora letti.
L’ordine cronologico in cui presentiamo questo percorso di lettura sui 100 libri da leggere assolutamente del Novecento non è soltanto un criterio organizzativo: è uno strumento che ci permette di osservare quali libri sono stati pubblicati negli stessi anni, magari da luoghi del mondo tra loro remoti, offrendo uno sguardo sulle risonanze e le divergenze tra autori e autrici che hanno reagito, a modo proprio, alle stesse fratture del secolo.
Per un’elenco dei principi e delle ispirazioni che ci hanno guidato nella scelta dei titoli rimandiamo al primo articolo, ma ricordiamo che, come nella prima parte, abbiamo incluso un solo titolo per ogni autrice o autore per dare spazio a più voci possibili, con lo scopo di costruire un’antologia letteraria non convenzionale, che non ha la pretesa di essere esaustiva, ma il desiderio di evocare, in chi la esplora, la voglia di leggere.
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100 libri del Novecento da leggere assolutamente
- La casa della gioia – Edith Wharton
- Martin Eden – Jack London
- Canne al vento – Grazia Deledda
- Alla ricerca del tempo perduto – Marcel Proust
- Ulisse – James Joyce
- Siddhartha – Hermann Hesse
- La coscienza di Zeno – Italo Svevo
- La montagna incantata – Thomas Mann
- La signora Dalloway – Virginia Woolf
- Il processo – Franz Kafka
- Il grande Gatsby – Francis Scott Fitzgerald
- Uno, nessuno e centomila – Luigi Pirandello
- L’amante di Lady Chatterley – David Herbert Lawrence
- Mentre morivo – William Faulkner
- Pietr il lettone: le inchieste di Maigret – Georges Simenon
- Viaggio al termine della notte – Louis-Ferdinand Céline
- Il mondo nuovo – Aldous Huxley
- Al Dio sconosciuto – John Steinbeck
- Tropico del Cancro – Henry Miller
- Via col vento – Margaret Mitchell
- La nausea – Jean-Paul Sartre
- Il grande sonno – Raymond Chandler
- Dieci piccoli indiani – Agatha Christie
- Per chi suona la campana – Ernest Hemingway
- Il deserto dei Tartari – Dino Buzzati
- Il mondo di ieri – Stefan Zweig
- Lo straniero – Albert Camus
- Il piccolo principe – Antoine de Saint-Exupéry
- Finzioni – Jorge Luis Borges
- Se questo è un uomo – Primo Levi
- Diario – Anna Frank
- 1984 – George Orwell
- La bella estate – Cesare Pavese
- Confessioni di una maschera – Yukio Mishima
- Cronache marziane – Ray Bradbury
- Io, robot – Isaac Asimov
- Il giovane Holden – J. D. Salinger
- Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar
- Aspettando Godot – Samuel Beckett
- Il signore delle mosche – William Golding
- Il signore degli Anelli – J. R. R. Tolkien
- Lolita – Vladimir Nabokov
- Un brav’uomo è difficile da trovare – Flannery O’Connor
- Sulla strada – Jack Kerouac
- Quer pasticciaccio brutto de via Merulana – Carlo Emilio Gadda
- Il Gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
- Il crollo – Chinua Achebe
- La noia – Alberto Moravia
- Il buio oltre la siepe – Harper Lee
- Il taccuino d’oro – Doris Lessing
- Lessico famigliare – Natalia Ginzburg
- La campana di vetro – Sylvia Plath
- Una questione privata – Beppe Fenoglio
- Il gioco del mondo (Rayuela) – Julio Cortázar
- La città e i cani – Mario Vargas Llosa
- Opinioni di un clown – Heinrich Böll
- La passione secondo G. H. – Clarice Lispector
- Gli interpreti – Wole Soyinka
- Cent’anni di solitudine – Gabriel García Márquez
- A sangue freddo – Truman Capote
- Il grande mare dei Sargassi – Jean Rhys
- Il maestro e Margherita – Michail Bulgakov
- Ma gli androidi sognano pecore elettriche? – Philip K. Dick
- Mattatoio n. 5 – Kurt Vonnegut
- Io so perché canta l’uccello in gabbia – Maya Angelou
- Le città invisibili – Italo Calvino
- L’arcobaleno della gravità – Thomas Pynchon
- La Storia – Elsa Morante
- Il conservatore – Nadine Gordimer
- La camera di sangue – Angela Carter
- Il nome della rosa – Umberto Eco
- Diario – Etty Hillesum
- I figli della mezzanotte – Salman Rushdie
- Di cosa parliamo quando parliamo d’amore – Raymond Carver
- La casa degli spiriti – Isabel Allende
- Il colore viola – Alice Walker
- Il libro dell’inquietudine – Fernando Pessoa
- La pianista – Elfriede Jelinek
- Cassandra – Christa Wolf
- L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
- Il racconto dell’ancella – Margaret Atwood
- Non ci sono solo le arance – Jeanette Winterson
- Il profumo – Patrick Süskind
- Trilogia della città di K. – Ágota Kristóf
- IT – Stephen King
- Danubio – Claudio Magris
- Amatissima – Toni Morrison
- La porta – Magda Szabó
- Camere separate – Pier Vittorio Tondelli
- American Psycho – Bret Easton Ellis
- Il mondo di Sofia – Jostein Gaarder
- Dio di illusioni – Donna Tartt
- Il ragazzo giusto – Vikram Seth
- La forma dell’acqua – Andrea Camilleri
- Cecità – José Saramago
- Infinite Jest – David Foster Wallace
- Il dio delle piccole cose – Arundhati Roy
- Underworld – Don DeLillo
- Harry Potter e la Pietra Filosofale – J.K. Rowling
- L’interprete dei malanni – Jhumpa Lahiri

Ritratto di una ragazza, Pietro Marussig, 1930, olio su tela
1) LA CASA DELLA GIOIA
Edith Wharton (1905)
Lily Bart nasce in una famiglia agiata nella New York di inizio Novecento. Alla morte dei genitori, si trova costretta a contare solo su se stessa per mantenere lo stile di vita a cui era abituata. Tuttavia, la sua abilità nel muoversi tra le rigide convenzioni dell’alta società si scontra ben presto con la perfidia e l’ipocrisia di un mondo disposto a tutto pur di salvare le apparenze.
Crudele.
2) MARTIN EDEN
Jack London (1909)
Martin, giovane marinaio, soffre la condizione imposta dalla sua classe sociale, soprattutto dopo l’incontro con Ruth Morse, una ragazza proveniente da una famiglia borghese di cui lui si innamora perdutamente. Il loro matrimonio potrebbe diventare una possibilità solo nel caso in cui Martin riuscisse a ottenere successo, ma quando un lunghissimo periodo di fatiche dà finalmente i suoi frutti, Martin si accorge che la realtà è diversa da come lui l’idealizzava: l’ambiente borghese si rivela falso e superficiale, così come l’amore di Ruth.
Disincantato.
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3) CANNE AL VENTO
Grazia Deledda (1913)
In un paese costiero della Sardegna la vita delle sorelle Pintor è schiacciata dal peso di valori ereditati che non le rappresentano. Il servo Efix, segnato dal senso di colpa, cerca invano di tenere a freno l’impoverimento e la caduta in disgrazia della famiglia nobile. Benché quello di Deledda (Premio Nobel 1926) emerga come acuto ritratto di uno spaccato sociale, il romanzo prende vita grazie all’ampio spazio dedicato ai tormenti interiori dei personaggi.
Ineluttabile.
4) ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO
Marcel Proust (1913 – 1927)
“Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo, lo siano di nuovo […] perché subito l’essenza permanente, e solitamente nascosta, delle cose sia liberata, e il nostro vero io che, talvolta da molto tempo, sembrava morto, […] si svegli”. Nel Guinness dei Primati come romanzo più lungo della storia, suddiviso in sette volumi, è un viaggio circolare nel ricordo, nella memoria e nel tempo.
Torrenziale.
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5) ULISSE
James Joyce (1922)
Ambientato in una sola giornata vissuta tra le strade di Dublino, questo romanzo insegue le vicende di tre personaggi – Leopold Bloom, Stephen Dedalus e Molly Bloom – attraverso una narrazione sperimentale che reinventa i confini del romanzo. Il parallelismo con l’epico viaggio di Ulisse si infrange nella quotidianità, mentre l’esplorazione dell’interiorità, spinta fino all’estremo, diventa emblema della centralità che la psiche assume nella sensibilità novecentesca.
Modernista.
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6) SIDDHARTHA
Hermann Hesse (1922)
Forse il miglior momento per leggere questo romanzo di formazione è il periodo inquieto dell’adolescenza. Il protagonista, la cui storia è ispirata alla figura storica del Buddha, è il figlio di un brahmino che dall’inconsapevolezza della gioventù arriva, in vecchiaia, alla saggezza. Altro grande tema del libro, oltre a quello del percorso spirituale, è l’amicizia.
Illuminato.
7) LA COSCIENZA DI ZENO
Italo Svevo (1923)
Chiunque l’abbia già letto non può che sorridere al ricordo di quell’U.S. (ultima sigaretta) di Zeno Cosini, protagonista del libro, un uomo alla ricerca perpetua di una cura al suo malessere. Nevrotico, meschino, tormentato, Zeno incarna e contemporaneamente si prende gioco dello sviluppo della ricerca psicoanalitica di inizio Novecento. Strutturato come una confessione, si tratta di un libro da leggere assolutamente almeno una volta nella vita.
Introspettivo.
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8) LA MONTAGNA INCANTATA
Thomas Mann (1924)
Una vera opera-mondo: fedele e complesso ritratto della civiltà occidentale del primo Novecento. Nel sanatorio svizzero di Berghof, il giovane protagonista arriva come un solido e rispettabile borghese, ne esce sei anni dopo completamente trasformato. Paragonato dallo stesso autore a una ricerca del Graal in forma di romanzo.
Iniziatico.
9) LA SIGNORA DALLOWAY
Virginia Woolf (1925)
Il flusso di coscienza di una londinese dell’alta borghesia durante la giornata di preparazione di una festa. La trama sembra sfuggire tra le pagine, ma è tra i libri da leggere assolutamente perché racchiude la vita intera: la fugacità delle emozioni, l’incomunicabilità, l’amore per l’esistenza e per l’indicibile, quei famosi momenti d’essere che la Woolf tematizzò come il fulcro fuggente della sua poetica.
Epifanico.
10) IL PROCESSO
Franz Kafka (1925)
“Qualcuno doveva averlo calunniato, perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina Josef K. fu arrestato”. La passiva accettazione dell’ineluttabilità di una giustizia che funziona inesorabile come una macchina grottesca, con logiche autoreferenziali e insondabili: a nulla servono la razionalità e la lucidità di Josef K., arrestato e processato per motivi che rimangono imperscrutabili.
Angosciante.
11) IL GRANDE GATSBY
Francis Scott Fitzgerald (1925)
Sotto le luci sfavillanti della ricca e ottimista New York degli anni Venti, si consuma una delle storie di devozione sentimentale più tragiche della letteratura americana. Gatsby si reinventa per amore e diventa simbolo del sognatore che, convinto di guardare al futuro, non si accorge di stare inseguendo un passato irreversibile. Una storia d’amore impossibile rappresenta la fragilità del sogno americano, illusorio e abbagliante.
Elegiaco.
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12) UNO, NESSUNO, CENTOMILA
Luigi Pirandello (1926)
Vitangelo, ricco trentenne, si accorge all’improvviso, da un’osservazione della moglie, di avere il naso un po’ storto. Da questo episodio apparentemente banale, scopre pian piano di non essere, per gli altri, quello che crede di essere. Cercherà per tutto il libro di distruggere le centomila immagini che gli altri vedono di lui, senza poterci riuscire. Una critica profonda al concetto illusorio di identità.
Febbricitante.
13) L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY
David Herbert Lawrence (1928)
Scritto in un’Inghilterra ancora caratterizzata dalle limitazioni della morale vittoriana, il romanzo circolò per molti anni come un testo proibito, diventando oggetto di censure e processi per oscenità. Al centro troviamo la storia di Constance, moglie di un nobile rimasto paralizzato durante la guerra, che trova nel guardiacaccia della tenuta un amore passionale capace di risvegliarla dal freddo torpore della sua vita.
Conturbante.
14) MENTRE MORIVO
William Faulkner (1930)
Le prospettive di numerosi personaggi si avvicendano in un romanzo che racconta un viaggio ai limiti del surreale: la famiglia Bundren deve seppellire la madre nel suo paese natale. Una pioggia improvvisa però travolge i ponti che avrebbero dovuto attraversare, costringendo i membri della famiglia a una convivenza difficile, in cui emergono segreti, debolezze e difficoltà personali.
Grottesco.
15) PIETR IL LETTONE: LE INCHIESTE DI MAIGRET
Georges Simenon (1931)
Il giallo che segna la nascita del commissario francese più celebre, protagonista di ben 75 romanzi: il commissario Maigret. Massiccio, burbero, accanito fumatore di pipa, Maigret segna un punto di svolta nella letteratura poliziesca: il focus non è tanto sul delitto e su chi sia il colpevole, ma sulle motivazioni per cui è stato compiuto. Libro giallo da leggere assolutamente dunque, ma anche una coinvolgente commedia umana.
Umano.
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16) VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE
Louis-Ferdinand Céline (1932)
Il titolo suggestivo di questo romanzo semi-autobiografico deriva dalla strofa di una canzone: “La nostra vita è come il viaggio / di un viandante nella notte; / ognuno ha sul suo cammino / qualcosa che gli dà pena”. Una cupa e lucida fotografia del primo ‘900, attraverso la crudeltà che in quegli anni caratterizzava la vita nell’Africa coloniale, nell’America industriale e nella miseria dei sobborghi francesi.
Nichilista.
17) IL MONDO NUOVO
Aldous Huxley (1932)
Pietra miliare della narrativa distopica, il romanzo racconta una società del futuro, forgiata da tecnologie riproduttive, eugenetica e controllo mentale. La traduzione letterale del titolo, Brave New World, sarebbe L’eccellente mondo nuovo (verso della Tempesta di Shakespeare) in cui è evidente l’ironia di un mondo così perfetto da risultare disumano. Libro da leggere assolutamente nella vita, capace di anticipare molti temi chiave del secolo a venire.
Allarmante.
18) AL DIO SCONOSCIUTO
John Steinbeck (1933)
Tradotto in italiano da Eugenio Montale nel 1946, è la storia di Joseph Wayne, agricoltore che lascia il Vermont per stabilirsi in California. Dopo aver perso moglie e fratello in circostanze diverse, diventa un uomo duro, in rapporto conflittuale con Dio, oscillante tra l’adorazione pagana delle meravigliose e terribili forze della natura e la divinità “razionalizzata” dagli uomini.
Primigenio.
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19) TROPICO DEL CANCRO
Henry Miller (1934)
Scritto a Parigi negli anni Trenta, questo romanzo rompe deliberatamente con le convenzioni narrative del tempo, spostandosi tra passato e presente, racconto e flusso di coscienza, autobiografia e finzione. Miller racconta una vita vissuta ai margini, tra povertà e solitudine, in un costante senso di disperazione causato dalla mancanza dall’irrealizzarsi del desiderio di successo.
Radicale.
20) VIA COL VENTO
Margaret Mitchell (1936)
Sullo sfondo della guerra civile americana, il romanzo segue il destino di una giovane donna determinata a sopravvivere alla rovina del proprio mondo. Rossella O’Hara, protagonista contraddittoria e impetuosa, incarna l’ambiguità tipica di tutte le epoche segnate da mutamenti repentini e trasformazioni radicali. Con uno stile ampio e romanzesco, Mitchell staglia i drammi personali sullo sfondo di una tragica storia collettiva.
Imponente.
21) LA NAUSEA
Jean-Paul Sartre (1938)
Il protagonista del libro, Roquentin, si trova a scrivere la sua tesi di storia a Bouville, tra “feroci persone dabbene“ (spiega lo stesso Sartre). Solo, assillato dai propri pensieri e da quella sensazione composita, che non può che definire nausea, capisce che il malessere è l’Esistenza stessa che si svela, ingiustificata e ingiustificabile. Oltre a essere un romanzo da leggere assolutamente nella vita, è la summa del pensiero esistenzialista del Novecento.
Esistenziale.
22) IL GRANDE SONNO
Raymond Chandler (1939)
Raymond Chandler con questa storia dà forma al detective Philip Marlowe, che diventerà protagonista di molti racconti e romanzi del genere giallo hard-boiled, contraddistinto per la sua visione meno edulcorata dei delitti e degli ambienti criminali. In una Los Angeles cupa, Marlowe si trova a indagare su un caso caotico e intricato, sullo sfondo di ambienti degradati e lontani da ogni concezione della morale.
Ipnotico.
23) DIECI PICCOLI INDIANI
Agatha Christie (1939)
Semplicemente, il giallo più letto al mondo: dieci sconosciuti si ritrovano a soggiornare su un’isola, in una villa lussuosa, su invito di un ospite misterioso, ma iniziano ad essere uccisi uno a uno. Nelle loro stanze è affissa un’inquietante filastrocca su dieci soldati che, uno dopo l’altro, muoiono in modi differenti…
Inesorabile.
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24) PER CHI SUONA LA CAMPANA
Ernest Hemingway (1940)
Ambientato durante la guerra civile spagnola, il romanzo, ricalcando alcune vicende biografiche vissute dallo stesso Hemingway, ha per protagonista Robert Jordan, un americano che combatte contro i franchisti a cui viene affidata la missione di far saltare un ponte. I tragici avvenimenti, che coinvolgono lui e gli altri personaggi, si pongono come una riflessione più ampia sulla morte, il sacrificio e l’attribuzione di un significato alla propria esistenza.
Essenziale.
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25) IL DESERTO DEI TARTARI
Dino Buzzati (1940)
L’ufficiale Giovanni Drogo è di stanza alla Fortezza, ultimo avamposto ai confini di un paese immaginario. La sua principale occupazione è scrutare il deserto. Tema centrale del romanzo è lo scorrere del tempo in un flusso il cui senso è dato solo dall’arrivo del nemico all’orizzonte. Nell’attesa della “grande occasione” di uno scontro si consuma la vita di Drogo.
Sospeso.
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26) IL MONDO DI IERI
Stefan Zweig (1942)
Il mondo di ieri è un’autobiografia pubblicata un anno prima del suicidio dell’autore, intellettuale austriaco costretto a emigrare a causa dell’antisemitismo sempre più diffuso nel continente. Ne emerge un ritratto malinconico della fervida Europa di allora, dalla Vienna al culmine della bellezza, fino al baratro della follia nazista, drammatico segno della fine di un’epoca e di un passato perduto per sempre.
Nostalgico.
27) LO STRANIERO
Albert Camus (1942)
Mersault, impiegato francese che vive ad Algeri, affronta con apatia la vita e gli eventi, anche tragici, che lo coinvolgono. Esplorazione non dichiarata della filosofia esistenzialista, questo romanzo mette in scena l’incapacità dell’essere umano di trovare un significato e un ruolo in un mondo indifferente. L’apice di questa assurdità si mostra nel processo legale che Mersault si trova ad affrontare, carico di ipocrisia e noncuranza.
Provocatorio.
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28) IL PICCOLO PRINCIPE
Antoine de Saint-Exupéry (1943)
Un pilota di aerei, precipitato nel deserto, incontra un bizzarro bambino che gli chiede di disegnargli una pecora. I due stringono amicizia e il bambino rivela di essere il principe di B-612, un lontano asteroide sul quale abita solo, prendendosi cura di una rosa molto vanitosa… Questa trama, all’apparenza molto semplice, in realtà costruisce una fiaba filosofica e poetica, ricca di significati profondi sull’amore, l’amicizia e il senso della vita.
Essenziale.
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29) FINZIONI
Jorge Luis Borges (1944)
Geniale scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino, Borges ha dato un tale contributo alla narrativa filosofica e al fantasy da far sì che borgesiano diventasse un aggettivo per esprimere l’onirico e il labirintico. Tra i suoi libri, da leggere assolutamente, troviamo questa raccolta di racconti in cui compare anche il suo più celebre, La Biblioteca di Babele. Meta-narrazione, circolarità e densità sono tre aggettivi che rappresentano il suo stile sfuggente ma altrettanto affascinante.
Erudito.
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30) SE QUESTO È UN UOMO
Primo Levi (1947)
“Considerate se questo è un uomo / Che lavora nel fango / Che non conosce pace / Che lotta per mezzo pane / Che muore per un sì o per un no” sono i versi introduttivi dell’opera, ispirati a una preghiera ebraica. Levi lascia una testimonianza relativa alla sua detenzione nel lager nazista di Auschwitz, una memoria da tramandare nei secoli nella speranza che qualcosa di simile non accada di nuovo. Dalle sue parole, lucide ed essenziali, emerge soprattutto il dramma della perdita di dignità e della disumanizzazione subite dai prigionieri.
Imprescindibile.
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31) DIARIO
Anna Frank (1947)
Anche in questo caso non ci troviamo di fronte a un romanzo, ma alla testimonianza di una ragazza ebrea che subisce una delle più gravi tragedie avvenute nella storia. Costretta a vivere in clandestinità tra il 1942 e il 1944, Anna lascia al diario le sue riflessioni e le sue speranze per il futuro. La sensibilità di una ragazza giovanissima ma resa matura dalle persecuzioni che si trova ad affrontare brilla tra i racconti delle vicende vissute dalla sua famiglia, costretta a nascondersi in un alloggio segreto di un’Amsterdam occupata dai nazisti.
Da non dimenticare.
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32) 1984
George Orwell (1949)
Capolavoro distopico, racchiude gli elementi più inquietanti del nostro futuro. In un contesto post-atomico, la superpotenza di Oceania è governata da un Partito totalitario, comandato dal Grande Fratello. La dissidenza è impossibile.
Visionario.
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33) LA BELLA ESTATE
Cesare Pavese (1949)
La bella estate è una trilogia di romanzi brevi che prende il titolo dalla principale delle tre novelle ivi raccolte. Le trame, in modi diversi, girano intorno al tema della delusione tipica del passaggio dall’adolescenza alla maturità: le illusioni che si infrangono, le speranze che si tacitano e una realtà che si dimostra ben diversa dalle aspettative di una sognante giovinezza in cui tutto sembrava possibile.
Disincantato.
34) CONFESSIONI DI UNA MASCHERA
Yukio Mishima (1949)
Il romanzo che rese famoso l’autore, a 24 anni, in tutto il mondo. Oggi è forse lo scrittore giapponese più celebre del ‘900 (si suicidò a 45 anni, seguendo il rituale samurai del seppuku). Nel libro, il protagonista racconta la presa di coscienza della propria omosessualità. Poetico, colto e raffinato, narra con sensibilità sorprendentemente contemporanea l’amore e il desiderio, il corpo e l’anima.
Incantato.
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35) CRONACHE MARZIANE
Ray Bradbury (1950)
La storia (immaginaria) della colonizzazione di Marte fino a quando, nel 2026, una guerra atomica richiama i coloni sulla Terra. Sugli immensi mari di sabbia dell’immoto pianeta rosso, scivolano gli evanescenti velieri degli ultimi marziani, una grande e saggia civiltà che i terresti non hanno saputo comprendere. Una metafora amara (e geniale) della miopia dell’umanità contemporanea.
Malinconico.
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36) IO, ROBOT
Isaac Asimov (1950)
Questa raccolta di racconti del maestro della fantascienza ha come filo conduttore il tema della moralità nel rapporto tra robot ed esseri umani. La cornice è rappresentata dalle riflessioni della dottoressa Susan Calvin, robopsicologa, che riflette sul ruolo svolto dal suo lavoro durante l’evoluzione robotica. Forse più attuali che mai nell’era dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, questi racconti hanno affascinato per il loro interrogarsi su temi universali, come il ruolo della coscienza, l’esistenza del libero arbitrio e i confini della responsabilità.
Visionario.
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37) IL GIOVANE HOLDEN
J. D. Salinger (1951)
Holden è un sedicenne che racconta in prima persona di essere stato cacciato da scuola per cattiva condotta. Con tono confidenziale, il vivace io narrante accompagna il lettore lungo una fuga dai “grandi”, dai bassifondi di New York all’inquietudine di non avere (o volere) un posto nel mondo così com’è. C’è chi lo ama e chi lo odia, di sicuro è un romanzo di formazione assolutamente da leggere: ha fatto scuola.
Esemplare.
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38) MEMORIE DI ADRIANO
Marguerite Yourcenar (1951)
Per scrivere questo libro capolavoro, Yourcenar consultò tutto ciò che poteva aver letto Adriano. Ricostruì così la figura storica del grande imperatore romano, statista, ma anche un uomo che rispecchia i problemi e le gioie degli esseri umani di ogni tempo.
Immortale.
39) ASPETTANDO GODOT
Samuel Beckett (1952)
Quest’opera teatrale è una delle più rappresentative del filone del Teatro dell’Assurdo. Vladimiro ed Estragone aspettano l’arrivo del signor Godot: nel frattempo si relazionano tra di loro, parlano, perdono tempo, discutono, si ripropongono di andarsene, e il tutto si ripete con ciclica inutilità. E nonostante Godot non si degni di arrivare, la vita prosegue sempre uguale, nell’attesa che qualcosa cambi all’improvviso…
Enigmatico.
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40) IL SIGNORE DELLE MOSCHE
William Golding (1954)
A seguito di un incidente aereo, 12 ragazzini naufragano su un’isola deserta. Eleggono un capo, organizzano turni per mantenere acceso il fuoco (ed essere visibili a una squadra di soccorso). Ma la situazione degenera, tra gruppi rivali e violenza, fino a che ordine, democrazia e cooperazione vengono spazzate via in un turbine di morte. Si tratta del capolavoro dell’autore che vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1983.
Ferino.
41) IL SIGNORE DEGLI ANELLI
J.R.R. Tolkien (1954 – 1955)
Saga fantasy fuori dal tempo, ambientata in un mondo immaginario, la Terra di Mezzo, ricostruito con cura ossessiva, è tra i libri da leggere assolutamente non tanto perché sia un romanzo d’avventura appassionante, quanto perché propone, in chiave simbolica, la lotta atavica tra il bene e il male, dentro e fuori l’individuo, che esso sia un essere umano, un elfo o uno hobbit.
Immoto.
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42) LOLITA
Vladimir Nabokov (1955)
Scritto in inglese da un russo, rifiutato da 4 editori per il tema scabroso e pubblicato infine in francese, il libro racconta, dal punto di vista di un professore di 37 anni, la sua passione ossessiva per un’adolescente. Per questo libro, il termine “lolita”, per antonomasia, ha ora in tutto il mondo il significato di “piccola seduttrice”.
Disturbante.
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43) UN BRAV’UOMO È DIFFICILE DA TROVARE
Flannery O’Connor (1955)
Questa raccolta di racconti di Flannery O’Connor, maestra del racconto breve, trova al suo interno alcune delle storie più rappresentative dell’autrice: lo stile del “gotico sudista” si manifesta attraverso episodi di violenza improvvisi e catartici, che però rappresentano l’unica possibilità di redenzione di fronte all’ipocrisia e alla superficialità della vita.
Sconvolgente.
44) SULLA STRADA
Jack Kerouac (1957)
Manifesto della Beat Generation, racconta i viaggi del protagonista per gli USA, in bus o in autostop. Inno alla libertà contro il materialismo e il consumismo, ha uno stile incalzante, visionario e poetico. Fu scritto in 3 settimane, qualcuno dice sotto effetto di caffè e benzedrina, su un rotolo di carta da tappezzeria battuta poi all’asta per 2 milioni di dollari.
Ribelle.
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45) QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA MERULANA
Carlo Emilio Gadda (1957)
Un fuoco d’artificio lessicale, questo libro che disquisisce allegro di semaforismo, velocipedastri, discipline viatorie e gioca coi dialetti dei personaggi, dipingendo la vivace vita della Roma tra le due guerre. L’orribile delitto di via Merulana si dipana in un giallo di cui nemmeno poi si sa il colpevole, ma è il raccontare che conta e che conquista.
Fantasmagorico.
46) IL GATTOPARDO
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958)
Pubblicato postumo, vinse il Premio Strega e divenne uno dei libri italiani più famosi al mondo. Narra le trasformazioni avvenute nella società siciliana nel Risorgimento, dal regime borbonico al Regno d’Italia. Celeberrima la frase: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, così come anche la trasposizione cinematografica con cui questo romanzo venne reinterpretato da Luchino Visconti.
Crepuscolare.
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47) IL CROLLO
Chinua Achebe (1958)
Romanzo cardine della letteratura africana moderna, Il crollo racconta lo scontro tra la cultura Igbo e la colonizzazione britannica. Attraverso la figura tragica di Okonkwo, uomo orgoglioso e legato a valori ormai destinati a sgretolarsi, contemporaneamente vittima di se stesso e di una realtà che lo rifiuta, Achebe restituisce una visione sfaccettata di un mondo in trasformazione.
Rivelatore.
48) LA NOIA
Alberto Moravia (1960)
Specchio profondo, spietato, esistenzialista della borghesia italiana del boom economico, racconta la vita di un pittore sfaccendato, del suo rapporto irrisolto con la madre e dell’amore distruttivo per una donna che alla fine lo rifiuterà. Un romanzo che è una lucida critica al rapporto con la realtà esercitato dall’individuo contemporaneo attraverso la sola categoria del possesso.
Lucido.
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49) IL BUIO OLTRE LA SIEPE
Harper Lee (1960)
In una chiusa e razzista città dell’Alabama, il processo a un bracciante nero accusato ingiustamente di aver aggredito una ragazza bianca scatena conseguenze insospettabili per i figli dell’avvocato difensore. Un capolavoro in cui il buio oltre la siepe del titolo italiano rappresenta l’ignoto e la paura che genera il pregiudizio.
Amaro.
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50) IL TACCUINO D’ORO
Doris Lessing (1962)
Questo romanzo di Lessing, poi insignita del Premio Nobel per la letteratura del 2007, racconta in modo frammentato la vita di Anna Wulf, una scrittrice che in un momento di crisi personale decide di mettere ordine nella propria vita narrandola per temi, rappresentati da quattro taccuini. La divisione però testimonia lo sfaldarsi della sua vita interiore, di cui il taccuino d’oro – il quinto – dovrebbe essere un tentativo di coesione. La rappresentazione che Lessing fa delle donne anticipa la ricerca di una nuova identità femminile poi espressa nelle rivoluzioni sociali degli anni ’60.
Stratificato.
51) LESSICO FAMIGLIARE
Natalia Ginzburg (1963)
“Noi siamo cinque fratelli”, spiegò la stessa autrice, “Abitiamo in città diverse… Quando c’incontriamo, possiamo essere, l’uno con l’altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola, una frase, una di quelle frasi antiche nel tempo della nostra infanzia per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti”. Anche attraverso il linguaggio, in questo libro emerge il mondo della famiglia Levi e personaggi indimenticabili. Premio Strega 1963.
Famigliare.
52) LA CAMPANA DI VETRO
Sylvia Plath (1963)
Esther Greenwood è una studentessa che ottiene la possibilità di fare uno stage in una rivista di moda di New York negli anni ’50. Non condividendo l’entusiasmo dell’ambiente in cui ritrova, inizia a percepire un senso di alienazione e disorientamento. Una serie di esperienze al limite del grottesco e le limitazioni della condizione femminile del suo tempo confliggono poi con la sensibilità amplificata della protagonista e la conducono verso una profonda crisi depressiva.
Sincero.
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53) UNA QUESTIONE PRIVATA
Beppe Fenoglio (1963)
Milton, giovane partigiano piemontese, è innamorato di Fulvia, che non vede da tempo. Quando, per caso, scopre che Fulvia ha forse un interesse per il suo amico Giorgio, inizia la personale odissea di Milton, che tra le tragedie della guerra cerca di salvare Giorgio, catturato dai fascisti, per scoprire la verità. In un’opera che mostra il conflitto tra vita privata e tempi di guerra, scopriamo narrata la resistenza da un protagonista quasi inconsapevole del suo ruolo nella storia.
Tormentato.
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54) IL GIOCO DEL MONDO (RAYUELA)
Julio Cortázar (1963)
Questo romanzo, rivoluzionario e multiforme, può essere letto in tre modi diversi, suggeriti dall’autore stesso. Ciò fa sì che dallo stesso libro possano emergere più romanzi, rappresentando in questo modo sia un gioco che una sfida per lettrici e lettori. Protagonista è Horacio Oliveira, che tra Parigi e Buenos Aires si confronta con l’amore, l’arte, il senso dell’esistenza.
Sperimentale.
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55) LA CITTÀ E I CANI
Mario Vargas Llosa (1963)
Ispirato alla sua stessa esperienza all’interno di un’accademia militare, questo romanzo descrive la crudeltà del cameratismo, delle gerarchie, dell’ambiente asfissiante che si crea in un sistema reclusivo votato all’obbedienza come valore al di sopra di ogni cosa. La sopraffazione imposta dall’alto si ripropone come dinamica anche tra i soldati, e scaturisce nella misteriosa morte di uno dei cadetti durante un’esercitazione.
Cinico.
56) OPINIONI DI UN CLOWN
Heinrich Böll (1963)
Hans è un giovane clown che, dopo essere stato lasciato dalla compagna, non fa più ridere. Sull’orlo di un esaurimento, guarda la realtà con occhio critico, vede una società costruita sulle ipocrisie e la falsità, sui valori di una borghesia conservatrice dapprima favorevole al nazismo e poi pronta a riproporre, nel nuovo quadro sociale democratico, i suoi riti e i suoi pregiudizi.
Spietato.
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57) LA PASSIONE SECONDO G.H.
Clarice Lispector (1964)
In questo flusso di coscienza veniamo immersi nei pensieri di G.H., una donna borghese di Rio de Janeiro che un giorno decide di entrare nella stanza della sua domestica. Il contrasto di come l’ambiente le appare – molto diverso da ciò che si aspettava – insieme all’esperienza dell’uccisione di uno scarafaggio, aprono nella sua psiche una crepa che si trasformerà in una profonda crisi esistenziale.
Mistico.
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58) GLI INTERPRETI
Wole Soyinka (1965)
La storia di cinque ragazzi che rientrano nel loro paese dopo aver studiato all’estero, scontrandosi così con le problematiche e i tormenti della Nigeria postcoloniale. Premio Nobel per la letteratura del 1986, Soyinka è uno dei più importanti esponenti della letteratura dell’Africa subsahariana.
Disilluso.
59) CENT’ANNI DI SOLITUDINE
Gabriel García Márquez (1967)
Il libro più celebre del Premio Nobel del 1982, che lo rese esponente di spicco del movimento magico-realista della letteratura latinoamericana. Il romanzo racconta la storia della famiglia Buendía, a partire dal capostipite, Antonio, fondatore dell’immaginaria città di Macondo.
Sognante.
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60) A SANGUE FREDDO
Truman Capote (1966)
Considerato il capostipite del più moderno genere del true crime, questo libro nasce dalle ricerche, dalle interviste e dai reportage sugli avvenimenti che precedettero e seguirono un brutale quadruplo omicidio avvenuto nel 1959 in Kansas. Sulla veridicità e il grado di finzionalizzazione di quest’opera si è detto molto, ma è indubbio che anche grazie allo stile distaccato abbia rappresentato un modo rivoluzionario di raccontare eventi realmente accaduti.
Analitico.
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61) IL GRANDE MARE DEI SARGASSI
Jean Rhys (1966)
Jean Rhys raccoglie idealmente il testimone lasciato dal romanzo Jane Eyre, offrendo una rilettura radicale del personaggio di Bertha Mason. Nella sua riscrittura, Bertha non è più una figura marginale, ma diventa portavoce di istanze nuove e urgenti: le ingiustizie del colonialismo, la condizione femminile, il diritto al riconoscimento di identità ‘altre’ e la denuncia dei pregiudizi usati come strumenti di controllo e repressione.
Melanconico.
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62) IL MAESTRO E MARGHERITA
Michail Bulgakov (1967)
Romanzo ambizioso e sorprendente, Il maestro e Margherita fonde elementi alti e popolari, realtà storica e immaginazione, filosofia e religione. Attraverso tre piani narrativi intrecciati — la visita del Diavolo nella Mosca degli anni ’30, la tormentata storia d’amore tra uno scrittore e la sua musa, e il romanzo che egli sta scrivendo, incentrato su Ponzio Pilato — Bulgakov costruisce un’opera unica e stratificata.
Metafisico.
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63) MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE?
Philip K. Dick (1968)
In un pianeta Terra devastato dalle radiazioni di una guerra nucleare, in cui gli umani sono affiancati da androidi, ma ne sono indistinguibili, Rick Deckard è un cacciatore di taglie incaricato di uccidere androidi ribelli. Ma in un mondo in cui gli animali sono sostituiti da versioni artificiali e in cui gli androidi si possono riconoscere solo tramite la loro assenza di empatia, le certezze esistenziali vengono a mancare. Da questo libro sono stati tratti molti elementi del film cult Blade Runner di Ridley Scott.
Visionario.
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64) MATTATOIO N. 5
Kurt Vonnegut (1969)
Billy Pilgrim è un soldato americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli eventi tragici di cui fa esperienza (in parte tratti da quelli vissuti dallo stesso Vonnegut), e in particolare il devastante bombardamento di Dresda, fanno sì che venga trasportato avanti e indietro nel tempo, finendo persino rapito dagli alieni. Ne emerge una cruda satira dell’inutilità della guerra, ma anche una grottesca riflessione sull’insensatezza della vita.
Straniante.
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65) IO SO PERCHÉ CANTA L’UCCELLO IN GABBIA
Maya Angelou (1969)
Il primo volume di un autoracconto romanzato che si concluderà molti anni dopo, alla settima pubblicazione, Io so perché canta l’uccello in gabbia è un resoconto tragico e profondo di un’infanzia e un’adolescenza segnata dall’emarginazione e dal razzismo. Però, le difficoltà affrontate rappresentano il punto di partenza di un lungo percorso di scoperta di sé e di affermazione della propria identità.
Toccante.
66) LE CITTÀ INVISIBILI
Italo Calvino (1972)
L’espediente che consente a Calvino di raccontare, in brevi descrizioni, 55 città fantastiche e surreali, poetiche ed evanescenti, è il dialogo tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari, che interroga l’esploratore sulle città del suo immenso impero. Contiene brani di pura, immaginifica potenza letteraria.
Pirotecnico.
67) L’ARCOBALENO DELLA GRAVITÀ
Thomas Pynchon (1973)
Un romanzo totalizzante, multiforme, sfaccettato, difficile da descrivere, è considerato da molti l‘esempio più eminente del postmodernismo della letteratura novecentesca. La trama, ambientata nell’intorno della Seconda Guerra Mondiale, narra dello strano legame che lega il luogotenente Tyrone Slothrop al missile tedesco V2.
Incontenibile.
68) LA STORIA
Elsa Morante (1974)
La storia di una maestra e di suo figlio Giuseppe (Useppe) a Roma, intrecciata e influenzata dalla Seconda Guerra Mondiale. Personaggi vividi che diventano amici e l’amara sensazione di una storia che ha, sulle vite di chiunque, conseguenze che vengono subite senza comprenderne del tutto il perché. Un libro che già dal titolo apre un universo, emotivo, storiografico, umano, contemporaneamente personale e universale.
Dolceamaro.
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69) IL CONSERVATORE
Nadine Gordimer (1974)
Nel Sudafrica dell’apartheid, Mehring è un benestante uomo bianco di mezza età. Insoddisfatto delle relazioni familiari e non che caratterizzano la sua vita, decide di acquistare un terreno, ma, incapace di gestirlo, lo lascia in mano ai lavoratori del luogo, che coltivano da generazioni il rapporto con la terra. Il ritrovamento di un corpo di cui nessuno conosce l’identità porterà a galla le contraddizioni di un uomo incapace di affrontare le proprie ipocrisie, così come quelle di un paese profondamente diviso.
Simbolico.
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70) LA CAMERA DI SANGUE
Angela Carter (1979)
Questa raccolta di racconti prende spunto da fiabe tradizionali, con l’esplicito obiettivo di esacerbarne le caratteristiche più crudeli. Le figure femminili subiscono la maggiore trasformazione, assumendo tridimensionalità e acquistando potere d’azione. Lo sguardo femminile assume una nuova rilevanza in queste reinvenzioni gotiche e perturbanti di storie celebri, tra cui Cappuccetto Rosso, Biancaneve e La bella e la bestia.
Provocatorio.
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71) IL NOME DELLA ROSA
Umberto Eco (1980)
Sulla genesi di quest’opera, Eco stesso ha affermato: “ricordo di aver passato un anno intero senza scrivere un rigo. Leggevo, facevo disegni, diagrammi, insomma inventavo un mondo. Ho disegnato centinaia di labirinti e di piante di abbazie, basandomi su altri disegni, e su luoghi che visitavo”. Da questo lavoro incessante è nato un thriller storico e filosofico che si interroga sul potere della conoscenza e della detenzione del sapere. Non poteva mancare tra i 100 libri da leggere assolutamente del Novecento.
Misterioso.
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72) DIARIO
Etty Hillesum (1981)
“Quel pezzetto d’eternità che ci portiamo dentro può esser espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra.” Il diario racconta gli ultimi anni di vita di Hillesum, morta ad Auschwitz nel 1943. Viva testimonianza della Shoah, racconta l’Olocausto con lo sguardo di una fine intellettuale di 30 anni.
Commovente.
73) I FIGLI DELLA MEZZANOTTE
Salman Rushdie (1981)
In questo romanzo il realismo magico si manifesta nella storia dei bambini nati intorno alla mezzanotte del 15 agosto 1947 — cioè il giorno in cui l’India ottenne l’indipendenza — che si scoprono dotati di poteri soprannaturali. La loro vita, e in particolare quella di Saleem Sinai, nato precisamente nell’istante che divise quel giorno dal precedente, si staglia sulle trasformazioni politiche e culturali che segnarono il periodo successivo a quell’evento storico.
Visionario.
74) DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO D’AMORE
Raymond Carver (1981)
Questa raccolta di racconti è caratterizzata dallo stile minimalista, asciutto e ruvido che poi avrebbe fatto scuola. I drammi emergono dalla solitudine e dall’incapacità di comunicare, dal lento scollarsi delle relazioni, e dall’incertezza che si insinua negli aspetti più insignificanti della vita di tutti i giorni. La raccolta prende il nome dal racconto più iconico nato dalla penna di Carver.
Essenziale.
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75) LA CASA DEGLI SPIRITI
Isabel Allende (1982)
In questa saga familiare vediamo dipanarsi le lotte di quattro generazioni della famiglia Trueba, che si scontrano con convenzioni sociali, drammi familiari, amori corrisposti e amori clandestini, ma anche con le turbolenze politiche che infiammano il Cile durante il Novecento. Gli elementi di realismo magico non alleggeriscono la crudeltà della violenza che si infiltra nella vita privata e politica di questa famiglia.
Spirituale.
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76) IL COLORE VIOLA
Alice Walker (1982)
Nel Sud degli Stati Uniti del primo Novecento, Celie subisce la condizione di giovane donna afroamericana, aggravata dagli abusi a cui viene sottoposta prima dal padre e poi dal marito. L’unica fonte di sollievo è offerta dal rapporto con sua sorella e dalla conoscenza di altre donne forti e disposte a tutto pur di non perdere la propria libertà. Ne nascerà così un percorso di emancipazione affrontato nonostante le avversità del destino.
Trasformativo.
77) IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE
Fernando Pessoa (1982)
Progetto frammentato e inconcluso, pubblicato postumo, Il libro dell’inquietudine è un’opera che Pessoa affida all’eteronimo “Bernardo Soares”, impiegato di Lisbona che rifugge nei propri pensieri. Difficile delineare la trama di quest’opera la cui forma è estremamente variabile, rappresentata da pagine di diario, pensieri e riflessioni dedicati ai grandi temi dell’esistenza.
Contemplativo.
78) LA PIANISTA
Elfriede Jelinek (1983)
Il romanzo più celebre della scrittrice Premio Nobel del 2004 racconta della vita di Erika Kohut, un’insegnante di pianoforte che subisce una forte repressione dovuta al rapporto simbiotico e asfissiante che condivide con sua madre, con cui vive. Per sfogare le sue frustrazioni, Erika inizia a frequentare ambienti squallidi e inizia una problematica relazione con un giovane allievo.
Spietato.
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79) CASSANDRA
Christa Wolf (1983)
In questo romanzo la figura di Cassandra, originata nella mitologia greca, viene rivisitata in maniera drammatica, facendo emergere uno sguardo femminile lucido e consapevole, impotente in un mondo dominato dal potere maschile, esercitato in modo cieco ed insensato. Figlia di Priamo, Cassandra è condannata a prevedere il futuro e a non essere mai creduta: la profezia che la colpisce risulta ancora più drammatica nel sanguinoso contesto della guerra di Troia.
Dissidente.
80) L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE
Milan Kundera (1984)
Romanzo filosofico, profondo, ma anche poetico e delicato, si interroga sul contrasto tra leggerezza e pesantezza, esplorando la vita di quattro persone e dei loro legami nella complicata situazione politica della Cecoslovacchia degli anni ’60. Qual è il ruolo dell’amore, delle idee, dell’identità e della memoria nel significato complessivo della propria esistenza? Senza offrire una risposta, Kundera offre le prospettive dei suoi personaggi, in modi diversi alleggeriti e appesantiti dalle vicende che li coinvolgono.
Esistenziale.
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81) IL RACCONTO DELL’ANCELLA
Margaret Atwood (1985)
Ispiratore di una delle serie TV più amate degli ultimi anni e tra i punti di riferimento del movimento femminista contemporaneo, è un libro da leggere per l’estrema attualità. Racconta un mondo distopico in cui le donne vengono private dei diritti universali, complice la connessione tra patriarcato e religione, e si pone come monito del fatto che i diritti non sono mai acquisiti per sempre.
Politico.
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82) NON CI SONO SOLO LE ARANCE
Janette Winterson (1985)
Da un’autrice Premio Pulitzer, un romanzo di formazione e pietra miliare della letteratura LGBTQ contemporanea, vincitore di numerosi premi. Nella profonda provincia inglese, presso la famiglia integralista che l’ha adottata, Jeanette si innamora di una vicina di casa. Inizia così un percorso che la allontana dalla madre e dalle regole di una società oppressiva e bigotta.
Sincero.
83) IL PROFUMO
Patrick Süskind (1985)
Romanzo dedicato al senso dell’olfatto e al ruolo che esercita nella psiche umana, ha come protagonista Jean-Baptiste Grenouille, un ragazzo capace di esperire i profumi con un’intensità maggiore di chiunque altro. Il suo bisogno di emanciparsi dagli odori sgradevoli e dalla sporcizia umana prende presto una piega crudele, rendendolo capace di controllare il comportamento degli esseri umani tramite la creazione di profumi potentissimi.
Perturbante.
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84) TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K.
Ágota Kristóf (1986)
In un Paese occupato militarmente, due gemelli seguono diversi destini: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. Quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. È difficile rendere a parole l’impatto emotivo del racconto di questa scrittrice ungherese, che affronta l’orrore della guerra attraverso lo sguardo intenso e umano dei due protagonisti.
Crudele.
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85) IT
Stephen King (1986)
Il vero orrore deve rimanere nascosto, essere soltanto immaginato… Ecco perché nessuna trasposizione cinematografica ha mai restituito in pieno l’horror insito in questo libro da leggere assolutamente, che è anche un magnifico romanzo di formazione che parla di infanzia, amicizia, valori, perdite e tempo che scorre.
Formativo.
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86) DANUBIO
Claudio Magris (1986)
Il libro forse più famoso di Magris che, fra romanzo e saggio, racconta il vecchio fiume Danubio, dalle sorgenti al Mar Nero, ripercorrendo insieme la propria vita e le stagioni della cultura contemporanea, le sue fedi e le sue inquietudini.
Sterniano.
87) AMATISSIMA
Toni Morrison (1987)
Premio Nobel per la Letteratura 1993, Toni Morrison in questo romanzo condensa in una vicenda unica e personale l’esperienza della schiavitù e del periodo che seguì alla Guerra Civile negli Stati Uniti. Evocativo e angosciante, vede come protagonista Sethe e i suoi figli, alla prese con uno spirito che non vuole abbandonare la loro casa, uno spirito che sembra evocare la tragicità della morte della prima figlia di Sethe, Amatissima. Sensi di colpa e traumi che si ereditano diventano protagonisti di una tragedia impossibile da cancellare.
Lirico.
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88) LA PORTA
Magda Szabó (1987)
Una scrittrice decide di farsi aiutare nelle faccende di casa, assumendo Emerenc, una donna anziana che ha da tempo scelto di rinchiudersi in un mondo inflessibile fatto di regole e tradizioni. Tra le due nasce un rapporto profondo, ma anche complesso e ricco di incomprensioni, dovute ai segreti che emergeranno solo con l’approfondirsi della loro conoscenza.
Intimo.
89) CAMERE SEPARATE
Pier Vittorio Tondelli (1989)
Leo, omosessuale, è alle prese con l’enorme dolore della perdita del compagno, Thomas, un giovane musicista tedesco. I flashback permettono di ricostruire la commovente relazione tra i due. Un libro definito “un adagio condotto sull’interiorità e sul rinvenimento delle motivazioni profonde“.
Introspettivo.
90) AMERICAN PSYCHO
Bret Easton Ellis (1991)
Raccontata in prima persona, è la storia di Patrick Bateman, ricco figlio di papà che frequenta gli ambienti più esclusivi di Manhattan. In realtà si tratta di un efferato serial killer che descrive nel minimo dettaglio come uccide le sue vittime. Scrittura asciutta, sperimentale, una critica alla società del consumo e all’alienante condizione dell’individuo che ne deriva.
Agghiacciante.
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91) IL MONDO DI SOFIA
Jostein Gaarder (1991)
Sofia Amundsen, quindicenne, comincia a ricevere lettere anonime che contengono curiose domande filosofiche. Chi sarà ad averle scritte e perché? Romanzo filosofico che racchiude magnificamente un giallo, ma anche e soprattutto 3.000 anni di storia del pensiero.
Filosofico.
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92) DIO DI ILLUSIONI
Donna Tartt (1992)
Un college elitario frequentato da giovani colti e facoltosi e una classe di letteratura classica riservata a pochi prescelti diventano l’ambientazione di un thriller psicologico dai risvolti intellettuali. Il protagonista è Richard, un ragazzo che si sente sempre fuori posto, ma che è disposto a tutto per entrare a far parte di un ambiente pericoloso e affascinante.
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93) IL RAGAZZO GIUSTO
Vikram Seth (1993)
Nell’India degli anni ’50, Lata, che vorrebbe concentrarsi sui suoi studi, deve sposare il “ragazzo giusto”, scelto dalla madre. In breve tempo così si ritrova al centro del corteggiamento di tre giovani, a loro modo espressioni di mondi diversi. La sua storia, e quella della sua famiglia allargata, si intreccia con quella dell’India post-indipendenza.
Esotico.
94) LA FORMA DELL’ACQUA
Andrea Camilleri (1994)
Con La forma dell’acqua inizia la fortunata serie del commissario Montalbano, le cui indagini si svolgono nell’immaginaria Vigata, sulla costa siciliana. Esempi di uno stile unico, in cui i gialli vengono affrontati con una punta di ironia, sullo sfondo di una malcelata amarezza, i libri di questa serie colpiscono per il tagliente realismo con cui viene raccontata la Sicilia, ma anche l’ambiguo rapporto tra la giustizia e la morale.
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In uno spazio-tempo imprecisato, l’intera popolazione diventa cieca per un’inspiegabile epidemia. Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1998, l’autore portoghese delinea in questo libro una storia di valenza universale sull’indifferenza e l’egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
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Tra i “mattoni” simbolo della letteratura più recente, è considerato un romanzo capace di sfidare anche i lettori più assidui, dotato, al contempo, di diversi livelli di lettura, molteplici significati e picchi di originalità. Numerosi personaggi, un futuro prossimo che esaspera le caratteristiche dell’epoca moderna e una trama che si dirama anche nelle note, e nelle note delle note, si pongono come riflessione sull’anestesia dell’intrattenimento, la dipendenza in tutte le sue forme e il marketing spinto agli estremi.
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Vincitore del prestigioso Booker Prize, libro più venduto in tutto il mondo nella storia di questo premio, racconta l’amore proibito tra una donna separata e un paria, visto dalla prospettiva dei figli di lei. Sullo sfondo dell’India, in uno stile immaginifico, risuona la critica più radicale a ogni legge che stabilisca chi si deve amare, come, e quanto.
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